XXI
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LEGGI!
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L'altra volta nello spazio autrice ho scritto che questo capitolo sarebbe stato leggermente angst, ma siccome vi voglio bene ho spostato quel capitolo (che più che angst sarà un po' triste) in avanti e ne ho aggiunti alcuni prima. Enjoy~
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capitolo 21
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Quando siamo bambini i nostri nonni ci dicono:
"Sei il mio angelo".
Quando cresciamo siamo noi a dirglielo...
anche se fa male.
Inedito, di littlesnake_03
»»---- ★ jungkook's p.o.v. ★ ----««
Mentre io e il mio fidanzato siamo intenti ad apparecchiare la tavola, lui se ne esce con una proposta che mi fa venire i brividi per quanto è bella: «Ti va se passiamo il Natale nella casa in montagna di mia nonna? È sul monte Biseul, a Daegu.»
Per un attimo mi fermo sul colpo, a pensare che Jimin, Jimin, mi sta chiedendo se voglio passare il Natale insieme a lui in una casa in montagna esclusa dal mondo.
«Sì!» esclamo all'istante, super eccitato alla sola idea di spendere il mio tempo con lui. Ecco la differenza tra tutti quanti e Jimin, una delle tante differenze che lo contraddistinguono dalle altre persone: con gli altri io spreco il mio tempo, mentre con lui lo spendo. «Mi piacerebbe tantissimo passare il Natale in montagna, soprattutto se con te» continuo, confermando la mia risposta precedente. Sarebbe il mio primo Natale con qualcuno da quando sono qui a Busan e il mio primo Natale con qualcuno che mi ama da quando sono qui in questo mondo.
«Perfetto, allora» risponde lui contento, avvicinandosi a me per abbracciarmi, palesemente felice del mio assenso; beh, io invece sono felicissimo della sua proposta. Sono sempre molto contento quando posso conoscere Jimin un po' di più e so che era davvero molto legato alla nonna. Non conosco tutte le dinamiche del loro rapporto e non gliele chiederò mai – se vorrà raccontarmele sarò tutt'orecchi, ma dovrà farlo solo se lo vorrà –, però so che era l'unica che lo amasse per quello che era, ovvero suo nipote. Cosa che dovrebbe venire ancora prima di qualsiasi altro fattore. E lei era stata l'unica della famiglia a capirlo.
Anche io avrei voluto avere una nonna così, una che fosse dolce e premurosa e in grado di capirmi, ma non sono riuscito a conoscerla in tempo. E forse è un bene: in questo modo posso avere un'immagine idealizzata di lei senza il timore che questa si scontri con la pessima e terribile realtà in cui viviamo, realtà che mi ha sempre deluso.
«Sicuro di essere contento? Sembri pensieroso...» mi chiede Jimin ad un certo punto, solamente dopo aver sciolto l'abbraccio e aver visto il mio sguardo perso nel vuoto; sguardo che subito fisso nelle sue iridi, rese azzurre dalle lenti a contatto, e rispondo: «Sì e sì, sono contento e stavo pensando.»
«A cosa? Se posso saperlo» mi domanda con gentilezza.
«A quanto io sia felice che tu abbia avuto una nonna così» rispondo sorridendo e vedo i suoi occhi diventare lucidi mentre lui inizia a sbattere le palpebre per non permettere alle lacrime di trionfare.
«Sì, sono stato fortunato sotto questo aspetto. Voi due siete le mie più grandi fortune» replica sorridendo lievemente, e adesso quello che sta per scoppiare a piangere sono io. Per non far vedere le lacrime che stanno per battere me, mi avvicino a lui con l'intento di baciarlo e una volta che le mie labbra sfregano contro le sue mi abbandono al pianto.
«Stai, mmh, p-piangendo?» domanda Jimi nel bacio e io lo sento sorridere contro la mia bocca.
«Taci» gli rispondo posando una mano su un suo fianco ed avvicinandolo a me, facendo scontrare anche i nostri corpi che al momento si stanno fornendo calore l'un l'altro.
