... 𝒯𝒽𝑒 𝓇𝑜𝓈𝑒 𝓂𝒶𝓃𝑜𝓇「 𝐆𝐚𝐛𝐫𝐢𝐞𝐥 𝐇𝐨𝐥𝐥𝐚𝐧𝐝 」
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⤿ 𝚏𝚘𝚛 . . .
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... 𝚠𝚛𝚒𝚝𝚒𝚗𝚐 ...
∂৲ ❜ nome
⑀╮ ❛ Gabriel
Di radici ebraiche ( Hebrew: / גַבְרִיאֵל), tale nome assume un unico e solo significato "Dio è il mio giudice". Agli occhi di un soggetto dal cuore ricolmo dell'amore verso il Signore, nominare un innocente neonato dalla pura aurea nello stesso modo di un uomo dal devoto vissuto parve senza alcun dubbio un dovuto regalo verso colui a cui la vita di quest'ultimo sarebbe stata saldamente legata dal giorno in cui venne al mondo in poi. I genitori, certi dell'aver appena ricevuto un raro e meritato dono da parte di Dio, presentarono il nascituro al mondo come un benedetto essere appena sfiorato dalle ali misericordiose di un angelo, lasciando orgogliosi che ciò divenisse l'assoluta realtà per qualsiasi accanito credente a contatto con tale debole creatura. L'aspetto purificato di questo ebbe l'effetto di un dolce incantesimo sulle menti di qualsivoglia individuo al suo cospetto, venendo senza alcuno sforzo classificato come figlio del Signore stesso, evidenziando il nome a lui attribuito a gran voce, trasformandosi in una statua dinnanzi agli occhi speranzosi di un miracolo dei soliti a frequentare con morbosa puntualità la chiesa, all'interno della quale il suo nome da lì a poco sarebbe andato a sostituirsi alla raffigurazione dell'Arcangelo Gabriele. Abbandonandosi al volere altrui, permise alla falsa realtà di condurre la sua vita, rimanendo devoto a colui da molti creduto l'unica verità, seguendo così il dettato del suo nome, considerando egli come suo eterno ed unico giudice dal volere capace di superare quello degli stessi genitori del giovane. Fu l'arrivo di un ospite all'apparenza indesiderato a sconvolgere i rigidi piani della famiglia di quest'ultimo, coinvolgendo col passare degli anni l'entità stessa del ragazzo, fino alla nascita di un secondo nome:
⑀╮ ❛ Falsum Fidelis
Per un occhio attento, tale nome è in grado di lasciare che il proprio significato venga facilmente cifrato, il quale è "Falso Fedele". La palese devozione al Signore è già più che ovvia, allora qual è il motivo di ciò? La capacità del meschino individuo di mettere in confusione la debole mente del ragazzo con estrema facilità unita alla malizia posseduta da egli. "Dio è il mio giudice", quanto può realmente essere la più pura delle verità per un giovane costretto a rendere essa tale senza possibilità di effettiva scelta fin dalla nascita? Semplici domande sono in grado di trasformarsi con velocità in dubbi insormontabili nella mente del giovane, fino a divenire paure. Preda di tale rete di tranelli, Gabriel finì per assecondare le credenze dell'ospite, convincendosi alla fin fine di non essere nient'altro che un falso credente come narrato dal soggetto costantemente al suo fianco, decidendo pur sempre di cercare conforto fra le calorose braccia di Dio, chiedendo perdono per il proprio animo bugiardo, speranzoso che i genitori potessero aver pietà di lui e di ciò che era diventato, ma per tali cristiani non c'era scusante per un simile oltraggio.
