ℂ𝕒𝕡𝕚𝕥𝕠𝕝𝕠 𝟛𝟚- 𝕊𝕌𝕃 𝕊𝔼𝕋 ℂ𝕀ℕ𝔼𝕄𝔸𝕋𝕆𝔾ℝ𝔸𝔽𝕀ℂ𝕆
𝔼𝕃𝕀𝕊𝔸𝔹𝔼𝕋ℍ
Continuo a rigirarmi nel letto senza poter prendere sonno.
Il pensiero che in questo momento lui stia sotto le lenzuola insieme a lei, me lo impedisce.
Mi alzo dal letto dopo aver preso la decisione di portarmi sul ponte e di andare a prendere una boccata d'aria fresca, magari il freddo della notte potrebbe conciliarmi il sonno. Proviamo!
Infilo la vestaglia che mi ha portato Marleen e mi dirigo fuori. Mi incammino prendendo un lungo corridoio, percorrendolo mi imbatto in uno dei marinai a bordo.
Quando scorge la mia presenza fa finta di niente continuando a fare ciò che stava facendo prima.
Proseguo indisturbata verso la mia meta, quando raggiungo la prua mi affaccio dalla balaustra soffermando lo sguardo al cielo nero ma sereno.
Sospirando penso " spero che l'attrice finisca presto le riprese del suo film; così lasciamo quest'isola e ce ne ritorniamo a casa nostra.
Dimenticavo, Errol vivrà con noi quindi se si fidanza con lei, la vedrei ugualmente.
Fidanzare? Ma cosa mi viene in mente! Non lo permetterò e non è solo perché lo amo io, non la vedo giusta per lui... ecco tutto!
Non ho capito se Errol la ricambia. Perché se fosse così significherebbe litigarci e io non voglio discutere con lui.
A un certo punto sento la presenza di qualcuno alle mie spalle, con uno scatto mi giro pensando " sarà sicuramente Errol".
Quando mi sono voltata, l'oscurità e la poca luce non mi danno modo di vedere di chi fosse.
" ma chi altri se starebbe in piedi alle mie spalle, in penombra senza dire una parola...
« Errol, ho capito che sei tu, non hai il coraggio di farti avanti perchè ti senti in colpa per come mi hai trattata prima.
Fai sempre così quando vieni a scusarti. Sta tranquillo ho dimenticato tutto. Puoi venire avanti»
Ma dopo questo mio monologo, la figura non risponde e nemmeno avanza e la cosa comincia a inquietarmi.
« Non capisco perchè tu ti stia comportando così ora. Se per caso hai intenzione di farmi paura, ti avviso che non sono spaventata neanche un pò e visto che te ne vuoi stare in silenzio e immobile, io me ne torno in cabina. Buonanotte ! »
Riesco a progredire pochi passi quando mi sento afferrare dal braccio e posare una mano sulla mia bocca. Capisco nell'immediato che non si tratta di Errol e di essere stata tratta in inganno dall'oscurità e dalla poca illuminazione. Mi dimeno tentando di liberarmi dalla forte presa, ma senza riuscirci.
Ora mi sta trascinando dentro una cabina in coperta, tenendo un braccio sotto il mio seno e la mano sulla bocca per impedirmi di urlare.
Per mia sfortuna sembra che in giro non ci sia nessuno. Neanche un marinaio.
E adesso che succederà, chi è questo e cosa vorrà da me ?
Mille domande affollano la mia testa già confusa per quello che mi sta succedendo.
Con gli occhi spalancati che sgorgano lacrime, terrorizzata e furiosa per non riuscire a liberarmi e a gridare. Anche se ho un coltello puntato alla gola io tento il tutto per tutto.
Succede tutto in un attimo, apro la bocca e addento la pelle della sua mano così forte che è costretto a toglierla, in quel momento urlo con quanto fiato ho in gola.