La fortuna è reciproca, amore mio, penso mentre Jimin mi lecca le lacrime. Lo amo.
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»»---- ★ jimin's p.o.v. ★ ----««
Dopo più di un'ora di viaggio siamo finalmente arrivati alla casa in montagna che mia nonna ci ha lasciato. Per arrivare a Daegu ci è voluta la prima ora e poi abbiamo speso circa venti minuti buoni per arrivare qua su, e devo dire che ne è decisamente valsa la pena. L'ambiente esterno è a dir poco stupendo, nonostante il giardino sia stato lasciato incolto nel tempo; all'interno invece la casa è leggermente impolverata, ma non tanto quanto mi aspettavo.
«Scusa se la trovi in queste condizioni» dico immediatamente. «È tanto che nessuno ci mette piede.»
«Non ti preoccupare, amo già questa casa» mi risponde lui e spero che non sia solo per rassicurarmi, ma che lo pensi sul serio. «E poi non è messa così male, sembra che non sia stata usata solo per un anno» continua.
«Effettivamente anche io mi aspettavo che fosse messa peggio» confermo spostando i bagagli. «Vieni, ti mostro la casa, poi sistemo» gli comunico porgendogli una mano in modo che la possa afferrare, cosa che fa seguendomi su per le scale di legno che scricchiolano sotto il nostro passo.
«Tranquillo, scricchiolano solo, sono sicure» lo anticipo prima che possa dire qualcosa. Magari ha paura dell'altezza e non si sente al sicuro qua sopra.
«Lo so, l'unica pecca del legno» risponde sorridendo e una volta in cima alle scale lui rimane imbambolato, trovando la casa affascinante. Ammetto che anche io sono fiero del lavoro che ci hanno fatto i miei nonni, mi dispiace soltanto non siano vissuti abbastanza per godersela a pieno e come avrebbero voluto.
«Sono contento che ti piaccia» gli dico con un sorriso che probabilmente mi sta facendo sembrare un ebete. Lui si volta immediatamente verso di me e mi posa le mani sui fianchi, guardandomi negli occhi e dicendo: «E io sono contento che tu mi abbia proposto di passare il Natale con te.»
«È perché ti amo» replico sporgendomi in avanti per baciarlo. «E credo che entrambi ci meritiamo un Natale con chi amiamo.»
«E con chi ci ama» conclude lui baciandomi ancora. Sono felice in questo momento. Per la prima volta non passerò una festa per me così importante da solo; prima l'unica mia compagnia era me stesso davanti ad uno specchio a guardarmi e a ripetermi quanto poco valesse la mia vita e adesso... adesso ho Jungkook. E mi sento come se avessi tutto quello di cui ho bisogno, perché è proprio così.
«Dai, continuiamo il percorso» dico ricongiungendo le nostre mani per guidarlo verso le camere da letto.
«È pieno di stanze» commenta Jungkook. «Dove dormiremo noi?» mi domanda e io per scherzare gli rispondo: «Ah, hai intenzione di dormire insieme?»
«Te l'ho già detto che sei malefico?»
«Mi hai detto pervertito, ma malefico no» ribatto portandolo nella stanza che sarà occupata da noi in queste notti.
«Ecco, aggiungilo alla lista» mi dice abbracciandomi da dietro e appoggiando il mento sulla mia spalla, mentre guarda la stanza nella quale dormiremo. «Oddio, ma questa stanza è stupenda.»
«Lo so, è bellissima, era quella di mia nonna e mi ricordo che da bambino dormivo sempre con lei perché non volevo stare con mio fratello e i miei genitori mi facevano paura.»
«Sei troppo tenero, sei così piccolo» dice stringendo la presa per farmi rilassare. Da una parte mi mette in imbarazzo essere chiamato "piccolo", ma non posso negare che sia così dannatamente bello quando mi fa sentire protetto e amato, quando mi fa sentire il suo "piccolo pulcino indifeso". «E ora che hai cambiato colore di capelli sembri un pulcino arcobaleno» dice come se mi avesse letto nel pensiero, facendo riferimento ai miei capelli biondi con le sfumature rosa, azzurre e verdi.
