'Cause you burn with the brightest flame

Amy affretta il passo lungo i corridoi, inquieta. Quando è uscita dal bagno, l'unica cosa che ha trovato sono stati zaini abbandonati per terra apparentemente senza alcuna cura, come se i loro proprietari se ne fossero andati col solo scopo di salvarsi la pelle.
Quando ne riconosce alcuni dei suoi compagni che non avrebbero partecipato all' assemblea, trova la conferma a questo sospetto; spaventata, ripesca da una tasca il cellulare per chiamare suo fratello, ma Erik sembra sparito.

Un punto di raccolta, dovrà pur essercene uno...
Quello utilizzato di solito è il piazzale davanti al cancello. Amy corre, sperando di trovare qualche conoscenza che le spieghi cosa succeda e soprattutto sappia dove sono tutti i suoi amici. Purtroppo, ha una brutta sorpresa: il cancello è chiuso. E davanti non c'è nessuno.
Quando sta per farsi prendere dal panico, però, vede finalmente qualcuno; un suo compagno.

-Da...Damien! Damien, ehi!
Il ragazzo dai capelli rossi non risponde; svolta anzi l'angolo con passo regolare,  senza nemmeno dare segno di averla sentita.
-Damien!

Amy si affretta a rincorrerlo, ma quando sembra raggiungerlo si accorge che è già sparito. Ritrovando la strada che porta all' auditorium del collegio, lo scopre chiuso a chiave. Colpisce la porta, la spinge e la strattona, ma tutti i suoi tentativi falliscono miseramente. La stanza, tra l' laltro, è anche insonorizzata da quel che ricorda; realizza che è meglio rinunciare.
Ma dove andare?

Quasi terrorizzata, va in direzione dei laboratori convinta di trovarvi almeno qualcuno delle medie, ma tutti sembrano essere usciti alla rinfusa anche da là.
Finalmente, intravede un gruppetto di studenti. Ne identifica un paio tra i sei, ma non le serve nemmeno provare a chiamarli per capire che non hanno alcuna intenzione di aiutarla. Semmai, il contrario.

Capisce subito che si tratta di un attacco, ma ciò non le porta alcun beneficio; anzi, serve solo a farla spaventare ulteriormente, visto che non trova nessun oggetto anche solo lontanamente paragonabile a un'arma nell' aula di artistica, tra pennelli e tubetti di tempera.
Una ragazza fa partire una scossa, che Amy non riesce a schivare del tutto. Il braccio formicolante, fa per evitare i banchi che un altro studente le lancia contro con la facilità con cui si tira un pallone.

Tenta di ritrovare la grinta tirata fuori su Lyoko, nonostante in queste condizioni sia pressoché impossibile: con uno scatto disperato si lancia contro il gruppetto, colpendoli e sfondando la fragile barriera umana che costituivano davanti alla porta.
Incespica in preda al panico più totale, chiedendosi dove cavolo siano tutti gli altri: ciò che più la terrorizza è di essere rimasta sola. Sa benissimo di non avere speranze contro sei persone, e non è nemmeno certa che XANA si sia limitato a quel numero; inoltre, non sapere che fine abbiano fatto tutti i suoi amici e suo fratello la agita tremendamente.

Cerca di tranquillizzarsi mentre prende un po' di respiro, ma subito dopo è costretta di nuovo a correre. Tenta di rifugiarsi in refettorio, ma la sorpresa che la attende è ancora più amara: di persone xanificate, lì, ce ne sono altre dieci. Alla fine, non avendo altra scelta se non quella di stramazzare mezza morta a terra, apre la prima porta che si ritrova davanti, pregando tutti gli dèi da lei conosciuti di non trovarci nessuno.
Il suo desiderio sembra essere stato esaudito, per fortuna. Ansimante, blocca la porta e cerca velocemente un nascondiglio con gli occhi, optando per restarci perlomeno finché non avrà segni di vita da qualcuno degli amici. Comincia a tirare il telefono di nuovo fuori dalla tasca mentre muove qualche passo, quando per sbaglio inciampa, provocando un fracasso terribile.

Atterrita dal suo stesso rumore e ancor più dal fatto di attirare qualcuno con questo, corre a nascondersi dietro una libreria. Per poco questo gesto non le costa veramente un colpo, per chi ci trova dietro.

-E io che pensavo di poter stare in pace- Steve è accovacciato dietro lo stesso mobile.

-N-non scherzare, per l' amor del cielo!

