XIV

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capitolo 14
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»»---- ★ jungkook's p.o.v. ★ ----««

Ho appena detto di aver bisogno di un piano? Beh, me n'è appena venuto in mente uno che non richiede l'uso della violenza... almeno per quanto riguarda quella fisica. Mi apposto proprio dietro casa di Choi e lo sento chiacchierare con quello che presumo sia il suo coinquilino e siccome stanno parlando di cose succulente decido di tirare fuori il telefono dalla tasca e registrare le loro voci. Quel pezzo di merda sta lodando l'altro per le sue capacità a letto, dandomi un'evidente prova che anche Taewon sia gay, informazione che potrebbe compromettere molto gravemente la sua reputazione. In questo momento ho un'ansia assurda di essere scoperto e l'adrenalina che ho nel corpo mi sta facendo andare il cuore a mille, ma se non fosse per quella non sarei ancora qui ad ascoltare adesso.

Quando penso di aver ottenuto abbastanza informazioni sulla sua omosessualità, che cerca di nascondere a tutti tranne che ai suoi scagnozzi a quanto pare, faccio un passo indietro per riprendere la strada verso il Campus, ma proprio appena muovo mezzo muscolo sento la voce di Choi Taewon parlare ancora.

«Senti, a proposito di belle labbra invece... in questi giorni si è dato proprio un bel gran da fare!»

«Oh, sì, puoi dirlo forte» risponde l'altra voce e io tremo a queste parole, assottigliando gli occhi per cercare di capirci qualcosa di più. «A differenza sua.» continua poi la voce sconosciuta: «Praticamente ha perso l'uso delle corde vocali per il troppo sforzo, poverino!»

Jimin, che ti hanno fatto?, penso io cercando di trattenere l'istinto animalesco di andare da quello stronzo e cantargliene quattro a suon di pugni.

«Il nostro piccolo Jiminie si merita un premio, che ne dici?» prosegue il capo della banda con un tono di scherno, quasi a volersi prendere gioco del biondo nonostante la sua assenza.

«Un altro?»

«Certo che sì» risponde Taewon tranquillamente, come se stesse parlando della cosa più normale del mondo. «In fondo è stato davvero molto bravo a muovere quella lingua, ha colpito tutti i punti giusti, ripetutamente. Perché non premiarlo?». Se tutto questo fosse un film, in questo preciso momento vorrei avere in mano il martello di Thor per spaccarglielo sulla testa. Ma purtroppo è la pura e cruda realtà e io devo attendere paziente mentre quei due parlano di Jimin in... quel modo.

«E cos'hai intenzione di dargli?» domanda l'altro. Esatto! Avanti, dillo, sono proprio curioso. Anche se da una parte le mie orecchie si vorrebbero rifiutare di ascoltare certe oscenità...

«Doppio lavoro. Ne sarà entusiasta!» esclama lui battendo le mani.

Lo sconosciuto scoppia a ridere e, una volta ripresosi, ribatte sempre ridacchiando: «Ma lo sai che così lo fai svenire, poverino?»

«L'importante è che lui faccia venire me» e questa frase è la goccia che fa traboccare il vaso. Sento che la mia sudorazione è aumentata insieme al mio battito. Sento il mio intero corpo scosso da brividi, mentre le mie gambe diventano molli. Vorrei lasciarmi cadere a terra e aspettare che qualcuno mi trovi e chiami un'ambulanza eppure, non so con quale forza muscolare, riesco a voltarmi e a correre via per tornare dal biondo, mentre nel frattempo penso a tutte le cose che quei due hanno detto. Quindi Jimin gli praticava del sesso orale contro la propria volontà? Perché poi? Forse Jimin non riesce a risanare il debito monetario e Choi ha optato per farselo saldare in natura? Questa è l'unica opzione plausibile che mi venga in mente, e mi fa schifo.

In fretta e furia arrivo all'ateneo e come un fulmine, cercando di ignorare il bruciore ai miei polmoni già mezzi andati che stanno per collassare del tutto, raggiungo nuovamente la stanza di Jimin, precipitandomi sulla maniglia e ricordandomi, a causa del contraccolpo, di non aver portato la chiave magnetica con me. Busso quindi furiosamente, non pensando al fatto che potrei spaventarlo, e quando finalmente apre la porta mi getto addosso a lui, scoppiando a piangere nell'esatto istante in cui le mie braccia si avvolgono intorno alle sue spalle. Il biondo ricambia la stretta anche se debolmente, ma presumo sia dovuto al suo stato fisico attuale.