∂৲ ❜ cognome
⑀╮ ❛ Holland
Con estremo orgoglio, il giovane porta il cognome della famiglia più rinomata del profondamente cristiano paese in cui vennero al mondo i suoi antenati. Consci della propria rilevanza all'interno della società, i genitori sfruttarono essa con egoismo, usando il nome dell'amato Signore per mettere a tacere il minimo pettegolezzo o celata critica, in fondo sono persone di chiesa, come potrebbero mai mentire al di sotto degli occhi di Dio? Nonostante la morbosa devozione ad egli, l'egoismo prevalse, insieme al denaro da loro posseduto. La vanità della madre portava a prosciugare senza ritegno l'aspetto del figlio come fonte di complimenti e apprezzamenti sulla purezza di egli, dando l'ennesima dimostrazione di quanto tale famiglia fosse benedetta dal Signore sotto lo sguardo invidioso altrui. Delle persone dallo status sociale elevato all'interno di un paese in cui il maggior numero di banconote possiedi maggiore sarà il rispetto altrui verso i tuoi riguardi. Gli Holland, la cara famiglia cristiana, la più amata e apprezzata, in grado di essere definiti a stretto contatto col Cristo pur senza far parte della chiesa stessa, tutto grazie al dolce moccioso da loro posseduto e alla cassaforte del padre. Un cognome oramai pronunciato a malapena dal ragazzo, schiacciato dal rimorso di aver portato sventura su di esso con il proprio operato.
∂৲ ❜ eta'
⑀╮ ❛ sedici anni
Un puro aspetto come quello posseduto da Gabriel è facilmente fraintendibile, finendo per associare esso ad età errate dettate dall'angelico viso di egli, ma col passare degli anni la maturità sul suo volto si è andata ad accentuare fino ad essere in grado di donargli l'apparenza di un effettivo sedicenne, difficilmente le persone lo trovano più giovane, nonostante l'innata capacità del suo viso di mantenere i tratti delicati e infantili di un bambino. Fin dai giorni di cui ha memoria la propria età era anch'essa sfruttata per attrarre innumerevoli complimenti dai cristiani, ammaliati dall'innocenza di questo. I genitori bramosi di maggiore rilevanza etichettarono la nascita del figlio nel giorno di Pasqua, in modo di far accrescere le credenze altrui su quanto tale creatura fosse un dono di Dio, riuscendo nel proprio intento, lasciando che lo stesso figlio sostituisse il reale giorno in cui venne al mondo con la risurrezione del proprio giudice.
∂৲ ❜ aspetto fisico
Ammirato come una statua, come la rappresentazione di un angelo in persona, poiché simile ad esso è il suo aspetto. I dettagli oramai scavati dallo sguardo ricolmo di brama dei compaesani, pur mantenendo i dolci lineamenti di un bambino. Mai un corpo come il suo sarebbe stato toccato da quelli che i genitori chiamavano "oltraggi", convincendolo così che tutta l'innocenza fino a quel momento accumulata in lui si sarebbe prosciugata con l'apparizione di un segno creato dall'uomo sulla propria pelle come un tatuaggio o un piercing, mantenendo in questo modo persino la purezza della pelle di questo, uno dei fattori principali dietro il quale i credenti della chiesa lo paragonavano ad un'entità sacra dotata della più candida e soffici delle pelli. A contrasto con essa, saltano con velocità all'occhio le carnose labbra del giovane, iniettate di un rosso distinguibile al primo sguardo con la carnagione pari al bianco di egli. Gli occhi dalla misura insolita per la sua età, a tratti riconducibili agli stessi grandi occhi di un bambino, di un azzurro colore, chiaro quanto la pelle, all'interno della quale la pupilla è perfettamente distinguibile. La forma a dire di molti perfetta del naso non fece altro che accrescere la sua stima da figlio del Signore, coronato infine dai lisci capelli del cristiano, tinti di un biondo maggiormente riconducibile al bianco, una sfumatura mai vista dai paesani pronti a gridare al miracolo sotto l'influenza della loro mente credente. Fra quei soggetti, d'altronde, non mancavano di certo quelli dall'animo più sporco, capaci di creare fantasie su una docile creatura al tempo nient'altro che un bambino, immaginando di poter possedere il corpo minuto di questo, incapaci però di attuare alcuna mossa per arrivare al proprio intento dati gli occhi altrui perennemente concentrati sul giovane, in grado però di permettersi luride avance verso egli. Con però l'arrivo del fatidico ospite indesiderato, iniziarono a svilupparsi cambiamenti repentini nel suo corpo, non dati dalla crescita, ma dal volere di Gabriel, nel disperato tentativo di scacciare l'individuo fin troppo tenace per lasciarsi sconfiggere da semplici graffi su di sé, portando il debole ragazzo a seguire il suo volere, possedendo dolorosi promemoria sulla sua pelle a ricordargli cosa sarebbe accaduto altrimenti, tra cui il più evidente cioè i graffi inflitti sul petto.
