Faccia a faccia col nemico

«Che cosa?!»sul serio quel drago pretendeva che un giovane e completamente inesperto cavaliere come lei combattesse contro quell'uomo?! Dove aveva letto che i draghi erano creature dotate di una immensa saggezza? Si promise di sfatare quel mito, nell'eventuale e improbabile caso ne fosse uscita viva.
Il drago non le rispose, continuò a volare a velocità controllata, fino a che non raggiunsero il centro del bosco. Crystal potè vedere sotto di loro l'affascinante e misterioso lago che aveva visto nel suo sogno.
Il rettile planò piano vicino ad esso e poi la fece scendere. La ragazza deglutì, e poi si avvicinò alle limpide acque, come le stava facendo cenno la creatura con il muso.
«Cosa dovrei fare, esattamente?»chiese la castana, non capendo.
«Cosa hai dovuto fare con il fischietto?»le chiese il drago. La ragazza non capì cosa c'entrasse.
«L'ho fischiato.»gli rispose, visibilmente confusa.
«Lo hai utilizzato per il suo scopo.»la corresse il drago.«E quindi, qual'è lo scopo primario dell'acqua?»le chiese nuovamente. La ragazza sembrò capire. Quindi si chinò e prese un po' di acqua, congiungendo le mani a coppa. Poi bevve e cadde al suolo.
Sentiva uno strano miscuglio di sensazioni farsi strada dentro di se, come se qualcosa di tenuto celato si stesse improvvisamente rivelando. Percepiva qualcosa di potente risvegliarsi e si ritrovò sdraiata a boccheggiare per cercare di assimilare più aria possibile. Che cosa le stava succedendo?
«Non trattenerla, lasciala scorrere.»le disse una voce che percepì lontana, forse troppo. Ma fece come le veniva detto. Smise di opporsi a quella forza, che la invase completamente. E poi, buio.
***
Si risvegliò vicino al lago. Non sapeva per quanto era rimasta incosciente, sapeva solo che si sentiva più forte, più potente in quel momento.
Guardò in direzione del drago.
«Gli antichi utilizzavano le acque pure di quel lago per potenziarsi. Se tu non fossi stata realmente una di loro, probabilmente saresti morta. E ora, ragazza, andiamo a salvare questo mondo.»le disse, con tono più rassicurante. La castana annuì, più decisa che mai sul da farsi.

