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"Come posso trasformarmi in gatto se non ricordo neanche di esserlo stato?!" esclamò Jimin con disperazione, buttando la testa contro il muro del suo appartamento e gettando un respiro frustrato dalle sue labbra.
"Anche se non ricordi nulla ce l'hai nel sangue Jimin, il tuo corpo è fatto per trasformarsi, proprio come il mio" sospirò Yoongi buttandosi sul divano e sbuffando.
"Ma allora spiegami, se sono come te il mio vero stato non dovrebbe essere con la coda e le orecchie? Eppure sono umano, no?" lo osservò in cerca di spiegazioni, portandosi una mano al viso mentre si avvicinava a lui.
"Quando hai perso i sensi eri nella tua forma umana, ciò significa che quando ti sei risvegliato, avendo scordato tutto hai anche dimenticato come trasformarti, ciò ti ha bloccato in questo stato" disse alzando lo sguardo su di lui.
"Mh... quindi pensi che non riuscirò mai a trasformarmi?" chiese Jimin sedendosi al suo fianco a gambe incrociate ed arricciando il naso.
"Sinceramente speravo che riuscissi a ricordare qualcosa dopo avermi visto... o quantomeno dopo ciò che ti ho raccontato... ma evidentemente sbagliavo..." scosse la testa e le sue orecchiette nere si abbassarono per la tristezza.
Jimin si avvicinò a lui e passò le dita tra i suoi capelli neri, guardandolo. "Mi dispiace, Yoongi, davvero io... vorrei tanto ricordare, non sai quanto..."
"E di cosa ti stai scusando, Jimin? La colpa non è tua, ma mia, sono stato io a portarti con me, e se solo fossi stato più prudente tu..."
La mano del minore si posò sulla sua bocca per fermarlo. "Smettila di incolparti. Hai detto che sono voluto venire con te come al solito , giusto? Quindi non è colpa tua, non è colpa di nessuno. Non mi hai costretto a venire con te, l'ho fatto di mia spontanea volontà, e forse sì, avremmo dovuto essere più prudenti, ma la colpa non è assolutamente tua, okay? Ora sono qui con te, e anche se non ricordo nulla in diciassette anni di tempo, voglio ricominciare, e voglio farlo con te, capito?" disse tutto d'un fiato, prendendo il suo viso delicato tra le mani e accarezzandolo.
"Con me, Jimin?" il maggiore piegò la testa e lo osservò con i suoi occhioni verdi e gialli, pieni di speranza data dalle parole del più piccolo.
"Sì, con te, Yoongi, ti voglio nella mia vita, voglio che tu ne faccia parte, a te va bene?" sorrise teneramente.
"A me... che domande fai, stupido idiota, certo che sì" il maggiore sbuffò spingendolo via.
Jimin inarcò un sopracciglio e lo guardò storto, per poi buttarsi letteralmente addosso a lui con la delicatezza di un elefante. "Scemo, non trattarmi così" disse stringendolo con forza e picchiettando le dita sulla sua fronte.
"Yah togliti, guarda che ti graffio" lo minacciò Yoongi, lamentandosi per la poca delicatezza usata da Jimin, cercando di sfilarsi -invano- dalla sua presa.
Il castano lo prese di peso e lo portò sopra di sé, abbracciandolo forte. "Smettila di fare lo stronzo, non ti riesce bene" disse poi, spingendo il dito contro il suo naso in modo tenero e delicato.
L'ibrido si lasciò andare e si accoccolò al minore sospirando. "Guarda che io sono stronzo" replicò chiudendo gli occhi. "I gatti sono stronzi"
"Non è vero, tu sei il gatto più dolce con il quale abbia mai avuto a che fare, Yoongi-ssi, non puoi negarlo, passi il tempo a chiedermi di coccolarti, da quando ti ho trovato in mezzo alla neve" fece allora Jimin. "Aspetta un secondo, eri davvero intrappolato o l'hai fatto di proposito per farmi avvicinare a te?" domandò quindi.
Yoongi sembrò miagolare contro il suo collo, per poi muoversi per trovare una posizione comoda, poi parlò. "In realtà non ti ho mai perso di vista da quel giorno, mi sono sempre tenuto nei paraggi, vagavo per le strade e cercavo di capire come stessi passando i tuoi giorni... la perdita di memoria non ti ha cambiato affatto, sai?" sorrise al ricordo del suo carattere così bello.
