Il mattino ha l'oro in bocca
Jaehaerys era sveglio e affamato. Le sue piccole labbra incorniciavano il capezzolo di Daenerys, boccioli di rosa assetati di latte, e ogni tanto una pallida goccia sfuggiva da quella stretta e piombava a inumidire la camicia da notte di Dany. Lei non se ne curava e proseguiva nell'ammirazione di quello spettacolo della natura. Le iridi di Jae erano gioielli d'ossidiana e i suoi capelli soffici batuffoli di cotone corvino.
"Bb..."
"Già amore mio, si annuncia proprio una bella giornata oggi."
Dany si sporse per porgergli sulla fronte un tenero bacio. Le dita di Jae strinsero il pizzo che proteggeva il suo corpo nudo dalle insidie della notte e presero a tirare, come se avvertissero al di sotto la presenza di un'altra scorta di latte. Baciandogli persino il minuscolo palmo, Dany allontanò la manina del suo cucciolo.
"No tesoro mio." Gli sorrise dolcemente. "Non puoi sfamarti con due poppate contemporaneamente. È già dura tenerti a bada su una!"
Il mattino sfolgorava d'oro e di celeste e si intrufolava silenzioso nella camera da letto reale, scivolando lieve sul pavimento e sulle lenzuola. Le tende che davano l'accesso al balcone fluttuavano sospinte da un'aria pregna di salsedine e d'estate e fra le fronde del balcone gli uccelli si richiamavano, cinguettando lieti. Il vento portava il canto dei gabbiani e lo schiamazzare del mercato delle vie trafficate di Approdo del Re.
E Jon dormiva ancora. Con il capo seppellito sotto il cuscino, ancorato al quale vi era il suo braccio, Jon russava e lasciava liberamente fuoriuscire dalle sue labbra un torrente di saliva. I suoi riccioli gli pendevano sulla fronte, ondeggiando quando il suo fiato abbandonava la sua bocca. Ponendo fine alla colazione, Jae si voltò verso il suo papà e alzò il braccino nella sua direzione.
"B..bb..."
Dany non potè fare altro che lottare contro la risata che le faceva prudere la gola."Hai ragione Jae, il papà è proprio un pigrone. Dovrebbe essere già in piedi e scattante a quest'ora. Che dici, lo svegliamo?"
Come una risposta, Jae emise una serie di infantili ed adorabili gorgoglii e agitò il piccolo braccio grassoccio. L'idea di dare il buongiorno a Jon doveva averlo stuzzicato assai. Sorrise, scavando un solco in quelle due guanciotte morbide e rosee. Dany si sciolse e gli solleticò il pancino, tornando poi a focalizzarsi sul suo dormiente sposo.
Lo scosse, posando una mano sulla schiena nuda. "Jon..."
"Mmh..."
"Sveglia..."
Un mugugno infastidito. "Mmh... lasciami stare..."
Jae rise eccitato e le sue manine si aprirono e si chiusero come due chele. Dany lo guardò complice. "Vuoi svegliare te il papà vero? Allora va' all'opera mio piccolo khalakka!"
Depose Jaehaerys accanto al Jon e osservò lieta il fianco del suo sposo venire assalito dai dei piccoli e vivaci pugni. Purtroppo per Dany e Jae, ciò servì solo per serrare ulteriormente Jon nel suo lucchetto di sonno. Sotto il cuscino il suo viso si mosse e presto scomparve sotto quel ripieno di piume d'oca. Jaehaerys non desistette e tentò di scalare il torace del suo papà e di installarsi sulla pancia. Tentativo fallito: delicatamente Jon l'afferrò per i panni e lo fece tornare fra le braccia di Daenerys.
"Lasciami dormire..."
Che buffo che era. "Ma è mattina!"
"Ed io ho... ancora sonno... mmh... voglio dormire..."
"Dormiglione." Bisbigliò Dany divertita. "Dal glaciale Lord Comandante dei Guardiani della Notte non me lo sarei mai aspettata!"
Seppur sepolti sotto la morbidezza del cuscino, i riccioli di Jon erano un cespuglio estratto dal terreno e piantato sulla sua testa, i più arruffati che Dany avesse mai visto nella sua vita. "Il Lord Comandante si chiamava Jon Snow... non Aegon Targaryen..."
"Mamma! Papà!"
Eccoli che arrivano. L'orda di quattro bambini e metalupi non si fece attendere e in un battito di ciglia sommerse il letto a baldacchino ridendo, ululando e chiamando i genitori. I gemellini si fiondarono dritti sul loro fratellino, divorandolo di baci e di carezze. Aemon e Rhaella invece furono subito stregati dalla posa ancora distesa del loro papà. Rhaella in particolare si dimostrò attratta da Jon e rivolse uno sguardo interrogativo a Daenerys.
"Il papà sta ancora facendo la nanna?"
Dany annuì. "Finora io e Jae non siamo riusciti nell'impresa di svegliarlo. Tu ce la farai Rhae Rhae?"
Gli occhi di Rhaella brillarono. "Certamente!"
E così ebbe inizio una cantilena che Jon dovette subirsi. Rhaella prese fiato, si sedette sulla pancia del suo genitore e...
"Papà! Papà! Papà! Papà! Papà! Papà! Papà! Papà! Papà! Papà! Papà! Papà! Papà! Papà! Papà! Papà! Papà! Papà! Papà! Papà! Papà! Papà! Papà! Papà! Papà! Papà! Papà! Papà! Papà! Papà! Papà! Papà! Papà! Papà! Papà! Papà! Papà! Papà! Papà! Papà! Papà!"
Tale enfasi non potè non smuovere l'animo del suddetto papà e allora Jon Snow si destò, sbadigliò, si stropicciò gli occhi e augurò il buongiorno alla propria figlioletta con uno scintillante ed assonnato sorriso. Felice di vederlo, Rhaella lo abbracciò, cercando di circondare la sua vita con le sue braccia. Jon le regalò un bacio sulla chioma scura prima che i suoi occhi andassero anche oltre Rhaella e volassero su Dany, Jaehaerys, Aemon, Alysanne, Daeron e i cuccioli di metalupo.
"Devo dedurre che la mia famiglia non nutre rispetto nella nobile arte dell'alzarsi in piena notte e salvare i panni di un neonato dalla pupù più puzzolente mai esistita sulla faccia della terra."
"Papà codaggioso!" Esclamò Daeron avanzando fra le coltri con Nebbia alle calcagna. Il piccoletto grigio zampettò e si accoccolò fra le gambe di Jon mentre il suo padroncino trovò un seggio sul costato del padre. "Papà scofigge motto!"
Un bacio fra i boccoli raggiunse anche Dada. "Anche la mamma cucciolo. La mamma è coraggiosissima! La donna più valorosa che io abbia mai avuto occasione di incontrare."
Dany rise. "Così coraggiosa che ora accetta di gettarsi a capofitto negli abissi inesplorati della colazione, siete con me in questa missione amori miei?"
Fu quando si stavano inoltrando in una giungla fitta di frittelle, uova di piccione, porridge, pancetta affumicata e albicocche fresche che Myanna annunciò loro l'arrivo di un corvo particolarmente importante.
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