capitolo 26
<<Kiara io sono incinta>> Dice piangendo e io rimango di stucco.
<<Cosa?!>> Rimango scioccata.
<<Hai capito benissimo sorellina.>> Ma è una bellissima notizia, ha solo 22 anni ma sarà una madre fantastica.
<<È bellissimo ma perchè piangi?>> Non capisco.
<<James non vuole figli.>> Ma che...
<<Come fai a esserne certa?>> Le chiedo avvicinandomi a lei.
<<Me lo ha detto chiaramente un po' di tempo fa.>> Esclama continuando a piangere.
<<Può sempre cambiare idea e se così non fosse ci penserò io a farlo ricredere su ciò che dice ma a suon di schiaffi.>> Affermo.
Mi avvicino e appoggio le mani sulle sue spalle.
<<Sorellona ti aiuterò lo sai, ti starò sempre affianco e tu meriti di essere felice, se questa creatura ti renderà felice allora tienila e porta avanti la gravidanza.>> Continuo.
<<Ki tu sei la sorella che tutti vorrebbero. Ti voglio bene e si, porterò avanti la gravidanza.>> Dice asciugandosi le lacrime.
<<Adesso devi solo dirlo a James, prima di devo chiedere...Come hai fatto a rimanere incinta?>> Credo che usino sempre delle precauzioni conoscendo James.
<<Ho interrotto la pillola per un periodo, sia perchè è stato un momento in cui stavo poco bene sia perchè io e James non andavo a letto insieme da un po' di tempo. Un giorno è tornato a casa e, insomma aveva voglia di fare sesso e...>>
<<E ti sei dimenticata di dirgli che avevi interrotto la pillola>> concludo per lei.
<<Esatto, dovrei dirlo anche a mamma e papà>> No, non sono ancora pronta a sentirli nominare ancora.
<<Vorrei che ci fossi pure tu.>> Ma è andata fuori di testa, gli ormoni le mandano in palla il cervello.
<<No, Kei ma cosa ti salta in mente. NO!>> Esclamo.
Io non voglio rivedere Richard e Miranda, non voglio rivedere le persone che mi hanno abbandonata, non voglio e soprattutto non sono pronta a rivederli.
Non sono pronta a guardarli negli occhi senza scoppiare a piangere senza ricordare che sono stati loro ad abbandonarmi, a lasciarmi sola senza una famiglia.
Non riesco a stare di fronte a loro senza che mi ritorni in mente tutto il dolore che mi hanno fatto passare.
Fino all'anno scorso non ho mai avuto una figura paterna.
Non ho mai avuto un padre che mi dicesse di non sposarmi fino ai trentanni, non ho mai avuto un padre che mi dicesse di non uscire la sera o di non perdere la verginità con il primo che capita, con il primo per cui mi fossi innamorata.
Non ho mai avuto un papà che mi insegnasse come sono fatti i maschi e quanto sono stronzi.
Almeno fino a quando non è arrivato George...Lui è prottetivo nei miei confronti ed è geloso verso Michael.
Mi vuole bene, lui è il mio papà, è la persona che sento il bisogno di chiamare padre.
Fino ad un anno fa non ho neanche mai avuto una figura materna, che mi insegnasse l'amore e il rispetto, la dolcezza e la comprensione, la delicatezza e la gentilezza.
Non ho mai avuto una madre che mi insegnasse a cucinare, che mi insegnasse a fare i mestieri in casa per quando diventerò indipendente, non ho mai avuto una mamma che mi pettinasse i capelli da piccola o che mi comprasse mille indumenti rosa.
Colore che io ho sempre odiato.
La mamma che ho sempre voluto adesso è Norah, lei mi dona tutto l'amore che una figlia può desiderare dalla propria mamma.
I miei genitori non sono Miranda e Richard ma George e Norah.
Loro sono la mia famiglia.
<<Se cambierai idea basta dirmelo>> Mi dice Keira prima che uscissimo dal bagno.
<<Domani però io parto, vado in Vermont con Grace e Fede, anche se devo ancora dirglielo.>> Confesso.
