Capitolo 21: "Mostrami di cosa sei davvero capace"

Un tonfo sordo attirò l'attenzione di Titus, i suoi occhi guardarono il corpo inerme dell'avversaria di Clarke abbandonato a terra.
La ragazza tentò disperatamente di afferrare il pugnale che sostava a pochi centimetri dalla sua faccia, ma quando il piede di Clarke si poggiò sul suo capo non poté fare altro che arrendersi al suo destino.
Nello stesso momento, a pochi metri di distanza, anche Lexa era a terra: ferita alla spalla e all'addome era ormai spacciata. Roan l'avrebbe trafitta, avrebbe ucciso sia lei che Clarke e avrebbe vinto il Conclave.

Ma no...non poteva permetterlo.

Nel giro di pochi secondi, ribaltò la situazione, facendo cadere Roan e rialzandosi in piedi, impugnando ora la stessa arma che rischiava di ucciderla pochi secondi fa.

Lexa esitò un attimo, i suoi occhi passarono freneticamente dalla figura di Clarke che ora la stava guardando col fiato sospeso, a quella di Roan che la guardava minaccioso.
"Fallo Lexa. Mostrami di cosa sei davvero capace."
Lexa chiuse gli occhi quando sferrò il colpo finale sull'ultimo Natblida sopravvissuto. Un rantolo di dolore scivolò dalle labbra del guerriero, costringendo Lexa a voltarsi verso Titus.
Gettò l'arma a terra, chiedendosi cosa avrebbe fatto. Chiedendosi se Clarke avesse davvero intenzione di combattere contro di lei e di ucciderla.

Aveva temuto questo momento per anni e ora non sapeva cosa fare...quanto avrebbe voluto tornare indietro nel tempo a poche ora fa, quando era la persona più felice della terra, tra le braccia di Clarke che le sussurrava promesse d'amore.

Invece era lì, disarmata e fragile come non mai, in balia delle decisioni di persone che non avevano fatto altro che controllare la sua vita dal momento in cui era nata.
Il rumore della spada che cadeva a terra fece ammutolire tutta la sala e tutti i pensieri di Lexa.

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