-Muoviti e vieni qui, se non vuoi restarci secca. E se anche lo vuoi, io non condivido quel desiderio, quindi fai silenzio.

-M-ma... tu sei arrivato qui?- Si inginocchia, il cuore che ancora rischia di uscirle dal petto. - E dove sono gli altri?

-Sono entrato dalla porta, e non ne ho la minima idea. Anche se mi piacerebbe saperlo, visto che fuori è pieno di servi di XANA come mai prima d'ora.

-Devo sapere dove sono.  I cancelli sono chiusi, sbarrati. Non c'è traccia di quelli che non erano all'assemblea...

-Sono scappati tutti, li ho sentiti io da qui. E gli alunni posseduti non mi hanno trovato, quindi puoi calmarti.

-Credi che per mio fratello e gli altri ci sia...

-Non lo so. - All'improvviso il ragazzo sussulta- Silenzio!
Qualcuno colpisce la porta, ma Amy non riesce a trattenere la domanda, neanche sapendo che probabilmente tra pochi secondi potrebbero essere scoperti proprio a causa di questo. Se Steve ha le risposte, o almeno una parte di esse, deve chiedere: potrebbe non esserci un' altra occasione, viste le circostanze.

-Aspetta! Ti prego, dimmi almeno se sai...

-Vuoi tacere o devo zittirti?- sibila furioso lui, mettendole con forza una mano sulla spalla, arrivando a farle male mentre lei sente il respiro caldo del ragazzo arrivarle in faccia per quanto sono vicini. Gli occhi di lui sono ridotti a due fessure, ma la mora non ci bada:

-Devo saperlo, credo che siamo blocca...
Vista la reazione appena avuta dall'amico, Amy si aspettava una mano, o addirittura un ceffone sulla bocca; nonostante Steve non sia affatto tipo da alzare le mani, la situazione è abbastanza grave per uno strappo alla regola. Ciò che non si aspettava era un morbido, caldo paio di labbra, che attutisce persino il rumore della porta sfondata. Il ragazzo le cinge la nuca con la mano e la avvicina a sé, tenendola così finché non sente -o almeno deve averlo fatto, anche se lei non riesce ad avvertire alcun suono in quel momento- i passi degli xanificati allontanarsi dalla biblioteca.

Quando si staccano, Steve ha ottenuto quel che voleva, visto che non riesce ad emettere alcun verso. Alla fine trova il fiato per una singola parola:

-Perché?

-Per non doverti far saltare un dente, forse?- lui sembra non provare il benché minimo imbarazzo dopo quel bacio. - Io te lo avevo detto, di stare zitta.

-Ma...

-Niente ma. Non era nulla più che un modo per non farci scoprire qui, te lo assicuro. Io non sono certo il tipo che bacia le ragazze a caso, questo credo tu lo sappia. Dimenticatelo pure, amici come prima e amen- lo dice con una noncuranza tale da rendere il suo discorso perfino sensato.

***** *****

Tom cade a terra, in ginocchio, le guance così rosse che Niels sarebbe certo di scottarsi toccandogli e il viso. Lui e Astra si fermano invece solo qualche minuto a recuperare fiato, visto il poco tempo a disposizione. Sono dovuti passare obbligatoriamente dal tunnel della palestra, prima che anche questa venisse messa fuori uso dai burattini di XANA, lasciandosi dietro solo caos, sessanta persone in balìa del virus e soprattutto i loro amici alla loro mercé.

Niels cerca di riprendersi il più velocemente possibile e si incammina verso la scaletta per andare agli scanner.
-Tom, Astra- dice. - Decidete in fretta chi dovrà stare al supercomputer.

-Beh, siamo entrambi pessimi- ammette la ragazza. - L'unica volta che ho provato a combinare qualcosa nel settore 5, hai dovuto imboccarmi i passaggi col cucchiaino e da allora non ho più fatto nulla di simile.

-Sai come scannerizzare una persona?
Astra scuote la testa.
-Tom?
Inaspettatamente, questo alza la testa e fissa l'amico:

-No, ma se me lo spiegassi velocemente lo farei. Non sappiamo ancora quali armi avrai, Astra su Lyoko sarebbe più utile di me, visti i suoi poteri e le possibilità che le forniscono. Con quella frusta da quattro soldi, in due sai anche tu che ci spellerebbero vivi. Inoltre sarebbe un grattacapo in meno, dato che non le serve un mezzo.