«J-Jimin» lo chiamo con la voce ovattata dal pianto, il viso ancora premuto contro la sua spalla. «Jimin, che ti hanno fatto?» aggiungo e, nonostante la mia voglia di guardarlo negli occhi sia enorme, le mie braccia vanno da sole e stringono maggiormente la loro presa attorno al fisico asciutto del maggiore. «Choi è un bastardo, ma ti garantisco che smetterà di farti qualsiasi cosa ti facesse prima» concludo e a questa mia frase Jimin si stacca bruscamente da me, con una forza di cui non lo credevo capace in questo momento.

Mi guarda intensamente negli occhi, quelli di entrambi lucidi a causa delle lacrime, e poi proferisce: «Che gli hai fatto?»

«N-niente» rispondo all'istante. «Ma la vera domanda è: cosa lui ha fatto a te» aggiungo mentre lui si stacca da me per andare a sedersi sul suo letto. Guardandosi le mani intrecciate tra di loro e posate sul suo grembo, risponde: «Diciamo che non mi faceva proprio qualcosa... mi obbligava piuttosto a fargli qualcosa... fellatio.»

«Oh, mio Dio... perché non me l'hai detto?»

«Avevo paura potessi reagire male» risponde a fatica a causa della perdita di voce. Il suono esce aspro come le parole che sta pronunciando. «Quando ci siamo conosciuti, appena hai visto che mi stava minacciando sei corso ad aiutarmi ed eri pronto a picchiarlo se fosse stato necessario. Se tu ti fossi vendicato per me, adesso saresti stato dentro anche tu in questo macello.»

«Beh, ora ci sono dentro... comunque non gli ho fatto niente, l'ho solo registrato mentre parlava. Usando questa registrazione contro di lui potremmo farlo tace-»

«Lo voglio denunciare!» dice Jimin di getto non lasciandomi finire di parlare.

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«Lo voglio denunciare!» esplodo, sentendo immediatamente un forte mal di gola per lo sforzo.

«Jimin...» mi chiama lui provando a calmarmi. «Jimin, che stai dicendo?»

«Se mostrassimo la registrazione si scoprirebbe che è gay e... e non avrebbe più la sua popolarità e...»

«Useresti davvero questa cosa contro qualcuno?» mi domanda lui con una faccia scioccata.

«Contro di lui sì.» rispondo secco distogliendo lo sguardo dal suo. Userei qualsiasi cosa per fermarlo, qualsiasi mezzo possibile e questo è un buon mezzo. Se perde la stima da parte di tutta la scuola, abbasserà la cresta e smetterà di farmi fare...

«Che cosa ti ha fatto?» Jungkook interrompe i miei pensieri. «Deve essere molto più grave di quello che penso se vuoi usare la sua omosessualità contro di lui.»

Lo è. «Lo so che è sbagliato, ma non mi interessa» sbotto. «E poi lo voglio denunciare.»

«Jimin, servono delle prove maggiori. Una semplice registrazione aprirebbe solo il caso, ma se lui viene a scoprire di essere sospettato inizierà a comportarsi bene: non servirebbe a niente.»

«E allora otteniamole! Posso andare a casa sua e registrarlo e inquadrare quello che fa e-»

«Jimin, cosa stai dicendo?!» mi blocca lui. «Saresti disposto a inquadrarti mentre gli lecchi il cazzo solo per provare che è un bastardo?»

«Sì» rispondo e starei urlando se non avessi giù la voce. Non mi interessa delle conseguenze di quello che potrebbe accadere se facessi un video a quel porco mentre mi obbliga a... non riesco neanche a dirlo. Anche se ci facessi una pessima figura, cosa potrebbe interessarmene? Avrei solo un altro anno o due al massimo da soffrire, e poi finirebbe tutto come niente. Non mi interessa della mia immagine, non ne ho mai avuta una, ma lui sì. Io non perderei niente, lui la faccia e dopo tutto quello che mi ha fatto passare non riesco neanche a sentirmi in colpa, neanche se riuscissi a rovinarlo per sempre, siccome lui l'ha fatto con me. La cosa divertente è che il suo per sempre sarà comunque più lungo del mio. Il suo per sempre durerà ancora per decenni, il mio finirà nel giro di qualche anno. Sono in vantaggio almeno su questo, penso amaramente.

«Jimin, non ti importa niente di quello che potrebbero pensare di te?»

No, non mi importa. Non ho niente da perdere, niente, davvero. Scuoto la testa senza rispondere, intanto sento che dai miei occhi hanno iniziato a sgorgare grosse gocce salate di lacrime amare.

«Perché?» sento che mi chiede. «Perché?» ripete e io vorrei rispondergli, ma non riesco a parlare. Perché? Perché non mi importa di me? Perché non ha senso lottare per me stesso quando ho la natura contro. Sono una causa persa. Sono truccato, non ha senso neanche provarci.

«Jimin...?» mi chiama ancora.

