Sangue tra le stelle

Anno 2176.

<< Comandante Whitaker, un minuto alla rottura della bolla.>> annunciò l'ufficiale di rotta, facendo ruotare il suo sedile verso il capitano della nave << La formazione con le altre navi è serrata.>>

<< Molto bene.>> rispose l'ufficiale al comando, alzandosi in piedi per controllare la situazione. Attorno a lui, nella grande cupola di metallo trasparente del ponte di comando, l'universo si muoveva ad una velocità spaventosa, compresso dai generatori di curvatura della nave. Sembrava di essere dentro uno di quei film olografici che aveva visto tante volte da bambino...

Ancora non riusciva a credere di trovarsi a decine di migliaia di anni luce da casa, quasi dall'altra parte della galassia.

"Settore E-47..." si disse, passando una mano sullo schermo davanti a lui che mostrava il sistema stellare verso il quale la loro flotta era diretta. Nulla di rilevante, solo un sistema binario con alcuni pianeti rocciosi troppo vicini alle loro stelle, frammenti sperduti in un quadrante di galassia molto più grande.

Tuttavia, quei piccoli ammassi di roccia bruciata avevano interessato non poco i loro astronomi per una ragione molto buona: all'interno del sistema, infatti, erano stati rilevati alcuni segnali energetici anomali, molto simili a quelli che si rilevavano alla rottura di una bolla di curvatura.

C'era qualcun altro là fuori, oltre alle loro navi.

Ed era per quella ragione che erano partiti con un'intera flotta d'attacco, composta delle unità più nuove e potenti dell'intera marina terrestre.

Si voltò ancora una volta per poter guardare davanti a sé, verso la prua del suo vascello che si perdeva nel buio della bolla di curvatura davanti ai suoi occhi. Il debole scintillare delle batterie di cannoni magnetici sulla fusoliera sembrava rendere ancora più enorme la nuovissima Ajax. Mezzo chilometro di lega ADAMANT brulicante di armi si stendeva davanti a lui, un cuneo di metallo che solcava il vuoto universale ad una velocità che non sarebbe mai dovuta essere possibile.

<< Signore, dieci secondi all'uscita dalla bolla.>> lo informò ancora l'ufficiale di rotta.

<< Ordini dalla Iperborea.>> aggiunse un momento dopo l'addetto alle comunicazioni << Posizionarsi in testa alla formazione e coprire il fianco della flotta. Armare il cannone principale e tenersi pronti alla battaglia.>>

<< Molto bene. Ariel.>> chiamò il comandante, riprendendo il suo posto al comando della nave. Davanti a lui, al centro della stanza, comparve in una tenue colonna di luce rosata una donna olografica.

<< Signore.>> rispose, scattando sull'attenti.

<< Prendi il controllo del cannone principale e tieniti pronta a combattere.>> le ordinò l'uomo, sistemandosi sul sedile rotante << Hai sentito gli ordini dell'ammiraglio.>>

<< Certamente, Comandante Whitaker.>> rispose l'intelligenza artificiale, facendo un nuovo saluto, solo per poi sparire ancora una volta.

<< Rottura della bolla!>> annunciò in quel momento l'ufficiale di rotta. La pesantezza che aveva afflitto fino a quel momento tutti i presenti sulla nave scomparve all'improvviso e tutti poterono tirare un grande sospiro di sollievo.

Ci fu come un rumore di vetro infranto quando la bolla di curvatura si spezzò e lo spazio tornò normale davanti alla prua della nave. Le stelle blu brillavano talmente forte davanti a loro che lo schermo metallico si scurì, evitando che venissero tutti accecati da quella luce così intensa.

Ci vollero pochi secondi prima che, con lo slancio residuo della curvatura, la nave superasse i due piccoli soli, dirigendosi verso i pianeti, che di momento in momento si facevano più grandi vicino a loro, mentre la Ajax-2 frenava bruscamente. Un istante dopo, dietro di loro, in una serie di lampi azzurrini, anche le altre navi del gruppo di esplorazione si unirono a loro.

Chilometri e chilometri di lega metallica sovrastarono la loro grande nave quando la Iperborea comparve alle loro spalle, eclissando ogni altro vascello spaziale che la circondava.

<< Non ci sono segnali fino alle orbite esterne.>> confermò l'addetto rilevamenti, manipolando la sfera olografica davanti a lui, aumentando l'ingrandimento in settori specifici che potevano potenzialmente rappresentare una minaccia di imboscata per la loro forza d'attacco << Comandante, il sistema è completamente libero.>>

<< Molto bene. Ha sentito tutto, ammiraglio?>> domandò il capitano della nave, mentre una proiezione del suo superiore sulla Iperborea compariva davanti al suo posto di controllo.

