XXIV

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capitolo 24
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And ash is a thing that
someday we all should be.

Tokyo, di RM

»»---- ★ jimin's p.o.v. ★ ----««

Siamo quasi arrivati alla fine di Gennaio e se dovessi fare un resoconto di come mi sono sentito questo mese, non direi che sono stato alla grande. Per me Gennaio è il mese peggiore che possa esistere, il tempo atmosferico mi rende sempre triste e non ho abbastanza forza per studiare. L'unica cosa che mi ha fatto andare avanti è stata la presenza di Jungkook, per il quale in questo momento sto preparando il sushi.

E proprio mentre modello dei triangoli di riso bollito alla base dei quali applico un rettangolo di alga essiccata, il ragazzo dai capelli viola spunta in cucina.

«Ho un annuncio da farti!» esclama contento e su di giri e io sorrido nel vederlo così felice, chiedendomi cosa ci sia di tanto importante e bello da dirmi.

«Sono tutt'orecchi» rispondo girandomi verso di lui e lasciando perdere tutto il riso che ancora mi rimane da modellare e il salmone che devo finire di affettare. Jungkook mi aveva detto di prendere quello già affettato, ma secondo me non ci sarebbe stato gusto nel cucinare qualcosa di già pronto.

«Oggi ti porto in un posto» dice entusiasta e i miei occhi si illuminano alla notizia. «Dove?!» domando subito, impaziente di sapere dove mi porterà.

«È una sorpresa, devi solo essere pronto per le sedici.»

«Oddio, ma... come mi devo vestire? Comodo? Elegante? Che scarpe devo mettere?» inizio a fargli l'interrogatorio.

«Non andremo in un luogo complicato, vestiti come al solito. Sei sempre elegantissimo qualunque cosa si faccia» risponde lui sorridente, avvicinandosi a me e posando le mani sui miei fianchi.

La mia mente intanto scorre sui miei vestiti – quelli ancora interi, per lo meno –, pensando a cosa potrei indossare oggi pomeriggio. La stagione si sta stranamente scaldando, nonostante siamo ancora in pieno inverno, quindi opterei per qualcosa di non troppo coprente, ma che allo stesso tempo tenga caldo nei punti giusti. Okay, ce l'ho!

«A che pensi?» mi domanda Jungkook risvegliandomi dai miei pensieri e io gli rispondo che ho trovato l'outfit per oggi pomeriggio.

«Stai tranquillo, piccolo, sei sempre stupendo.»

«Sì, ma se tu fai una sorpresa a me,» dico avvicinando le labbra al suo orecchio e lasciandoci un leggero bacio, al quale lo sento ansimare mentre il suo respiro mi solletica il collo «io la faccio a te.»

«E-E io vo-voglio essere so-sorpreso» balbetta quasi indistintamente. Io sorrido alle sue parole e mi allontano da lui per lasciargli un bacino sul naso, al quale sorride mostrando i suoi denti da coniglietto. A volte non glielo dico abbastanza, ma questa mi sembra proprio l'occasione per ricordarglielo: «Sei bello, lo sai?» gli dico e dopo qualche secondo lo vedo diventare tutto rosso, segno che l'ho messo in imbarazzo. «Era un complimento. Sei bellissimo» ripeto e lui mi bacia, il suo modo per dirmi «Grazie», siccome in questo momento è troppo preso dall'imbarazzo per farlo verbalmente.

«Anche tu, piccolo pulcino» risponde sulle mie labbra e io sorrido continuando il bacio, approfondendolo e intensificandolo. Amo questo ragazzo come nessun altro al mondo e stasera sarò perfetto per lui, perché se lo merita.

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Alle quindici e trenta ho già fatto la doccia e asciugato i capelli, adesso tirati all'indietro con un po' di gel, e ora sono in accappatoio di fronte al mio armadio mentre mi decido sul da farsi.

Avevo pensato all'outfit proprio oggi, ma non ho scarpe da abbinarci, perciò lo sto rivedendo. La scelta devo dire che è ardua, ma ce la posso fare.

A distrarmi è però Jungkook che vuole entrare in camera, ma si ritrova il contraccolpo della porta che ho chiuso a chiave per evitare di essere visto prima del dovuto.

