28: Psicofonia

Laura piangeva trattenendo a stento i singhiozzi con la mano davanti la bocca. Avrebbe dovuto telefonare ad Andrea, dopo aver ascoltato la registrazione, confrontarsi con lui per vedere se avevano inteso la stessa parola ma non era ancora in grado di parlare.

Andò in bagno a lavarsi il viso con acqua fredda, fece qualche respiro lungo per calmarsi ed infine chiamò l'amico.

"Fermatela!" esclamò nel momento in cui il ragazzo rispose dall'altra parte del telefono.

"Sì." confermò lui " Ma chi? Si tratta di una donna?"

"Non c'è altro da poter ascoltare?" chiese lei, speranzosa.

"Non abbiamo altri indizi purtroppo."

"Cosa mi volevi dire riguardo un libro?"

"Si intitola: << Il cappuccino >>, mi sembra un librogame o qualcosa di simile. È del genere Horror.

Ipotizzerei che questo "cappuccino" sia la morte in persona. L'autore, nell'introduzione, chiede di votare solo un capitolo del libro, quello che è  parso il più terrificante.

Ho cominciato a leggere il primo... Questo non è il mio genere preferito.

Ti leggo l'inizio:

<< È notte fonda, sono le  h 3:10. Fuori imperversa la tempesta. Grosse gocce di pioggia sferzano i vetri della finestra della camera da letto in cui riposa una ragazza.

La giovane è stata svegliata dal forte boato di un tuono; adesso è spaventata, giace nella totale oscurità: anche la luce è andata via.

Non è il temporale che la terrorizza ma una sensazione strana che le dà i brividi.
È sola in casa ma sente che non è così: ha sentito un respiro nella stanza, qualcuno si trova di fronte a lei, in un angolo.

Non si muove, è in attesa e la sta fissando, lei sente il suo sguardo addosso malgrado non riesca a vederlo.

"Da quanto tempo è lì?" si chiede.

Percepisce un lieve sospiro. Lei vorrebbe scappare ma questa presenza si trova vicina alla porta e la ragazza non sa cosa fare.
La paura le attanaglia i visceri, forse deve continuare a fare finta di dormire.

Forse è solo lo scroscio della pioggia che confonde con un respiro.

Forse.

"Un fruscìo!"
Si sta avvicinando sempre più a lei.
Vorrebbe scappare ma è paralizzata dal terrore.

Non vede nulla ma sente odore di carne putrida.

Una mano gelida si posa sul suo viso, l'orrore le fa battere il cuore, sempre più forte, non riesce a controllare il suo corpo.

L'essere sale sul suo petto, lei non riesce più a respirare; questo ha lunghe dita con unghie affilate che le tagliano la pelle e scavano tra le costole raggiungendo il suo cuore stritolandoglielo, nell'attesa che la vita la abbandoni.

Il giorno seguente la ragazza viene trovata morta nel suo letto.

"Attacco cardiaco, forse aneurisma celebrale, suicidio? L'autopsia ci darà la risposta." dice il paramedico agli amici che avevano dato l'allarme.

Fatto strano che non riescono a capire è la presenza di acqua sul pavimento, anche il materasso ne è impregnato.

"Non c'è traccia di crepe o perdite lungo le pareti o il soffitto. Le imposte e le porte erano chiuse dall'interno quando  i soccorritori si sono intromessi nell'abitazione."

"Laura, ho i brividi addosso: qualcosa di simile è capitato stanotte, nella mia camera da letto!"

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