Scoppio a ridere al suo commento e mi giro tra le sue braccia per averlo di fronte a me. «Comunque sei bellissimo con i capelli viola.»
«Dici? A me non hanno convinto per niente.»
«Ti stanno ancora meglio di quelli biondi, e con questo penso di aver detto tutto.»
«Sono onorato» mi ringrazia rubandomi un bacio a stampo e dandomene subito dopo un altro. «Anche se il biondo più bello sei tu» si complimenta e io sento che sto per sciogliermi come burro lasciato al sole. Non solo per il complimento in sé, ma per tutte le piccole e grandi attenzioni di cui mi riempie, che concorrono a farmi sciogliere sempre di più e con maggiore velocità.
«Sistemiamo le valigie nella stanza?» domanda lui facendomi tornare con i piedi per terra, siccome ormai avevo già spiccato il volo da tempo; circa da quando ho incontrato lui, se proprio vogliamo essere chiari.
«S-sì» balbetto siccome ero distratto ed esco dalla stanza seguito da lui per tornare a prendere i bagagli. «Poi dovrò anche dare una sistemata, quindi se vuoi puoi andare a passeggiare qui fuori. Il posto è magnifico.»
«Oh, ci credo, ma non pensare che io ti lasci qui da solo a pulire mentre io sto fuori a godermi il posto.»
«Sei mio ospite, non puoi fare le pulizie.»
«Sono il tuo fidanzato, quindi direi che posso» ribatte lui sorridendo e provocando in me la stessa reazione. Lo amo, amo il suo altruismo, amo il suo mettere sempre me al primo posto – anche se mi sento sempre in imbarazzo e vorrei che pensasse di più a se stesso – e amo il fatto che tutto quello che prova lui per me è ricambiato all'ennesima potenza; amo amarlo, insomma. E non perché sia facile o perché sia ricambiato, lo amo perché mi ha reso vivo.
«Come va la scapola, invece?» mi domanda mentre rifacciamo le scale verso il piano di sopra per portare le valigie nella stanza.
«Oh, fa ancora leggermente male, ma niente di insopportabile» rispondo. Sarà che questo è il mio primo tatuaggio, ma sento la pelle ancora un po' gonfia e all'inizio avevo addirittura paura di farmi la doccia, ma poi Jungkook mi ha aiutato e devo dire che si è rivelato più che piacevole.
«Sì, un po' di fastidio è normale. Se ti fa male comunque dimmelo, ho portato un po' di pomate per sicurezza.»
«Grazie» annuisco e lo ringrazio mentre poso la mia valigia sul letto e inizio a tirare fuori i vestiti. «Allora, qui c'è il tuo armadio, metti pure dentro tutto quello che hai portato.»
«Wo, di solito ai fidanzati si dedica il cassetto dei calzini e tu mi tieni da parte un armadio intero. Devi amarmi alla follia!» scherza lui e io scoppio a ridere, iniziando a vedere tutto buio a causa dei miei zigomi che vanno a coprire gli occhi quando vengono tirati su.
«Sei proprio scemo» gli dico continuando a sistemare le mie cose e vedendo che anche lui inizia a fare lo stesso, senza ancora smettere di ridere. «E comunque sì, ti amo veramente alla follia.»
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Nel tardo pomeriggio, dopo avere finito di sistemare tutto ed essere andati a fare la spesa – devo dire che Jungkook, anche stavolta, è stato fantastico e mi ha aiutato a fare qualsiasi cosa –, accendo il camino a legna davanti al divano perché ci scaldi e poi inizio a preparare qualcosa da mangiare, con il mio ragazzo che mi ronza intorno perché vuole aiutarmi. Ma almeno sul cibo voglio che lasci fare a me, non l'ho portato in vacanza per farlo lavorare.