-Tom, un errore potrebbe costarci caro, sei sicuro?

-Mi reputi uno stupido? Dai, sono abbastanza sveglio. Muoviti.

Niels gli illustra velocemente i pochi e semplici -almeno per lui- passaggi da eseguire per virtualizzarli nel settore 5, da dove poi prenderanno la Skid per raggiungere la torre nel settore cristallo. Gli mostra anche il tasto da premere per trasportarli nella nave e lo guarda un' ultima volta:

-Ti prego di stare attento, sai che con un errore resteremmo bloccati a metà tra i due mondi.

-Pussa via, Ishiyama. E dammi un po' di fiducia, per una volta: è l'unica cosa che puoi fare.

-Beh, se voglio salvare tutti suppongo di sì, ma...

-"Ma" un corno, sciò! E disattiva quella torre senza storie!

-Agli ordini, mamma...
Il moro scende con la cugina in sala scanner e si ferma davanti a un tubo. Astra, già entrata nel suo, gli chiede:

-Hai paura? Guarda che...
La zittisce con una mano, sospira e guarda verso l'alto:

-Tranquilla, non sono un secondo Jeremy e non ho la fobia degli scanner... più che per me, nonostante Tom sia compatibile con i computer quanto lo è con Erik, temo per gli altri. Per quello che succederebbe se non disattivassi in tempo la torre.

Ha scelto di essere completamente sincero con la cugina, di buttar fuori tutto, eppure continua a essere spaventato a morte all'idea che Erik, Marlene ed Amy risentano della situazione per colpa sua, soprattutto visto che i primi due sono rimasti bloccati in auditorium all'inizio dell'attacco.
Se poi si azzarda a pensare alla sua amica in quella situazione, gli si contorcono le budella più di quanto gli accada per il cugino. Non riesce a spiegarsi perché, eppure scommette di essere più spaventato della stessa Marlene; sente che in realtà è nel posto sbagliato. Chiude gli occhi:

-Ma suppongo di non poter scegliere, quindi...
Niels entra nello scanner:
-Procedi, pozzo di scienza, e bada a non combinare un casino!

-Per carità, non ci tengo ad assaggiare le vergate di tua madre. Uhm...

-La vedo male, ti ho spiegato tutto un attimo fa e hai già scordato tutto.

-Silenzio, ho bisogno di concentrazione! Ah, ecco! Trasferimento Niels! Trasferimento Astra! Scanner Niels! Scanner Astra! Virtualizzazione!

Niels viene stranamente sollevato a mezz'aria ed investito da un getto di aria che gli scompiglia tutti i capelli; serra ermeticamente le palpebre, mentre prova una sensazione stranissima: è come se il corpo si disintegrasse. Dura solo un attimo. Questione di pochi secondi, e le iridi scure catturano l'immagine di una stanza di un blu uniforme, fatta eccezione per il pavimento, su cui è disegnato in bianco il simbolo che tante volte ha visto negli occhi di chi ha tentato di ucciderlo.

Tenta di abituarsi in fretta all'assenza della necessità di respirare che gli hanno spesso descritto gli amici, mentre atterra prontamente. Finalmente osserva Astra nel famoso e graziosissimo vestito acquamarina da fata, ma si sofferma su di lei solo per pochi secondi: quando una parte di parete scompare, non perde un attimo e trascina la cugina con sé, notandone l'espressione incredula mentre percorrono i corridoi.

-Che hai, Astra?- domanda svoltando un angolo. Lasciando a lei la guida, arrivano nel punto in cui dovrebbero prendere l' ascensore. È allora che lei dice:

-Nulla... solo che non sono abituata a vederti vestito cosí.

Oh, giusto. Pregando che gli sia toccata una sorte migliore di quella di Tom, Niels abbassa lo sguardo, che va a scontrarsi con un una sottospecie di tunica; questa, partendo dal rosso rubino all'altezza delle spalle, diventa man mano di una tonalità piú scura, arrivando a terminare in un bordeaux scuro come il sangue sulla parte superiore delle gambe. I pantaloni stretti, invece, sono solo di quell'
unico colore, e le babbucce ai piedi sono nere. Rispetto all'abito di Astra, riflette, questo è decisamente meno bello, ma poteva andargli molto peggio.

-Non è malaccio... ma dimmi che non ho orecchie a punta, ali o scemenze simili, per favore.

-Sta tranquillo, sembri del tutto umano- la fata sorride divertita. - Ecco l'ascensore. .

