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โคฟ ๐š๐š˜๐š› . . . Izumii23

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... โ Shu โž

"Fair", una donna da cui la vita aveva sottratto persino l'aria dai suoi stessi polmoni come ultimo gesto di riscatto, sul letto di morte abusรฒ del respiro rimastele per pronunciare un sussurro, forse una preghiera a desiderare una sorte differente dalla propria per il figlio dolorosamente atteso in quegli 8 mesi. Era nato prematuro, lui, e fu sufficiente l'inizio di quel suo percorso in discesa a rendere nulla la speranza della madre oramai deceduta a causa del parto. Dalle radici cinesi (ๆท‘), tale nome si appropriava dell'ironico significato di "giusto, equilibrato" oltre che "gentile e amorevole", e fu proprio una vita giusta il grande desiderio della donna un volta posati gli occhi sulla creatura, si sarebbe maledetta a realizzare la disfatta della sua innocente speranza. La zia gli narrรฒ dell'entrata del padre, pronto a distorcere qualsivoglia nome la moglie avesse potuto donare al neonato, motivo per cui ella spacciรฒ per definitivo uno differente, proponendo in fine l'originale, trabocchetto in cui l'uomo fortunatamente cadde, mantenendo vivida la memoria della defunta per quanto pregasse di poterla cancellare. Shu era un bel nome, a detta di molti, breve e facile da ricordare quanto da dimenticare una volta pronunciato, e di questo ne fu sempre grato, non bramava di venir ricordato, non Shu, per lo meno, uno spreco di tempo, a detta sua, il suo giudizio non si sarebbe distorto neppure se fatto presente l'interesse altrui nei suoi riguardi memorizzando un appellativo, eppure non poteva evitare di sentirti lusingato e sinceramente sollevato quando ciรฒ accadeva, quell'importanza veniva odiata e amata da egli, e scovarne una motivazione diveniva ogni notte il suo obbiettivo principale, privandolo di beate ore di sonno nel solo crogiolarsi nei suoi pensieri a riguardo.

... โ Shunyuan โž

A suo padre, tuttavia, il nome non piaceva, quasi potesse percepire esso fosse frutto delle labbra della moglie, rifiutandosi di utilizzare la prima versione, allungandolo semplicemente in Shunyuan, anch'esso a derivare dal cinese, assumendo il significato di "seguire la fonte", di certo l'uomo non se ne curรฒ affatto, optando per la scelta per la sua sola capacitร  di opporsi seppur mantenendo la forma del primo nome. Esso tendeva a venir utilizzato unicamente fra le mura domestiche, nonostante durante le poche se non rarissime uscite l'uomo potesse preferirlo per richiamare l'attenzione del figlio. Ricorda il primo ricevimento fra alunni ed insegnanti, dove il padre, fermo sulla propria abitudine, non smise mai di nominare il figlio Shunyuan, confondendo i compagni di questo, i quali finirono per chiamarlo con tale nome per gli anni successivi, ignorando bellamente le riprese degli insegnanti, incerti anch'essi su quale fosse l'appellativo piรน adatto, essendo stati piรน volte richiamati dall'uomo per aver "sbagliato" il nome del bambino, non che il piccolo tentรฒ mai di sistemare tale situazione, non aveva alcun interesse nel farlo, nulla sarebbe cambiato dopotutto.

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... โ Zhu โž

Un cognome alquanto popolare nel territorio cinese, oltre essere l'ennesimo motivo per il quale all'uomo di casa non andasse a genio il primo nome del figlio. Shu Zhu, la considerava una presa in giro, un'accoppiata che avrebbe potuto attirare derisione al bambino, un insieme troppo semplice, in effetti, che spesso venne confuso per il suo solo nominativo, lasciando i conoscenti in attesa di un cognome nonostante fosse giร  stato loro dato. Fattore alquanto spiritoso considerando la situazione similare della zia, Jiu Zhu, la quale non finiva mai di prendere in giro l'adorato nipote celandosi dagli occhi severi del fratello, conscia che una simile allegria non sarebbe stata accettata da questo se mai fosse stata scoperta. E certamente, lei, non si sarebbe lasciata sfuggire battutine come "Shu Shu, Shu! Tirati Shu!", ricevendo sguardi dubbiosi da chiunque mai la sentisse, non che in sรฉ potesse preoccuparla, quanto la possibilitร  che tali misere battute potessero mai raggiungere l'orecchio dell'uomo.

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... โ diciotto anni โž

Il determinare se Shu dimostri o meno la sua etร  sarebbe senza dubbio un fattore oggettivo, data la sua insolita peculiaritร  di ringiovanire o invecchiare a seconda della prospettiva da cui lo si osserva, non che per lui fosse un'estrema necessitร  quella di apparire piรน piccolo o piรน grande, ma la sua situazione apporta dei vantaggi la maggior parte delle volte, come essere invitato a sorpassare le code perchรฉ "รจ un ragazzino", un peccato che Shu non ne abbia mai potuto abusare o semplicemente provarci, gli sarebbe piaciuto, a dirla tutta, ma non ha mai avuto problemi di fila, lui. Nato sotto il segno della vergine, lo zodiaco che tanto segue lo definisce come un soggetto intelligente, analitico e perfezionista, in grado di risolvere qualunque problema pratico, il ragazzo apprezzerebbe poter dire che ciรฒ รจ corretto, ma, per quanto possa urtare la sua fede, esso non รจ tale. Un frivolo errore da niente, si direbbe, mettendo una toppa al magistrale errore dell'oroscopo nei suoi riguardi, dopotutto sarebbe ugualmente riuscito a giustificarlo con la stessa facilitร  con cui ogni qualvolta lo faceva il padre. Erano tristi le sue feste di compleanno, vuote, un miracolo se inaugurate, composta dai tre soli partecipanti, Shu compreso. L'uomo e la sorella, nessun'altro sarebbe stato invitato, lui non aveva bisogno d'altro se non loro, gli avevano detto, e col passare del tempo la situazione cambiรฒ ma di certo non in meglio, fino a ridursi a festeggiare esso con la sua sola compagnia, era divertente, ne era convinto, lui.

