Capitolo 44
Conan's POV
Era arrivato il 31 Dicembre, la festa che tutti attendevano con impazienza.
In gruppo avevamo deciso di scambiarci i regali a Capodanno, e non a Natale, come si sarebbe potuto pensare.
Il perché? Non lo so.
Ero elettrizzato come un bambino davanti ad un negozio di giocattoli, mentre incartavo i regali che avrei fatto agli altri.
Per Ran avevo comprato un vestito che aveva adocchiato circa un mese prima, ma che non aveva comprato, non avendo abbastanza soldi con se; per Goro mi ero preoccupato di procurarmi una cassa di bottiglie di birra; al dottore, che era andato ad Osaka per festeggiare con un suo amico, avevo donato un set di attrezzi da lavoro; a mia madre avevo comprato un rossetto di una marca famosa che era appena uscito in vendita; a mio padre avevo mandato la raccolta completa di tutte le opere di Arthur Conan Doyle, il suo scrittore preferito; ad Ayumi avevo comprato una bambola di cui non smetteva un attimo di parlarci; a Mitsuhiko avrei regalato un enciclopedia sugli animali; mentre a Genta due buoni sconto per il suo ristorante preferito; ovviamente tutto a spese dei miei genitori.
Restava soltanto Shiho.
"Quella ragazza ha una mentalità improbabile, cosa posso regalarle?" mi chiesi sbuffando, non avendo intenzione di saltare il suo dono.
"Un barattolo di Nutella sarebbe troppo scontato e banale, non le interessano accessori e robe varie, e ha già tutti i libri che potrebbe desiderare... cacchio, è irritante non sapere cosa regalarle" mi massaggiai le tempie, concentrandomi il più possibile.
Nel frattempo iniziai inconsciamente a girare in tondo per la stanza, fino a quando un pensiero, un piccolo ed innocente pensiero, mi fece scattare la lampadina che avevo in testa.
"O lo adorerà, o lo odierà. Non ci sarà una via di mezzo" mi dissi, consapevole, correndo subito fuori di casa "sto rischiando, ma ormai è palese che con quella ragazza non si può non rischiare"
Inarcai la schiena, facendo scrocchiare le ossa indolenzite, quindi finalmente mi concessi un sospiro di sollievo: avevo appena portato il regalo di Shiho a casa di Goro, così che non potesse vederlo prima della consegna ufficiale.
Ci avevo messo intere ore a cercarlo e trovarlo, ma ci ero riuscito, e la soddisfazione era alle stelle.
Per telefono avevo discusso con i ragazzi, Ran e Goro, e alla fine avevamo deciso di radunarci a casa di quest'ultimo, ovviamente con suo immenso disappunto, e festeggiare lì.
Tutto stava andando a meraviglia: erano circa le dieci e mezza di sera, sentivo già l'invitante odore delle pietanze cucinate da Ran, Goro aveva placato la sua ira e i bambini si erano calmati davanti al televisore acceso.
Però poi mi venne un messaggio da parte di Shiho.
"Non vengo, non mi sento bene" recitava.
"Io la faccio fuori" borbottai mentalmente, già preparandomi a farle una strigliata, sobbalzando però quando il primo petardo venne fatto esplodere.
Stavo già andando verso la porta d'ingresso, quando il mio cellulare vibrò di nuovo.
"So già che vuoi venire da me e spaccarmi i timpani con le tue fastidiose urla, quindi risparmiami la tortura e resta lì dove sei. Davvero, sto di merda. Ora cerco di dormire" scrisse Shiho.
Feci appena in tempo a leggere l'ultima parola, che il messaggio venne cancellato, per poi essere inviato nuovamente qualche secondo dopo.
All'inizio mi chiesi perché Shiho lo avesse fatto, dato che aveva mandato le stesse parole, ma poi notai che l'ultima frase era diversa: "Ora mi metto a dormire".
Aggrottai le sopracciglia, stranito, sobbalzando nuovamente quando fecero scoppiare altri sei petardi, per poi lanciare dei fuochi d'artificio che produssero un botto molto più forte di quanto mi ricordavo.
Da bravo detective mi misi velocemente a ragionare per trovare una spiegazione plausibile, e dopo appena qualche secondo arrivai ad una conclusione più che probabile: qualcosa le impediva di dormire.
Ma cosa?
Un altro scoppio, e un altro ancora.
"Cacchio!" imprecai mentalmente "Shiho ha paura dei botti!" mi ricordai, dandomi del cretino mentre la situazione atmosferica sembrava peggiorare, dato che stava pure iniziando a diluviare, con tanto di tuoni che si fecero man mano più frequenti, ma sapevo che non sarebbe stato un semplice temporale ad interrompere i festeggiamenti della gente "Di male in peggio..." pensai preoccupato.
Mi avvolsi freneticamente in un cappotto, quindi mi misi gli scarponi e afferrai delicatamente il regalo che avrei fatto alla sbadigliona, quindi impugnai un ombrello e mi preparai ad uscire.
