Capitolo 5: La sua sconfinata intelligenza
Lexa Woods aveva l'impressione di conoscere Clarke Griffin da sempre, come se fossero destinate ad incontrarsi.
Nel giro di poche settimane, aveva imparato tanto su Clarke, la sua nuova migliore amica: amava il mare, il suo clan era stanziato su alte scogliere, amava tantissimo i suoi genitori ed era un ottima disegnatrice che scoprì dopo aver trovato il suo blocco di disegni, tutti raffiguranti una sola cosa..un paio di occhi verdi.
Dal primo giorno in cui si erano rivolte parole a mensa, erano diventate praticamente insperabili. Agli allenamenti non si staccavano gli occhi di dosso, e quando arrivavano le tenebre e gli incubi della notte, si tenevano compagnia a vicenda dormendo insieme nella foresta.
"Mi mancano tantissimo" le aveva confessato Clarke in un momento di intimità rigirandosi fra le dita il bracciale di cuoio che le aveva regalato il padre "so quanto è importante la mia presenza qui per il popolo, ma a volte vorrei solo tornare a casa e rifugiarmi tra le loro braccia."
Clarke amava la forza di volontà della sua nuova amica; il modo in cui manteneva ferma la voce e ricacciava indietro le lacrime ogni volta che le parlava della morte dei suoi genitori, assassinati ingiustamente dalle guardie del Comandante solo per aver protetto la loro unica bambina, a causa del suo sangue nero.
Clarke amava anche la sua sconfinata intelligenza. L'aveva sorpresa quando Lexa le aveva confidato della sua passione per l'informatica e del vecchio computer ancora funzionante che aveva messo in camera sua.
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