<<Era arrivato il momento che ti decidessi a staccare da questa città, anche solo per poche settimane.>> Esclama.
Lei mi da tutto il suo appoggio e io ne sono estremamente felice.
Appena mettiamo piede fuori dal bagno ci ritroviamo di fronte a due ragazze.
Precisamente le ultime due ragazze che questa sera avrei voluto vedere.
Davanti a noi ci sono Maggie e Chanel con tutta la loro bellezza e sfrontataggine.
La rossa indossa un vestito verde con uno spacco che arriva quasi fino all'inguine. La scollatura e molto profonda. Il tutto accompagnato con delle scarpe bianche alte.
È già buona che il vestito è lungo.
Anche con quella scollatura e quello spacco, il vestito gli sta molto bene, non risulta troppo volgare sul suo corpo.
Invece quella con i capelli viola ha indossato un abito bianco, non è tanto scollato come quello dell'amica e anche lo spacco sulla gamba non arriva fino all'inguine. Ha messo una collana di perle e delle scarpe color lilla alte.
<<Ma guarda chi si rivede, vedo che i segni sono ancora presenti sul tuo volto, noto che hai fatto fatica a comprirli con il trucco, perché hai un occhio nero.>> Dice Chanel osservandomi.
<<Grazie per la tua acuta osservazione ma ora devo tornare dal mio ragazzo.>> Cerco di farmi spazio tra le due con dietro mia sorella, ma la rossa mi sblocca.
<<Chanel che cazzo vuoi, sto perdendo la pazienza. Fammi passare e vai a rompere da qualcun'altro.>> Esclamo.
La spintono e riesco ad andarmene da queste due gattine in calore.
<<Come fanno James, Dan e Michael a frequentare quelle due?>> Chiedo a mia sorella.
<<Si conoscono tutti da quando erano piccoli, ma comunque non riesco a capire come riescano a sopportarle.>> Afferma.
<<Vado a parlare con James.>> Dice Keira una volta che l'ha adocchiato.
E rimango sola.
Ma non per molto perché il mio telefono squilla.
Apro la borsetta e tiro fuori il telefono, sempre questo cazzo di numero sconosciuto.
Devo rispondere.
<<Cosa vuoi ancora?!>> Forse sono stata troppo scorbutica.
<<Non rispondermi così ragazzina, ricorda che c'è in gioco la vita dei tuoi amici>> Mi risponde.
<<Giusto, sai me ne ero dimenticata. Ti ho detto che ti darò quei soldi ma basta chiamarmi.>> Esclamo.
<<Prima di tutto smettila di rivolgerti così a me, forse non ti ricordi cosa sono in grado di fare, ti rinfresco la memoria...Io ho fatto uccidere la tua migliore amica, quindi abbassa quel tono di voce!>> Lo odio.
<<Perché mi hai chiamato?>> Chiedo.
<<Ho saputo che domani partirai, spero che non stai scappando>> Come fa a sapere sempre tutto.
<<No, non sto scappando, voglio solo fare una vacanza da questa città, rientrerò prima dell'inizio della scuola. Avrai i tuoi soldi medico Cooper, non preoccuparti.>> Dico calma.
Dovrò per forza pagarlo se non lo faccio ucciderà qualcuno a cui tengo.
<<Spero bene, fai buon viaggio.>> Mi saluta prima di riattaccare.
<<Con chi cazzo stavi parlando, a chi devi dei soldi?!>> Mi giro di scatto e mi ritrovo Grace davanti.
<<Ciao bella, che cosa fai di bello?>> Faccio finta di niente.
<<Non fare finta di niente! Dimmi a chi cazzo devi dei soldi!>> Alza la voce.
<<Non urlare>> Le dico. <<Non posso parlatene adesso Grace.>>
<<Tu...>> Viene interrotta da Norah.
<<Ciao ragazze, come procede la serata? Vi annoiate vero?>> Ci chiede gentilmente.