«Jimin, almeno lasciami apparecchiare» insiste e, nonostante io sia contrario, cedo perché non lo sopporto più. «Va bene, ma sei insopportabile comunque.»
«Tanto so che non lo pensi» risponde e inizia a tirare fuori i piatti dalla credenza, per poi posarli in tavola e fare lo stesso con un paio di bicchieri di vetro, tovaglioli e posate. Quando va a prendere l'acqua nello stanzino annesso alla cucina mi ricordo che abbiamo del vino non troppo invecchiato e gli dico: «Tu bevi?»
«Intendi alcol?»
«Vino» preciso. «Ci dovrebbero essere alcuni bianchi in quella credenza, prova a controllare» gli dico e dopo essere stato un po' a trafficare trova due bottiglie di vino bianco fermo.
«Vuoi il vino?» mi domanda portandolo in tavola.
«Perché no?»
«È che non ti ho mai visto bere, mi fa strano.»
«Non sono uno che beve tanto, è vero, ma siamo in una casa in montagna e tra poco farà freddo» dico e la mia voce esce più provocatoria di quanto avrebbe dovuto. Mi sento le guance andare a fuoco, ma faccio di tutto per nasconderlo continuando a fare quello che stavo facendo prima di rispondergli, ovvero tagliuzzare le verdure.
«Capisco... e il vino riscalda» dice lui avvicinandosi a me e posandomi le mani sui fianchi.
«Es-» mi schiarisco la gola. «Esattamente» rispondo a fatica a causa del suo respiro che mi solletica il collo. «Però adesso lasciami finire di cucinare e dopo cena sarò tutto tuo» gli dico sperando che smetta di provocarmi tutte queste reazioni istintive in questo momento. Sto cucinando, il mio cervello dovrebbe essere incentrato solamente sulla cena e invece sta pensando ad un altro tipo di cibo... e non va bene.
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«Sai Jimin... quei ravioli erano ottimi» commenta il ragazzo dai capelli color galassia asciugando i piatti mentre io li lavo. Oggi non si è fermato un secondo e non mi dispiacciono affatto questi momenti di quotidianità, li adoro anzi, però avrei voluto che si riposasse. Insomma, ha guidato, ha fatto la spesa, ha sistemato, ha pulito, ha apparecchiato e ora è qua ad asciugare le stoviglie... gliene sono grato, ma mi sta facendo sentire in colpa.
«Grazie, sono contento che ti siano piaciuti. Ho trovato la ricetta sul ricettario di mia nonna» dico passandogli l'ultimo piatto, che asciuga alla svelta per poi seguirmi in salotto con il suo calice di vino in mano. Mi avvicino alla televisione per accenderla, mentre lui prende posto sul divano e posa il calice sul tavolino da caffè poco distante. Controllo poi che ci sia abbastanza legna nel camino e, adesso che so che la giornata è quasi finita e mi sento più rilassato, mi soffermo a guardare le fotografie di mia nonna insieme a me, che mi tiene in braccio o mi sorride semplicemente. Rimango imbambolato a guardarle, probabilmente per troppo tempo perché da qualche parte molto in fondo alla stanza sento la voce ovattata di Jungkook chiamarmi, ma non sono in me adesso. Sono perso nei ricordi, nelle sensazioni che quelle foto mi trasmettono. Sento una lacrima scendermi lungo le guance mentre penso a quanto mi manchi la mia nonnina, mentre rimpiango di non essermela goduta fino alla fine.
Dopo quelle che mi sono sembrate delle ore, sento una presenza accanto a me e volto leggermente lo sguardo, impaurito che riaccada quello che è successo al funerale di mia madre, ma è solo Jungkook.
«Era lei?» mi domanda guardando la foto in cui mi teneva sulle spalle sorridendo.
«Sì...» rispondo tirando su con il naso e asciugandomi una lacrima con il palmo della mano. «Mi manca tantissimo» gli dico con la voce incrinata appoggiandomi a lui, che subito fa girare un braccio attorno alle mie spalle per stringermi a sé.
