Chapter 17

Sono passate tre settimane dal giorno in cui scoprì dei poteri dei miei...amici,mi fa ancora strano considerarli tali.
Ma ancora niente sulle mie visioni.
Penso rassegnata.
Per quanto mi sia sforzata,queste mi fanno visita nel sonno e durante la giornata,ma non riesco a memorizzarne il contenuto,o meglio,non riesco a trovarne un senso logico o il perché io ce le abbia.
Sospiro sonoramente,guadagnandomi un occhiataccia di tutto rispetto dal professore.
Appoggio la testa sul banco,mettendomi ad osservare il panorama fuori dalla finestra,ormai lo so a memoria.
Tutto sembra così in ordine e pulito,i grattacieli che brillano alla luce del sole,le strade,i parchi ed in lontananza le enormi mura che ci circondano.
Tutto questo però è falso.
In queste settimane ho visitato molto più spesso le zone malfamate,scorgendo sempre più robot e sempre più cadaveri.
All'inizio ho persino vomitato.
Ero andata da Shubaru per ultimare la nostra ricerca e lo vidi,il corpo di una donna,con gli occhi ancora fermi nella sua ultima espressione.
Paura,stupore,terrore.
Le elencai una ad una in quel momento,il corpo doveva essere li da qualche giorno per via della puzza che emanava,un solo colpo in testa da cui usciva un rivolo di sangue,ormai seccatosi nella pelle.
Di fianco a lei una busta della spesa rovesciata. Mi chiedo per chi fosse,forse per i figli o per il marito,o per la sua famiglia?
Come vivranno quelle persone ora? Costrette a vivere sotto un potere che ha ucciso una persona che amavano.
Vomitai in un vicolo lì vicino,un po' per il cadavere,un po' per le visioni che cominciavano a confondersi con la realtà,un po' per il disgusto che provo per questo governo che non fa altro che ingannarci.
Come ho potuto essere così cieca tutti questi anni? Come possono esserlo tutti!
Mi ricordo che pensai questo.
Quando lo dissi ad Inori e a Shubaru mi dissero che non c'era nulla da fare,ma che un giorno tutto sarebbe andato per il meglio.
Chiaramente non ci credevano neanche loro,ma è l'unico modo che si ha per andare avanti.
La speranza è l'unica cosa più forte della paura.
Mia madre me lo ripeteva spesso quando ero bambina. Spero vivamente che sia così.
La campanella,segna la fine delle lezioni,riscuotendomi dai miei pensieri.
"Ohi Natsuko!"
Una voce maschile da dietro mi fa sobbalzare,facendomi cadere i libri per terra.
Mi chino per riprenderli ma una chioma verde mi precede.
"Mi dispiace."
Dice Alexander mentre raccoglie i miei libri e me li porge.
"Nulla tranquillo,stavo solo pensando."
Dico sorridendo lievemente.
"Senti,oggi stavamo pensando di andare a prendere qualcosa tutti insieme,ti va di venire?"
Mi chiede sorridente. In queste settimane ho fatto amicizia con tutti loro,e loro mi hanno mostrato i loro poteri.
Alexander ha il potere di modificare il terreno,Violet ha la capacità di connettersi a qualsiasi computer semplicemente toccandolo e Iris può modificare i metalli a suo pacimento.
"Certo perché no?"
Dico ricominciando a mettere i libri nella cartella,lui mi fa un sorriso a trentadue denti che mi lascia spiazzata.
"Bene,allora ci troviamo alle 15:00 al solito posto,e convinci anche Inori a venire!"
Dice entusiasta prima di correre via,lasciandomi perplessa.
Anche Inori,anche se con molte difficoltà è riuscita ad entrare nel nostro gruppo adattandosi,più o meno.