<<Stavo dicendo a Grace che domani parto per il Vermont e che lei viene con me.>> Informo Norah.
<<Cosa?!>> Afferma scioccata Grace.
<<Torneremo prima dell'inizio della scuola>> Informo mia madre.
<<Cosa?!>> Ripete Grace.
<<Dai, non ti ricordi quello che ti ho detto.>> Mi rivolgo alla mia amica.
<<No.>> Risponde.
<<Vabbè, quando torniamo a casa ne parliamo meglio, va bene tesoro?>> Norah mi lascia un bacio sulla guancia e torna da George.
<<Cosa?!>> Ma si è impallata?!
<<È vero Grace, tu e Fede verrete con me in Vermont. Ma a lui devo ancora chiederglielo.>> Mi guarda stranita.
<<Beh a me non l'hai chiesto, me l'hai imposto adesso>> Mi corregge.
<<Dai, non farmi credere che non ti vada bene di fare un viaggio con me>> Gli faccio l'occhiolino.
<<E il mio Luke>> Fa il broncio.
<<Lo lascerai solo per poco tempo>> Esclamo.
Lei e mio fratello sono davvero una bella coppia, si sono proprio trovati.
<<Sei cattiva!>> Mi dice e subito dopo scoppiamo a ridere insieme.
*POV MICHAEL*
Dopo la mezza litigata con la mia ragazza e la chiamata che ho fatto con il medico Cooper è andato tutto per il meglio.
Kiara questa sera è bellissima, il vestito nero che le ho comprato le sta perfettamente, apparte i lividi e le scapole che si vedono molto.
È bellissima e non smetterò mai di pensarlo, la farò soffrire e questo mi fa star male.
<<Michi torniamo a casa?>> Come mi ha chiamato?
<<Bambola mi hai dato un nuovo nome?>> Lei annuisce mentre appoggia le sue mani delicate sui miei pettorali.
<<Allora?!>> Si avvicina, facendo aderire il suo corpo al mio.
<<Andiamo a casa subito>> Dico prendendola per mano.
Ci dirigiamo subito verso la mia auto, ma appena faccio per salire Kiara mi blocca.
<<Guido io.>> Afferma e io sbarro gli occhi.
<<No...te lo scordi.>> Esclamo.
<<Ok grazie.>> Mi ha ignorato e sale sul posto del guidatore.
Sorridendo e scuotendo la testa mi metto sul posto del passeggero affianco a lei.
Devo dire che guida bene.
Ha il finestrino completamente abbassato, il vento gli scombussola i capelli biondi.
È concentrata sulla guida con un sorriso stampato in volto.
La prima volta che siamo andati a letto insieme ho notato un piccolo dettaglio. L'ho osservata mentre dormiva, probabilmente stava facendo un bel sogno perché rideva, ed è lì che ho visto una piccola fossetta formarsi sulla guancia destra.
È un piccolo dettaglio ma che comunque ho notato.
Ogni cosa di lei mi piace, il suo sorriso, il suo carattere forte, i suoi occhi verde-oceano e i suoi capelli biondi, il suo naso piccolo e la sua voce.
È fantastica e sono stato fortunato a conoscerla al contrario di lei, che poteva evitare di incontrarmi.
Sono un vero coglione, sto con questa ragazzina e in più la sto facendo soffrire, sono una vera merda.
Non la merito, non merita questo dolore da parte mia, ma se io le sto vicino continuo a farle del male.
Io la amo e su questo sono sicuro, ma l'ho ferita e non riuscirò mai a perdonarmelo.
Non meritava di essere trattata così da me.
Vorrei lasciarla e andarmene ma non riesco, lei è come una calamita e io sono il metallo.
Lei mi attrae e non mi lascia più.
Anche se tornassi indietro nel tempo farei comunque la stessa scelta, la farei soffrire ancora, anche se quello che ho fatto l'ho fatto per proteggerla.
Non voglio vederla triste, è l'ultima cosa che desidero.
Vorrei solo essere capace di farla sorridere e di renderla felice, cosa che non sarò mai in grado di fare.
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