«Sono sicuro che sia ancora qui intorno a proteggerti.»
«Lo so...» dico con la voce ancora rotta.
«E in questo momento ti starà guardando sorridente come in quelle foto.»
«Oh, spero proprio che non mi stia guardando proprio adesso» commento riuscendo a sbuffare una risata ironica.
«Perché?» domanda lui.
«Perché mi imbarazzerebbe essere osservato mentre bacio qualcuno» dico sporgendomi verso di lui e le sue labbra mi accolgono. Cerco di ringraziarlo per le sue belle parole, per essere qui con me oggi e per essere stato con me nei quasi due mesi precedenti. Sembra assurdo, ma conosco questo ragazzo soltanto da due mesi e già sono pazzo di lui. Abbiamo affrontato tante cose in questo breve periodo e ogni singolo avvenimento mi ha portato ad amarlo sempre di più.
«Sì, questo imbarazzerebbe anche me» mi comunica dopo il bacio. «Ma so che sarebbe fiera del fatto che tu non ti sia tirato indietro davanti all'amore» mi dice e io mi sto letteralmente disintegrando. Sto volando ad alta quota, a mille miglia orarie e non ho paura di cadere.
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Sono le nove e mezza quando il film ha smesso di interessarci e il vino è stato completamente dimenticato sul tavolo. Abbiamo rimpiazzato qualsiasi cosa con semplicemente la nostra presenza.
«P-penso che il vino ci abbia fatto...» parla Jungkook, interrompendosi ogni tanto a causa delle nostre labbra che si scontrano.
«Il giusto effetto?» finisco la frase al posto suo continuando a baciarlo e salendo a cavalcioni sulle sue cosce. Spero proprio che adesso mia nonna stia giocando a bridge con le sue amiche in Paradiso e che non stia guardando giù, perché credo che stia per accadere qualcosa di decisamente paradisiaco, ma fin troppo poco puro.
«Sì» risponde soltanto stringendo maggiormente la presa attorno ai miei fianchi per farmi sentire che c'è, trasmettendomi tutto il suo calore. Il camino sta aiutando devo dire, questo insieme al vino hanno proprio creato l'atmosfera giusta per andare fino in fondo, di nuovo.
«J-Jungkook...» lo chiamo realizzando una cosa.
«Dimmi» mi incita a continuare staccando le labbra dalle mie e posso chiaramente vedere la lussuria dentro i suoi occhi languidi.
«Lo stiamo per fare... da fidanzati» dico eccitato. Mi sento come una piccola scintilla in crescita che cerca continuamente qualcosa a cui aggrapparsi per bruciare libera.
«Ah, lo stavamo per fare? Non mi era chiaro» ribatte ridendo per prendermi in giro. È proprio scemo, mi ripeto mentalmente. Penso che il prossimo tatuaggio che farò sarà la scritta: "Ho un ragazzo scemo" e me la farò proprio in fronte in modo che sia chiaro a tutti, specialmente a lui.
«Intendo... è una cosa speciale» dico.
«Come tutto qua attorno, del resto. Questa casa, il Natale, tu.»
«Ti amo, lo sai?»
«Io lo so, e tu?»
«Lo so anche io» rispondo riprendendo a baciarlo. Adoro come entrambi ci siamo sciolti l'uno con l'altro. Insomma, pensare che fino a poco fa io mi imbarazzavo per qualsiasi cosa e lui, allo stesso modo, era molto timido; non che adesso sia cambiato molto, però posso affermare che con lui mi sento totalmente a mio agio e so che posso parlargli di tutto. Dopo avergli detto della mia malattia, niente è più un problema.
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«Kookie, sto per- ah!» gemo sentendo la sua lunghezza che, ancora una volta, colpisce il mio punto più sensibile regalandomi una sensazione di piacere che si irradia per tutto il mio corpo.