<< Ho sentito, Whitaker. Anche i nostri rilevamenti concordano, ma è meglio non lasciarsi prendere troppo dalla calma di questo posto.>> rispose l'uomo, sistemandosi il cappello bianco in testa << Scorterete la Cerberus-27 in perlustrazione fuori dall'orbita del secondo pianeta e da lì procederete fino alla fascia di asteroidi, poi rimarrete in attesa. Nuovi ordini vi verranno comunicati se sorgerà la necessità.>>

<< Sissignore, ammiraglio.>> concluse il comandante Whitaker, mentre la comunicazione si chiudeva ancora una volta.

Gli ordini vennero passati anche alle altre navi e la flotta si dispiegò. I vascelli più grandi si chiusero attorno alla nave ammiraglia, formando un muro di ferro impenetrabile, mentre il resto del gruppo si dispiegava in tutte le direzioni. Alcune navi presero ad orbitare attorno alla Iperborea ad una certa distanza, fuori dal raggio di azione delle armi a corto raggio dei potenti incrociatori da battaglia.

Uno dei vascelli più grandi si spostò lentamente, volando verso il più piccolo Ajax.

<< Siamo entrati ufficialmente nella zona operazioni.>> informò il comandante della nave, sistemandosi al suo posto di comando, aprendo l'intercom rivolto a tutto il personale della nave << Tutti ai posti di combattimento. A tutte le squadriglie, decollo immediato.>>

Non ci vollero più di un paio di minuti prima che i grandi portali degli hangar della Ajax-2 si spalancassero, lasciando sciamare fuori i suoi caccia di scorta.

<< Comandante, rimarremo in formazione fino a nuovo ordine.>> rispose dopo qualche momento il capo gruppo aereo, aprendo il suo canale di comunicazione << Ma non lasciateci in silenzio troppo a lungo qua fuori, altrimenti...>>

La vena gioviale della voce dell'uomo si stroncò di colpo, quando un lampo azzurro squarciò la notte poco davanti a loro.

<< Comandante, un salto...>> fece per dire Ariel, apparendo improvvisamente in mezzo al ponte di comando. Nello stesso istante, un fascio di luce violetta passò decisamente troppo vicino alla grande nave. Con velocità impressionante, centrò in pieno la fiancata della Cerberus poco distante, filtrando attraverso la barriera particellare e lasciando un cratere incandescente nella armatura della nave.

Pochi secondi dopo, sotto gli occhi attoniti dei presenti, la fiancata sinistra della nave esplose, lanciando in tutte le direzioni frammenti di ogni forma con una bolla di fiamme.

<< Comandante Whitaker, i sensori rilevano una... no aspetti, tre, cinque...>> riprese un momento dopo Ariel, in mezzo al silenzio generale << Signore, dodici navi in avvicinamento rapido. Profilo sconosciuto.>>

A quelle parole, l'ufficiale poté fare solamente quello che aveva imparato alla scuola della Marina. Le regole di ingaggio erano state stabilite con precisione, prima della loro partenza, l'opzione era una solamente.

<< Rispondi al fuoco!>> ordinò, stringendo i braccioli della sua poltrona e serrando i denti. Davanti a lui, la grande cupola del cannone principale della nave si mosse rapidamente, riposizionando le sue tre lunghe canne contro la nave che aveva attaccato per prima. Le centinaia di migliaia di chilometri che li separavano sembravano niente, non attraverso la grande bolla di proiezione in mezzo alla stanza, dove il modello affusolato della nave nemica si librava silenziosamente.

Due tonnellate di Wondarium, lega ultra-densa del sistema Kemar, vennero caricate in ognuna delle tre canne e l'energia della nave prese a calare considerevolmente, mentre un rumore come di turbine in accelerazione risuonava all'interno di tutta la Ajax. Un secondo più tardi, tre spaventosi tuoni squarciarono il silenzio, mentre il cannone magnetico lanciava la sua salva di proiettili contro il proprio bersaglio, appena fuori dall'orbita rilevata del pianeta.

Nello stesso momento, dal resto della flotta partirono attacchi simili, mentre tutte le armi umane venivano puntate contro i nemici sconosciuti che avevano spazzato via i loro compagni.

In quel momento, tuttavia, la notte attorno alla formazione nemica si tinse di un forte rosato e la scarica di proiettili accelerati si ridusse ad una pioggia di metallo liquefatto enormemente rallentata, che presto si raffreddò e prese a librarsi nello spazio, innocua.

<< Le barriere dei nemici sono composte da plasma ad alta densità!>> spiegò Ariel, mentre il grosso cannone principale della Ajax << Non possiamo attraversarle con un colpo diretto, i nostri proiettili verranno abbattuti all'istante.>>

<< Però devono concentrare molta energia in un unico punto per poter abbattere i colpi, soprattutto quelli più grandi.>> spiegò ancora l'intelligenza artificiale << Se concentrassimo tutte le armi su una singola nave, potremmo provare ad abbatterle una alla volta. Secondo i miei calcoli...>>

Prima che potesse anche solamente finire la sua frase, alcuni nuovi fasci di luce illuminarono il cielo, sfiorando la Ajax e concentrandosi sulle navi più grandi della flotta. Una volta per tutte, la Cerberus venne colpita in pieno ed esplose, avvolgendo in una luce immane le poche scialuppe di salvataggio che erano riuscite a sfuggire alla deriva della grossa nave.