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... โ Cina โž

La madre di origini giapponesi, mentre il padre interamente cinese, e per amore la donna non ci pensรฒ due volte a trasferirsi nella cittร  del futuro marito, abbandonando le innumerevoli possibilitร  a lei riservate se rimasta a Tokyo, preferendo una vita ricolma di dolori che un'agevolata come quella che si prospettava nella cittร . Shu nacque a Canton, poi balzรฒ a Kunming, ritrovandosi, infine, a Suzhou, dove trascorse la sua vita fino ad oggi, luoghi mozzafiato, non c'รจ che dire, ma il paesaggio non ha mai suscitato interesse nel ragazzo, quanto i sentimenti e le persone legati ad ognuna delle tre tappe della sua esistenza.

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... โ Rintarou Iida โ€• The wolf game โž

Un ragazzo monotono, dicevano, troppo monotono. Con quei fini capelli nebbia, la pelle cerea e lo sguardo morto si faticava a riconoscerlo, tanto meno ricordarselo. Era stato addestrato in quel modo, dopotutto, a dimostrarsi un mediocre uomo, nessuno avrebbe mai dovuto avere sua memoria una volta scomparso, e in quanto volere del padre, Shu avrebbe silenziosamente obbedito a testa bassa. Il corpo solito a venire coperto da indumenti neri, quanto le iridi perennemente vuote a contrastare le corte ciocche costantemente pettinate ai lati del viso, nulla a renderlo speciale o come minimo diverso, lo stereotipo dell'uomo in carriera, forse, se non fosse che il ragazzo possedeva quel noioso aspetto fin dalla nascita.

Poi giunse lui, il Capo Dell'arcobaleno, ad aprirgli gli occhi sul mondo che aveva sempre desiderato, a donargli la forza di divenire Shu, uccidendo Shunyan nel momento in cui le dita si impregnarono delle tempere monocromatiche ai suoi occhi malati. Il caro amico lo aiutรฒ, le ciocche vennero tinte a scala, a simulare le sfumature del tanto amato arcobaleno sulla tagliuzzata e storta frangia, taglio praticato dal fanciullo privo di uno specchio adatto per compiere l'azione nel migliore dei mogli, dipingendo essa partendo da un rosso fuoco fino ad arrivare al blu oceano, esageratamente scompigliati a non trovare pace sul suo capo, specialmente lo scomodo seppur simpatico ciuffo arancio al lato destro del suo volto. Una benda stranamente oscura a dividere i due estremi, la tavolozza di colori e il grigiastro della parte superiore, richiesta esplicita del Capo dell'arcobaleno di non tingerla, mantenendo vivido il ricordo di chi egli era e di chi voleva dividere da sรฉ, avrebbe dovuto assicurarsi di non lasciare mai incontrare i colori con il monotono se non al di sotto della scura benda, altrimenti il suo arcobaleno si sarebbe dissolto per un lungo periodo.

Ma la chioma non fu di certo l'unico cambiamento apportato al suo aspetto, affatto, e gli occhi iniettati di un violetto acceso ne sono la prova, andati a sostituirsi al nero carbone di cui erano un tempo costituiti. Ovviamente opera delle lenti a contatto, di cui non si prende cura ma che in qualche modo non gli hanno mai causato problemi. La forma allungata seppur addolcita era sempre stata ammirata dalla zia, innamorata dei suoi occhi seppur privi di colore, esattamente come il nasino all'insรน, dalle note femminili, a dirla tutta, non che le labbra siano da meno, sottili e rosate, rovinate da fini taglietti dalla dubbia provenienza.

Non che essi siano le uniche cicatrici sospette sul suo corpo, ma qualsivoglia ferita o segno si possa rinvenire sul suo corpo non potrebbero mai passare in secondo piano rispetto al look considerato da chiunque possa mai averlo osservato come "esagerato". Senza dubbio vedere un ragazzo indossare spille da balia come orecchini e decorazioni sugli indumenti non รจ cosa da tutti i giorni, e sarebbe ancora piรน scioccante scoprire che anche quelle, alla vista innocue, spille poste sul tessuto non si fermino a perforare unicamente esso, ma anche ciรฒ che cela, come la sua pelle pallida, ricoperta di oramai cicatrizzati fori pronti ad essere utilizzati come agganci di esse. Potrebbe parere una sua qualche insana fantasia, e possibilmente potrebbe anche esserlo, ma poche sono le azioni prive di significato appartenenti a Shu, e ciรฒ non รจ da meno. Un simbolismo tutto suo, oltre che ad essere una punizione, di fatto, ad ogni attimo di tristezza, vi ne sarebbe aggiunto un ennesimo. Ma passando al loro significato, al giovane piace convincersi siano le sue ancore alla felicitร , il suo appiglio ad essa, e quando dimostrato debole un'ulteriore spilla avrebbe rafforzato essa oltre che condannare la sua volubilitร . Non gradisce particolarmente doverle aprire, di fatto cambia raramente i suoi indumenti, ed รจ sorprendente la sua abilitร  di emanare una soave fragranza di lavanda nonostante la sua scarsa igiene.

