0.2 [둘]
𝕮𝖆𝖕𝖎𝖙𝖔𝖑𝖔 𝟐
𝑱𝒖𝒏𝒈𝒌𝒐𝒐𝒌'𝑠 𝑝𝑜𝑖𝑛𝑡 𝑜𝑓 𝑣𝑖𝑒𝑤
Mi sveglio a causa del Sole mattutino che, con i suoi raggi, picchia contro miei occhi; sono stordito e intorpidito a causa della superficie scomoda sulla quale sono stato adagiato per ore. Cerco di mettermi seduto dando il meglio di me e noto che la testa gira molto meno, ma ho comunque la vista annebbiata e una forte emicrania e il forte Sole primaverile non sta affatto aiutando.
Mi guardo intorno e noto qualche macchina nel parcheggio, ma io non sono stato toccato e mi chiedo per un attimo come sia stato possibile, ma la mia testa ancora non funziona, quindi lascio stare e concludo che sono stato solamente fortunato, nulla di più.
Di ieri notte non ricordo nulla, se non per la visione di una figura talmente luminosa che mi ha abbagliato la vista. Evidentemente mi sarò fatto di allucinogeni e nemmeno me lo ricordo.
Pianto mani e piedi ben saldi a terra e, sembrando un bambino che non sa ancora camminare senza l'aiuto di qualcuno, cerco di tirarmi su facendo forza su tutti e quattro gli arti; incredibilmente sto in piedi, le mie gambe hanno recuperato forza questa notte. Adesso devo però scegliere tra due opzioni: tornare a casa subito e chiudermi in camera mia finché non mi sarò davvero ripreso oppure tornare a casa e fare tutto questo dopo aver comprato dell'acqua al mini-market che ho di fronte agli occhi.
Valuto le due opzioni e decido di scegliere la seconda, ma prima guardo se ho qualche soldo con me. Infilo una mano in tasca e tiro fuori qualche moneta da mille won. Me ne basta una per comprarmi la tanto desiderata acqua e le altre le userò per pagarmi l'autobus da qua a casa mia.
Muovo quindi un passo in avanti, diretto verso il mini-market, quando sento una voce dire: «Ciao!»
Subito mi volto alla mia sinistra, ma non vedo nessuno. Allora rivolgo lo sguardo a destra e trovo il volto della stessa persona che ho visto ieri prima di svenire, la stessa luce, lo stesso splendore. Automaticamente faccio un passo indietro, non capendo cosa stia succedendo.
«Oh, scusa, ti ho spaventato...» dice di nuovo quella figura.
«C-Chi sei?»
«Sono il tuo Angelo Custode, Jungkook. Ho vegliato di te tutta la notte. Sono qui per aiutarti.»
D'accordo... ammetto che è strano. Ma qua le opzioni sono due: o sta dicendo la verità o io mi sono fatto davvero. Gli allucinogeni di ieri devono essere stati parecchio potenti. Quante sono le probabilità che un Angelo sia venuto ad aiutarmi? Zero? E poi quante sono le possibilità che io non mi sia fatto? Ancora di meno.
Strizzo quindi gli occhi, stropicciandomeli con le mani, e poi sbuffo una risata riprendendo a camminare verso la mia meta, ignorando il mio "Angelo".
«Hey, dove vai?!» parla nuovamente, ma stavolta gli rispondo: «Sei frutto della mia immaginazione, del mio cervello sotto l'uso di sostanze, quindi non sei reale.»
«Invece lo sono! Guardami» mi risponde e io, senza neanche sapere perché, faccio come mi ha detto. «Dimmi se questo è un volto che conosci. Non si possono immaginare persone con un volto sconosciuto» mi spiega, ma l'unica cosa che riesco a replicare è: «Certo che per essere nato nel mio cervello, parli proprio tanto. E sei un saputello, io tutte queste cose neanche immagino di saperle.»
«È perché non sono un'immaginazione, sono reale. Sono stato mandato qui per offrirti il mio aiuto e garantirti la mia protezione.»
«Se è un'offerta allora la rifiuto» dico spingendo la porta di metallo pesante per entrare nel negozio.
