L' inizio


(Harry)

Era tardo pomeriggio. Harry si era appena allontanato da un Ron indaffarato con la sua LavLav nella sala comune dei Grifondoro.

Si era ritrovato a camminare velocemente e senza meta, con un' espressione alquanto disgustata per aver sentito le frasi sdolcinate che Lavanda continuava a dire al suo amico.

Lavanda Brown era il motivo per cui Ron e Hermione non si parlavano più da circa una settimana. Harry cercava di riuscire ad riappacificare i suoi due migliori amici, ma senza speranza: Hermione faceva finta che non gli importasse che Ron stesse con Lavanda, "può baciare chiunque" diceva, ma Harry notava che, quando la coppietta era nelle vicinanze, l'amica si allontanava per andare al suo posto preferito: la biblioteca; Ron invece era ancora arrabbiato con lei per avergli fatto procurare dei graffi con uno "stormo di uccellacci maledetti", così li chiamava.

Harry prese la sua scorciatoia preferita per sfuggire ai corridoi principali dove il solito gruppetto di ragazze, soprattutto quella Romilda Vane pensò seccato, lo aspettavano, cercando di attirarlo sotto il vischio. Mentre Ronald rideva di quella situazione, pensando fosse divertente, Harry si irritava sempre di più.

Nello stesso momento in cui svoltò l'angolo, il corvino sentì un tonfo provenire alla fine delle scale.

Si affrettò ad avvicinarsi al luogo, curioso di capire cosa fosse successo e trovò Peeves che faceva una pernacchia diretta ad un grande scaffale ribaltato, da cui erano caduti i libri.

Il fantasma se ne andò, ridendo come un matto, senza neanche accorgersi della presenza di Harry che iniziò a sentire delle imprecazioni provenire da una persona accasciata a terra che si stava lentamente alzando. Era una ragazza che Harry non aveva mai notato; sicuramente non era del suo anno pensò

-Stai bene?- chiese un po' titubante, togliendo i libri che le erano finiti addosso.

-Si, si...grazie- disse affaticata -Quel Peeves la pagherà cara!-

-Non credo che sia una buona idea- le consigliò ridacchiando.

La ragazza alzò la testa, -Per quale motiv...?- stava chiedendo un po' imbarazzata per il fatto che era ancora a terra, ma Harry non riuscì a sentire che cosa stesse  per dire la ragazza: infatti i suoi occhi individuarono la cicatrice che aveva in fronte e si ritrasse molto velocemente con un'espressione diffidente e quasi disgustata.

Harry non capì subito il motivo del suo comportamento, del perché quegli occhi color ghiaccio lo osservavano con diffidenza e...paura?; ma poi, accanto a lei vide la sciarpa di Serpeverde e capì, amareggiato.

-Oh... va bene- disse quasi sussurrando, percependo in sè un'ondata di delusione; e se ne andò, lasciandola sola e con tutti i libri da sistemare.

Ehilà! spero che questo primo capitolo, anche se corto, vi sia comunque piaciuto. Questa storia l' ho iniziata a scrivere negli ultimi 4 mesi e oggi finalmente mi sono decisa a pubblicarla e quindi vi posso assicurare che i capitoli successivi saranno più lunghi. Il prologo come avete visto l' ho scritto con il punto di vista di Harry ma nei prossimi capitoli il punto di vista sarà alternato con quello di Vera Mason, la "simpatica" ragazza Serpeverde che probabilmente ora si starà massaggiando il bernoccolo che le sarà spuntato in testa grazie alla caduta di quei libri. Avrete tempo di conoscerla meglio nei prossimi capitoli. Io vi saluto e a...Venerdì quando ne caricherò un altro♡♡

~anirbas~

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