Jungkook aumenta il movimento della sua mano attorno alla mia erezione parallelamente a quello dei suoi fianchi per spingersi sempre più a fondo dentro di me.
«Sto per venire anche io, piccolo» annuncia e poco dopo riversa il suo seme dentro di me, sentendo le mie pareti che si stringono attorno alla sua presenza. La stessa cosa faccio io, sporcando il materasso sottostante. Lui si piega su di me avvicinando le sue labbra al mio orecchio, lodandomi per essere stato, a detta sua, bravissimo. Beh, potrei dire la stessa cosa.
Con le stesse labbra che mi hanno elogiato, sfiora poi la mia pelle tatuata, respirando su di essa e provocandomi mille brividi.
«Lo sai, ti sta benissimo il tatuaggio. Ti rende ancora più sexy.»
«Allora è stato un bene farmelo» replico sorridendo e girandomi verso di lui per baciarlo. Per rendere le nostre posizioni più comode esce lentamente da me e la sensazione istantanea di vuoto che sento viene subito riempita dalle sue mani che mi accarezzano, mentre la sua lingua continua a scivolare tra le mie labbra e il mio collo, continuando a lasciare marchi qua e là.
«Buon Natale, piccolino» mi dice ad un certo punto e io subito apro gli occhi, che avevo chiuso per godermi il momento, ed esclamo: «Oddio, è mezzanotte? Buon Natale anche a te!»
«Ti amo.»
«Anche io, Kookie, ti amo tantissimo.»
«Ti dirò... come primo Natale in compagnia di qualcuno, non si sta rivelando per niente spiacevole.»
«È perché sei con me» fingo di vantarmi. «E finché saremo insieme, niente sarà mai spiacevole» gli dico dandogli un ultimo bacio per poi sdraiarmi comodamente, intenzionato a riposare un po'. È stata una giornata davvero stancante e non l'abbiamo fatta concludere in maniera leggera, per niente direi. Inoltre il sonno sta prendendo possesso di me, quindi dopo aver augurato la buonanotte al mio fidanzato – e dopo aver realizzato un'altra volta di avere appena fatto l'amore con il mio fidanzato – mi giro su un fianco, aspetto che lui si stenda accanto a me e mi avvolga tra le sue braccia, e infine mi addormento, ringraziando mia nonna perché, come mi ha ricordato Jungkook, lei è ancora qui a proteggermi, ringraziandola per avermi inviato un angelo che mi tenesse d'occhio e mi ridesse la vita. Ringraziandola per tutto quello che ha fatto per me e per tutto quello che ha fatto perché io incontrassi il ragazzo dai capelli viola che in questo momento mi sta dormendo accanto, perché sono sicuro che ci sia stato il suo zampino.
«Buonanotte, amore.»
«Buonanotte, Jiminie.»
●▬▬▬▬▬๑۩ spazio autrice ۩๑▬▬▬▬▬●
Salve a tuttiii! Eccomi tornata finalmente a scrivere questa storia, che mi mancava detto sinceramente... il capitolo fa altamente venire la cacarella, però mi dovevo sciogliere un pochino. Spero di scrivere il prossimo molto meglio, dato che a livello di interrogazioni la scuola è praticamente finita. Quindi avrò molto più tempo per scrivere e potrò anche metterci il massimo impegno, senza stress e paura di non riuscire a portare a termine certe scadenze.
Io spero che, nonostante a me no, il capitolo vi piaccia. Avrei voluto scriverlo MOLTO meglio, aggiungendo anche altre parti e un po' più di smut, ma sinceramente non avevo idee nuove per queste scene e non volevo fare un copia-incolla della loro prima volta.
Detto questo, come al solito VE SE AMA. Grazie per le 1.4k views, davvero, vi amo! Appena posso aggiorno anche Spring Day. Intanto voi leggere le mie OS, Mirrors e Yes, I Will se ancora non l'avete fatto ahaha.
Love yaa <33
Words: 3371
Published: 27052021
Edited:
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