XXXII - seconda parte
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capitolo 32: parte 2
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And if I can't be close to you,
I'll settle for the ghost of you.
Ghost, di Justin Bieber
»»---- ★ jungkook's p.o.v. ★ ----««
Apro gli occhi e mi sento stordito. Sono sdraiato su qualcosa di morbido, molto più morbido del divano sul quale ho dormito in questi giorni, e appena mi accorgo che sono nella camera da letto salto in aria atterrando a terra, sentendo un dolore lancinante alla testa e al fondoschiena a causa della caduta.
«Perché sono in questo letto?» domando al vuoto, portandomi subito una mano alla testa e l'altra a lenire il dolore alla schiena.
«Ti ci ho portato io» risponde una voce e subito mi volto nella direzione dalla quale proviene. Ancora una volta vedo Jimin, come cazzo è possibile?, adesso seduto sul bordo del letto mentre mi guarda con un piccolo sorriso. «Sei svenuto quando ti ho detto che sono un fantasma» spiega avvicinandosi a me e rannicchiandomisi accanto. «E adesso sei volato giù dal letto, ti sto uccidendo» ridacchia quello lasciandomi completamente confuso. Cosa sta succedendo?
«Cosa?» domando rivolto a quella che io continuo a credere un'allucinazione.
«Non sono un'allucinazione, amore mio. Sono davvero Jimin» mi dice il ragazzo di fronte ai miei occhi. Di aspetto è identico al mio piccolo, ma non è possibile. Lui è m- se n'è andato.
«No, amore, no. Io sono morto, è vero, ma non me ne sono mai andato.»
«N-non è possibile» dico sbuffando una risata nervosa, provando a rimettermi in piedi e appoggiandomi allo stipite della porta. La stanza attorno a me gira e mi ci vogliono alcuni minuti prima di riprendermi totalmente e riuscire a stare in equilibrio senza tenermi alla parete. «N-non è-» continuo, ma Jimin mi interrompe dicendo: «Hai creduto alle parole di mia madre sulla mia morte e non credi a me?» domanda quasi risentito. «Guardami la mano» dice mostrandomi il suo dorso sinistro, le nocche incise di inchiostro nero. «Guardami la scapola» dice voltandosi e togliendosi la maglietta. «Sono io, Jungkook» mormora girandosi nuovamente verso di me. «Guardami negli occhi e dimmi che mi credi, per piacere.»
«Come faccio a crederti? Non mi funziona più il cervello da quando mi hai lasciato» rispondo ed è la verità. Tutti i miei neuroni si sono spenti, ad uno ad uno, come in una città quando di giorno, pian piano, si spengono tutti i lampioni.
«Non ti ho lasciato. Sono corso subito da te quando ti ho visto in pericolo... beh, in serio pericolo, parlo di prima con le medicine. Che cazzo ti sei fatto al braccio?» chiede di colpo prendendomi delicatamente il braccio destro senza farmi alcun male. «Dio, Jungkook, sarei voluto arrivare prima...» commenta con una punta di tristezza nella voce.
«Jimin?» lo chiamo in un sussurro. «Jimin, che sta succedendo?»
«La riga che hai sul braccio» dice picchiettando l'indice proprio sopra quella linea nera, anche se il braccio è fasciato e non la può vedere. È come se sapesse esattamente dove si trova. «È colpa mia. Al funerale di mia madre ti ho stretto il braccio quando ho visto il suo fantasma ed è per questo che quando Jackson ti ha toccato il braccio hai visto quell'immagine per ultima, sempre e solo quella.»
Cazzo.
«Come faccio a farla sparire?» domando iniziando a credere che quello di fronte a me sia davvero il mio piccolo Jiminie. Effettivamente ha ragione, ho creduto alle parole di sua madre e non sto credendo a lui, ma d'altro canto è vero che il mio cervello si è spento. Non distinguo più nulla.