Oh, e come non notare il suo adorato collare? Un pezzo unico, creato dal suo amorevole Capo dell'arcobaleno apposta per lui. Un lungo cavo di cuoio dipinto a diramarsi in due diversi direzioni, sfociando in una coppia di tenere faccine stilizzate di gatti, non hanno nome, Shu non li considera animati, gli stanno antipatici, eppure รจ a loro che si รจ ispirato per abbinare l'ombretto solito a sfumare sotto gli occhi, blu e rosa, coordinati ai due ospiti indesiderati. Originariamente, entrambi, possedevano occhi e musetto, cancellati e sostituiti per ambedue da delle crocette, non li sopporta proprio. Fortunatamente, perรฒ, c'รจ la sua amata t-shirt, forse l'unico componente del suo perenne vestiario che non gli fu donato dal bambino. Una semplice scritta in un font simile al baloo, a formare la parola "hungry" in differenti tinteggiature, sottostante vi รจ la stampa di un'affamata bocca spalancata, non sono rare le volte in cui, prima di fare uno spuntino, Shu copre essa con una mano, sarebbe maleducazione mangiare a bocca aperta a suo dire. C'รจ da ricordate del corpo mingherlino di Shu, il quale sprofonda all'interno dell'ampia giacca appartenente alla zia, decisamente piรน alta di lui, illustrata di una fantasia spaziale adorata dal giovane, abbastanza colorata per i suoi gusti seguendo le direttive dell'amichetto.

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Shu non รจ mai stato simpatico agli altri bambini, lo ritenevano strano, irritante, e soprattutto noioso. Un copione, ecco cos'era per loro. E come si potrebbe mai donar loro torto? Nel suo sguardo vuoto e viso gelido, non si potevano scorgere emozioni che non fossero state sottratte da un compagno, quasi a simulare il riflesso dell'interessato. Indubbiamente pareva insolito scorgere un bambino dalla monotona apparenza e dall'incapacitร  di esprimersi con parole proprie, tramutarsi tutto d'un tratto in un giocoso bambino, plagiando tali e quali qualsiasi fossero le anche piรน inutili delle abitudini dell'originale, passando da appropriarsi dei suoi movimenti fino a fare lo stesso con l'interezza della sua personalitร , venendo persino scambiato per la persona in questione la maggior parte delle volte, se non fosse la tristezza emanata dalla sua apparenza fin dal primo sguardo. Non importava, del resto quanto il fasullo sorriso potesse essere ampio a copiare quello dell'amichetto, il suo aspetto monotono non avrebbe mai raggirato i furbi compagni, condannandolo a interminabili solitarie giornate. Le sue impersonazioni, d'altronde, non si limitavano ai coetanei, fingendosi persino gli insegnanti e il personale dell'edificio, comportamenti spesso causa di richiami continui, data la sua costanza nel copiarli, non battendo ciglio neppure agli avvertimenti di questi. E di certo la situazione non tramutรฒ col passare del tempo. La sua scelta, inizialmente, non si basava su una classifica ben chiara su per chi provasse interesse piuttosto di coloro che rinnegava, ma alla semplice scelta di ritrovare il carattere piรน adeguato per trascorrere la giornata. In fin dei conti, Shu, non possiede personalitร , non propria per lo meno, la sua, malgrado possa apparire insolito, non รจ mai realmente esistita. Alcun tratto del ragazzo in cui รจ intrappolato fra le brevi pause da un carattere ad un altro non possiede il benchรฉ minimo atteggiamento o unicitร  che sia in grado di differenziarlo da chiunque altro o donargli per lo meno un'identitร  tutta sua, sfociando nell'esagerato quando lo si osservava contemplare il vuoto in attesa di qualcuno la cui natura era capace di attirare la sua attenzione.

Tuttavia, il giovane pare essersi liberato di quel sรฉ tanto vuoto, pur avendolo solamente addormentato in attesa dei rari momenti di debolezza durante i quali puรฒ fare la sua comparsa indisturbato, attimi in seguito puniti da egli, come giร  spiegato. Fu il Conte dell'arcobaleno ad indicargli la retta via, insegnandogli ad usufruire al meglio del suo dono, unendo cosรฌ i tre caratteri assimilati considerati i pilastri fondamentali della sua esistenza.

Il primo quello del padre, gelido e privo di pietร , sola giustizia egoistica e assoluto controllo su chiunque potesse mai opporsi al suo volere, l'uomo di casa, si definiva egli, esercitando il proprio potere su chicchessia, conscio delle proprie armi fisiche, ma anche verbali, abile nel raggirare e ferire la mente umana.

Poi il secondo carattere, appartenente alla cara zia, una donna di buon cuore, premurosa, dolce ed amabile, in grado di attirare con facilitร  la simpatia altrui cosรฌ come sguardi indiscreti. Disperata e disposta a tutto pur di assicurare la propria salvezza e quella del nipote, non pensava due volte a vendere il proprio corpo per raggiungere l'intento, desiderata da molti, bramosi della sua persona sensuale e accattivante, tanto quanto la sua indole carismatica, abile nel celare la sua innata fragilitร , solita a mostrarsi dinanzi il fratello.

Ed infine, il terzo, il decisivo per Shu, la personalitร  del bambino che tanto ammirava, Conte arcobaleno, ricevendo il suo stesso consenso nell'appropriarsi di essa. Una natura totalmente normale considerata l'etร  di egli, infantile e spensierato, tratti visti e rivisti dal ragazzo in innumerevoli coetanei anni prima, ma differenti quando appartenenti al bambino in questione, quasi a divenire differenti. Un'innocenza che nascondeva del maturo, forse sinistro sapore.

Il signor Zhu, l'insieme di tre differenti persone, a renderlo uno strano soggetto, e a lui non dispiace tale appellativo, e non sono state poche le volte in cui potรฉ udire esso riferito ai suoi confronti. A dirla tutta, Shu adora venir definito tale, spiccare nella folla, in negativo o positivo, che sia per i suoi colori, o per il suo vestiario oppure ancora per il suo rivolgere parola a ciascun passante incrociasse. I suoi argomenti incentrati la maggior parte delle volte ad elogiare gli arcobaleni e i colori in generale, seppur egli non ne abbia mai potuto godere in prima persona, limitandosi a quanto riferito dall'amichetto, insultando poi a gran voce lo sconosciuto, finendo per scoppiare in una fittizia crisi di pianto se mai richiamato dalla persona, fuggendo in conclusione. Un tipo difficile da annoiare, sebbene lo sia costantemente, non trovando niente di piรน divertente del fantasticare a voce alta, liberandosi in interminabili discorsi su una realtร  differente, su un mondo a colori che lui non ha mai potuto possedere, e su quanto abbia voglia di fare una scappatella con qualcuno, mantenendo quel suo tono innocente malgrado la malizia nel suo sguardo.

