5.
"Forza, vagli a parlare!" mi dice Grace, facendomi quasi strozzare con il mio boccone di polpettone.
"Eh? Come scusa?" chiedo.
"Vai a parlare con James Carter" scandisce.
La fisso incredula.
"Col cavolo! È un pazzo scatenato ed è solo un miracolo se non ci ha rapite l'altro giorno" dico, sporgendomi verso di lei per farmi sentire senza urlare.
"Mamma mia come sei esagerata! Cosa potrà mai fare di stra-" si blocca, guardando in direzione del ragazzo.
Mi giro a guardarlo e lo vedo intento a litigare a telefono con qualcuno.
"Ok, si è strano, ma non vuol dire che non sia... interessante." dice, prima di portarsi il bicchiere d'acqua alla bocca.
"Va bene, starò al tuo gioco. Io gli vado a parlare, se tu vai a sederti con Nicholas" dico, indicando con la testa un tavolo poco distante dal nostro.
"Cosa? James è solo! Nicholas è con i suoi amici!"
"Bhe, Nicholas non è uno psicopatico, per cui..." le dico.
Lei sbuffa.
"Come vuoi, voglio proprio vederti..." mi dice, prima di afferrare il suo vassoio e allontanarsi.
Deglutisco rumorosamente e mi alzo, in direzione di James.
"È libero?" chiedo, appena gli sono davanti.
Mi guarda e poi riporta gli occhi sul suo cellulare, senza rispondermi.
Mi siedo, ignorandolo.
"Bene, lo sai che non si possono teneri i telefoni accesi a scuola, no?"
"Mi spieghi perché sei venuta qui? Cos'è, vuoi rovesciarmi di nuovo il tuo cibo addosso? Passo, grazie." mi dice, scontroso, prima di andarsene.
Ma che cavolo gli prende?!
Mi dirigo a passo svelto verso di lui e lo afferro per un braccio, facendolo girare.
"Che fai?" mi chiede, innervosito.
"Perché ti comporti così? Che ti ho fatto?" gli chiedo, fissandolo negli occhi.
Ancora una volta, se ne va senza rispondermi e adesso non ho più voglia di seguirlo.
Mi giro, frustrata, e torno a mensa.
🌼🌼🌼
"Ok, lo ammetto, avevi ragione. È proprio un pazzo." dice la mia amica, dopo che le ho raccontato come è andata la 'conversazione' con James.
"Mh... che stesse da solo lo sapevo ma non credo che sia...pazzo" dico pensierosa, scuotendo la testa.
"Fai come vuoi, ma-" Grace chiude l'armadietto e fissa immobile la fine del corridoio.
Guardo in quella direzione e ora si che sono confusa.
Tutta la scuola è accanita intorno a James e Megan che sono intenti a divorarsi la faccia.
Gli studenti urlano e strepitano, dandoli manforte.
"I-io... Ma-"
La mia confusione si tramuta in rabbia.
Megan lo fa solo per sentirsi potente e superiore, facendomi capire che se lo vuole, lei può avere tutto. Per farmi capire che sono stata una stupida a non tornare da lei, peccato che io non abbia rimpianti sulla mia decisione.
Mi avvicino alla folla, facendo a gomitate per riuscire ad avvicinarmi.
Arrivata in centro, la fisso con uno sguardo di fuoco e aspetto che lei se ne accorga e che si stacchi da James, per rifilarle uno schiaffo in pieno viso.
La mano mi pizzica dalla forza che ci ho messo, ma non ci faccio troppo caso.
"Brutta stronza! Che cavolo fai?" mi dice.
"Faccio capire a tutti chi sei veramente. Sei una persona finta, che fa tutto questo" dico, agitando le mani verso la scena "solo per farsi vedere. Sei un mostro di persona e scommetto che qua tutti vorrebbero sapere perché cavolo sei tornata e non sei rimasta in Ohio. Se nessuno ti era venuto a cercare, vuol dire che non ti voleva più. Forse non c'erano ragazzi carini da sbaciucchiare? O semplicemente non eri la più popolare? Sai che ti dico? Sei ridicola." sputo fuori, non si sa con quale coraggio.
"SAMANTHA DAVIS, I-IO..."
"Che c'è?" le dico, aspettando che trovi le parole per ribattere.
Dopo qualche secondo che lei sta ancora pensando, sbuffo, andandomene.
Tutti stanno in silenzio, nessuno fiata finché io non sono arrivata quasi dalla parte opposta.
"VAFFANCULO SAM, ECCO CHE C'È!" mi urla... James?
Sento le urla della vipera, acute nelle mie orecchie.
Prendo un bel respiro e decido di ignorarli, prendendo Grace per un braccio e la trascino in bagno.
"Che cosa è appena successo?" mi chiede poi, sbalordita.
"Se lo meritava"
"O magari eri solo gelosa di lei"
"Cosa? Ma sei pazza? James? Megan? Io? Che? Non-" balbetto, incapace di comporre una frase.
"Smetti, che sennò vai in surriscaldamento ed esplodi" ridacchia "Andiamo in classe, che qua fuori l'aria si taglia con il coltello"
Apro la porta e l'unica persona che c'è davanti a me è proprio quella che un minuto fa mi ha insultato davanti a tutta la scuola.
Guardo Grace negli occhi e le dico: "Vai, me la cavo da sola. Ci vediamo dopo"
Lei è un po' incerta ma dopo aver fulminato James, se ne va.
"Cosa vuoi?" chiedo, sottovoce.
Si avvicina al mio orecchio.
"Mi dispiace. Credimi, l'ho fatto per te. Devi fidarti, ti prego" mi sussurra, prima di correre via.
Cos'ha che non va?
🌼🌼🌼
Prendo un bel respiro e suono il campanello.
"Chi è?" mi chiede un signore dall'altra parte della cornetta.
"Ehm, sono Samantha Davis. Sono venuta qui per parlare con James" dico, imbarazzata.
"È impegnato al momento" mi risponde, freddo.
"La prego, è importante" lo imploro.
Sbuffa ma alla fine apre il cancello.
Entro percorrendo il vialetto e il portiere mi apre.
"Aspetti qui" mi dice, prima di dileguarsi.
Torna dopo diversi minuti affiancato dal ragazzo.
"Non qui." mi dice, prendendomi per un braccio e portandomi in giardino.
Ci sediamo su una panchina e lui mi guarda, in attesa che io dica qualcosa.
"Devi darmi delle risposte. Ne ho bisogno, credo di essere sull'orlo di impazzire. Prima di insulti urlando e poi mi chiedi scusa e sparisci. Che ti prende?" chiedo.
"È una cosa troppo lunga e complessa da spiegare." mi dice, pronto ad alzarsi di nuovo.
Lo afferro per il polso e lo faccio risedere.
"Sono sicura di avere tempo e attenzione necessari per riuscire a capire."
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Ciao!
Nel prossimo capitolo svelato uno dei primi segreti del libro!!!
Curiosi?
Lasciate una stellina se vi è piaciuto il capitolo! 🌟
Viviana 🌿
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