«Non... non puoi rifiutarla» risponde la mia immaginazione. «Ho un compito ed è quello di aiutarti» continua, ma io la ignoro. Spero che l'effetto di questi funghetti passi... solitamente mi diverto, ma stavolta i loro effetti si stanno rivelando snervanti.
La mia allucinazione continua a parlarmi, cercando disperatamente di farsi considerare, anche quando arrivo al reparto refrigerante e tiro fuori da uno sportello una bottiglietta di acqua fresca. Ho le visioni, ma non sono ancora abbastanza pazzo da parlare con me stesso davanti ad altre persone. Arrivo alla cassa e pago, guadagnandomi occhiatacce da parte del commesso dato il mio stato.
Amore mio, se sapessi cosa c'è dietro non mi guarderesti con quegli occhi, penso prendendo lo scontrino che immediatamente infilo in tasca e incamminandomi verso la porta di uscita, aprendo la bottiglietta d'acqua e bevendone la metà tutta d'un fiato.
Una volta di nuovo all'aria aperta tiro fuori il telefono dalla tasca e me lo porto all'orecchio, in modo che nessuno possa pensare che sto parlando da solo in caso dovessi rispondere al mio cervello allucinato.
«Allora, fammi capire... quando passerai?» domando come a far capire che, se solo avessi il dono della pazienza, la perderei facilmente se rimanessi senza risposte.
«Io non passerò, Jungkook, sono reale» mi dice lui, ma è assurdo. Come fanno gli angeli a essere reali? Se solo esistessero non avrei passato tutto quello che ho passato e non starei passando tutto quello che sto passando, eppure eccomi qui: allucinato mentre cerco di trovare la strada di casa dopo aver dormito, dopo anzi aver perso i sensi, nel bel mezzo di un parcheggio auto. Se esistessero gli angeli...
«Va bene, allora aspetterò da solo senza farti ulteriori domande a riguardo» concludo solamente, abbastanza scocciato dal suo atteggiamento. Lo so che è tutto frutto della mia immaginazione, ma la sua presenza mi infastidisce. Mi fa sentire come se fossi costantemente tenuto sotto controllo.
«Esiste un modo per farti credere che sono vero?» domanda il presunto Angelo e io, non so neanche per quale motivo, mi metto realmente a pensare ad una risposta sensata da dargli.
«Penso che inizierò davvero a credere in te se tra tre giorni sarai ancora qui...» rispondo dopo aver riflettuto parecchio sulle mie parole.
«Allora facciamo così: per tre giorni niente alcol né droga né qualsiasi altra cosa che potrebbe farti vedere il falso. E se io ci sono ancora, allora vuol dire che sono vero.»
«D-d'accordo...» continuo, ma lo sono davvero? Davvero voglio mettermi alla prova in questo modo? E se tra tre giorni non sparirà e sarà ancora qui con me? Vorrà dire che è reale e io dovrò ammettere di essermi sbagliato e, soprattutto, dovrò credere negli angeli e-
Il rumore di un clacson mi riporta alla realtà, facendomi rendere conto che mi sono fermato proprio all'imbocco delle strisce pedonali e per poco non rischiavo di essere tirato sotto. Eppure non è successo.
In ogni caso, adesso che mi sono svegliato da questo stato di trance, penso al fatto che non devo preoccuparmi affatto dell'Angelo. Certamente tra tre giorni sarà sparito! La cosa peggiore di tutta questa scommessa con me stesso sarà il non poter bere, ma devo resistere soltanto settantadue ore e poi la mia vita tornerà la merda che era prima. Piano perfetto direi, se non fosse che, nel profondo del mio cuore, un po' di paura di perdere ce l'ho.
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Ecco a voi il secondo capitolo della storia, il terzo è già bello pronto per settimana prossima. Ho pensato di usare il Giovedì per pubblicare, si trova esattamente a metà settimana e potrebbe dare una sorta di stacco alla pesantezza del lavoro (siccome molti di quelli che mi leggono sono già adulti).
Spero in ogni caso che il capitolo vi sia piaciuto. La storia sta prendendo piede e gli inizi non sono mai stati il mio forte, ma spero in ogni caso di avervi intrigato.
A Giovedì prossimo <3 e TANTI AUGURI A JUNGKOOK! :D
Words: 1155
(I) Published: 01/05/2021
(II) Published: 01/09/2022
Edited:
~littlesnake_03🪐
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