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Una storia destinata all'oblio, no, il signor Zhu e la moglie non erano fatti l'uno per l'altra, a dispetto del semplice fatto che egli non era fatto per nessuno, in veritร , mentre ella possedeva un cuore troppo grande da gestire per lui, e tale inconvenienza attirรฒ l'antipatia di questo fin subito dopo il loro matrimonio. Costanti malelingue a colpire la povera donna, imperterrita nel mantenere il suo sorriso nonostante la crudeltร  del marito. I mesi trascorsero e, prematuro, nacque Shu, oh, l'uomo lo odiava, odiava incondizionatamente il suo stesso figlio, una parte della moglie costretto a mantenere al suo fianco a ricordargli ogni giorno di ella. Trascorse i primi otto anni di vita sotto le cure di egli e della premurosa zia, innamorata a dir poco del nipote, affetto che il fratello non perdeva occasione di squarciare. Un uomo spregevole, pronto a costringere la sorella e il suo stesso figlio ad una vita bianca e nera, entrambi affetti da acromatopsia, legati a due semplici colori per osservare il mondo che li circondava, ed egli ne prendeva vantaggio, divertendosi ad obbligarli a seguire una vita altrettanto monocromatica, priva di allegria, risate, regola severamente punita se trasgredita, ripercussioni per le quali la sorella si proponeva volontaria, pur di evitare dolore al caro nipote, la maggior parte ugualmente implicato nelle percosse da parte del padre, furioso nel pensare che qualcuno potesse mai opporsi al suo volere. Shu aveva compiuto da poco otto anni, e la zia, piรน stanca che mai, sfruttรฒ una delle sue tante conoscenze da letto per potersi finalmente liberare del fratello. Un denuncia immediatamente presa in considerazione dalle autoritร  spinte dallo spasimante poliziotto della donna, finendo per concludere le indagini un mese dopo, ricavando vividi filmati degli abusi domestici, condannandolo a tre anni, seguiti da un periodo di arresti domiciliari, prolungati notevolmente dallo zampino del poliziotto. Un finale felice, si direbbe, finalmente una vita tranquilla fra zia e nipote, l'uno a preoccuparsi dell'altra, ma purtroppo non c'รจ mai una fine al peggio, e fu Shu a distruggere quell'utopia su cui la donna aveva tanto fantasticato, trasformandosi nel tanto odiato fratello di ella. Lui provava un'infondata idolatria per l'uomo. tanto da spingersi a conservare gelosamente per ulteriori mesi la mostruosa anima di questo, riducendosi a maltrattare la povera zia, giochi mentali pari a quelli del padre, cosรฌ come le percorse sorprendentemente violente per la sua giovane etร , ed ella, in silenzio, non tentava neppure di opporsi, troppo innamorata del nipote per sognarsi mai di dividersi da lui o condannarlo. Passarono cinque anni, Shu aveva tredici anni, appena tornato dall'ultimo giorno di scuola, e fu quel giorno che, aprendo la porta della cucina, ritrovรฒ il corpo senza vita della zia, un'overdose di farmaci, venne classificato come un suicidio dalle autoritร . L'ultimo volere della donna quello di affidare il caro nipote ad uno dei suoi tanti uomini, il signor Shing, benestante ed alto rango sociale, talmente innamorato della defunta da accettare la richiesta senza batter ciglio. Cosรฌ, Shu andรฒ a vivere sotto le cure del signore, e gli sguardi di questo lasciavano poco all'immaginazione quando gli domandรฒ fin da subito di comportarsi come la zia. Il ragazzo aveva quindici anni nel momento in cui l'altro gli propose il suo primo rapporto, e lui, conscio che la donna al suo posto avrebbe accettato, agรฌ di conseguenza, continuando tale relazione per ben 2 anni, mantenendo le movenze e lo sguardo di colei amata dall'uomo. In un giorno d'agosto, potรฉ scorgere nel cielo un qualcosa di inaspettato, come un flash, per un istante ammirรฒ un maestoso arcobaleno, e ne fu subito rapito, sconvolto da quei colori mai riconosciuti in tutta la sua vita. Ne divenne cosรฌ ossessionato, a tal punto che il signor Shing, stufo di quel repentino cambiamento, tentรฒ in ogni modo di far riaffiorare la donna in lui, vestendolo degli abiti di questa, di cui la stoffa finiva per venire dipinta da tempera di cui Shu non poteva vedere i colori, ma che amava ugualmente indossare. Il padrone di casa, arrivato al limite e privato persino del tanto bramato sesso, lo rinchiuse in cantina, speranzoso che tale gesto potesse farlo "rinsanire". Eppure ciรฒ non fece altro che peggiorare la situazione, specialmente all'arrivo di un ospite a sorpresa. Un bambino dalla bassa statura, forse intorno ai dieci anni, si affacciava spesso alla piccola finestrella, ad osservare il povero ragazzo, a sfamarsi degli abbondanti pasti serviti da Shing. Fin quando, ad un certo punto, il piccoletto aprรฌ lo sportellino della finestra, entrando nella stanza, proclamandosi immediatamente Conte dell'arcobaleno. Giorno dopo giorno, passarono ore ed ore assieme, a fantasticare e a contemplare i colori, ricevendo innumerevoli insegnamenti su di essi dal bambino, e cosรฌ, col passare del tempo, assimilรฒ anche il carattere del bambino, che andรฒ a scombussolare l'equilibrio dei due precedenti.