«Jimin! Perché hai chiuso a chiave?» mi domanda, la voce ovattata a causa della parete che ci divide.

«Porta sfortuna vedere la sposa prima del matrimonio» rispondo ridendo, anche se il non voler essere visto è vero.

«Lo sai che è pericoloso» dice mentre io mi infilo i pantaloni del completo, dopo i quali mi allaccio le scarpe nere eleganti, con un piccolo tacco per farmi sembrare più alto. La differenza tra me e Jungkook è di pochissimi centimetri, eppure spesso la percepisco e mi fa sentire ancora più piccolo, soprattutto quando mi chiama "pulcino".

«Stai bene?» mi domanda quando io, davanti allo specchio, mi sto abbottonando la camicia, lasciando aperti i primi due bottoni. Ne avrei lasciati aperti anche tre, ma qualcosa di quadrato e di sporgente proprio sul mio petto ha deciso che non sembrasse il caso.

«Perché non rispondi?» domanda preoccupato, ma io mi sto truccando perciò dal bagno, per farmi sentire, urlo un semplice «Sto bene!» e continuo ad applicare il fondotinta.

Quando mancano dieci minuti all'orario stabilito e comunicatomi da Jungkook sono pronto; faccio scattare la serratura in modo da aprire la porta ed esco, imbattendomi all'istante nella figura del mio ragazzo.

«Jimin, stai bene!» dice abbracciandomi. «Che cosa ti è venuto in mente?! Potevi appendere un cartello dicendomi di non entrare, potevi semplicemente dirmelo, che cazzo... è pericolosissimo chiudersi a chiave in una stanza, mi hai fatto-» quando si allontana da me e vede come sono vestito subito interrompe la più che meritata ramanzina e rimane a bocca aperta, senza fiato.

«Oh, mio Dio» dice strappandomi il primo sorriso. «Oddio, sei... perfetto» si complimenta nuovamente, questa volta in modo più esplicito. «Stai divinamente, io-» dice sbuffando perché non trova le parole. «Cazzo» pronuncia infine avvicinandosi a me e dando inizio ad un bacio improntato a divorarmi le labbra, sulle quali avevo applicato un po' di gloss.

«Perché sei appiccicoso?»

«Perché mi sono truccato» rispondo ridendo. «Pulisciti le labbra, il gloss è fastidioso se non ci sei abituato» aggiungo successivamente.

«Quando lo si ha addosso sì, ma sai che baciarti non mi è dispiaciuto per niente? Intendo... con quella cosa, non in generale. Io amo baciarti, hai le labbra talmente morbide che starei a baciarle per ore» butta tutto fuori senza neanche respirare. Quindi a Jungkook piace il gloss? Annotato.

«Ho capito» dico avvolgendo un braccio attorno alla sua vita per poi iniziare a camminare, senza mostrare il leggero imbarazzo che i suoi complimenti mi hanno provocato. «Intanto mi sono segnato mentalmente che ti piace baciarmi col gloss.»

«Perché?»

«Stanotte lo scoprirai» rispondo soltanto stringendo la presa sul suo fianco e lui si irrigidisce per un momento, chiaramente stupito dalla cosa, cercando poi di rilassarsi il più possibile. Lo so che sembro cattivo a pensarla così, ma in qualche modo è divertente il modo in cui sembri quasi timoroso riguardo quello che dico, quasi in soggezione. Non dovrei essere compiaciuto dalla cosa, ma questa sorta di "controllo" che, a grandi linee, ho su di lui mi eccita da morire. D'altronde lui stesso me l'ha detto: quando ne ho voglia so essere perfido, penso sorridendo leggermente e cercando di non pensare a cosa succederà stanotte.

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Dirigendoci verso la macchina del mio ragazzo, con la quale mi porterà in questo luogo segreto che non vedo l'ora di scoprire, ci imbattiamo in una delle persone che non avrei più voluto vedere fino alla fine della mia breve vita: Choi "fottuto cane bastardo" Taewon.