«Perché morirò!» sbotto, sentendo la voce raschiarmi lungo la gola per la fatica che fa ad uscire. «Morirò, morirò e voglio vivere questi ultimi anni in pace e senza sentirmi obbligato a fare pompini a quattro maiali!»

Ecco, ora lo sa anche lui. Lo sa quanto io valga poco, quanto la mia vita valga poco. Ora anche lui sa ogni cosa, sa che un bel giorno esploderò e non lascerò nessuna traccia del mio passaggio su questo pianeta.

«Jimin?» mi chiama di nuovo e i miei occhi, che si erano chiusi involontariamente nel tentativo di calmare le lacrime, si aprono per guardarlo. «Ci sei?»

«Sì, ti ho anche risposto, non hai sentito?»

«Non hai detto assolutamente nulla» ribatte e capisco di essermi immaginato tutto. Quindi lui non sa. Non sa. Non so se essere sollevato da questa notizia o spaventato, perché finalmente ero riuscito a dirlo a qualcuno.

«Beh, in ogni caso» dico scuotendo la testa e asciugandomi le lacrime con i polsi, «ti stavo dicendo che voglio denunciarlo...»

«E io che non puoi farci un filmino o altrimenti ti scambieranno per un pervertito.»

«Ah, sarei io il pervertito?»

«No, nella realtà no, ma per chi lo guarderà sì. Ci sono persone a cui piace farsi video mentre lo fanno e persone a cui piace fingere di essere abusate.»

«Persone da voltastomaco.»

«Lo so, ma esistono. E se lo fai vedere a qualcuno crederanno che anche tu sia così e non ti daranno credito. Penseranno che stai usando quel video per vendicarti e non ridare più i soldi che devi a quel coglione e-»

«Okay, okay, ho capito. Allora cosa facciamo? Io sono stanco di lui e dei suoi amici.»

«Cosa c'entrano i suoi amici?» mi domanda e io prendo un bel respiro prima di rispondere: «Prima li faceva solo assistere e, mentre io lavoravo, loro guardavano e si masturbavano e facevano commenti poco carini. E un giorno, quando i suoi amici non c'erano e io stavo-» tossisco perché già faccio fatica a parlare, poi questo è un argomento delicato. Deglutisco a vuoto e, dopo aver preso un altro respiro, continuo: «mi ha detto che mi avrebbe fatto provare anche a loro. E in questi giorni l'ha fatto.»

«Cazzo.»

«Sì.»

«Jimin, mi dispiace così tanto. Tu non ti meriti tutto questo.»

«Mi ha trattato come se fossi stato una prostituta. Mi ha fatto sentire da schifo, sporco.»

«Hey, ssh...» mi dice lui prendendomi tra le braccia. «Tu non sei così. Sei la persona più bella del mondo. Non sei un oggetto, è lui che non ha capito un cazzo di te.»

«Mi vergogno così tanto...» continuo, sentendo le sue parole rassicuranti e provando ad aggrapparmi più forte che posso ad esse.

«Lui deve vergognarsi per essere un tale porco, non tu, capito? Sei stupendo. In tutto questo casino, quello sbagliato è lui. È lui il vero pervertito ed è lui che dovrebbe stare così male, non tu. Non tu.» ripete l'ultima frase a denti stretti. Io mi stringo ancora di più a lui, prendendo un lembo della sua felpa in un pugno per non lasciarlo andare.

Dovrei stare malissimo in questo momento, dovrei sentirmi uno schifo, ma c'è qualcosa che mi sta salvando, qualcuno. Speravo che Jungkook mi salvasse prima o poi da questo obbrobrio e lo sta facendo proprio adesso. L'ha già fatto, mi ha salvato. E mentre sono tra le sue braccia e continuo a piangere per la disperazione di ciò che è successo e per la gioia che non succederà più, penso al fatto che forse potrei essermi innamorato del biondo che mi sta tenendo stretto a sé.

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Non mi piace molto a livello di stile, ma spacca come contenuto. Jimin innamorato? Ush, finalmente ci è arrivato. Oggi sto bene (mi mancava dirlo, che cazz), e voi? Spero lo stesso :D

Thanks for everything! <3

Words: 2020 (l'anno della disperazione AHAHA. questo NON mi mancava scriverlo)
Published: 04022021
Edited:

Il mio pensiero qualche giorno fa: "Sono contenta che questa storia sia nata dalla mia depressione perché in una situazione normale per come sto l'avrei già mandata a cagare. Mentre questa storia, essendo triste e bastarda come me, mi dà la forza di andare avanti e continuare, per distrarmi dall'ansia e dal mio malessere, aggravato da chi mi sta intorno e fa finta di non vedere."
Sono contenta di aver chiesto aiuto ed essere riuscita a risolvere! Baci <3

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