"Ricordi, Bri?"
Brian era seduto sull'erba insieme al suo migliore amico.
"Si. Ricordo"
Roger aveva ancora gli occhi lucidi. Era stato emozionante incontrare dopo quattro anni il riccio.
Dopo il suo trasferimento avevano sofferto molto, ma quella sera si erano incontrarti, con grande sorpresa, in un bar.
Il ragazzo era cresciuto ancora in altezza, e i suoi ricci erano più lunghi e morbidi.
Lo guardò negli occhi, scorgendo tanta felicità.
Ma qualcosa nel suo sguardo lo turbava.
Paura
Perché Brian aveva paura?
"Brian, tutto bene?"
Il moro sussultò, annuendo.
"Va tutto bene, solo che...In questi anni sono successe delle cose, e..."
Chiuse per qualche attimo gli occhi, portando la testa all'indietro.
"Ho scoperto di essere cherofobico"
Roger aggrottò le sopracciglia.
"Cherofobico?"
Brian annuì, guardando la birra che aveva in mano.
"Si, cherofobico. Viene definita...Paura della felicità, ma è così complesso da spiegare..."
"Va bene Bri, io cercherò di capirti"
Il riccio negò con la testa.
"No Rog, non è facile come credi, capire. Ti sembrerà che io abbia dei comportamenti strani, magari penserai che io sia pazzo..."
Roger sorrise.
"Ma Bri, ci conosciamo da quando abbiamo tre anni, riuscirò a capirti"
Brian sorrise, consapevole che non sarebbe stato così.
Dentro di lui era tutto confuso.
Riusciva quasi a sentirlo, l'odore della sua paura che gli entrava dalle narici, attanagliandolo al cuore come una morsa.
'Lascia stare, lascia stare'
Continuava a ripetersi di non dover più vedere Roger, perché non poteva stare vicino a lui.
'Magari così starà male anche lui'
Ecco cosa succedeva a quelli che cercavano la felicità. Come degli sciocchi passavano tutta la vita ad inseguirla, presi dalla foga di questa grande corsa.
'Non mi serve, è così inutile'
Brian sapeva che non provare emozioni era la giusta soluzione. O almeno, la soluzione più semplice.
'Io voglio stare tranquillo. Non voglio provare niente'
Era ormai abbastanza arido, e guardava Roger, pieno di vita, sentendosi attratto da lui, dal suo carattere così gioioso.
'Non posso stare con lui. È impossibile non provare emozioni, se sto con Roger. È così bello, anche ora, che è sera, con la luce del lampione"
Ma Roger si avvicinò a lui, poggiando la testa sulla sua spalla.
"Mi sei mancato, Bri"
Il moro si sentì morire, preso da una forte paura e da una sensazione di impotenza.
Eppure era così bello, con gli occhi azzurri stanchi e un sorriso così timido in viso.
Aveva i capelli biondi così chiari, e la pelle così candida.
"Anche tu, Roggie"
Roger sorrise, osservando la luna.
Vi sta piacendo? Spero di si :)
xoxo
-Ale🍃
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