Sette
«Sìron, sono qui» esordì Tadiel con la voce ridotta a un sussurro.
«Hai detto qualcosa?» mugugnò il ragazzo, gli occhi fissi sul suo libro.
«Sì! I nostri inseguitori sono qui!» riprovò con un tono più elevato.
Sìron alzò gli occhi dal libro di scatto correndo verso la finestra.
«Accidenti! Non possiamo uscire o ci vedranno di sicuro, e una porta sul retro nemmeno c'è.»
«Siamo in trappola allora, a meno che non proviamo a nasconderci!»
«Tadiel, cosa diamine ti salta in mente? Non stiamo giocando.»
La ragazza s'imbronciò incrociando le braccia sul petto «Sentiamo te invece. Hai un'idea migliore?»
Sìron si grattò una tempia in cerca di una soluzione. La sua testa era completamente svuotata da tutto, tranne che dal pensiero del suo fratellino adottivo perso chissà dove in quel luogo tanto bello quanto pericoloso.
«No» ammise «Proviamo.»
Ritornarono nella stanza sul retro, ma nulla era abbastanza grande da nasconderli. Le ante dell'armadio non si chiudevano, la cassa era minuscola e il letto sfondato e non osavano nemmeno immaginare cosa potesse trovarsi sotto il materasso.
Sentirono la porta venir giù, per cui si chiusero dentro il bagno. Sìron afferrò una trave marcia, una di quelle che si trovava sulla buca del pavimento, la incastrò tra il muro laterale e la maniglia della porta, in modo da bloccare l'accesso al tugurio. Intanto dall'esterno sentivano i passi dei due.
«Sono qui» disse una voce maschile, «L'accesso era bloccato e i tagli sui rami sono freschi, guarda qui.»
«Sicuramente con questo tempo hanno cercato riparo, e questa casa potrebbe esserlo» affermò una voce femminile. Intanto Sìron e Tadiel, schiena contro schiena, condividevano quel piccolo stanzino respirando sonoramente.
«Slauther ancora non sa di loro: dovremmo avere un discreto vantaggio. Non oso immaginare cosa potrebbe accadere...» riprese sempre la stessa donna.
«Shh...» la interruppe la voce maschile.
I due ragazzi, con il cuore in gola, udirono i passi avvicinarsi pericolosamente.
Un brivido percorse la schiena di Tadiel, mentre il respiro di Sìron accelerò. In quel piccolo lasso di tempo un lampo dalla finestrella attirò la loro attenzione. Coperto dal boato del tuono Sìron recuperò il vecchio vaso in terracotta e lo capovolse sotto la finestrella chiusa, come fosse uno scalino.
Il ragazzo, aiutato da Tadiel, cominciò a spingere sulla piccola lastra di vetro.
Un altro fulmine. I passi fuori dal piccolo bagno.
«Al tuono spacca il vetro» sussurrò Tadiel.
La maniglia del bagno cominciò a muoversi.
«Sono qui!» urlò la voce maschile, poi il tuono.
Sìron, coprendosi il gomito con il mantello, mandò in frantumi il vetro della finestra.
Dei colpi violenti smuovevano l'asse di legno che li separava dagli esseri.
«La porta non reggerà a lungo» affermò Sìron in preda all'ansia. «Vai prima tu.»
«Muoviti ad uscire, non facciamoci prendere entrambi. Marsh è tuo fratello, ha bisogno di te.»
«Ma--»
«Per una volta sta zitto e lascia fare me» lo interruppe lei dandogli una botta che lo fece cadere oltre la finestra.
La porta venne giù, Tadiel rimase completamente scoperta davanti agli occhi dei nuovi arrivati.
I due la guardarono confusi. Poi il ragazzo disse: «Vado fuori a prendere l'altro umano.»
«Non c'è!» affermò Tadiel cercando di tenere lo sguardo fisso nei suoi immensi occhi blu.
«La finestra lì indica tutt'altro...»