Volarono verso il castello oscuro e scorse gli uomini in nero portare dentro i vari cavalieri con i loro draghi. Non voleva sapere che cosa ne avrebbero fatto, ma presumibilmente qualcosa di terribile.
Atterrarono dietro alla oscura dimora del loro nemico. Crystal sospirò e fece segno al suo drago di aspettarla li. Primo perché non sarebbe mai riuscito ad entrare, vista la sua stazza, e secondo perché sentiva di doverlo affrontare da sola.
Entrò, senza ulteriori indugi, che sapeva sarebbero presto arrivati, e sondò con la mente il luogo. Percepiva varie energie e non sapeva nemmeno quando aveva imparato a farlo, le era venuto istintivo. Ne captò due molto potenti e decise di dirigersi verso quelle direzione, sperando che non fossero entrambe energie nemiche, già non era sicura di poterne battere uno di antico, ma due sarebbe stato decisamente impossibile.
Sorprendentemente, nessuno la ostacolò, sembrava quasi ne la stessero invitando ad entrare.
Dopo vari giri, aveva un pessimo senso dell'orientamento anche in modalità potenziata, raggiunse un portone nero, dietro al quale percepiva distintamente le due energie. Prese fiato e lo aprì.
La stanza era quella del suo sogno. C'era il trono e seduto sopra esso il suo nemico. In un lato della sala era accasciato Ankush, svenuto. Ma ancora vivo.
Rivolse subito la sua attenzione verso il suo simile, fissandolo intensamente negli occhi. L'altro fece lo stesso. Si stavano studiando.
«E così, tu saresti l'ultima arrivata fra gli antichi... Interessante.»iniziò l'uomo. I suoi occhi viola erano fissi in quelli di lei e viceversa. Era una gara a chi distoglieva primo lo sguardo.
«E tu devi essere colui che ha scatenato tutto ciò.»gli rispose, ave ansando cautamente, non poteva sapere che cosa quell'uomo era in grado di riservarle.
«Già, ma questo conflitto dura da più di quello che tu pensi. Questo è stato solo l'atto finale, concluso con la mia vittoria, che potrebbe essere nostra, se solo tu volessi.»la tentò, allargando le braccia, come a mostrarle tutta la sala. Crystal trattenne un verso di sdegno. Ma si sarebbe alleata con lui, mai.« Oh, io non la penserei così. In fondo tu sei diversa, proprio come me. Loro ci vedono diversi, e per questo ci temono. Ci ripudiano, solo per questo. Ma noi siamo simili, e più potenti di loro. Unisciti a me, e li stermineremo. Nessuno ci vedrà più come diversi, pensaci.»incalzò, alzandosi addirittura dal suo trono per sembrare più convincente. Era esaltato, e si notava.
«E se io ti dicessi di no?»gli chiese, interrompendo i suoi sogni di gloria. L'uomo la guardo, accigliato.
«Beh... In tal caso... Avresti certamente una sorte migliore della loro, vediamo... Si, ti concederò il dono della morte. Non ti sembro generoso?»le chiese, con un sorriso sghembo. La ragazza rabbrividì, ma cercò di non darlo a vedere. Doveva batterlo, non c'erano altre soluzioni.
«Allora, stupiscimi con la tua generosità.»gli disse. Sfidandolo. L'uomo sbuffò.
«Come vuoi»disse a denti stretti, per poi scaraventarla contro il muro.
La schiena le doleva, oh se le doleva, e sarebbe voluta restare lì, ma l'istinto di sopravvivenza le diceva di muoversi. E così fece, evitando una lancia che si conficcò esattamente nel punto in cui si trovava fino a pochi attimi prima. Un sospiro di sollievo la accolse, per poi iniziare a correre. Quel tipo le stava lanciando contro il suo intero arsenale di armi. Possibile che non le avesse notate in così grande quantità quando era entrata? Trovò uno scudo e si riparò dietro di esso, sperando che fosse abbastanza resistente per darle il tempo di pensare ad una strategia, anche se l'unica che le venne in mente fu quella di continuare a scappare per sfinirlo. Anche se sarebbe stato più probabile che fosse stata lei quella a cedere per prima in quel modo. Dannazione, possibile che non trovasse una strategia decente? Nei film e nei libri, nei casi disperati persino il più stupido riusciva ad elaborare una strategia efficace e vincente, possibile che non ci riuscisse anche lei?
«Tutto quì quello che sai fare? Onestamente mi aspettavo di più.»sospirò l'uomo, annoiato.
Con la coda dell'occhio notò distrattamente il biondino che riprendeva leggermente coscienza. Lui era stato al comando di un esercito... Era uno stratega! Forse insieme, okay, forse lui con un lievissimo aiuto da parte sua, avrebbe potuto elaborare un piano semplice ma efficace, no? Sperò con tutta se stessa che fosse abbastanza cosciente da farcela e corse verso di lui, tenendo bene lo scudo per non rischiare di essere colpita.
«Ehi! Sua altezza!»iniziò a scuoterlo, in modo non così delicato. Il biondo si risvegliò mugugnando quello che le era sembrato essere un insulto abbastanza pesante, ma si bloccò a metà quando la vide. Aggrottò le sopracciglia esibendo la sua migliore espressione confusa.
«Testa di pigne... Che ci fai qui?»le chiese. Possibile che in un momento come quello fosse quella l'unica domanda che gli era venuta in mente?! Sospirò, scuotendo la testa. Sentì delle leggere risate appartenenti all'uomo. Stava giocando, stava giocando con loro al gatto e al topo, e la cosa era snervante.
Spiegò brevemente la situazione al ragazzo, che annuì, pensieroso.
«Forse qualcosa possiamo fare, ma dipendere molto da te, sei sicura di potercela fare?»le chiese. Ci pensò un attimo, per poi annuire convinta. Ce la doveva fare, non poteva permettersi di fallire. Il biondo le sorrise e poi le spiegò il suo piano, pieno di "se" e di "ma".
In pratica lui lo avrebbe distratto, e lei lo avrebbe colpito. Anche se c'era la possibilità che il nemico prevedesse tutto e attaccare prima lei, ignorando completamente Ankush, in quel caso lei lo avrebbe fronteggiato da sola, con piccoli aiuti da parte del biondo. Insomma, le possibilità di fallimento erano vicine al 200%, ma che altra scelta avevano se non quella di tentare?
Subito il ragazzo si gettò sull'uomo, lanciandogli contro veri oggetti, dai quali l'antico si difese facilmente. Allora, Crystal, creò una sfera di energia, altra cosa che aveva appena scoperto di poter fare, e, quando si fu voltato, la scagliò verso il suo nemico. Peccato che questo lo avesse previsto e l'avesse lanciata nuovamente contro la parete prima che l'attacco della ragazza potesse fare un minimo effetto. Possibile che, nonostante tutto, i loro livelli di potenza fossero così distanti?
Sentì i rumori dello scontro fra gli altri due e percepì che il suo amico stava perdendo, ma in quel momento non riusciva proprio ad alzarsi. Le faceva male ogni singola parte del corpo, quel colpo era stato davvero forte.
Che fosse giunta la fine per loro?

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top