∂৲ ❜ presta volto
⑀╮ ❛ Paul Craddock
∂৲ ❜ carattere
Un dolce e posato bambino, un angelo giunto per consolare le anime segnate dal peccato dei credenti accorsi alla chiesa per la salvezza, ecco come era solito venire considerato Gabriel, una creatura il cui aspetto era l'unico utilizzo della sua persona. Tale situazione non è mai pesata al giovane, convinto del buono che i genitori stavano facendo, e del giudizio positivo del Signore sulle sue azioni verso il prossimo. Le attività quotidiane alla chiesa erano divenite un compito vitale per egli, fino a convincerlo di essere l'angelo da loro acclamato dalla sua nascita, pronto a comportarsi da tale per il volere altrui per il volere del Signore. Dedito al cristianesimo, non è mai servito che proferisse parola per essere definito la perfezione dai paesani, interessati all'aspetto piuttosto che al suo cuore. Lui aveva notato ciò, non ne era fiero, voleva poterli condurre verso il giusto sentiero con la propria voce non col proprio corpo, ma desideri del genere non erano possibili di fondo. I genitori volevano questo, bramavano un figlio capace di sostituire lo stesso Arcangelo Gabriele per i compaesani e l'hanno ricevuto, non hanno mai sperato per un bambino dal cuore puro ma dall'apparenza pura. La bontà da lui coltivata era farina del suo sacco, priva di insegnamenti se non riguardanti la religione da loro adorata. Succube delle parole del padre, permise esse di prendere possesso della sua vita, impossibilitato a ribellarsi a causa della sua debolezza e dell'amore che lo legava a quella vita. Amava i suoi genitori, li ama tutt'ora, al pari del suo amore verso Dio, mai li avrebbe delusi o contraddetti anche nel più insulso o ingiusto degli ordini, divenendo la statua da loro richiesta. Circondato dal perenne amore di sconosciuti, si ritrovò a provare una straziante solitudine, contraria a il come egli si definiva di fronte agli altri, all'affetto che faceva trasparire dall'amata statua che era diventato. Non ci volle troppo tempo prima che quella solitudine venisse colmata dall'arrivo dell'ospite. Nemmeno per un istante immaginò esso come un miraggio o un avvenimento scientificamente spiegabile, ma come la punizione di Dio per il suo operato, forse per aver utilizzato il proprio corpo come ancora di salvezza altrui o forse per essersi permesso di considerarsi al pari di un Arcangelo. Non fu in grado di fermarla, di fermare le azioni della propria mano, in balia del volere di essa. Terrorizzato dalla possibilità di essere divenuto la casa di un demone si informò sull'accaduto in ogni singola libreria del paese, ancor più spaventato dalla reazione dei genitori allo scoprire di avere un figlio maledetto. Poté trovare un unica spiegazione a cui lui non volle credere: la Sindrome della mano aliena. Ogni possibile sintomo citato nel paragrafo era paragonabile a quelli da lui vissuti, ma non poteva essere reale per la sua ideologia, era certo di poter sentire l'energia di essa, di non esserne lui il responsabile. Era più forte di quel fragile ragazzo, poteva spaventarlo con facilità e ferirlo con altrettanta facilità se si fosse messo contro di lei e così accadde, fino a quando egli non avrebbe acconsentito al suo volere la mano lo avrebbe ferito, e non c'era nulla che il bambino potesse fare per impedirlo. All'inizio fu semplice tenerla a bada, era semplicemente necessario farla impegnare in qualcos'altro, che non fosse il paesaggio circostante e ciò che lo abitava, ma non durò a lungo. La rabbia di essa aumentava giorno dopo giorno e il giovane non era capace di controllarla affatto, finendo per venire martoriato dalla stessa alla minima resistenza. Giunto al Collegio si ritrovò a stringere un patto disperato