«Ma chi si rivede! Da quanto tempo, bellezza» dice rivolto verso di me, ignorando completamente la presenza di Jungkook. D'istinto mi verrebbe da nascondermi dietro di lui, ma qualcosa mi tiene ancorato al pavimento e non so se sia più la voglia di fronteggiarlo oppure se sia la paura paralizzante che mi ha sempre fatto provare.

«Sparisci, Choi» ringhia Jungkook a denti stretti, gli occhi in fiamme e le mani strette a pugno, le nocche quasi bianche e causa della circolazione bloccata.

«Sono stato via per così tanto tempo... come ve la siete passata senza di me?» domanda sorridendo maliziosamente.

«Magnificamente» ribatte Jungkook con i muscoli contratti a causa della rabbia.

«Ho notato che non circoli più nei corridoi del dormitorio, belle labbra; suppongo che ora voi due finocchietti viviate insieme» continua muovendo un passo verso di me, facendo aizzare Jungkook che finalmente risponde a tono, prendendo Taewon per il colletto e bloccandolo contro la macchina; un braccio alla gola per restringere il passaggio dell'aria.

«Ascoltami bene, lurido pezzo di merda» dice fumante il ragazzo dai capelli viola. «Trovo disgustoso il fatto che Jimin mi veda in queste condizioni, ma ancora più disgustoso di questo ci sei tu. Adesso fammi mettere bene in chiaro una cosa» sputa ansimando per la rabbia, mentre Taewon si aggrappa con le mani al suo braccio possente in cerca d'aria; la paura nei suoi occhi quando si rende conto che contrastare la forza fisica di Jungkook non è uno scherzo.

«Io ho dei video che mostrano chiaramente quanto finocchietto sia anche tu» afferma e l'espressione di Taewon torna lucida e più impaurita di prima. Adesso non cerca più l'ossigeno, adesso cerca la compassione. «E ti giuro che ci metterò due nanosecondi a condividerli con tutta la scuola e con il tuo caro paparino se proverai anche solo ad avvicinarti ancora una volta a Jimin» lo minaccia. So che non farebbe mai una cosa del genere, ma è servito mentire in questo caso e sapendo quello che mi ha fatto passare non provo neanche pena per lui. Sembro buono e gentile, ma non sono uno dal perdono facile e, come me, non lo è neanche Jungkook.

«Sono stato chiaro?» domanda il mio ragazzo allentando la presa per permettere all'altro di rispondere; il "sì" strozzato che affannato che gli esce dalle labbra è tutto fuorché falso, lo posso percepire. Come posso percepire, allo stesso tempo, che questa sarà davvero l'ultima volta.

«Adesso vattene e se fai parola con qualcuno di quello che è successo... mi basterà un click per rovinarti» ringhia nuovamente, per poi togliere il braccio dalla sua gola e far scappare Taewon con la coda canina tra le gambe.

«J-Jungkook...» dico timido, dandogli qualche secondo per smaltire la rabbia. Lui si gira verso di me e nei suoi occhi posso percepire colpa, ma non deve sentirsi così. «Ti ringrazio per avermi aiutato, ancora una volta. E lo so che ti stai sentendo in colpa, ma ti prego di non farlo. Lui non si è sentito in colpa quando tornavo a casa distrutto e piangevo e vomitavo tutta la notte, quindi non farlo neanche tu per avermi semplicemente difeso» dico abbracciandolo e lui ricambia subito la stretta, accarezzandomi i capelli.

«Lo so, piccolo, hai ragione su tutto, ma non posso evitare di sentirmi in colpa per questo.»

«Perché? Lui è cattivo, quindi perché?»

«Perché io non sono lui» risponde solamente abbracciandomi ancora più forte e tirando su col naso. Ha ragione, l'unica cosa che non tenevo in conto nel mio ragionamento è che Jungkook è buono.

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Dopo un viaggio in macchina di circa un'ora, durante la quale io e Jungkook non abbiamo fatto altro che chiacchierare del più e del meno – non volendo riportare fuori l'argomento "Choi" –, il ragazzo alla guida parcheggia e spegne il motore dell'auto.

Sto per scendere dalla vettura quando vedo che lui fa il giro della macchina per aprirmi la portiera in un gesto di galanteria, al quale sorrido a trentadue denti; la premura che mette in qualsiasi cosa che fa mi rende il ragazzo più felice e fortunato al mondo.