-Ragazzi, io vado da Ai!- urlai per avvertirli, e, non lasciando nemmeno il tempo ai bambini di chiedere di venire con me, mi chiusi la porta alle spalle.
Aprii l'ombrello e mi assicurai che il regalo non si bagnasse, quindi, prima di andare a casa Agasa, feci una breve sosta al supermercato.
Appena arrivato a casa aprii la porta d'ingresso e chiusi l'ombrello, mettendolo all'interno dell'apposito portaombrelli e infiltrandomi velocemente nel confortante calore dell'abitazione. Chiusi la porta alle mie spalle, quindi mi tolsi le scarpe e la giacca, lasciandole asciugare accanto allo stipite.
Posai a terra la busta con ciò che avevo comprato, quindi sistemai il regalo di Shiho in un luogo tiepido, pregando tra me e me che non facesse alcun rumore.
Fatto ciò, come una scheggia afferrai il sacchetto bianco e salii in fretta e furia le scale del piano superiore, accompagnato con un tuono di sottofondo, ed entrai nella camera di Shiho, trovandola avvolta nella coperte come un burrito, tremante da capo a piedi.
"Per fortuna il dottore le ha preso una TV" sospirai mentalmente.
Senza neanche prendermi la briga di avvisarla della mia presenza, accesi la televisione, selezionando il primo film che mi si parò davanti, fortunatamente una commedia, e mi buttai sul letto, rischiando di schiacciare la ragazza sotto al mio peso.
-Chi cazzo sei?!- si alzò all'istante, già pronta a massacrare di botte il suddetto intruso, ma neanche quando capì che ero io il suo sguardo omicida scomparve.
-Che ci fai qui?- sibilò irata, probabilmente aspettandosi di rimanere sola per tutta la notte.
-Non so se te ne sei accorta, ma tra... quarantacinque minuti- lanciai uno sguardo all'orologio da polso -inizierà un nuovo anno- dissi con fare ovvio.
-Quindi tu hai intenzione di restare qui fino a domani, giusto?- sospirò, arrendendosi davanti alla mia testardaggine.
-Ottima intuizione, Holmes- le feci un occhiolino divertito, coprendoci con la coperta e rovesciando poi il contenuto della busta sul letto.
Subito le si illuminò lo sguardo e, anche se cercò di non farlo vedere, capii di aver fatto centro.
Aprii un pacco di marshmallows, mettendolo tra di noi e concentrandomi sul film, anche se alla fine finimmo per ignorarlo completamente e chiacchierare del più e del meno, mentre mangiavamo gli snacks che avevo acquistato.
Ogni volta che qualche petardo scoppiava, un tuono si faceva sentire o qualche fuoco d'artificio veniva lanciato, mi affrettavo a tirare fuori qualche stupida battuta per distrarla dai botti e farla ridere fino alle lacrime.
Quando mancava un minuto a mezzanotte, iniziammo il conto alla rovescia con un luccichio felice negli occhi e un ampio sorriso sul volto.
Appena scoccarono le dodici di notte ci mettemmo ad urlare e ridere come dei cretini, alzandoci in piedi e iniziando a saltare con fare infantile sul letto, spensierati come se fossimo stati dei veri bambini.
-Oh, aspetta, devo darti il tuo regalo- se ne uscì d'un tratto Shiho, scendendo dal letto e prendendo a frugare nel suo comò.
-Mi hai fatto un regalo?- inarcai un sopracciglio, allibito.
-No- alzò gli occhi al cielo sarcastica, per poi trovare il pacchetto e nasconderlo dietro la schiena.
Si avvicinò lentamente, facendomi saltellare con fare eccitato sul materasso, la curiosità mi stava mangiando vivo.
Quando si sedette a gambe incrociate sul letto, invitandomi a fare lo stesso, me lo porse, aspettando pazientemente che finissi di scartarlo.
Quando lo feci finii per ritrovarmi tra le mani la maglia di Hideo Akagi, uno dei giocatori dei Tokyo Spirits, autografata da ogni singolo altro calciatore della mia squadra preferita.
Socchiusi le labbra, restando immobile per più di un minuto, contemplando quelle firme fatte con un pennarello nero.
-Non ci posso credere...- mormorai dopo un po con un filo di voce.
-Ehm... ti piace?- chiese Shiho, insicura della mia reazione.
-Ti bacerei- soffiai in un sussurro, non staccando gli occhi da quella maglia.
-Oddio, no!- si finse schifata, simulando un conato di vomito, ma non riuscì comunque a nascondere un lieve rossore che notai con la coda dell'occhio.
-Grazie, Shiho... davvero, non so che dire...- dissi commosso, tirando su col naso.
-Hai seriamente intenzione di metterti a piangere come una femmin...- iniziò con un sopracciglio alzato, interrompendosi però quando un nuovo petardo venne fatto scoppiare.