«Ogni cosa a suo tempo, amore» risponde lui soltanto distogliendo lo sguardo. Porto la mano tatuata sulla sua guancia e lo faccio voltare nuovamente verso di me: «Hey... mi erano mancati i tuoi occhi» dico sorridendo. Non sono ancora del tutto convinto che tutto questo sia reale, ma sinceramente poco mi importa. Realtà o finzione che sia, l'unica cosa che per me conta davvero è avere Jimin al mio fianco. Diventerei pazzo per lui, anche adesso.
«Jimin?» lo chiamo con il cuore in mano per la domanda che gli sto per fare. Sembrerà assurdo, ma ho bisogno di sentirlo veramente. Solo così potrò capire se la sua immagine sia un prodotto del mio cervello bacato o se sia reale come lui afferma.
«Dimmi» mi incalza lui e sentire la sua voce mi provoca miliardi di brividi.
«Posso... posso baciarti?»
«Cosa?» domanda lui quasi sconvolto.
«Se davvero sei reale voglio sentire ancora le tue labbra sulle mie; io- non respiro senza il tuo ossigeno» dico versando una lacrima. Sono davvero impazzito, sono letteralmente finito in un manicomio che mi sono costruito da solo, eppure mi sembra più bello di tutto quello che ho vissuto in questi giorni.
«Jungkook, io sono un fantasma. Vuoi davvero baciarmi?»
«Sì.»
«Sono freddo e... morto...»
«Non mi interessa. Io- io voglio farlo. Per favore. Un solo bacio, se vuoi sarà l'ultimo e poi non lo farò più, non te lo chiederò neanche più, ma-» continuo a delirare finché lui non si avvicina talmente tanto a me che riesce ad azzerare le distanze premendo le sue labbra contro le mie. È vero, sono fredde, ma mi fanno sentire bene, bene come non mi sentivo da giorni che sono sembrati interminabili. E proprio grazie a quelle labbra soffici – seppur gelide – premute contro le mie finalmente capisco che si tratta davvero di Jimin. Riconoscerei quei cuscinetti tra miliardi, li distinguerei tra tutti.
«Sei un pazzo» commenta lui ridacchiando dopo il termine del bacio.
«Di te. Sempre.»
«Ti amo» dice e sentire di nuovo quelle parole da lui mi fa esplodere, letteralmente. Anche io lo amo, lo amo con tutto me stesso e dovrei sentirmi un completo idiota per aver chiesto al fantasma del mio amore di poterlo baciare, ma invece mi sento incredibilmente felice. Perché lui è tornato, per me.
«Ti sei tatuato il mio ricordo sulla tua pelle?» mi domanda tutto a un tratto e io mi ricordo della promessa, di una delle tante a dire il vero, che gli avevo fatto.
«No, ancora no. Sono stati giorni pesanti...»
«Lo so, amore, lo so...»
«Lo farò adesso!» esclamo prendendo il telefono da sopra il comodino e chiamando Jackson in un istante.
«Amico?» domanda. «Jungkook, è piena notte, stai- stai bene?»
«S-sì... senti, avrei un favore da chiederti.»
«Dimmi.»
«Vorrei farmi un tatuaggio» dico guardando Jimin negli occhi e ottenendo un sorriso da parte sua.
«Adesso?» sbotta Jackson dall'altro lato della cornetta.
«Per favore, è importante...»
«V-va bene. Tra mezz'ora al mio studio, guida piano» sbuffa lui e si raccomanda con me perché io non faccia pazzie.
«Grazie, ti devo molto.»
«Non ti preoccupare» risponde lui solamente riattaccando e interrompendo così la nostra conversazione.
«E io devo molto a te» mormora Jimin prendendomi la mano; sentire il suo tocco delicato sfiorarmi mi provoca mille brividi e non a causa dell'assenza di calore nel suo corpo. I brividi sono provocati da tutto il resto, dalla sua mano che di nuovo tocca la mia, dai suoi occhi che riesco a vedere nuovamente, dalle sue guance ancora paffute e più morbide di un cuscino. Jimin mi provoca brividi e anche io devo molto a lui.