con quello che lui definiva demone, pregandola di non fare del male a nessuno se le avesse lasciato avere pieno controllo sulle azioni del ragazzo quando da soli, in qualche modo ciò sembro funzionare, permettendo al bambino di proteggere i soggetti presenti nel luogo, sacrificando sé stesso per tale intento, seguendo le orme del proprio giudice. Tale sindrome si differenzi da soggetto a soggetto basandosi inoltre tutto sulla personalità di esso, e con un carattere sottomesso e debole come quello di Gabriel la auto-nominata Leirbag aveva il totale controllo su questo pur avendolo tecnicamente solo sulla mano. Ma un carattere come il suo è difficile da controllare, facilmente schiacciato dagli avvenimenti circostanti, esattamente come accadde. Attraverso il contorto metodo di comunicazione creato fra i due, la mano era in grado di scrivere ciò che più le aggradava al giovane, facilitando il processo della rottura di egli, fino al giorno in cui i loro ruoli si ritrovarono capovolti. Gabriel si mostrò violento verso sé stesso e ciò che lo circondava, senza però che mai lasciasse che tali comportamenti varcassero la soglia della propria camera e della propria solitudine, mentre la mano si mostrò quasi spaventata della sua creazione. Il senso fraterno che lo lega ai bambini presenti nella struttura lo ha portato a ripromettersi di porre fine alla propria vita se mai essa si mostrasse un pericolo per la loro, per quanto tale pensiero possa spaventarlo. Nonostante il profondo affetto che prova verso di loro non lascia mai che esso si mostri, mantenendo la propria aria cordiale e distaccata, degna di un fratello maggiore.
∂৲ ❜ Perche' e' al Saint Laurence?
Per il sostituto dell'Arcangelo Gabriele un comportamento contro la propria religione è considerato un oltraggio imperdonabile, i genitori non avrebbero mai permesso che ciò rimanesse impunito. Avevano paura di lui, paura del giudizio dei compaesani. Con abilità il bambino fu in grado di nascondere ciò che gli stava accadendo per mesi interi, tenendo occupata la mano pronta a mettersi in scena da un momento all'altro e lui non poteva permettere ciò. Ma nonostante le sue preghiere non sarebbe comunque stato in grado di continuare in eterno; in qualche modo sperava che scomparisse d'improvviso. Fino al fatidico giorno in cui il tutto degenerò. Era abituato a mostrarsi ai credenti riuniti in chiesa durante la messa, mettendo a disposizione dello sguardo di chiunque il proprio viso accompagnato dalla roca voce del prete. Non mostrò alcun sorriso fino a quando non gli venne detto, poté sentire il tessuto sotto la tunica muoversi, dirigendosi al di fuori di essa attraverso il secondo strato del camice. Sotto lo sguardo ammaliato dei paesani, portò discretamente l'altra mano a bloccare la fuggitiva, senza effettivi risultati che durassero più di una frazione di secondi, il che portò l'occhio di molti a notare tale movimento. Giunto il momento della consegna delle ostie, il bambino faticò a posare accanto all'altare, lanciando veloci sguardi alla pittura raffigurante la crocifissione di Gesù in cerca di conforto. Indebolito dalla poche ore di sonno di quella notte, perse la presa intenta a mantenere immobile la mano, la quale si scagliò contro il volto del prete, causando l'allarmarsi dei presenti, soprattutto dei genitori, i quali si affrettarono ad accorrere per allontanare il figlio dal povero uomo. La mattina del giorno dopo il giovane era in viaggio verso il Collage, dentro il quale venne abbandonato dai genitori, senza alcuna intenzione di mantenere un figlio maledetto all'interno della loro casa, preferendo farlo scomparire dal paese all'interno del quale venne dato per malato. Li odia dopo ciò? No, affatto.