Le mie grida svegliano Errol che si precipita sul posto e quando vede il tipo che tenta di afferrare la mia caviglia per trascinarmi; capisce le sue intenzioni e si getta su di lui colpendolo più volte in faccia, imprecando:
« Bastardo, cosa volevi da Elisabeth eh! E da quando hai messo piede sull'isola che le hai messo gli occhi addosso. Credi che non me ne sia accorto, è da allora che ti tengo d'occhio»
Senza mai smettere di pestarlo.
Nel frattempo accorrono alcuni militari. Gli schiamazzi svegliano il professor Newton, che vedendo la scena che gli si presenta davanti, capisce la situazione.
Mia madre che converge dalla nostra parte, mi ritrova tremante, velocemente si leva lo scialle giallo oro che indossa per posarlo sulle mie spalle.
Mentre grida a Errol di fermarsi, lui seguìta a picchiare il malfattore.
Prega il professore di farli smettere, così aiutato da alcuni marinai, allontana l'uno dall'altro.
Mentre io e la mia genitrice ci allontaniamo.
Con le braccia circonda le mie spalle e nel percorso mi chiede:
« Tesoro, stai bene?»
« Sì mamma»
« Ma che ci facevi da sola fuori dalla tua cabina a quest'ora di notte?»
« Non riuscivo a dormire e così ho pensato di prendere una boccata d'aria sul ponte. Ma non pensavo che quell'uomo...»
« Il peggio è passato, per fortuna che hai dato l'allarme urlando e che tuo fratello sia intervenuto »
« Sì è vero, ma Errol non è mio fratello»
Mia madre di rimando:
« Certo»
Mi accompagna in cabina poi mi chiede:
« Sicura di voler rimanere da sola?»
« Sì mamma»
« Va bene cara buona notte»
Ancora sconvolta per l'accaduto, mi preparo a mettermi a letto, quando sento bussare alla porta.
Mi accosto a essa e rispondo interrogativa:
« Sì chi è?»
« Errol!»
Quando apro mi abbraccia forte tenendomi stretta a se.
I nostri corpi non sono mai stati così vicini.
Quell' abbraccio provoca disagio a entrambi, infatti lui si scosta di scatto e imbarazzato mi chiede:
« Stai bene?»
« Sì»
« Bene ero solo passato per accertarmene. Buona notte Elisabeth»
« Errol, grazie di essere intervenuto e... mi dispiace averti disturbato»
« Disturbato?»
« Sì, tu stavi sicuramente con lei e...»
Turbato e infastidito dalla mia affermazione dichiara:
« Beth, smettila di scusarti ogni volta che vengo in tuo aiuto, tu non mi hai disturbato mai perché io non stavo con lei e mai ci starò. Perché...»
Mi afferra dalle braccia guardandomi fisso negli occhi e senza pronunciare una sillaba avvicina i nostri volti facendo sfiorare le nostre labbra in un casto bacio.
Resosi conto del gesto si precipita alla porta e senza voltarsi afferma:
« Scusami... Buona notte!»
Esce, io non dico una parola mentre mi porto una mano alle labbra e con l'indice sfioro delicatamente il labbro inferiore ripetendomi:
« Mi ha baciata... Errol mi ha baciata. Ma allora non è innamorato di Marleen, lo è di me. Sono così felice»
E mi metto a letto raggiante.
Il mattino seguente, una nuova imbarcazione sopraggiunge dalle nostri parti, i membri della troùpe cinematografica, finalmente sono arrivati.
Un uomo di media statura con i capelli neri pettinati all'indietro resi lucidi dalla brillantina e baffetti (immagino sia il produttore) sale a bordo, facendo attenzione a non sporcare il suo completo bianco.
Il professor Newton, gli va incontro per salutarlo, di seguito arriva anche Marleen.
Fanno accomodare il tizio dentro la loro cabina e quando (dopo quindici minuti) ne escono fuori si dicono che si vedranno dopo; il tempo di montare le apparecchiature sull'isola.
Torna sul suo battello e si dirige sul posto.
Marleen, tutta eccitata mi viene incontro asserendo:
« Hai visto Elisabeth la troupe è arrivata. Tra poche ore inizierò le riprese. Voi verrete a vedermi sul set, vero?»
« Certamente»
« Bene, adesso scusami vado a prepararmi, a dopo»
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