Capitolo 7
A volte mi chiedo se imparerò mai la lezione. Saluto sempre, sono gentile, disponibile e tante altre cose. Certo, non prendo le vecchiette a braccetto e le aiuto ad attraversare la strada, ma mi reputo una persona educata.
Allora, perché è già la seconda volta che entro in una stanza senza bussare? La prima volta è stato imbarazzante, ma adesso! Dovrebberò inventare una nuova parola per definire il mio stato d'animo in questo momento. Tuttavia, nonostante le guance vadano a fuoco (per l'imbarazzo credo) non mi pento, ciò che vedo mi lascia senza fiato, nel senso buono.
Lauren, la ragazza della seconda fila, mi sta scrutando: le sue labbra carnose sono leggermente schiuse, i suoi occhi fissi su di me con un sopracciglio inarcato (starà pensando cosa cavolo ci faccio in camera sua) e i suoi lunghi capelli corvini ricadono tutti sulla spalla sinistra. Le sue braccia incrociate continuano a reggere il davanti del vestito: in quella posa il suo seno sembra ancora più prosperoso.
<<Scusami?>> dice sporgendo la testa in avanti.
<<Eh... no... io ero entrato per prendere il gatto>>, non riesco a distogliere lo sguardo da lei, <<il gatto si...>> farfuglio. Neanche mi sono accorto che ho lasciato la presa su Gravità, la quale ora si trova sul letto della camera.
<<Non mi pare voglia la tua compagnia.>> Dice con un sorrisetto arrogante.
<<No... non mi pare...>> non riesco a formulare una frase di senso compiuto, devo sembrarle un deficente.
<<Allora, vado>> faccio un passo indietro e mi giro verso la porta.
<<Fermo!>> Sento dire a voce alta.
Mi rigiro. <<Oramai che sei qui vedi di renderti utile.>> Mi da le spalle mostrandomi la sua schiena, sento improvvisamente l'aria farsi più pesante. Non capisco cosa voglia, quindi rimango fermo a fissare le curve del suo corpo: è così sensuale.
Dopo pochi secondi scocca un'occhiata nella mia direzione, <<La lampo!>> dice piegando la testa.
Cosa? Vuole che gli chiuda la zip? La cosa mi mette estremamente a disagio, ma è anche emozionante... Perché?
Mi avvicino alle sue spalle nude: la sua pelle sembra così delicata. Deglutisco e tiro su la lampo del vestito, con lentezza, non vorrei pizzicargli la pelle; e poi mi voglio godere il momento.
Con la mano si scosta i capelli sulla schiena e si volta. I suoi intensi occhi verdi si posano su di me. Rimaniamo lì fermi per qualche istante.
<<Beh?>> fa con aria sprezzante.
<<S-Si, meglio che vada!>> Esco dalla stanza e chiudo la porta.
Mi appoggio al muro mentre una consapevolezza si fa strada nella mia testa: "In pochi minuti questa cena è passata da noiosa a imbarazzante".
Quando torno in salotto Edward e mio padre si accorgono di me: mi rendo conto solo ora di avere un sorriso da ebete stampato in faccia.
Prendo posto sulla poltrona ed i due riprendono a parlare. Non sono infastidito dal loro ciarlare: nella mia testa si sta scagliando una tempesta di emozioni. Proprio come il sogno di ieri. Ho altro a cui pensare.
Abbey ci avvisa che la cena è pronta. Ci spostiamo nella sala da pranzo, dove vi è un tavolo apparecchiato con talmente tante forchette che mi metto a contarle. Mi siedo accanto a papà. Non credo che mi alzerò tanto presto.
I posti a tavola sono cinque, quindi verrà anche Lauren. Non so perché, ma non riesco ad associare quella ragazza ad un membro di questa perfetta famiglia. Lei... sembra un demone, un bellissimo demone! Pronto a farti cadere nei suoi immensi occhi verdi.
<<Petto o coscia?>>
A quelle parole mi riscuoto, solo ora mi accorgo che sul tavolo è stato posato un vassoio con un gustoso arrosto e patate. Abbey continua a guardarmi.
<<Coscia... grazie>>
Quando tutti i piatti sono stati riempiti I coniugi Rosh si scambiano due parole nell'orecchio. Edward si alza e proprio in quel momento si sente il rumore di tacchi.
Lauren arriva nella sala da pranzo. Indossa lo stesso vestitio nero: molto aderente, arriva fino a metà coscia ed ha uno spacco sul lato destro. Ai piedi porta due alte zeppe, sempre nere.
<<Oh! Lauren, finalmente, siediti.>> dice Edward scalando di un posto.
Lauren sorride falsamente e si sedie proprio davanti a me, in mezzo ai suoi genitori.
Procediamo con le dovute presentazioni. Mentre le stringo la mano ringrazio il cielo che faccia finta di nulla. Non credo che i suoi genitori sarebberò felici di sapere che ho visto loro figlia seminuda.
Iniziamo a mangiare mentre Lauren si riempie il piatto di pollo e patate. Ovviamente è Edward a parlare per intavolare una conversazione, quell'uomo ha sempre la parola pronta, sembra quasi provare piacere nel sentirsi.
<<Allora Federico...>> inizia a dire Edward posando una mano sulla spalla della figlia, la quale sembra infastidita dal gesto, tanto che guarda il braccio come se una mosca vi si fosse posata. <<Voi due frequentate la stessa Scuola, potreste diventare amici>> termina facendomi l'occhiolino.
<<Oh, ma io e Federico già ci conosciamo.>> Interviene Lauren.
Ma che dice? Poco fa a fatto finta di non conoscermi. Cosa vorrà dire? La preoccupazione si dipinge sul mio volto. Gli adulti invece guardano Lauren con interesse, curiosi di sapere come ci siamo "conosciuti". Sembra divertita dall'imbarazzo che sto provando in questo momento.
<<Sa, suo figlio>>, dice rivolgendosi a mio padre, <<non la smette di guardarmi le tette, anche prima mentre mi cambiavo!>> Termina con un sorrisetto.
Mio padre rimane un pò attonito. Io invece sono sconvolto! Cosa? Cosa? Cosa cazzo ha appena detto?
Sul volto degli adulti si dipinge un espressione neutra. Mi guardano come per avere una spiegazione. Intanto quel demonio si sta divertendo un mondo a vedermi in difficoltà.
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