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(separatore)
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«Dio, mi serve un caffè prima di iniziare. Non vorrei mai farti un tatuaggio storto» commenta Jackson una volta che siamo entrambi, tutti e tre anzi, nel suo studio, lo stesso in cui io e il mio piccolo ci siamo sposati promettendoci a vicenda amore eterno.
Si prepara un espresso con la macchinetta che si trova nell'altra stanza e me ne offre uno, ma io rifiuto perché in questo momento, in piena notte, non me la sento per niente di bermi caffeina allo stato puro.
«Allora,» domanda tornando nella stanza con tutti gli attrezzi per incidere inchiostro a vita sulla pelle delle persone «cosa vuoi fare e dove?»
«Questo» rispondo porgendogli un foglietto. Lui lo osserva attentamente e poi, rivolto a me, mormora: «Oh, Jungkook...»
«Glielo devo» rispondo solamente privandomi della mia maglietta e posandola su un mobile, sdraiandomi poi sul lettino. Come al solito il mio amico si lava le mani, prende un paio di guanti nuovi e se li infila, avvicinandosi poi a me per igienizzare la zona su cui mi tatuerà con l'alcol e applicare tutte le procedure standard che ormai conosco a memoria. Quando però sento il rumore dell'ago partire, mi agito e gli chiedo di darmi un momento per respirare. L'ultimo tatuaggio l'ho fatto insieme a Jimin il giorno del nostro matrimonio, adesso invece sono da solo.
«Non sei solo» sento la voce del mio piccolo e lo vedo seduto sul davanzale della finestra dello studio, mentre dondola le gambe da un lato all'altro, le mani poggiate sulla superficie lignea, e mi sorride lievemente.
«O-okay» mormoro a Jackson dandogli il permesso di partire. Non distolgo neanche per un secondo lo sguardo da quello del mio piccolo, neanche un attimo. Neanche quando sento un leggero dolore che mi porterebbe a chiudere gli occhi; resisto e continuo a guardarlo. Perché è lui, è sempre lui, a darmi la forza.
Minuti dopo Jackson ha ormai terminato l'opera e, come di consueto, mi domanda se io voglia guardarmi allo specchio. Pulisce quindi l'inchiostro in eccesso con un pezzo di carta Scottex e mi permette di alzarmi per posizionarmi davanti allo specchio. E di fronte a quel pezzo di vetro riflettente lo vedo. Vedo Jimin dietro di me come un'ombra mentre mi guarda con un sorriso e una lacrima che gli solca il viso, guardo il tatuaggio e una lacrima scende anche a me. È bellissimo, una scritta stupenda che, proprio sopra al mio organo vitale – l'unico punto del petto che ho, avevo, ancora scoperto –, recita le seguenti parole: "Your spirit, your soul, your everything, rest here: in my devoted Tattooed Heart."
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aLlOrA, premetto che non sono molto soddisfatta di come ho scritto questa parte, anche perché credevo di essermi completamente STRAVOLTA i piani per l'ATTO III, ma per fortuna ho trovato un piccolo escamotage che spero sistemi un poco la situazione. D'altronde non sarei io se i miei piani di mesi e mesi non andassero a monte in un solo secondo :,)
In ogni caso, vi chiedo di dirmi cosa pensate di questo capitolo. Vi piace quello che ha fatto Jungkook? La frase che si è tatuato sul cuore :,(. Vi ricordate di quando ha detto a Jimin, dopo la prima notte insieme, che quel pezzo di pelle era vuoto perché nel suo cuore ancora non era entrato nessuno (capitolo XX - prima parte). Io sto piangendo, finalmente tutti i tasselli stanno ricomponendo il puzzle ㅠㅠ
Spero che l'ultimo capitolo del secondo ATTO vi sia piaciuto e mi auguro che passiate una buona settimana! Noi ci rivediamo con l'ATTO III! VE SE AMA ❤️
P.S. quasi 3k views, i miei occhi sono bagnati ㅠㅠ <33
Words: 1600
Published: 04082021
Edited:
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