Altri incrociatori, allo stesso modo, vennero centrati pesantemente, dando vita a potenti esplosioni nella notte siderale.

Una potente boato squassò il ponte e tutti gli ufficiali presenti sulla Ajax vennero sbalzati dai loro posti a sedere.

<< Propulsore di dritta compromesso, capacità di spinta ottanta percento.>> informò l'ufficiale di rotta, mentre una serie di allarmi apparivano in una delle console davanti a lui.

<< Invertire la rotta!>> ordinò il comandante Whitaker, alzandosi in piedi per controllare meglio il campo di battaglia << Torniamo verso la Iperborea.>>

In quello stesso momento, però, una nuova serie di luci fecero la loro apparizione proprio sotto la formazione della titanica portaerei: un'eruzione di scintille violette ridusse in macerie la parte anteriore del più vicino incrociatore da battaglia e, mentre gli altri si affrettavano a spostare le armi sui nuovi obbiettivi, una delle lunghe, affusolate navi nemiche superò il blocco eretto dalle loro forze, scivolando tra le macerie senza apparente difficoltà, la barriera di plasma che scintillava minacciosamente, mentre la punta della nave avanzava velocemente nel buio universale, come una candida lancia.

<< Maledetti!>> gridò il comandante Whitaker, picchiando con un pugno contro una delle poltrone che aveva davanti, quando la portaerei venne centrata in pieno dallo speronamento della nave nemica e spezzata a metà, prendendo a fluttuare davanti alle navi di scorta, coprendo loro quasi tutte le soluzioni di tiro. Le altre cinque navi del nuovo gruppetto si fecero avanti proprio in quel momento, aprendo il fuoco contro gli incrociatori da battaglia. Si aprirono a spirale, bersagliando il grosso della forza terrestre, bombardando le navi con una tempesta di fuoco violetto.

Una dopo l'altra, le navi umane vennero colpite senza poter rispondere, ogni loro attacco fermato dalle barriere delle navi nemiche, ridotti in inutili schegge incandescenti. I laser a corto raggio non potevano aiutarli più di tanto, non contro avversari tanto imponenti e non c'erano aiuti che potessero giungere in loro soccorso. Erano soli.

<< Whitaker...>> la comunicazione arrivò spezzata al ponte di comando della Ajax, mentre i caccia venivano forzati a rientrare. L'ammiraglio apparve nel mezzo del ponte di comando, ferito, debole, la Iperborea che crollava a pezzi dietro di lui << Voi siete... gli ultimi rimasti. Dovete tornare sulla Terra! Devono sapere... quello che è successo qui. I dati- ritornare ha la massima importanza. Non potete...>>

<< Ma signore, i superstiti...>> fece per ribattere il capitano della nave. In quel momento, però, una sfera di fiamme avvolse la Iperborea, cancellando quello che rimaneva dei relitti della flotta terrestre, avvolgendole in lingue incandescenti. Un momento dopo, un'esplosione molto più grande illuminò ancora una volta il cielo notturno, quando il nucleo ad elemento-147 venne intaccato, facendo fluire all'esterno tutto il suo contenuto radioattivo.

L'onda di luce a cento milioni di gradi investì le navi sconosciute e, sotto gli occhi attoniti dei presenti, le danneggiò pesantemente, attraversando senza problemi le loro barriere particellari e masticando attraverso centinaia di metri di lega metallica senza apparente difficoltà, lasciandole a fluttuare nello spazio senza controllo, i motori completamente distrutti.

"Non è stato vano!" si disse il comandante Whitaker, il suo viso illuminato dalla speranza.

<< Motori alla massima potenza! Torniamo sulla Terra!>> ordinò, alzandosi in piedi di scatto << Dobbiamo portare i dati raccolti al comando della flotta.>>

<< Trenta secondi al raggiungimento della massima potenza, signore.>> lo informò l'ufficiale di rotta, monitorando il funzionamento di ogni singolo motore mentre il livello di potenza del nucleo raggiungeva il suo picco massimo. La bolla di curvatura iniziò a sollevarsi attorno alla nave in accelerazione, ma ormai non c'era più tempo da perdere: le armi di tutta la flotta di navi nemiche ormai erano puntate contro di loro.

Luce violetta li circondò da ogni direzione, mirando direttamente al cuore della Ajax, mentre questa si lanciava nel mare di stelle che la circondava.

<< Ora!>> ordinò il comandante e, quando icolpi nemici furono quasi su di loro, il vascello spaziale scomparve in unascia di luce azzurra.

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