โ€• ๐™ฐ๐š‹๐š’๐š•๐š’๐š๐šŠ' . . .

. . . โ€• Imitazione -- Come ben si sarร  capito, giunti a questo punto, Shu possiede una formidabile capacitร  di imitazione. Durante le giornate scolastiche gli venne chiesto piรน di una volta di prendere parte al club di teatro, le sue doti non passavano di certo inosservate, ma lui, ogni volta, rifiutava, con grande gioia dei partecipanti del club, non esattamente in vena di possedere una tale seccatura nel club. Diceva potesse immedesimarsi interamente in qualcuno solamente se osservato per abbastanza tempo, e la lettura non lo avrebbe aiutato ad inquadrare una persona quanto la vista e l'udito. Ancora oggi, Shu, non si trova in grado di copiare il carattere altrui se semplicemente dettato a voce o scritto.

. . . โ€• Sopportazione del dolore -- Forse a causa del padre, forse di mano propria, fatto sta che Shu difficilmente potrebbe venir piegato dal dolore, e, se ciรฒ accadesse, continuerebbe a ridere, altrimenti il resto della punizione se la infliggerebbe da solo a tempo debito, come giร  detto, rifiutare la tristezza รจ la regola principale della sua lista immaginaria. Certo, รจ umano, perciรฒ non sarร  mai immune ad esso, semplicemente riuscirebbe a sopportarlo maggiormente rispetto a qualcun'altro.

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... โ Perdere i colori โž

Considerata la sua condizione, possedere una simile paura potrebbe suonare ironico e parecchio insensato, eppure, Shu, non si รจ mai ancorato alla sua sola vista per desiderare di vivere in un mondo a colori, piuttosto alla sua mente, alla convinzione che esso lo sia malgrado lui non possa goderselo. Il solo pensiero di star sfiorando della tempera azzurra, ad esempio, รจ sufficiente per far beare il ragazzo, esattamente come insegnato dal Conte dell'arcobaleno, il salvatore della sua fede. Ed รจ proprio per questo che se mai qualcuno provasse a convincerlo che egli รจ ora privo di colori, ascolterebbe solo ed unicamente le parole del bambino, non credendo a nessun altro oltre lui. Il problema, dunque, sorgerebbe se mai questo concordasse con la persona in questione, dicendo a sua volta che il ragazzo era tornato bianco e nero, e che non sarebbe piรน potuto fiorire nei suoi colori, essendo destinato ad una vita monocromatica. Shu, terrorizzato, si chiuderebbe in un silenzio a dir poco inusuale per lui, come paralizzato all'idea di essere condannato ad un'esistenza simile. Lui non ha paura della morte, quanto invece del pensiero di morire come una macchia priva di colori. Rimarrebbe tacito fino a quando lasciato da solo, a quel punto scoppierebbe in un pianto disperato, frenato solamente dalla comparsa di un secondo soggetto o dallo smentire delle parole del Conde dell'arcobaleno. Inutile dire che dopo ciรฒ, si troverebbe costretto a punirsi per aver dato sfogo alla tanto rinnegata tristezza.

... โ Demofobia โž

Dopo aver specificato il suo piacere nello spiccare fra la massa risulterebbe alquanto contraddittorio possedere la fobia della folla, tuttavia Shu riserva sempre nuove sorprese, e questa รจ una di loro. Il giovane, fin dalla tenera infanzia, รจ sempre risultato un componente passeggero del paesaggio, destinato a venir dimenticato non appena sorpassato, ed รจ esattamente questo ciรฒ che riempie di timore il cuore del cinese, lo sguardo sconosciuto e indecifrabile degli scattanti passanti, incapace di soffermarsi ad identificarne alcuno, tanto quanto loro sono inabili di soffermarsi per donargli un solo sguardo, e il solo pensiero che benchรฉ si sia vestito di colori il mondo non possa ancora sfamarsene e donargli le attenzioni meritate lo manda in palla, in un misto di rabbia derivata dal padre e immenso panico ricavato dalla zia. L'immagine di interminabili volti a sorpassarlo incuranti della su presenza sarebbe un peso troppo grande per il petto del fanciullo, tanto da costringerlo a implorare attenzioni a parole prima di piegarsi al suolo terrorizzato dalla freddezza dei loro volti, ricordo indelebile del tanto ammirato padre, in qualche modo anch'egli la ragione di quel terrore impresso nella sua anima. Shu, nonostante tutto, รจ benedetto dalla sua capacitร  di immaginare i colori anche laddove essi sono assenti, riuscendo ad attenuare la sua paura sostituendo ad ognuna di quelle figure vivide sfumature arcobaleno, seppur ciรฒ durerebbe ben poco, finendo per tornare piegato sulle proprie ginocchia ad attendere che ciรฒ finisca mentre manterrebbe il suo perenne sorriso inscalfibile sul viso.

โ€• ๐™พ๐š›๐š’๐šŽ๐š—๐š๐šŠ๐š–๐šŽ๐š—๐š๐š˜ ๐šœ๐šŽ๐šœ๐šœ๐šž๐šŠ๐š•๐šŽ . . .

... โ Omosessuale โ€• Demiromantico โž

โ€• ๐™ณ๐š’๐šœ๐š™๐š˜๐š—๐š’๐š‹๐š’๐š•๐š’๐š๐šŠ' ๐šŠ ๐š›๐šŽ๐š•๐šŠ๐šฃ๐š’๐š˜๐š—๐š’ . . .

