C'è qualcuno che mi osserva

Tn aprì gli occhi e il suo sguardo vagò per la stanza, lesse l'etichetta infermeria e si alzò dal letto in cui era sdraiata, con una mano sulla tempia.
Aveva un mal di testa assurdo, ma la voglia di sapere cosa fosse successo la sera prima era più forte del dolore che provava in quel momento.
Mercoledì stava bene?
Tyler stava bene?
Enid stava bene?
Xavier dove era?
Troppe domande senza risposta e troppi pensieri le frullavano in testa, sospirando abbassò la maniglia e lasciò la stanza, cercando di fare il minor rumore possibile.

Ma quando abbassò lo sguardo, le scappò un urlo, «O mio dio ma che...una..no ma che» balbettò, «Non toccarmi!» urlò, «È piuttosto permaloso, non prenderla sul personale» sussultò e si voltò di scatto, «Ma che diavolo eh?!» strillò, Mercoledì la guardò con nonchalasche, inarcando un sopracciglio.
«Beh, mi sembra ovvio, è una mano» rispose come se fosse la cosa più normale di questo mondo, «E..parla o-» «Comunica a modo suo» Tn annuì perplessa, e anche un po' schifata.

«Che schifo» la mano le fece il dito medio e saltò sulla spalla di Mercoledì, che fece per andarsene ma..
«Aspetta, ferma» la trattenette Tn, la corvina inclinó la testa, confusa.

«Ho visto ciò che è successo ieri notte, quel...coso» Mercoledì sospirò, «Credi anche tu che Rowen sia vivo?» chiese seccata, «Ovviamente no, l'ho visto morire con i miei occhi, perché melo chiedi c'eri anche tu» ribatté, «Beh, nessuno sembra credermi» sussurrò, «Hey!» si guardarono per un secondo e lentamente si voltarono, «Rowen?!» esclamarono all'unisono, scioccate.

«Tu come..come puoi essere ecco» «Ancora vivo?» il ragazzo le guardò indifferente, «Perchè, mi volete morto?» rispose con un'aria ingenua, scherzosa.
Cosa stava succedendo, entrambe avevano visto il volto di Rowen insanguinato ed entrambe avevano udito le sue urla disperate mentre quel mostro lo attaccava, eppure era lì, davanti a loro, come se nulla di tutto questo fosse mai accaduto.

Questa era la cosa più incredibile che Tn avesse mai visto.

Improvvisamente però, si ricordò della voce che aveva sentito, che la aveva condotta nel bosco.
Forse era destino?
Magari anche lei aveva qualche potere? O semplicemente, era pazza?
Scosse la testa e sospirò, «Mercoledí, non ne vale la pena, andiamo» la prese per un braccio ma lei si divincolò dalla sua presa.
«Andiamo via, ci penserai dopo, avanti» la corvina sbuffò e si arrese, seguendo Tn.

***

Dopo le lezioni, (passate a non fare nulla se non a pensare a quella notte) le due si incontrarono davanti alla caffetteria, dove si erano date appuntamento.

Mercoledì bevve un sorso del suo quadruplo e posò poi la tazzina sul tavolo, con aria scettica.
«Oh, finalmente!» Tyler fece una smorfia alzando gli occhi al cielo, anche se si sa, gli Addams non sono proprio fan della gentilezza.
Tn invece sorride cordiale.
«Ciao anche a te Mercoledì, "Come stai Tyler?"» lei alzò un sopracciglio, evidentemente non aveva colto il messaggio.
Decisamente no.
E la cosa fece ridere sua Tyler, che Tn.
«Che avete da ridere?» «Niente» risposero all'unisono ridacchiando.

Tyler si sedette di fronte a loro e iniziarono a parlare di cosa era successo la sera precedente, ed il fatto che nessuno credeva alla loro versione dei fatti.
E Tyler ascoltò in silenzio, molto attentamente le parole delle due (che ogni tanto si perdevano in vari litigi).

«E questo è tutto» concluse Tn addentando il suo muffin, «D'accordo, ma io che centro in tutto questo?» chiese, «Tu sei nato qui, ciò significa che conosci Jericho meglio delle tue tasche del grembiule, fatti dire che è davvero orribile» Tyler fulminò Mercoledì con lo sguardo, che come aveva scommesso mentalmente Tn, avrebbe fatto.
«Ho vinto cento dollari» sussurrò, «Eh?» «Niente».

«Okay e ora?» Mercoledì sbuffò, «Dammi una piantina di Jericho e ti farò vedere il punto preciso in cui è accaduto il fatto e-» fece una breve pausa, «Tn io e te dopo dobbiamo parlare» la c/c annuì, seppur preoccupata.
Mercoledì non usava mai quel tono, sembrava quasi.. spaventata? Amareggiata?

«Ebbene, domani, sei in punto qui, ti raggiungiamo noi» sentenziò poi, senza darle neanche il tempo di salutarlo, Mercoledì trascinò Tn fuori dal locale.

«Mercoledí, ma che ti prende?» chiese, «Ascolta, se dici questa cosa a qualcuno giuro che ti spello viva e ti dò in pasto ai miei squali» «Hai degli squali?» «Mio zio ha iniziato a farmi nuotare con loro più o meno a cinque anni, ma non è questo il punto»«Cos-» le tappò la bocca con una mano, «Siamo Addams, ti basta come spiegazione?» Tn spostò la sua mano e si pulí le labbra con il gomito, «Dico di sì solo per farti smettere di girarci intorno, cosa volevi dirmi perché anche io ti devo parlare» l'altra sgranò gli occhi, ma non si scompose.

«Allora, praticamente..» Mercoledì Addams che balbetta? Forse è posseduta da qualche entità malvagia, si, doveva essere per forza così.
«Ti ricordi quando ti ho detto dei piranha?» Tn annuì, «Ecco, in realtà ho scoperto chi erano i bulli non perché li ho visti, cioè in verità poi li ho visti ma-» «Mercoledí, vai al punto» la interruppe, «Ho delle visioni» «Okay» «Okay?» «Cosa dovrei dirti? In fondo sei una Reietta, avrai i tuoi poteri anche tu» non fa una piega, pensò Mercoledì.

«Passiamo allora a te, sentiamo» mise le mani sui fianchi incitando Tn a parlare, «Vedi, ieri sera, quando è successo insomma, il mostro ti ha attaccata, ho sentito una voce. Chiamava il mio nome, è lei che mi ha condotta da te, nel bosco» spiegò, «È stato, strano. Ho una strana sensazione, come se... qualcuno mi stia osservando, continuamente».

«Qualche problema alla volta» rispose la corvina, «Direi di sì, bisogna capire come sia possibile che Rowen sia stato lì, a salutarci, pur essendo..morto» indugiò sull'ultima parola, «Vediamo, poi c'è quel disegno, mio padre, mio fratello, le tue visioni, la voce, il mostro...» riprese fiato, «Insomma, un bel nodo da sciogliere» «Giá, intanto occupiamoci di Rowen, ho provato molte volte a fare tornare in vita i morti, e ti posso assicurare che questa azione non sia possibile, quindi deve esserci un'altra spiegazione» si voltò sbuffando, «Oppure sto davvero diventando pazza...».

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