CAPITOLO 9

MICHAEL

Non riesco a non pensare a quella ragazza. Credo di stare tradendo la mia attuale fidanzata con il pensiero; durante quella passeggiata avrei voluto prenderla e scoparmela sul ciglio della strada, levarle quei vestiti e assaporare ogni centimetro della sua pelle nuda, drogandomi le narici del suo profumo.
L'auto su cui ero a bordo si accostò nel retro dell'edificio della banca BFB. Avevo una notizia da dare a Loren, ma questa cosa mi dava fastidio, questo impegno mi strappò dalla passeggiata con Medison, e dal suo sguardo. Avevo notato come mi guardava.
Entrai nella filiale seguito dai miei due uomini della security, nel corridoio non c'era nessuno, tutti erano nei loro uffici. Meglio così, non avrei sopportato l'idea che Cole è Jhohs avrebbero dovuto allontanare tutti, creando anche sospetti e curiosità in queste persone e portandoli a chiedersi, chi mai stesse entrando di così importante e riservato nel palazzo.
<<Hey...>> le dissi quando la vidi.
Era seduta alla sua scrivania, lavorava al computer; subito neanche si accorse della mia presenza nel suo studio.
<<Amore!>> stridulò lei.
Loren sapeva già in che posizione ero, appena glielo dissi mi saltò al collo come una bestia che aveva appena intrappolato la sua preda. Ne era entusiasta, e un'altra sorpresa stava per arrivare.
<<Ho una sorpresa per te!>> dissi. La raggiunsi dietro alla sedia girevole, su cui lei, era ancora seduta.
<<E sarebbe?>> domandò aggrottando la fronte.
<<Apri Skipe...>>
Mi misi dietro al suo computer, ero impresentabile, di certo non avrei fatto buon esempio davanti alla Regina in tuta e cappellino.
Poco dopo, la chiamata di Sua Maestà entrò in linea, e la faccia di Loren era immersa nello stupore più totale.
<<Sua Mestà>> la salutò, non appena accettò la chiamata.
<<Ciao Loren...ci tenevo a conoscerti>> rispose la sovrana sullo schermo.
<<Anche io a lei, Sua Maestà>> piegò la testa simulando un'inchino.
Passarono i minuti, e tra la Regina e Loren si creò una conversazione amichevole. Sembrava quasi vecchie amiche che si rincontravano di nuovo dopo anni che non si vedevano. Ad ogni pregio di Loren, la Regina nutriva sempre più simpatia.
<<Va bene, Michael ti potrà sposare. Sei una ragazza degna di diventare una duchessa! Di sani principi, sarai la benvenuta a corte>>
A quelle parole un brivido di freddo mi perverse per tutto il corpo. Perché?
La sovrana ha appena dato il suo benestare, negli occhi della mia ragazza avverto uno scintillio, come se aspettasse questo passo da tanto tempo. Di certo non era per niente spaventata, era abituata a stare nel lusso fin da piccola; talmente i suoi genitori erano pieni di soldi, allevata su dai maestri più esperti nel mondo del bon ton...questo non faceva di Loren una principessa, ma quasi. La sua educazione mi ricordava molto quella di Kate Middleton.

Avevo bisogno di scollegare la mente, mi ritrovavo nella mia suite d'albergo in cui alloggiavo.
Facevo avanti e indietro nella mia stanza, se non mi farei fermato probabilmente avrei consumato il pavimento. Non ne capisco il motivo ma ero super agitato, avevo già scolati a tutto fiato un bicchiere di Whisky e buttato con rabbia il bicchiere in un angolo frantumandolo.
Avevo un casino di emozioni e sentimenti dentro di me, dovevo mettere ordine.
<<Cole! Prepara la macchina!>> ordinai a gran voce.
Dovevo schiarirmi le idee, sapevo che qua vicino, un pub stava tenendo una festa in maschera; avevo bisogno di ballare.

La macchina accostò vicino al locale, entrai e subito l'odore dell'alcol si impadronì del mio naso.
Questo posto era pieno zeppo di gente che ballava al ritmo di Alvaro Soler, pieno di gente mascherata, la festa perfetta per me! Nessuno mi avrebbe riconosciuto.
Indossavo uno smoking e sugli occhi portavo una maschera di plastica, bianca.
Cole e Jhohs entrarono anche loro, e si sparsero tra la folla per non andare nell'occhio. Vederli mascherati anche loro mi facevano ridere, assurdo come la security, a volte si deve conciare per assecondare i capricci di un giovane duca come me.
Tra la folla vedo avvicinarsi una ragazza, non mi sembrava di conoscerla.
<<Michael, anche qui ci si rincontra!>>
Subito quella voce, quella voce in un momento riuscì a placare tutto il disastro dentro me.
<<Medison!>> sento i miei occhi accendersi dietro la maschera.
Sta sera era più bella del solito. Indossava un vestito lungo rosso, che lasciava scoperte le spalle e la sua schiena; quel vestito sarei riuscito a levarglielo di dosso slacciando quel piccolo nodo di tessuto dietro al collo.
Ai piedi gli stessi sandali grigi di quando l'ho incontrata la prima volta, sul volto una mascherina rosa con decorazioni piccolissime in finto oro.
Infine i suoi capelli...sempre mossi e spettinati, sotto alle luci stroboscopiche del locale parevano neri.
<<Non ti facevo tipa da queste feste, nemmeno da questi locali>>
Scoppiò in una risatina, avrei voluto mangiarle di baci quelle sue fossette.
<<Infatti, non amo tutta questa roba. Ma sono con i miei amici, con loro sono più tranquilla>> disse indicando due ragazzo seduti al bancone del locale a sorseggiare birra.
<<Vuoi ballare?>> domandai tendendole la mano.
Lei la prese, quella sua stretta era così rassicurante.
La portai al centro della pista e subito dopo il Dj mise il lento. Tempismo perfetto bello.
Avvolsi il suo corpo con le mie braccia allenate, e iniziammo a dondolare a ritmo di musica. Le mie mani caddero sulla sua schiena, e il mio volto affondò nel suo collo...questo profumo, il suo profumo, era la benedizione! E il mio amico nei pantaloni lo sapeva bene, lo gradiva quasi quanto me.
<<Hai un dono? Questa è la seconda volta che mi riconosci essendo mascherato>>
Le sussurrai. Il suo sguardo si posò sui miei occhi.
<<Sono abituata a capire chi porta una maschera e chi no...>> sussurrò a sua volta a me.
<<Voglio rivederti...domani>>
Non potevo vederla perché aveva appoggiato la sua testa sulla mia spalla, ma sono sicuro che sul suo volto era appena nato un bellissimo sorriso.
Il suo corpo sotto alle mie mani era caldo, era al sicuro. La sentivo totalmente mia, la volevo mia.
Continuammo a ballare per tutto il lento a ritmo di Weightless (Marconi Union).
I nostri corpi erano più vicini che mai, da sembrare una cosa sola.
Con Loren stavo bene, ma con Medison il mondo si fermava.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top