... โ Disponibile โž

Shu, nell'intero arco della sua vita, non ha mai scoperto cosa sia l'amore, nรฉ fraterno, nรฉ carnale, ma soprattutto la forma piรน discussa di questo. Non ha mai avuto la fortunata di innamorarsi, di potersi vantare della sua cotta, dell'aver ricevuto il sorriso di una ragazza, no, Shu non รจ neppure a conoscenza dell'esistenza di simili atti d'allegria. L'amore della zia, di certo fu piรน che presente, ma mai ricambiato dal nipote, troppo concentrato ad assimilare l'indole paterna assieme alle direttive di questo per lasciarsi andare agli insegnamenti affettivi della donna, crescendo ignorante in materia, tuttavia, il suo animo non fu mai d'aiuto nel suo percorso, inabile di provare sentimenti naturali per un ragazzo della sua etร , fallendo nel tentativo di accendere il suo cuore quando dinanzi alla gentilezza di un'estranea o un'estraneo. Arrivรฒ poi il signor Shing a far crollare qualsivoglia inizio di castello creato dalla zia nel petto del fanciullo, aveva tentato, lei, di illustrargli le basi di un sentimento, dell'importanza di trovare la propria roccia, di non seguire il suo esempio, consigli ignorati dallo Shu imperterrito nell'imitare la crudeltร  del padre. Dunque, Shing, creรฒ un ennesimo interrogativo alla mente giร  ignorante di suo appartenente al ragazzo. Era quello l'amore? Sesso durante il quale l'altro sperava di star stringendo a sรฉ il corpo di un'altra? A Shu andava bene, non che avesse altri esempi a cui aspirare, perciรฒ si sarebbe detto di amare Shing, esattamente come avrebbe fatto sua zia al suo posto, dopotutto era stato lui a chiedergli di divenire ella, perciรฒ avrebbe obbedito fino alla fine, sperando in cuor suo che un minimo di quel sentimento appartenesse anche a lui. Shu non ha mai amato, per il semplice fatto che non ha la minima idea di cosa ciรฒ possa essere, riducendolo a semplice sesso. Magari, se mai potesse comprendere quel sentimento mai provato, riuscirebbe a vedere i colori che ha sempre desiderato e che aveva sempre ridotto a semplice materia, ignorando il colorito dei sentimenti. Pazzo, sano, violento, pacato, per Shu non farebbe differenza, lui non avrebbe mai paura di alcuno, tanto meno della persona attraverso la quale potrebbe finalmente vedere l'arcobaleno e scoprire cosa si nasconde al di sotto di quelle finte persone di cui si รจ appropriato per nascondere il Shu che non ha mai realmente conosciuto.

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Sarebbe tutto fin troppo confusionario per il suo povero cuoricino, benchรฉ cercherebbe di convincere entrambi di essere lui il capo della coppia c'รจ molta probabilitร  che fallisca miseramente, ma che non venga sottovalutato! Il caro Shu ha qualche asso nella manica che potrebbe sorprendere molti, non per nulla รจ (oltre il vice-Conte dell'arcobaleno) anche il re della malizia, e difficilmente lo si potrebbe imbarazzare a tal punto da rendere il piรน debole fra i due, non vedrebbe l'ora di scherzare e ridere in compagnia dell'"anima gemella", come l* definirebbe lui, trascorrendo ore intere a narrare delle proprie fantasie e della bellezza dei colori, di quanto vorrebbe poter osservare un arcobaleno assieme a l*i, solo per poterlo ammirare attraverso i suoi occhi, convinto di essere finalmente in grado di vedere i colori grazie ai sentimenti provati per l'altr*, riempiendol* di complimenti per poi scalare sempre di piรน sull'insensato, come: "Belle narici!", divertendosi nel processo, fino a stancarsi e insultarl* fintamente seccato. Impegnandosi ad essere una persona rispettosa, farebbe di tutto per non cadere nella tentazione di imitare l'amat* quando rimasto solo per non sentire la sua mancanza, faticando a star** alla larga per troppo tempo, finendo per imitare i suoi modi e coccolarsi nell'attesa. Avrebbe bisogno di tempo prima di poter avere un rapporto, volendo sconfiggere la sua credenza iniziale, dimostrando a sรฉ stesso che l'amore non รจ solamente ciรฒ, necessitando perรฒ del sostegno del partner, non mancando perรฒ occasione di fare fraintendibili allusioni, come suo solito, ma in questo caso davvero sentite. Dedicherebbe tutto sรฉ stesso ad assicurare la sua felicitร , non volendo mai rovinare un carattere tanto prezioso come quello appartenente a l*i, pronto a sacrificare la propria vita, avendo la consapevolezza di essere morto circondato dai colori che ha sempre desiderato grazie all'amat*.

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Trovare qualcuno che possa soddisfare i puntigliosi gusti di Shu diventa piรน difficile ogni anno che passa, riducendosi solo ed unicamente al Conte dell'arcobaleno, ma ancora piรน arduo sarebbe scovare qualcheduno in grado di reggere il confronto con egli, ma se proprio il ragazzo dovesse scegliere direbbe che le persone sincere non sono poi cosรฌ male. Pur non essendo un santo della veritร  lui stesso, tende ad apprezzare i caratteri fantasiosi e sinceri, nonostante sotto sotto sia esageratamente intrigato dalle persone che fatica a decifrare, queste sono piรน uniche che rare, dopotutto lui รจ cresciuto giudicando e appropriandosi della natura altrui, non riscontrando mai alcun problema a leggerne immediatamente le sfaccettature, ma l'dea di doversi impegnare per risolvere il mistero di un animo lo entusiasma non poco.

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I rovina feste, coloro che intendono privarlo della gioia di fantasticare come e quando piรน gli aggrada,e da cui ne deriva anche l'antipatia verso i cosรฌ detti "leader", da lui teneramente soprannominati senza alcun problema "Bastardi", andandone persino fiero. Li considera dei protagonisti da quattro soldi, prevedibili e pieni di sรฉ, proclamando di poter divenire una versione dieci volte migliore di ognuno di loro se solo si concentrasse, fattore forse vero, forse no, ad ogni modo ciรฒ non significa che si opporrebbe al volere della maggioranza, ma piuttosto non riscontrerebbe alcun problema ad esprimere il suo evidente disinteresse riguardo le direttive fornite dal soggetto, non perdendo occasione per lanciargli frecciatine o simili, divertendosi a prenderlo in giro e raggirarlo qualora capitasse l'occasione.