∂৲ ❜ Segreti
⑀╮ ❛ s e c r e t !
∂৲ ❜ Fobie
⑀╮ ❛ Uranofobia
Essa è la paura irrazionale dell'idea mistica di un paradiso o di un cielo e di non esserne degni. Come è ragionevole, questa è derivante dalla paura di morire e di non aver fatto abbastanza per meritare di salire in cielo. Per estensione, si riferisce anche alla semplice paura di morire. Dopo le proprie azioni e il demone che lo ospita, Gabriel, si chiede se sia davvero degno del paradiso, fino ad essere terrorizzato dall'idea di venire respinto dal proprio giudice cadendo in un limbo senza ritorno.
⑀╮ ❛ Hamartofobia
È definita come una paura persistente, anormale e ingiustificata di commettere peccati.
Coloro che patiscono di questo disordine temono di commettere errori imperdonabili o di peccare. La paura del peccato con frequenza si inferisce dal fatto che le leggi così dette divine sono scritte in linguaggio umano, e quindi, soggette a un bisogno costante d'interpretazione. Talvolta la tradizione ermeneutica nel suo insieme è sostentata dalla mancanza di una prova concreta e oggettiva che Dio o le divinità abbiano davvero un piano per gli esseri umani, o del fatto che le divinità hanno pensato il mondo mossi da motivazioni morali e giuste, in aggiunta a ciò la convinzione del ragazzo di essere soggetto ad un demone aggravala sua preoccupazione a riguardo, spaventato dal giudizio di Dio.
⑀╮ ❛ Alectorofobia
Letteralmente il termine alectorofobia deriva dal greco 'alektorophobia' ( ἀλεκτoρίς [alectorìs] = gallina, e fobìa = paura). Ovvero, la paura per le galline. Le persone affette da questa fobia normalmente provano timore e paura verso galline, ma anche verso un, un o dei polli vivi in generale(ma anche morti, pronti da cuocere o cotti) e può estendersi anche alle uova, alle piume e ad altri elementi singoli dell'animale. Per quanto ciò possa risultare comico, tale fobia deriva dall'evento vissuto dal ragazzo, lo stesso che lo ha fatto divenire parte del Collegio.
∂৲ ❜ Backstory
Venuto al mondo dopo innumerevoli tentativi dei genitori, desiderosi di una creatura perfetta, Gabriel divenne una statua scolpita dai due, orgogliosi di mostrare a qualsivoglia compaesano nel tentativo di accrescere il proprio ceto sociale, già estremamente elevato. Fin dalla più tenera età il suo corpo venne utilizzato come altare dai credenti, capaci di rispecchiare in lui una qualche salvezza che mai li avrebbe raggiunti, e lui, succube del volere altrui, lasciò che ciò fosse il suo destino senza opporre il minimo sforzo di resistenza a ciò, per amore dei genitori e per il giudizio di Dio, sempre descritto come solo ed unico salvatore. C'erano sere in cui, se non conclusi al meglio gli ordini dettati dal padre, questo puniva il figlio, con estrema attenzione a non lasciare segni indelebili in punti soliti ad essere in mostra all'interno della chiesa dentro la quale il bambino passava le sue giornate ad ascoltare le preghiere dei paesani, senza proferire parola, come ordinato dai genitori, ciò che loro desideravano era poter stare al cospetto di una creatura divina, non di sentirne la voce. Mai si permise di lamentarsi né in presenza d'altri né nella sua solitudine, alimentata dalla sua reputazione da angelo, cosa che i bambini non soliti a frequentare la chiesa trovavano strana mentre quelli spesso nella struttura accompagnati dai genitori lo vedevano come un intoccabile, non volendo giocare con qualcuno di cui avevano paura. Nonostante la tristezza da lui accumulata, accettò ciò, preferendo dedicarsi ad attività segrete, come accumulare oggetti trovati durante le rare fughe da casa nel cuore della notte, definendo essi il proprio piccolo tesoro. La madre spaventata dalla possibilità che si potesse ferire rovinando il proprio viso non permise al bambino di uscire di casa se non per raggiungere la chiesa dentro la quale trascorreva la maggior parte del suo tempo. Durante una delle fughe sopra citate, il bambino volle