smoke

-NO PERCY....
Annabeth si svegliΓ³ grondante di sudore, ansimando per la paura.

Si guardΓ³ intorno riconoscendo i mobili della sua camera alla luce fioca di una lampadina sul comodino.

-percy dove sei?...

Ma la risposta giΓ‘ la sapeva.

Si alzΓ³ dal letto, sapendo di non riuscire piΓΊ ad addormentarsi.

AfferΓ³ una sigaretta dal comodino.
Piper aveva cercato di farla smettere di fumare diverse volte, inutilmente.

Si avviΓ³ verso il terrazzo, afferrando una felpa dalla sedia piena di vestiti in un angolo della stanza.

Si sedette su una vecchia sedia di legno e accese la sigaretta.

Odiava sognare percy, gli faceva ritornare in mente troppi ricordi.

Alcuni felici.

Come quando con tutta la sua impacciataggine lui aveva cercato di dichiararsi.

Oppure il bacio subacqueo.
Lui amava definirlo cosΓ­, dato che era avvenuto proprio sott'acqua.

Aveva creato una bolla sott'acqua e l'aveva baciata, con la delicatezza di qualcuno che ha paura di rovinare tutto.

Ma non avrebbe mai potuto rovinare tutto.
Annabeth lo sapeva.

Aveva sempre avuto l'impressione che lui avesse paura di ferirla, come se fosse un vaso di cristallo che lui aveva sempre paura di rompere.

Anche la loro prima volta era stata cosΓ­.
Lui l'aveva avvolta come a volerla proteggere, ed era stato magico.
L'aveva presa dolcemente e accompagnata, cercando sempre di non ferirla.
E alla fine fu meraviglioso.

La sigaretta era arrivata ad un mozzicone ormai.
Annabeth ne afferΓ³ un'altra e la accese.

La piccola fiamma dell'accendino le riscaldΓ³ la mano, nel freddo di quella mattina.

Odiava il fatto che tutti la trattassero come se fosse una causa persa.

Beh in realtΓ  lei lo era.
Ma la compassione degli altri la faceva solo sentire peggio.

Hazel e Piper a volte cercavano di trascinarla in qualche locale, ma lei si rifugiava in bagno fino a quando le altre due non si accorgevano della sua assenza e venivano a cercarla.

PerchΓ© non capivano che la facevano solo sentire peggio?
PerchΓ© si ostinavano a credere che potesse essere di nuovo felice?

Lei sapeva di non poterlo essere di nuovo.

Una volta rideva, di solito per qualche battuta sarcastica del moro.
Una volta le piaceva leggere, e Percy non si mancava di farle avere sempre avere un nuovo libro.

Si toccΓ³ le perline di ceramica appese alla collana ad una ad una, fino a sfiorare il piccolo ciondolo di corallo.

AspettΓ³ che le lacrime le rigassero il viso, ma non accadde.

Non riusciva a provare emozioni ormai.
Solo molta paura, e un grande buco nel petto.
Buco che pian piano le stava risucchiando tutto.

Si strinse ancora di piΓΊ nella grande felpa blu che le arriva alle ginocchia.
Sprigionava un forte odore di salsedine.

Ed ecco che anche i ricordi tristi si fecero strada nella sua mente.

-Percy...-

Un flash.

Lei e Percy stanno camminando con le mani strette l'una nell'altra.

Attraversano la strada.

Lui le sta raccontando una qualche storiella divertente e lei Γ© persa ad ascoltarlo.

Vede arrivare una forte luce alla loro destra.

Si sposta di colpo, ma lui non Γ© abbastanza veloce.

Lei grida, lo scuote, chiama il suo nome.

Ma Γ© tutto vano.

Lui se n'Γ¨ andato.

Una goccia d'acqua sulla testa la riportΓ³ alla realtΓ‘.
Poi un'altra.
E un'altra ancora.

Ed ecco che finalmente una lacrima le solcΓ³ la guancia.

Rimase lΓ­ senza sapere cosa fare, cosa dire.
Le lacrime che si mischiavano alla pioggia.

Spazio autrice
Eccomi qui con un'altra One Shot, non odiatemi πŸ₯Ί
Promesso che mi farΓ³ perdonare la prossima volta con un'altra One Shot piena di scene AAWWNNN
ve se amaπŸ‘ŠπŸ»πŸ’ž
~Le🌸

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