•Capitolo 1•

Mary's pov

Stavo dormendo tranquillamente nel mio amato letto, fino quando un suono tanto familiare, quanto fastidioso mi sveglia, come suo solito, dal mio sogno.

Il suono aumenta e con gli occhi ancora chiusi cerco di allungare la mano verso la sveglia per spegnerla e di far finire quella tortura mattutina, facendo cadere quasi tutti gli oggetti posti sul comodino, compreso quell' aggeggio infernale. Cade a terra e smette, per mia grande gioia, di suonare.

Ma ormai il danno è fatto e una volta che mi sveglio non riesco più a riaddormentarmi. Certe volte vorrei solo lanciarlo dalla finestra e farla arrivare dritto in testa alla mia vicina di casa.

Apro gli occhi lentamente, sbuffo mentre una ciocca di capelli mi ricade sul viso e alzo una mano per spostarla dietro l'orecchio.Mi osservo un attimo allo specchio ancora un po stordita, sbattendo più volte le palpebrebbe.

Io:«Sembro un panda...» affermo a bassa voce mentre tocco il contorno dei miei occhi.

E pensare che a quanto pare il mio aspetto è molto ambito dai ragazzi che avevo intorno, ma io non mi sono mai persa in nessuno di loro e credo che il mio ragazzo ideale al momento è ancora un mistero. Non so cosa possano aver visto in me quei poveri idioti tanto da desiderarmi.

Mamma:«Mary svegliati! Non hai sentito la sveglia? Sbrigati se non vuoi fare tardi a scuola. Tuo fratello ti sta già aspettando giù per andare insieme!» dice mia madre irrompendo in camera mia urlando, facendomi sobbalzare e riportandomi bruscamente alla realtà.

Io:«Si mamma, arrivo...» le urlo dietro prima che scompare dalla porta dalla quale è venuta.

Mi alzo, di malavoglia e lentamente, dal letto e mi incammino verso l'armadio, aprendo un' anta e prendo la gruccia con sopra la mia divisa scolastica, composta da una camicia bianca accompagnata da un fiocco viola e una gonna blu, e in breve tempo la indosso.

Poi mi sistemo i capelli in una sorta di chignon disordinato e poi raccolgo il mio cellulare, che avevo precedentemente buttato giù dal comodino, per mandare un messaggio a Silvia avvisandola che oggi non sarei andata a scuola e che ci saremmo visti agli allenamenti della squadra.

Silvia mi ha proposto più volte di fare parte della squadra, visto che sa che sono molto brava con il pallone, ma Mark rifiuta sempre al posto mio per via della mia "instabilità".

Ogni sera devo prendere una pillola rosa per mantenermi stabile, perché fin da piccola sono stata debole fisicamente, ma dopo l'intervento chirurgico sono migliorata molto ma non sono completamente guarita.

Prendo lo zaino e mi affretto ad andare giù per le scale, tenendomi stretta alla ringhiera di legno.

Arrivata in fondo alle scale raggiungo Mark, che era in piedi sulla porta, con la schiena appoggiata al muro con le braccia incrociate, che mi stava aspettando.

Siamo gemelli ma chissà perché siamo così diversi...

Mark:«Buongiorno dormigliona. Hai preso le tue medicine? Non te ne sei dimenticata vero?» mi domanda Mark preoccupato alzando la testa verso la mia direzione.

Non riesco a far a meno che abbozzare un piccolo sorriso di fronte a Mark che è più preoccupato del solito.

Io:«Certo. Proprio perché ci sei tu che me lo ricordi sempre!»

Mark:«Non smetterò mai di proteggerti. Sarai sempre la mia piccola sorellina» dice ridendo, mentre con la mano mi scompiglia bufamente i capelli.

Io:«Ti ricordo che siamo gemelli.» dico roteando gli occhi con fare teatrale.

Mark:«Ti ricordo che sono tre minuti più grande di te e...» mi corregge, prima di poter proseguire lo interrompo sapendo già cosa mi avrebbe detto.

Io:«Andiamo! se non ci sbrighiamo faremo tardi. E pensare che oggi volevo arrivare a scuola prima» sbuffo mettendo il broncio.

Usciamo di casa correndo e ci incamminiamo verso la scuola.

[...]

???:«Capitano!»

[TO BE CONTINUED...]

ANGOLO PINGUOSO
Dopo tante settimane d'attesa eccovi finalmente l'attesissimo primo capitolo. Non avevo tempo di pubblicarlo prima, perché nel ultimo periodo ero bombardata di verifiche e interrogazioni... ma in compenso ora ho una settimana di ferie.
Spero che il capitolo sia di vostro gradimento e ci vediamo al prossimo capitolo.

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