«Stavo provando a fuggire» sospirò. «Ma a quanto pare non ho fatto in tempo...»
«Eravate insieme fino a qualche ora fa» ribatté lui.
«Ci siamo separati non appena ci siamo accorti di essere seguiti» mentì lei cercando di tenere la voce salda.
La ragazza guardò Tadiel dubbiosa. «Quando ve ne siete accorti?»
«Nel bosco, abbiamo udito i vostri passi e ci siamo nascosti. Ma voi chi siete?»
La ragazza si avvicinò a Tadiel e afferrò la sua collana tra le mani. Si tolse poi il cappuccio rivelando la chioma rossa e fluente, mentre gli occhi di un verde brillante erano fissi sul pendente. Il suo viso era tempestato di lentiggini e intricati motivi floreali le correvano sulla parte sinistra del volto. La bocca piena e naturalmente rosata le dava un'aria fatata.
«Io sono Myriel, druido dell'aria e Madre delle fate.»
«Io invece sono Noah, druido e protettore della acque» affermò anche il ragazzo togliendosi il cappuccio e mostrando i lunghi capelli di un biondo talmente chiaro da sembrare quasi bianchi, legati in una lunga treccia. Sul suo volto disegni di onde blu si spandevano contrastando con la pelle pallida.
Anche lui rimirò il pendente di Tadiel.
La ragazza non era spaventata da loro. Ammirava i loro lineamenti delicati, come immagini di vecchie fiabe che prendevano vita davanti ai suoi occhi. Le orecchie erano leggermente appuntite e il corpo equilibrato e slanciato. Davanti alla loro bellezza si sentì ancor più insicura e piccola.
«Siete voi ad aver trovato Marsh?»
«L'altro umano è con Orion, guardiano della Terra. Dobbiamo recuperarlo prima che arrivi da Galathil.» Affermò Myriel smuovendo le dita come a richiamare qualcosa o qualcuno.
Dopo pochi istanti piccole lucine colorate avanzarono verso di loro: le fate.
Tarassaco, nascosto dietro la folta chioma della ragazza, salutò Tadiel attento a non farsi vedere.
Tadiel sorrise a quel gesto così ingenuo e semplice. Myriel si voltò seguendo lo sguardo dell'umana, ma la fata le andò dietro a sua volta.
Noah assisteva alla scena ridendo. La sua risata contagiò anche Tadiel, che si sentì leggera, e i pensieri e le preoccupazioni sembrano sparire per un istante.
Myriel incrociò le braccia al petto e alzò gli occhi al cielo. «Tarassaco so che sei tu, smettila, piccolo monello, o ti taglio le ali.»
«Non ho fatto nulla» trillò la fata portandosi davanti alla druida.
Tadiel si colpì alla fronte pensando a Sìron. Lo aveva lasciato da solo nel bosco, sotto la pioggia. Non conosceva bene i due nuovi arrivati, ma si fidava di Tarassaco e se lui era lì sapeva di aver trovato nuovi alleati. «Sìron è nella foresta...»
Noah guardò le due ragazze: «Vado io, voi rimanete al riparo!»
«Vado con lui!» affermò la fata indicando il ragazzo. Si fiondò dietro di lui, prima che Myriel potesse controbattere.
Nota_Autrice
Salve Avventurieri, siamo riuscite ad aggiornare, forse... Periodo stra pieno, tremila progetti e diverse storie che sto provando a portare avanti con risultati di non so che tipo, perchè troppe cose insieme è meglio non farle! Ma io amo complicarmi sempre la vita e quindi Amen.
Ringraziamento dovuto, come sempre, alla fantastica NinaBlueStar per la pazienza e il tempo che mi dedica, poi sorbisce anche i miei noiosi audio ma è una parentesi a parte...
Piccolo speciale! Mi è arrivata questa fantastica fanart della mia fata preferita! Guardate la tenerezza, e la cura dei dettagli! Grazie infinite AngeloCaduto27
Un bacio,
Vostra Wisey
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