CorpoDInchiostro2: Autoritratto

Sento l'universo:
danze di stelle in lacrime,
galassie d'opaca luce
o costellazioni d'amore intenso?
Ascesa splendente
nel tuo paradiso,
pulviscolo infinito
squarcia le tenebre.
Dove sei?
C'Γ¨ il buio intorno a me,
Γ¨ questa l'Apocalisse?
Sento la cacofonia di D'Io.

Asteroidi sregolati:
o depressione o euforia,
o festeggi il compleanno
o festeggi il funerale:
"È una festa la vita, viviamola insieme" spedito ad un morto
di mezzanotte da venti anni luce.
E questo spazio condanna
a catene d'immenso:
volare su ali d'angelo
o strisciare su zampe di demoni.
Sospesi si muore.
Le lucciole agonizzano
bruciate dal sole
e Dio cerca conforto
amoreggiando con Madre Terra
in orgasmi d'arcobaleno.

Basta parlare del macrocosmo.
Vedo così tanto nello specchio:
un frammento di gioia,
e questo Γ¨ il passato;
un frammento di nostalgia,
e questo Γ¨ il presente;
cosa ci sarΓ  nel mio futuro?
La vita Γ¨ sempre meglio viverla
senza rancore,
ma il perdono Γ¨ rompere un ritratto
spoglio d'amore,
l'inchiostro mi ricopre nudo
e cura il dolore.
Percepisco le scuse dal profondo mare,
io ho scelto la tua sofferenza
ed ora scelgo la mia gioia,
non Γ¨ successo nulla
che possa davvero uccidermi:
un incendio presepe
e io sono vento,
e io sono fenice.
Si libri lo Scirocco.
Suoni il violino.
Si liberi volteggiando il coro.
Dilaghi il crepuscolo al neon.
Si scrivano i versi.
Venga vissuta la vita.
Si amino Eros e Thanatos.
Vivano la disperazione e la speranza.
Si innalzi l'essere.
Oh Amore,
miracolo di Akira,
energia universale.

Ma Γ¨ tutto un inganno.
Vedrai il tuo corpo sospeso.


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