Saltano al volo sulla piattaforma, che in nemmeno un minuto li lascia in una stanza circolare. Al suo interno, Niels vede quella che probabilmente è una delle migliori prove della genialità di Jeremy e Aelita ergersi in tutta la sua grandezza al centro del Garage: la Skidbladnir sembra essere solo in attesa di essere nuovamente messa in funzione, la struttura imponente e le navskid nere quasi rilucenti.
Si posizionano ciascuno su una piattaforma; il ragazzo sceglie quella del pilota.

Inaspettatamente, Tom ci azzecca anche stavolta e li teletrasporta al posto giusto:

-Wow... ma non cantar vittoria, ti tocca ancora mandarmi un mezzo- dice, dimenticandosi per un attimo della morsa che gli attanaglia lo stomaco e che si fa sentire sempre piú man mano che il tempo passa.

-Dio santissimo, tutto sua madre!

-E tu hai indubbiamente preso l'amore viscerale per lei da tuo padre, come vedo... meglio che taccia.

Preme il bottone di accensione, rilascia i supporti e spiega a Tom come aprire la galleria. Ciò gli porta via un po' piú del previsto -a Niels sembrano ore- ma alla fine riescono a procedere. Cedendo all'amico un round, con un risolino piú isterico che divertito cala la nave nel mare digitale. Lo vede solo di sfuggita, tanto è preso dal compito che deve svolgere, nonostante il tempo che Amy ha passato a decantarne lo splendore... splendore di cui non può permettersi di godere.

Imposta le coordinate del settore cristallo e lo raggiungono in circa dieci minuti.
Una volta attraccata la nave scendono, trovando ad accoglierli fortunatamente solo un apparente silenzio. Nella testa del ragazzo infatti scatta qualcosa che lui stesso non sa definire, ma che lo spinge a stare all' erta, i muscoli tesissimi.

-Niels? Cosa c'è?

-Cento metri da qui. Sono tre, a giudicare dal passo dovrebbero essere Krab.
Non si è nemmeno reso conto delle parole che ha pronunciato e di come queste abbiano fatto spalancare gli occhi della fata.

-Come hai fatto a capirlo?

-Non lo so... li ho sentiti, e basta. So che ci sono, e si stanno anche avvicinando se vuoi saperlo. Ci serve un' offensiva, vieni!

I due vanno a rifugiarsi momentaneamente dietro un gigantesco minerale viola.

-Sei in grado di sentire anche la torre?

-No. - Niels scuote la testa. - La mia non era una percezione della presenza dei mostri; quando ho detto che li ho sentiti, intendevo con l'udito.

-E dove sono?

-Vicini. Troppo, se non sappiamo dove sia la torre.

-Se volassi, la vedrei dall'alto.

-No- implora lui- Aspetta, non saprei come difendermi.
Astra lo squadra, scrutando ogni dettaglio del suo costume.

-Non hai qualche arma, magari come Amy?

-Non ho tasche, accessori o qualunque oggetto definibile contundente in questo costume da venditore ambulante di cocco sulla spiaggia.

-Ehi, ti ricordo che stai parlando con un saltimbanco vestito con una bandiera americana ritagliata- lo riprende Tom.

-Quando diamine la finirai di lamentarti, visto che almeno hai una frusta e dei fumogeni?

-Oddio, zitti!- grida Astra.- Cugino, tu hai una sottospecie di udito bionico tanto per cominciare; quindi, per favore, ho bisogno che tu ti dia una calmata e lo usi.

Niels sta per obbiettare che l'udito amplificato da solo non serve praticamente a nulla e che la ragione del suo nervosismo non è affatto accantonabile in un angolino.

-Marlene, Erik e Amy se la caveranno, vedrai. Anche se non sembra, sono tutti e tre in grado di venire fuori dalla situazione, hai avuto occasione di vederlo: non c'è nessun motivo per agitarsi.

-Le tue parole non sono chissà quale garanzia, Astra, senza offe...- improvvisamente Niels avverte i passi dei mostri avvicinarsi sempre più. - Stanno per arrivare, preparati!