"Ah no? E com'ero prima?" chiese quindi il minore.
"Eri dolcissimo, un po' troppo affettuoso, cercavi sempre di aiutare e far star bene chi amavi, eri...allegro, parecchio allegro e ti piaceva farmi scherzi e dispetti, una volta ti era riuscito talmente bene che per poco non ti prendevo a pugni, mi avevi fatto incazzare talmente tanto" rise scuotendo la testa e portando la mano alla sua guancia. "Non sei cambiato, per tre lunghissimi anni ti ho osservato e l'unica cosa che è cambiata.. beh, era la tua allegria, non eri più felice, i tuoi sorrisi c'erano, ma per me che ti ho visto nascere... non erano più gli stessi, erano completamente diversi, e i tuoi occhi non brillavano più come una volta... non erano più pieni di vita, erano come... spenti" mormorò osservando i dettagli del suo volto.
"Non ricordavo nulla, Yoongi... come potevo essere felice se ero completamente solo e non ricordavo nulla?" fece con voce bassa. "Volevo solo trovare qualcuno che stesse al mio fianco, ne avevo così bisogno...per questo sei stato un piccolo miracolo nella mia vita ormai buia" disse piano, strofinando la mano sulla sua schiena con delicatezza.
"Mi dispiace Jimin... non sai quanto abbia sofferto nel vederti solo e non poter fare niente" sussurrò il maggiore, stringendo la sua maglietta in un pugno e cercando di trattenersi dallo scoppiare a piangere di nuovo.
"E cos'è che te l'ha impedito, hyung?" domandò il minore abbassando lo sguardo su di lui e cominciando ad accarezzare i suoi capelli.
"Tu... ecco i tuoi genitori non erano proprio bravi a svolgere il loro ruolo da genitori, quando avevi quindici anni tua madre ha deciso per chissà quale motivo di scappare di casa e cancellare ogni traccia di sé, ancora oggi non sappiamo dove sia. Hai sofferto molto per circa tre mesi, poi hai aperto gli occhi e hai capito che lei non ha ma fatto nulla per farti stare bene, ed era mia madre a farlo al posto suo... tuo padre invece era proprio stronzo, ecco, e quando hai perso la memoria non è neanche venuto da te. Sono venuto io, e ho portato la notizia a casa, era come se fosse felice e per due anni e mezzo mi ha impedito di venire da te, mi minacciava di far del male a mia sorella e a mia madre, poi... ha deciso di scappare anche lui, e io subito mi sono mosso per cercare di raggiungerti in qualche modo. Però quando mi hai trovato ormai una settimana fa... non era nei piani incastrarmi nella neve, ma c'era un cane stronzo che ha iniziato a rincorrermi e alla fine mi sono buttato giù, perché c'era uno scatolone, ma quando l'ho preso si è ribaltato e mi sono ritrovato al gelo, aish" scosse la testa, nascondendosi contro il suo collo.
"Quindi i miei...cioè sono orfano?" chiese tristemente.
Non che prima di scoprirlo non lo fosse... D'altronde il fatto che nessuno lo avesse riconosciuto come figlio lo aveva fatto pensare, ma saperlo direttamente, che i suoi genitori erano scappati... beh, non era affatto piacevole.
"Mi dispiace tanto Jiminie..." mormorò lasciando un dolce bacio sulla sua mascella. "Sei l'ultima persona al mondo a meritare tutto questo... ma io sono qui, mh? Non me ne vado. Ora che ti ho finalmente ritrovato non me ne andrò, non ti lascerò mai solo Jimin, è una promessa" disse arrivando a baciare le sue labbra.
Allora Jimin alzò il suo mignolo e lo avvicinò all'ibrido, che subito capì e sorrise. "Lo facevi sempre quando ci promettevamo le cose" disse alzando il mignolo per avvicinarlo al suo.
"Davvero?" arrossì leggermente.
Yoongi annuì baciandogli la guancia, e sfiorandogli le gambe con la coda nera.
Allora Jimin afferrò il suo mignolo, intrecciandolo al suo, e lo guardò negli occhi. "È una promessa?"
"È una promessa."
Vi faccio ora gli auguri sperando che il 2019 vi porti solo felicità, ve lo meritate!
Un bacio e buon anno!🎆
Clau ♡
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