-Cazzo!- imprecò serrando gli occhi.
-Chi sarebbe la femminuccia?- mi asciugai gli occhi, rivolgendole un ghigno divertito e uno sguardo malizioso.
-Stai zitto se ci tieni alle palle- sbuffò stizzita, incrociando le braccia al petto e facendo scattare il capo verso il suo lato destro, chiaramente intenzionata a non far incontrare i nostri occhi.
-Comunque anche io ho un regalo per te- esclamai d'un tratto, guadagnandomi uno sguardo truce degno di nota.
-Dimmi che non è Nutella, altrimenti finirò seriamente per farmi venire il diabete- mi supplicò giocosamente, seguendomi con aria curiosa fino al piano inferiore.
Quindi andai alle sue spalle e le posai le mani sugli occhi, ottenendo diverse proteste da parte sua che ignorai palesemente. Mi avvicinai al suo regalo, ma un rumore rovinò l'effetto sorpresa.
-Whof!-
"Merda..." imprecai mentalmente, sentendo Shiho bloccarsi di botto.
-Mini Sherlock...- mi chiamò con voce tremante -non dirmi che quell'abbaio...- iniziò, non riuscendo però a proseguire, quindi sospirai e tolsi le mani dal suo viso, dandole la possibilità di tornare a vedere.
-Oh porca merda...- scandì per bene le parole, facendomi ridacchiare mentre si lanciava davanti al trasportino, aprendolo e lasciando uscire il curioso cucciolo che vi era all'interno.
-Non ci posso credere...- usò inconsciamente le mie stesse parole, fissando quel piccolo batuffolo bianco scodinzolante, intento ad esplorare con aria curiosa la stanza, annusando ogni cosa che gli si parasse davanti al muso.
-Quello è un cucciolo di Samoiedo?- chiese con voce tremante, anche se già consapevole che era una domanda a dir poco inutile.
-La tua razza preferita- annuii, fiero di essermene ricordato.
-Tu sei fuori come un balcone- si voltò verso di me.
Si avvicinò velocemente, con l'intenzione di scoccarmi un bacetto sulla guancia, ma involontariamente mi girai un po verso di lei, e ciò avvenne.
In un attimo le sue soffici labbra incontrarono l'angolo della mia bocca, facendoci immobilizzare per qualche attimo, intenti ad analizzare ciò che era appena accaduto.
-Ma seriamente?!- sbottammo all'unisono, alzando le braccia al cielo -un cliché più banale di questo no?!-
Il cucciolo di cane sembro essere d'accordo con noi, perché si mise a ululare un poco, facendoci scoppiare a ridere.
-Santo cielo...- scuotemmo la testa, increduli, mentre ci calmavamo.
-Come lo vuoi chiamare?- cambiai argomento, deciso a non voler più sentire di ciò che era appena accaduto.
-Nemo- disse semplicemente.
-Vuoi chiamare un cane... Nemo?- inarcai un sopracciglio, divertito da quella scelta.
-Si- annuì semplicemente, inginocchiandosi davanti al suo nuovo cane, e lasciando che esso si mettesse ad annusarla e leccarle teneramente la punta del naso, facendoglielo arricciare.
Risi sonoramente mentre Nemo le si lanciava letteralmente addosso, schiacciando la pancia della ragazza sotto le sue zampette paffute e strofinandole il muso umido contro il viso.
Continuammo a giocare, ridere e scherzare finché non crollammo sul divano, sfiniti ma felici come non mai.
Fu uno dei Capodanni più belli che avessi mai trascorso nella mia vita.
Mi accoccolai di fianco a Shiho, che a sua volta teneva accucciato sul grembo Nemo, anch'esso ormai nel mondo dei sogni; passandole inconsciamente un braccio attorno alle spalle e facendole poggiare il capo contro la mia spalla.
"Insieme a Capodanno, insieme tutto l'anno..." pensai poco prima di lasciar calare le palpebre, abbandonandomi tra le braccia di Morfeo.
Non potevo sapere che quella frase si sarebbe rivelata più vera di quel che avrei mai osato immaginare...
Angolo autrice:
Salve, bella gente!
Ecco a voi un nuovo capitolo appena sfornato!
Cosa ne pensate? Vi è piaciuto?
Ebbene si, E' SUCCESSO! Però non nel modo in cui tutti noi speravamo... ma tranquilli, anche quel momento arriverà: ho già pianificato tutto nei minimi dettagli, ora devo solo aspettare che quel fantomatico capitolo arrivi, e vi giuro che non vedo l'ora di scriverlo e farvelo leggere!
Allora, dato che alcuni di voi hanno acconsentito con piacere la mia "idea", ecco a voi la parola che anticipa il prossimo capitolo: neve.
Avete qualche ipotesi? Se si, mi farebbe piacere se la condivideste con me in un commento, chissà, magari potreste azzeccarci XD
Detto questo, alla prossima! X3
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