La ragazza fa spuntare dal nulla due pezzi di ghiaccio appuntiti come aghi. Li solleva e si tiene pronta a lanciarli, in posizione d' attacco.
Lui invece non si è mai sentito inutile come adesso. Non solo non ha armi, ma non sa neppure con quale diavolo di presunto potere possa combinare qualcosa di produttivo. Un peso sul petto sembra crescere sempre più, man mano che i Krab si avvicinano. Il volto comincia a scaldarsi. Niels è certo che se non fosse in un mondo virtuale in questo momento starebbe già grondando sudore.
Astra lancia uno spuntone, che va a uccidere il primo dei tre granchi, ma gli altri iniziano come al solito l'offensiva.

Abituato ad assistere a queste battaglie da spettatore, il moro rimane perfettamente immobile, la faccia che sembra andare ancora più a fuoco per l'imbarazzo e il senso di impotenza che si stanno impadronendo poco a poco di lui. Il respiro corto come quello di un animale in trappola, lascia che i pezzetti di ghiaccio della cugina, che ha frantumato il secondo spuntone contro un cristallo, gli finiscano sulla faccia e diventino rapidamente goccioline d' acqua.
Un momento...
Come colpito da un fulmine, sobbalza e si rende conto solo ora di un piccolo particolare: nei mondi virtuali il ghiaccio non si scioglie. Mai. L'unica capace di causare un fenomeno simile è la ragazza che gli sta accanto e che attualmente non sembra averne né il tempo né la voglia.
E se Astra non è stata, l'unica altra persona in grado di farlo può essere solo lui.

Un granchio gigante gli si avvicina di botto, e Niels fa uno scatto all'indietro, muovendo bruscamente le braccia. Questione di un secondo e il mostro è sparito. O meglio, incenerito.

-Fuoco...

-Niels, ma allora...
Improvvisamente l'udito del ragazzo capta un altro suono. Cinque, cinque Hornet.

Niels non è affatto certo di saper controllare quel potere, da come è emerso senza alcun preavviso -e soprattutto, visto che al contrario di quello di Astra che fuoriesce con la rabbia, il suo si è palesato con la paura-, ma sa di doverlo per forza usare, se arrosto non vogliono finirci loro.

Se prima temeva di non poter aiutare gli amici, ora è esitante a provarci, nonostante le possibilità siano ridotte. Però non c'è un'unica scelta. E lui è consapevole di aver fatto quella giusta.

Ah, oggi è proprio una bella giornata. Il sole non splende più, ma gli uccellini sono sempre qua a scassare il cazzo cinguettando; io ho buscato dieci in greco, nove e mezzo in matematica che era un voto che non vedevo dal lontano 2012, e quindi avendo finito categoricamente coi compiti scritti ho deciso di cazzeggiare un po' qua e di dare a Roy il "bacio" scritto sopra.
Ora... questo nella mia mente era rinominato #momentoepico1, il primo di tre, ma se c' è l' epicità dovete essere voi a dirlo ovviamente. So per certo che il 3 sarà epico perché sì, ma per i primi due mi servite voi!

Anyway... Niels ha sciolto letteralmente la tensione (AHAHAHAHAHAHAHAH sì, certo. Vai convinta, kincha, vai vai, che ridono tutti) con i suoi nuovi e abbastanza fighi poteri e il costume da vucumprà, Steve ha sciolto Amy e questo capitolo potevo tranquillamente chiamarlo "melting" (che tra l' altro era il piano originale), ma visto che come ho scritto nel tag delle 100 domande sono fissata con hall of fame, vi beccate quel titolo figo.
E no, se vi aspettate gli scleri musicali li lascio alla sopracitata mocosvoice.
E nien... AH, SI', HO APPENA RICORDATO IL PERCHE' DELLO SPAZIO AUTRICE.
Dio, più di cento parole e manco l' ho accennato...

In pratica io, la mia gemella non riconosciuta all' anagrafe denominata dai comuni mortali Roy e  tessabellisario abbiamo iniziato un nuovo esperimento a sei mani: una storia sul sovrannaturale. Ognuna di noi si immedesima in una delle protagoniste, che appunto avranno a che fare col sovrannaturale (ma no? Oddio, oggi mi dovete sopportare) e poi succederanno delle cose e ECCHECCAZZO, io l' ho scritto anche lì alla fine dell' ultimo capitolo che sono quella che fa gli spazi autrice di merda.
Se volete farci un salto, la creatura si chiama Nightmares and dreams, ed è sul profilo MartiRoyAle che non riesco a taggare perché oggi wattpad ha deciso di farmi incazzare taggando un account sì e uno no.
Io me ne vado prima di degenerare completamente in pubblico, tchau;
Kincha007

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top