TUTTO D'UN FIATO (INVINCIBLE VS ATOMIC EVE) /// INVINCIBLE
I guantoni sbatterono fra loro mentre i proprietari erano al centro del quadrato, sorridevano determinati e minimamente eccitati per la nuova esperienza.
"Pronta cara? Ti avverto non sarò docile come un coniglietto ma feroce come una tigre affamata".
Disse con fierezza Invincible: un uomo sulla trentina, circa, quasi tutto il corpo era coperto da un costume diviso principalmente fra blu e giallo, sulla testa spuntava una capigliatura nera spettinata mentre gli occhi erano coperti da due lenti simili a occhiali in stile Topo da Biblioteca.
"Certo tesoro e sappi che la tigre affamata dovrà vedersela con la pantera paziente e letale".
Rispose Atomic Eve, una ragazza dai capelli castani, lisci e lunghi fino alle spalle con indosso un costume mischiato fra arancione e rosa.
Tuttavia i nomi veri e propri erano diventati dei nomignoli impolverati, ormai si chiamavano con dei soprannomi riduttivi: Vin e Eve.
Vin indossava dei guantoni blu mentre Eve un paio di guanti rossi.
"Ti ricordi la regola? Tutto d'un fiato come...".
"Come se vedessi un bicchiere d'acqua a tarda notte".
La castana interruppe l'amato mentre sorrideva impaziente di iniziare.
"Esatto: niente arbitro, niente pause, un unico round senza tempo fino al K.O.".
"Ti chiedo scusa in anticipo per tutti i lividi che ti farò".
Eve baciò la guancia di Vin mentre quest'ultimo sorrideva.
"Mi dispiace contraddirti tesoro ma quella che passerà a letto un paio di giorni sarai tu... ma tranquilla! C'è il tuo supereroe che ti porterà la colazione a letto!"
Si indicò con il pollice mentre la sua avversaria occasionale si dirigeva all'angolo blu.
L'uomo fece lo stesso e poggiò le braccia sui cordoni neri mentre aspettava l'inizio del match.
DRIIIN!
La campanella era il suono del timer bianco usato per urlare con un rumore, simile a quello di una sveglia, quando la cena poteva uscire dal forno.
I due scattarono l'uno verso l'altra.
"Scusa!"
Urlò Eve mentre tendeva il braccio ma mancò il bersaglio che la colpì al ventre, gonfiò le guance e mostrò di poco il paradenti rosa.
Si allontanò e alzò la guardia ma nonostante ciò i diretti blu le urtarono il volto mentre i piedi andavano indietro, un gancio le fece sputare un filo di saliva mentre il corpo girava di centottanta gradi e toccava il tappeto.
"Ops... ti ho...?"
"No! Cioè si ma il pugilato è fatto per questo caro".
Si alzò mentre scuoteva la testa.
"Tranquillo sono solo inciampata".
Il match riprese, Eve mancò ancora l'amato che le affondò un diretto nel plesso solare facendola piegare con gli occhi spalancati.
Diversi montanti le urtarono lo stomaco mentre la proprietaria emetteva versi striminziti, infine un montante la fece letteralmente volare sulla tela.
Guardava verso l'alto mentre respirava affannosamente con della saliva che formava un piccolo sentiero dal labbro alla guancia, sembrava una lacrime come se il suo stomaco piangesse.
"Eve...".
"Sto bene tranquillo".
Eve tornò in piedi mentre dondolava leggermente per l'evidente stordimento che faceva girare la sua testa come una trottola.
Provò a sferrare un gancio ma non si avvicinò neppure un poco a Vin, o meglio quest'ultimo si allontanò in fretta dal guantone nemico.
Un montante spedì alle corde la donna che teneva le braccia basse, un montante la fece saltare e quando tornò giù le braccia erano oltre i cordoni.
Un dritto premette sull'intestino e la proprietaria guardò verso l'alto mentre il paradenti era fuori dalla bocca poco oltre la metà e tenuto stretto dai denti serrati per il dolore.
Altri colpi seguirono sullo stesso punto e sul'organo digerente, un montante al plesso solare fece piegare Eve ma lo stesso colpo sul mento la portò nuovamente eretta.
La sua testa girò diverse volte in entrambe le direzioni per dei ganci sferrati a velocità notevole.
La castana si mise in clinch mentre le guance erano gonfie e il respiro affannoso.
"Ce la fai?"
"S-si... volevo solo abbracciarti".
Poco dopo si staccò da Vin e provò a sferrare un dritto al volto ma venne bloccato mentre un montante colpiva lo stomaco.
Eve perse il paradenti mentre si teneva la pancia sempre più dolente per poi ricevere un gancio che la spedì all'angolo neutro con le braccia incastrate fra le corde e lo sguardo assente per l'incapacità di reagire unito alla stanchezza che aveva sostituito l'energia mostrata poco prima dell'inizio.
Vin scattò e colpì velocemente la pancia dell'amata che sembrò soffiare ad ogni pugno, passò poi al plesso solare che venne centrato con un paio di diretti.
Le diede un montante che espose ancor di più il ventre rosso che venne colpito nuovamente da una serie spietata di diretti.
Eve riuscì a non cadere per miracolo ma alcuni montanti all'intestino la fecero sussultare ad ogni pugno incassato.
"Ci fermiamo?"
"S... sto bene".
Cercò di avanzare ma sembrava di osservare un ragno a cui mancavano tre delle otto zampe.
Due montanti al ventre la fecero tornare all'angolo dove ricevette diretti continui allo stomaco, il suo corpo sembrò avere le convulsioni per gli scatti involontari del corpo provocati dai colpi.
Un gancio la fece camminare di lato ma la posizione restò invariata, poco dopo lo scenario visto poco prima si ripeté come in un deja vù.
Un gancio le centrò ancora la guancia ma stavolta il corpo cadde sul tappeto.
"M-mi riposo un attimo".
Disse Eve prima di chiudere gli occhi esausta e dolorante con la pancia rivolta verso l'alto.
"Quando ti sveglierai ti preparò la tua colazione preferita... latte e biscotti con il mio sorriso come panorama".
Poggiò il suo piede sul ventre quasi nero mentre alzava le mani in segno di vittoria.
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