raggiungere il bosco situato a poca distanza dal calzolaio del paese, nella speranza di poter osservare dal vivo uno di quegli animali di cui tanto aveva letto nella biblioteca situata nella struttura dell chiesa. Lungo il tragitto, però, alla vista di un coniglio allontanatosi dai cespugli, il bambino cadde all'indietro, scontrando la nuca contro una roccia situata sul terreno, causandogli la perdita di coscienza e un qualcosa che cambierà la vita del giovane. Al proprio risveglio all'interno della casa del calzolaio fu testimone per la prima volta delle capacità della propria mano sinistra, oramai nemmeno più definibile sua.
∂৲ ❜ curiosita'
⌐ Nonostante il male a lui fatto dalla mano, egli non odia essa. Mai potrebbe considerarla una creatura buona, ma nemmeno è in grado di disprezzarla con tutto sé stesso. Forse l'eccessiva misericordia di questo, o forse la sua ingenuità, fatto sta che nel profondo considera essa ancora una parte di sé pur non avendone il controllo.
⌐ Quando violento si rispecchia nella mano stessa, proclamandosi Leirbag, cioè lo stesso nome conferitosi di essa.
⌐ Come da bambino, possiede una collezione di oggetti trovati per l'edificio o nei dintorni, solamente meno prosperosa rispetto alla prima.
⌐ Il modo principale per tenere a bada la mano è quello di lasciarla giocherellare con una penna o una matita.
⌐ Non apprezza venire toccato più del dovuto, nonostante non direbbe nulla se ciò accadesse. In fondo è sempre stato una statua, si guarda ma non si tocca.
⌐ Pur non essendo il ragazzo più grande del collegio, si è conferito il compito di proteggere gli altri bambini. Ad ogni costo.
⌐ Recita le preghiere dovute sia prima i pasti che prima di dormire, la sua fede nel Signore non si è mai sbiadita e mai lo farà.
∂৲ ❜ conoscenze
⑀╮ ❛ To be continued . . .
∂৲ ❜ Perche' sta aiutando Charles?
la risposta più semplice a ciò sarebbe senza alcun dubbio che aiutare il prossimo è il suo dovere, ed effettivamente questo gioca una parte fondamentale della motivazione. Come già detto, fin dall'arrivo al Collegio si è ripromesso di proteggere ad ogni costo ogni singolo bambino presente nel luogo, nemmeno lui fu mai totalmente certo di quale fosse il motivo di un tale irrefrenabile senso di fraternità verso quegli sconosciuti. Il motivo potrebbe essere il un tempo quotidiano senso di star salvando coloro dinnanzi a lui, o forse il sollievo di poter osservare visi non in cerca di perdono. Fatto sta che con la scomparsa della ragazza sentì come se la sua missione fosse fallita, abbandonandosi all'ovvietà della sua inutilità nel proteggerla. Non aveva effettivamente mai avuto confidenza con la giovane, come mai ne ha mai realmente avuta con nessuno dei presenti nel Collegio, se non sé stesso. Non che non volesse farsi nuovi amici, ma semplicemente perché non ne era in grado; la sua ignoranza in materia lo ha sempre spinto a scegliere di osservare gli altri in lontananza, ottenendo felicità dalla loro, e a lui stava bene così. Ammirava il comportamento e gli atteggiamenti altrui, i visi, i sorrisi, e non furono poche le volte in cui non si soffermò ad osservare quelli di Jill, una ragazza con cui non aveva mai interagito, esattamente come le altre, ma che desiderava proteggere in ugual modo. Non aveva mai realmente pensato alla possibilità di fuggire da quel luogo, c'era tutto ciò di cui necessitava, e la libertà non era una di queste. Per lui era più di un dovere rimanere in quel luogo, seguire le regole come sempre fatto sin dal giorno del suo arrivo alla sola età di 10 anni. D'altronde, però, il suo dovere di aiutare il prossimo era ancora più forte facendolo scegliere di voler salvare Jill, piuttosto che vivere una finta vita agiata all'interno di un luogo in cui avrebbe sepolto il suo futuro. Il pensiero che possano scomparire altri bambini oltre alla giovane spaventava Gabriel, preoccupato per l'incolumità dei compagni piuttosto che alla sua.