"Scordatelo!"
Dice inviperita,Inori,che in queste settimane sembra aver liberato una personalità che non conoscevo.
"Andiamo! Sono persone simpatiche,e poi non vedo perché non possiamo andarci!"
Cerco di convincerla,ma lei gira la testa gonfiando le guance come una bambina.
"Va bene,vorrà dire che ci andrò da sola."
Dico dura incrociando le braccia sopra la testa.
Lei si volta di scatto osservandomi innervosita.
"E va bene,verrò con te."
Dice rassegnata e io le do una pacca sulla schiena.
"Su dai non fare quella faccia! Ti divertirai!"
Dico sorridendo e lei di risposta mi mada un'occhiata tutt'altro che dolce.
"Si e poi come ogni volta dovrò fermare te e Violet prima che cominciate una rissa."
Dice esasperata scuotendo la testa.
"Sei irrecuperabile,la solita ragazza irascibile che ho conosciuto anni fa."
Mi dice facendo diventare il suo tono di voce dolce.
Le sorrido in risposta scompigliandole i capelli.
"E tu sei sempre la solita ragazza dolce e scorbutica,anche se solo un po' più forte."
Ci fissiamo per qualche secondo prima di cominciare a ridere.
Noi non cambieremo mai.

"Cosa intendi con test?"
Chiede Violet sbarrando gli occhi.
"Intendo dire che domani ci sarà una verifica di letteratura,e che sarà decisiva per il nostro voto per il primo trimestre."
Dice Shubaru tra un sorso di frappe e l'altro.
"Non è possibile!"
Dice portandosi le mani nei capelli.
Continuano a parlare per un bel po' ma contino a guardare fuori dalla finestra,osservare i passanti che passano,un bambino che tiene la mano alla madre,delle ragazze che passeggiano,una coppia che fa spese.
Sembra tutto così sereno.
"È il quarto corpo di uno scienziato del governo ritrovato in tre settimane,non si conosce l'identità dell'assassino,ma tutte le vittime sembrano morte per un esplosione degli organi interni."
La voce della presentatrice mi arriva alle orecchie,facendomi sobbalzare,mi alzo immediatamente e quasi involontariamente,mi piazzo davanti allo schermo.
"Si pensa sia opera di dei ribelli di cui non si sa ancora il nome,vi daremo ulteriori notizie appena possibile."
Dice prima di passare alla notizia successiva,ma io non sto più ascoltando.
Ci siamo quasi.
Sbarro gli occhi,di nuovo quella voce. Un improvvisa emicrania mi fa cadere di mano il frappe,che si rovescia a terra,mi porto le mani alle tempie,cercando di fermare il dolore e quel fischio fastidioso che sento alle mie orecchie.
Indietreggio,andando a sbattere contro un tavolo,intanto sento i miei amici che si sono avvicinati,spalanco gli occhi e sono nel buio. Nel buio più totale.
Non esiste la luce qui.
Una voce proveniente da chissà dove rimbomba nell'oscurità.
"Chi sei!"
Urlo al nulla,cercando di reggermi in piedi,fallendo miseramente.
Una risata,una forte e malata risata percuote quello spazio.
"Come fai a parlare nella mia testa? Che cosa vuoi!"
Continuo con la voce spezzata,tenendomi una mano al petto,che brucia,come se si stesse spaccando.
Come nel sogno vero?
Parla la voce e io giro la testa cercando di capire chi sia il proprietario della voce nella mia testa.
"Come fai..."
Dico ma la voce mi interrompe.
Io so tutto di te,più di quanto sappia tu stessa.
Scuoto la testa cercando di ignorare quella voce.
Infondo...
Dice e io chiudo gli occhi,stringendomi nelle spalle con un auto-abbraccio cominciando a singhiozzare.
Ad un certo punto sento delle braccia stringermi,delle braccia fredde come il ghiaccio.
Infondo sono te.
Sbarro gli occhi tovando davanti a me una persona uguale a me,tranne che per gli occhi,neri come la pece,dei canini appuntiti e delle specie di crepe che le circondano il viso,trapassandole quell'occhio completamente nero.
La creatura mi sorride,un sorriso malato e raccapricciante.
Sono la parte malata di te.

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