Ho riflettuto molto su questo tema, senza però essere mai convinta di avere qualcosa da scrivere.

Io non ho subito soprusi, né fisici, né mentali. Ho avuto questa fortuna.

Non sono stata picchiata.

Non sono stata insultata.

Non sono stata stalkerata.

Non sono stata mobbingata.

Sì, sono stata fortunata. E questa cosa di per sé mi ha fatto riflettere, sul fatto che, se a me non sono successe, non vuol dire che queste cose non esistano.

Il telegiornale è pieno di notizie che raccontano queste storie. Eppure rimangono lontane da me.

Così ho cercato di capire se ci fosse un campo in cui mi sentissi discriminata, ghettizzata, solo per il fatto di essere donna.

E, con mia grande sorpresa, l'ho trovato.

Io ho trentasette anni e non ho un lavoro fisso, una di quelle occupazioni vere e proprie: faccio lavoretti, come ripetizioni, pet sitting, divulgazione, collaborazioni con librerie e musei. Insomma, fino a ora me la sono sempre cavata egregiamente.

Qualche anno fa mi sono sposata e oggi sento quel tipico ticchettio che una donna della mia età conosce benissimo: il fatidico orologio biologico.

Ebbene sì, vorrei un figlio. E se Dio vorrà farci questo dono, lo accetteremo con grande gioia.

Eppure voi vi chiederete quale sia il problema.

Il problema, come al solito, è la gente, o meglio, i pregiudizi della gente.

Sapete quante volte mi sono sentita dire "E come farete con uno stipendio solo?" o addirittura "Non vuoi realizzarti nella vita?".

Ma perché? Secondo voi, teste bacate, una donna che non "lavora" non è realizzata nella vita? Perché una donna deve per forza dimostrare di diventare qualcuno? Perché una donna non può fare semplicemente la mamma? Perché non può desiderare di essere semplicemente una mamma?

Una donna che non ha un vero lavoro è per forza una sfigata? E i figli si fanno solo se si ha un ISEE abbastanza alto?

Sarò ingenua, sarò all'antica, ma sono ancora dell'idea che i figli si fanno per amore e si crescono con amore. E se questo ci porterà a fare sacrifici nella vita, ben venga!

Non so se sono riuscita a provocare e, se sì, cosa ho provocato, ma, vi dico la verità: almeno mi sono sfogata!