∂৲ ❜ canzone che lo descrive
⑀╮ ❛ Gabriel
⌐ "Demons don't fly" ┅ Natalia Kills
〖 And it's not the answer but I can't carry on
I give my best smile, my last dime
But I'm always getting wrong
It's not 'cause I'm young or from a broken home
Maybe I just fight 'cause I don't know where I belongYou know devils don't fly (fly, fly)
So don't expect me not to fall
Devils don't fly (fly, fly)
But God we almost had it all
But I got chains and you got wings
You know that life ain't fair sometimes
Devils don't fly (fly, fly)
But I tryAngels were never meant to fall
And you were the loveliest of all
If I thought God could fix it
I'd pray for your forgiveness
But I've been cast down, thrown out
When I crossed to the other sideNo devils don't fly! 〗
⑀╮ ❛ Leirbag
⌐ "Mind Games" ┅ Sickick
【 Now that I'm in there's no letting go
And your emptiness begins
Once I grip onto your mind and soul
Your brightness starts to dim
Sin after sin you won't feel no more
And you've lost your trust again
I know you wish you could let me know
That you're praying for an end
I can lie to you and tell you you can get me out your head
But I'm lovin' all the pain I'm causing you too much instead, baby
There's another side that you don't know, you don't know
I can't wait to get you all alone, all alone
Once I'm in there ain't no letting go, letting go
Watch me turn your mind into my homeOoo, Ooo, Ooo
Mind-mind games until you lose controlOoo, Ooo, Ooo
Mind-mind games until you lose control 】
∂৲ ❜ Segni Particolari
Oltre al rinomato aspetto angelico che lo caratteristica fin dalla nascita, i segni del suo passato sono ben visibili suo suo corpo ben celato dal vestiario, dovuti ai precedenti vani tentativi di opporsi al volere della mano contro cui oramai non cerca più di combattere. Evidenti i graffi presenti sul proprio petto, esattamente come le cicatrici intorno ai polsi, causati invece dagli ordini del padre. Inoltre le unghie sulla mano sinistra sono più lunghe di quelle sulla destra, poiché essa non viene curata da fin troppo tempo.
∂৲ ❜ Voce
⑀╮ ❛ Jeremy Shada
∂৲ ❜ Orientamento sessuale
⑀╮ ❛ Bisessuale
Per ragioni ovvie dato il suo passato, egli non ha mai ricercato apertamente la propria sessualità, quasi ignaro di quale fosse l'effettiva differenza fra una tipologia e l'altra se non secondo i canoni cristiani. Cresciuto con la convinzione imposta dai genitori in cui un uomo ed una donna debbano stare solo l'uno con l'altro, non si è mai sforzato di esplorare le diverse sfaccettature di ciò, finendo con lo spaventarsi nel non provare sentimenti distinti quando accanto ad una donna e quando accanto ad un uomo.
𝒽𝑜𝓅𝑒 𝓎𝑜𝓊 𝓁𝒾𝓀𝑒 𝒾𝓉!
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