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. . . โ€• L'oroscopo -- in quanto una passione del padre, fu inevitabile che divenisse tale anche per il figlio, affascinato dalla capacitร  del semplice destino di determinare tratti del carattere e possibili eventi futuri del soggetto, tuttavia c'รจ da specificare il fatto che Shu non sia un ingenuo, per quanto possa rivelarsi tale in alcuni campi, รจ a conoscenza della falsitร  di ciรฒ, ma questa consapevolezza non lo frenรฒ mai dallo sfogliare giornalini a riguardo in cerca di spunti da cui poter trarre divertenti fantasie da narrare durante le sue interminabili sedute di chiacchiera.

. . . โ€• I colori -- Come oramai sarร  a dir poco ovvio, Shu รจ totalmente dedito ai colori di cui รจ costituito il mondo, seppur egli non abbia mai posseduto il privilegio di poterne godere in prima persona. Non furono mai ben chiari i motivi per cui, per quell'indelebile frangente potรฉ ammirare essi in mostra sull'arcobaleno dipinto nel cielo, ricordo che mai potrร  distogliere dalla sua mente. Li considera pura fantasia, forse perchรฉ sempre stati considerati utopici per lo stesso, idolatrandoli come non mai ad ogni occasione.

. . . โ€• I pappagalli -- Forse piรน riconducibili a suoi animali guida, Shu non รจ certo delle motivazioni per cui adora tanto quelle piccole e fastidiose, ma da un occhio esterno le somiglianze sono impossibili da negare. La sete di colori e di pavoneggiarsi nell'indossarli, ma soprattutto la loro abilitร  nel copiare le persone, senza dubbio una capacitร  ricorrente anche per il ragazzo. Una volta chiese al signor Shing di comprargliene uno, e lui, in tutto il suo egoismo, rispose che la zia mai avrebbe fatto una simile richiesta e che stava quindi uscendo dal personaggio, zittendolo nell'immediato, limitandosi a leggerne a riguardo esclusivamente sui libri inutilmente illustrati di illustrazioni dagli sgargianti toni.

. . . โ€• Il drama -- come una piccola vipera, troverebbe intrattenente l'assistere ad una scenetta degna di teatro, godendosela in lontananza fino alla sua conclusione, non pensandosi due volte prima di spargere divertito la voce di un avvenimento scioccante, senza mai permettersi di fare nomi e cognomi, trovando ciรฒ troppo noioso per i suoi gusti preferendo quindi siano gli altri a trarre le proprie conclusioni.

. . . โ€• L'arte -- d'ogni tipo, considerandola un modo astratto per appropriarsi dei propri colori, un'altro motivo, secondo lui, per il quale non รจ ancora stato in grado di raggiungere i propri.

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. . . โ€• I colori monocromatici -- La sua malattia ne รจ senza dubbio la motivazione principale per cui egli disprezzi in tal modo il bianco, il nero e le sfumature derivate da tale unione, ritenendoli opprimenti e vuoti, costretto ad osservarli fin dall'inizio della sua vita, odio aggravato quando scorse i colori per la prima ed ultima volta, chiedendosi il perchรฉ di una simile bruttezza a ricoprire le tonalitร  del paesaggio.

. . . โ€• La zucca -- Shu detesta profondamente qualsivoglia sapore possa mai solamente avvinarsi al sapore di questa verdura, ritenendola una grandissima testa vuoto o tanti bei nomignoli dal linguaggio piรน colorito.

. . . โ€• I neonati -- noiosi a detta sua, privi di carattere da cui trarre ispirazione, e poi lo mandano nel panico. Il non sapere come comportarsi non gli piace affatto, e se mai dovesse trovarsi faccia a faccia con un bambino piangente probabilmente finirebbe per unirsi a lui, iniziando a piangere a sua volta, speranzoso che quella solidarietร  possa farlo tacere.

. . . โ€• Le persone prive di umorismo -- E lui, quando immedesimato soprattutto nel padre, sarebbe il primo a non possederne, agendo con fare dittatoriale esattamente come quell'orribile uomo tanto odiato quanto amato dal ragazzo, risultando violento e subdolo al pari di egli, non facendosi problemi ad alzare le mani oppure a mettere in atto uno dei tanti classici giochetti mentali dell'uomo.

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Una prova di coraggio, si รจ detto, l'ultimo livello da superare per ritrovare i colori desiderati. Shu non ha il benchรฉ minimo interesse sul bene materiale in palio, quanto invece per quello spirituale. L'indole d'orgoglio appartenente al padre fu la principale fonte del coraggio nella decisione di partecipare, seppur l'animo cauto della zia tentava di sviarlo dalla sua scelta, a dispetto del fatto che essa fosse giร  stata presa, e Shu รจ fermo nella convinzione di dover seguire per primo l'istinto del padre piuttosto che quello di ella. E' dell'idea che alla fine del percorso, finalmente, potrร  giungere alla felicitร  assieme al Conte dell'arcobaleno e ai suoi colori, avendolo riferito lui stesso durante una delle loro chiacchierate, e lui, ovviamente, non ha esitato a fare totale affidamento alle sue parole, malgrado fuoriuscite dalle labbra di un bambino fin troppo sognante, ma oramai anche lui era infetto dall'infantilitร  naturale per l'altro, nonostante Shu possegga un'ammirevole cinicitร  e morale realista, quasi pessimista, se solo fosse il Conte dell'arcobaleno ad ordinarglielo, sarebbe disposto a darsi fuoco senza batter ciglio. Forse non si renderร  mai conto che ciรฒ non รจ altro se non la vendetta indiretta del padre, capace di modellare il figlio senza neppure essere presente, ma col solo ricordo della sua natura.

