22. Una piccola grande gioia


Il mattino dopo Marco uscì da casa, accompagnato da uno schiavo, per andare a scuola e Louis rimase sulla porta della sua stanza ad osservarlo con il sorriso sulle labbra.

Harry gli comparve accanto e chiese se i gemelli avessero dormito, ma Louis non gli rispose e disse:

" Grazie per ciò che hai fatto per Marco, non è tuo figlio, non eri tenuto a farlo, grazie davvero....per lui significa moltissimo "

" Di nulla, spero che gli piaccia frequentare la scuola e che si impegni " ribattè il nobile, prima di salutare Louis e di dirigersi in senato per presiedere una seduta.

Erano quasi le due quando finì, così decise, insieme alla sua numerosa scorta, di passare a prendere Marco a scuola.

Grande fu il suo stupore, quando trovò il bambino seduto su un muretto fuori dall'edificio in cui si tenevano le lezioni.

Harry gli si avvicinò subito e chiese:

" Che cosa è successo?"

Il bambino sollevò sull'uomo due occhi colmi di lacrime e rispose:

" Stamattina Caio, lo schiavo che mi ha accompagnato, mi ha lasciato davanti alla porta dell'aula e il maestro mi ha fatto entrare.
Io mi sono presentato e ho detto che ero....che ero stato mandato lì da te, ma lui non ci ha creduto o meglio, all'inizio mi ha lasciato il beneficio del dubbio, ma poi, quando ha visto che non sapevo né leggere né scrivere, mi ha cacciato via e ha detto che ero un bugiardo.
Ha detto che non potevo avere nulla a che fare con te, perché ero...ero uno stupido ignorante.
Tutti gli altri bambini ridevano e io...io mi sono sentito davvero una nullità..."

Harry cominciò davvero a ribollire di rabbia, prese il bimbo per mano ed entrò come una furia nella scuola.

Spalancò la porta dell'aula e urlò a gran voce:

" Chi ha osato dare del bugiardo e dello stupido a questo bambino?"

Il maestro, vedendo Harry e il ragazzino da lui scacciato, divenne pallido come un lenzuolo e balbettò:

" C'è stato un malinteso, io...io non avevo capito,..io credevo....rimedierò subito..."

L'uomo, però, non ebbe tempo di rimediare perché Harry era già uscito dalla classe, sbattendo la porta così forte da far cadere parte dell'intonaco.

" Ti prenderò un maestro privato, Marco " disse " e imparerai a leggere e a scrivere in men che non si dica "

Il bambino annuì felice, ma non per il nuovo maestro che avrebbe avuto, ma per il fatto che Harry lo stesse tenendo per mano.

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