«Siamo sul mare?» domando all'istante sentendo l'essenza marina nell'aria, dalla quale prendo un bel respiro. Anche senza sapere esattamente dove siamo, posso dire che questo è vero mare.

«Esattamente» risponde Jungkook e io subito mi volto a guardarlo, abbracciandolo e sorridendo come non mai.

«Grazie, è fantastico!» esclamo ancora tra le sue braccia.

«Sono contento che ti piaccia, piccolo, ma... non è questa la sorpresa» mormora facendomi separare da lui all'istante.

«Non è questa? E cosa ci sarebbe meglio di questo? È già perfetto!»

«Aspetta a dirlo» risponde lui prendendomi per mano e iniziando a camminare con me al suo fianco. Un tempo mi sarei vergognato ad andare in giro mano nella mano con qualcuno, o comunque avrei avuto paura dei giudizi della gente dalla mentalità chiusa che purtroppo prolifera da queste parti, ma adesso ho Jungkook. Mi importa solo della sua di opinione e tutti gli altri vadano a farsi fottere, perché nessuno sa dell'amore che proviamo l'uno per l'altro, nessuno sa niente e di conseguenza nessuno ha il diritto di aprire bocca su di noi.

«Adesso facciamo una passeggiata e presto saremo arrivati» mi comunica stringendo la sua mano attorno alla mia, accarezzandomene il dorso con il pollice.

«Ed eccoci qui!» dice una volta arrivati davanti ad un bar veramente bello con vista sul mare. Gli ombrelloni esterni sono di colore scuro, lo stile del luogo è elegante e io mi sento perfettamente a mio agio vestito così; sembrava quasi che sapessi dove stavo andando. «Però non è finita!» esclama Jungkook riportandomi con lo sguardo su di lui.

«Come no? Cosa c'è ancora?» domando sentendomi scoppiare dall'ansia e dall'euforia di scoprire quale effettivamente sia la sorpresa che l'amore della mia vita ha preparato per me.

«Adesso devo coprirti gli occhi» dice piazzandosi dietro di me e posando delicatamente le sue dita sulla mia fronte e i suoi polsi sui miei zigomi, impedendomi la vista.

«Non avere paura, ti dirò io dove andare» mi sussurra all'orecchio e poi inizia a dirigere i miei passi, fino a farmi sedere su una sedia di uno dei tavolini esterni; so che siamo all'esterno perché continuo a sentire l'odore del mare e la leggera brezza che spinge verso la terraferma.

«Adesso per piacere cerca di non urlare, siamo all'aperto» dice sedendosi alla mia destra – lo capisco da come le sue mani si muovono sul mio viso – e togliendomi la copertura da davanti agli occhi.

Quello che vedo davanti a me è forse la sorpresa più bella che mi potessero fare. Anzi, togliamo il forse: questa è proprio la sorpresa più bella che qualcuno mi potesse fare e la cosa ancora più bella è che me l'ha fatta la persona che amo di più al mondo.

Non so cosa fare né cosa dire, sono paralizzato. Non so se gettarmi addosso a Jungkook per ringraziarlo di questo regalo, o se...

«Sei davvero-?» domando alla persona davanti a me. «È davvero-?» domando poi a Jungkook indicando la persona che ho di fronte, incapace di parlare in maniera fluida.

«Sì, Jimin, sono davvero io» risponde quella facendomi emozionare ancora di più. «Sono RM.»

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Ed ecco a voi un altro aggiornamento! Spero che il capitolo vi sia piaciuto!!!

Per scelta personale ho deciso di non raccontare come Jimin passerà la serata con il suo ragazzo e il suo idolo, però quando uscirà il cartaceo di Tattooed Heart (ebbene sì, non so quando, ma voglio rendere cartaceo anche questo!!!) sicuramente aggiungerò la scena.

Io come al solito vi ringrazio di tutto! Spero ancora una volta che il capitolo vi sia piaciuto! Fatemi sapere cosa ne pensate. Ve se ama!!! ❤️

Words: 2378
Published: 10062021
Edited:

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