โ€• ๐™ฒ๐š˜๐š–๐šŽ ๐š›๐šŽ๐šŠ๐š๐š’๐šœ๐šŒ๐šŽ . . .

... โ Al risveglio โž

Dopo un istante di spaesamento, si lascerebbe immediatamente andare ad una fragorosa risata, guidata dal suo bambinesco modo di fare, celando il suo terrore opprimente. Di fatto, Shu, cadrebbe a dir poco nel panico, troppo abile, perรฒ, nel celarlo, preferendo sostituire un urlo ad una risata come suo solito. Tenterebbe in vado di spremere le meningi a sopprimere quel suo stato di pura ansia, in seguito, se completamente solo e privo della compagnia di qualcuno, si concentrerebbe nel narrare a proposito di qualche sua fantasticheria per non soffrire la solitudine dell'attimo, giocherellando con le spille da balia, divertendosi a tirarle e rigirarle sul posto, incurante del fastidio che ne ricaverebbe.

... โ Alle varie torture che verranno applicate โž

Il dolore non lo ha mai spaventato, forse in cuor suo sรฌ, ma nell'ultima versione di sรฉ รจ estremamente abile nel sopportare fisicamente esso, malgrado la resistenza mentale non sia alla pari. Continuerebbe a ridere imperterrito, cercando alle volte, di scherzare a fatica, prendendosi gioco di chiunque lo stia ascoltando. Terrebbe costantemente gli occhi chiusi, terrorizzato all'idea di poter scorgere dei colori quando immerso in quel dolore, l'idea che il proprio desiderio possa realizzarsi in una situazione tanto malvagia non gli andrebbe affatto a genio. Nel processo, tenterebbe di non smettere mai di parlare, forse per rimanere sveglio, oppure per dimenticare la situazione, liberandosi alle volte in scatti d'ira improvvisi, urlando e insultando chicchessia, accusandolo di essere inferiore a lui, non potendosi quindi permettere di oltraggiarlo in tale modo, tornando subito dopo a ridere e atteggiarsi come poco prima, alle volte lacrimando celatamente.

... โ Agli organizzatori โž

Non perderebbe tempo, e subito si concentrerebbe a scovarne il carattere nei piรน piccoli dettagli. Li coinvolgerebbe nelle sue continue chiacchierate, divertendosi a cambiare personalitร  quando piรน gli aggrada per puro divertimento, basandosi su quelle identificate fino a quel momento. Non li odierebbe, certamente non li apprezzerebbe nemmeno, ma non sfoggerebbe al vento la sua antipatia, basandosi sulla loro persona cosรฌ come farebbe nei riguardi di chiunque. Li insulterebbe molto spesso, alle volte con garbo, altre visibilmente stizzito, lasciandosi prendere dall'indole del padre, non perdendo occasione per rigirare i loro giochetti contro di loro se mai se ne presentasse la possibilitร . Fin da subito, li considererebbe a prescindere come un punto di riferimento, probabilmente venendo costantemente ricercati da questo per conversare o cadere nei suoi scherzosi tranelli, rimanendo, nonostante tutto, ubbidiente se richiesto nel momento giusto, cioรจ quando non preferisce atteggiarsi come il padre, a quel punto diventerebbe alquanto difficile da gestire.

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No, non lo farebbe mai. Essendo stata una richiesta del Conte dell'arcobaleno non potrebbe mai pensare di deluderlo in tal modo, specialmente sapendo che se mai ne uscisse dovrebbe tornare da lui con la coda fra le gambe per proclamare la sua sconfitta, spaventandosi al pensiero di aver perso una volta per tutte la sua unica occasione di incoronare il suo sogno. Uscirne vincitore o fuggitivo non farebbe alcuna differenza per Shu, essendo il suo obbiettivo tutt'altro, e quella sarebbe la sua vera vittoria, la quale vuole assolutamente ottenere.

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. . . โ€• Capelli -- In tutto quel tempo da quando ha deciso di tingerli, ha imparato la loro sequenza cosรฌ come la differenze tinta d'ogni ciocca, prendendo come vizio quello di sistemare una ciocca del colore corrispondente al suo stato d'animo a sbucare al di sopra della bandana. Suddividendo esse in rosso la rabbia, verde il disgusto, arancione il divertimento, il giallo l'emozione e infine il blu, la ciocca che si รจ sempre rifiutato di mettere in mostra poichรฉ stava ad indicare la tristezza.

. . . โ€• Collare -- Per puro divertimento, ha deciso di donare l'altra estremitร  del collare a chiunque gli stia simpatico.

. . . โ€• Dad jokes -- Se c'รจ una cosa che fa' piegare dalle risate Shu, sono senza ombra di dubbio i cosรฌ detti dad jokes, quelle battute solite a non divertire assolutamente nessuno, tranne il ragazzo, un vero e proprio amante di esse, cosa che lo ha spinto a comperare infinitร  di libri a riguardo, solo per poterle raccontare a raffica al povero amichetto, oramai entrambi le sanno a memoria, ognuna delle cinquantasette battute per le novanta pagine.

๐™๐™๐™š ๐™š๐™ฃ๐™™.

๐‡๐จ๐ฉ๐ž ๐ฒ๐จ๐ฎ ๐ฅ๐ข๐ค๐ž ๐ข๐ญ!

๐—น๐—ถ๐—น ๐—ป๐—ผ๐˜๐—ฒ - questo bimbo รจ tanto poco etero, che bello ๐Ÿ‘‰๐Ÿ‘ˆ
Sto dormendo in piedi quindi non ho idea di come possa essere uscito aiut, spero comunque possa piacerti!
Chiedo scusa per il ritardo ma il giorno in cui riuscirรฒ a consegnare una scheda in orario รจ ancora lontano sigh ๐Ÿ’ซ

Bแบกn ฤ‘ang ฤ‘แปc truyแป‡n trรชn: AzTruyen.Top