·20· {66} La scelta. (parte 1 )


Che cosa ho appena scoperto? Che io sono il frutto di una violenza alimentata da mio padre su mia madre, e niente di meno, mio padre ha ucciso mia madre per volere di una setta? È impossibile che io, per i miei primi cinque anni di vita abbia voluto bene a un mostro di tale portata. Io non avrei mai potuto immaginare quello di cui quell'uomo fosse capace.

Ora, grazie a lui, ho perso mia madre e adesso anche quel poco di autostima che ero riuscito a sviluppare stando accanto a Julie.

Torno a casa camminando. Piove a dirotto e invece di iniziare a correre cammino. Cammino per lavarmi di tutta la sporcizia che mi sono procurato in ventun'anni di vita. Tutte le bugie, le menzogne, le tenebre he incombono sulla mia vita. Tutto ciò che ora sento è rabbia, rabbia verso tutti, nessuno escluso, neanche Julie. So che lei non c'entra nulla, ma ora sono arrabbiatissimo anche con lei. Era riuscita a farmi dimenticare tutto ciò che invece avrei dovuto ricordare. È per questo che sono arrabbiato. Non per altro.

Vorrei che il mondo smettesse di crollarmi addosso. Io sento di andare sempre più a fondo.

Sempre più giù. Entro nel mio inferno interiore. Tutto era rimasto chiuso in un cassetto che ora, con le affermazioni di Kenny è stato spalancato.

Appena arrivo a casa busso sul portone e, vedendomi col viso smunto come se avessi visto un fantasma, Julie mi chiede come sto. Come vuole che stia? Sto bene? Sto male? Non lo capisco neanche da me. Vorrei saperlo anch'io. Forse schifato della mia vita. Di tutte le bugie che mi sono state raccontate per coprire quel che ha fatto quel mostro. Dello sperpetuo di cui è piena la mia vita. Non c'è una cosa che vada al suo posto. Alla fine rispondo: <<Un po' così così>>.

<<Come mai?>>

<<Ho registrato tutto quello che ci siamo detti! Buon ascolto. Scommetto ti piacerà>>.

Le lascio il mio telefono e mi vado a togliere gli abiti bagnati di dosso. Vado a farmi una doccia. Apro l'acqua a temperatura estremamente calda. Mi butto sotto. L'acqua, inizialmente, sembra spostare i miei pensieri, ma dopo averla chiusa mi ritornano tutti, uno dopo l'altro.

Julie si avvicina a me e mi abbraccia da dietro la schiena. Sembra provare compassione per me. Io non lo voglio. <<È orribile>> inizia a dire. <<Anch'io avrei reagito come hai fattl tu. Avrei cercato di togliermi per forza tutto il peso che ho addosso. Hai reagito anche fin troppo bene>>.

<<Secondo te dovrei andare al capezzale di mia madre?>>

<<Credo di si. Se la ami davvero credo che dovresti andarci>>. Sembra che lo voglia. <<Ma fa' smettere di piovere prima. Vengo anch'io con te. D'accordo?>>

<<Si>>.

Indisso qualcosa di abbastanza elegante. Non mi sono mai presentato alla tomba di mia madre. E questo è il momento giusto. Devo superare le difficoltà e affrontare la vita così com'è. Devo farlo. Indosso una giacca nera, una camicia bianca e un pantalone di cotone nero. Con un paio di scarpe nere.

Quando smette di oiovere sono le 18. Prendo le chiavi dell'auto. Entriamo in quest'ultima e metto in moto. All'inizio non sembra partire ma poi ecco il rombo che volevo sentire.

Cimitero del Cincinnati. È la scritta che si legge qui sopra l'insegna.

Mi ricordo che mio nonno mi ha detto terza corsia la numero quattro. Ed eccola lì, la madre più bella del mondo. Il suo sorriso bellissimo, le lentiggini che le punteggiato il naso e leggermente gli zigomi. I capelli biondi. Gli occhi da cerbiatta che mi parlavano. Chiedo supporto a Thomas, che arriva immediatamente. Il peso piuma lo sento.

Faccio una preghiera. Prego Iddio di far stare bene sia lei che i nonni che Thomas. Voglio che stiano bene lì dove sono ora.

Dopo un segno della croce andiamo via.

Io inizio a singhiozzare. Non capisco come possano vivere persone così al mondo.

Torniamo a casa subito dopo.

Indosso il mio pigiama. Mi butto sotto le lenzuola come se fossi ancora un bambino. Julie indossa la camicia da notte e si poggia accanto a me.

<<Non riesco a capire>> Inizio. <<Perché faceva parte di una setta? Perché?>>

<<Lo ha voluto lui. Nessun altro>>.

<<Devo scegliere>>

<<Che cosa?>>

<<Se rimanere o andare in Olanda. Non riesco a decidere. È una delle scelte più difficili che io abbia mai dovuto affrontare>>

<<Dormici su. La notte porta consiglio.>>

<<D'accordo. Notte>>

<<Notte>> mi risponde lasciandomi un bacio sulla fronte

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top