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... โ Sumire โ
Banale sarebbe dir poco se si conoscesse la storia riguardante il nome della fanciulla, probabilmente causa della scarsa se non nulla immaginazione dei custodi dell'edificio in cui non era altro che una semplice ospite. Se provvisti di una certa cultura in ambito della lingua Giapponese, non sarร complicato scovare la traduzione di questo semplice nominativo, essendo essa nient'altro che la corrispondenza della medesima lingua al fiore viola, da cui ne deriva una simbologia che, su due piedi, nemmeno gli stessi inventori di esso avevano riflettuto, forse non essendone nemmeno a conoscenza alla fin fine; secondo la leggenda, la potente dea Cibele (un'antica divinitร anatolica, venerata come Grande Madre Idea, dal Monte Ida presso Troia,ย dea della natura, degli animaliย e dei luoghi selvatici. Divinitร ambivalente, simboleggiava la forza creatrice e distruttrice della Natura.)ย si innamorรฒ di Attis, un giovane dalla bellezza invidiabile, e lo scelse come suo sacerdote, affinchรฉ mantenesse il celibato. Ma il cuore del bel Attis apparteneva a Sagaritidu, la meravigliosa ed elegante figlia del Dio Sagario. Cibele, affranta dal suo amore non corrisposto da cui ne deriva l'odio piรน aspro di ella, lo punรฌ con la morte, e dal suo sangue, versato sulla terra, ne nacquero le viole, come figlie di quel furto che fu la vita del povero uomo, il cui colore rassomigliava alle gocce di sangue coagulate, ironico quanto, giusto alla nascita della piccola Sumire, tale colore era prepotentemente presente, entrato in scena contro la volontร di chiunque, senza neppure chiedere il giusto consenso della donna da cui rubรฒ l'ultimo respiro e il primo dell'ereditaria di quel vuoto che la madre le aveva donato con piรน sforzo del necessario. Minuscola e fragile, forse urtata persino dal delicato tocco dei fiori per i quali era un gigante piangente, pronti a partire alla difesa nascondendosi fra i corti capelli appartenenti alla neonata, riuscendo vittoriosi a mimetizzare i loro viola petali a quei sottili fili del medesimo colore, ancora intrisi di un rubino accoppiato a quel dipinto appena creatosi attorno al suo esile corpo, accolto dal piรน puro dei silenzi ancora prima di poterlo distinguere dal suo opposto. Complici di ciรฒ i taciti pennuti, ognuno di loro ammutolito solamente per dispetto alla creatura priva di ali con cui poter fuggire da quel vuoto in cui era immersa. Forse l'unica vera fonte di spunto dei due tutori per la scelta del nominativo furono i componenti della distesa che inghiottรฌ i due corpi della madre assieme alla figlia, prendendo la decisione, seppur non consci di essa, piรน crudele che mai avrebbero potuto fare scegliendo tale nome seguito dal suo ironico significatoย
โย ๐๐๐๐๐๐๐ . . .
ย . . .ย โ NunNun โ
In assenza del cognome recepito dalla parte maschile, si affida al nascituro, di norma, quello della madre, com'รจ giusto che sia, ma come si procede se ella non ne possiede alcuno? Sumire รจ il risultato di tale quesito, priva di cognome o qualsiasi cosa anche solo avvicinabile ad esso. Seguendo la logica, si dovrebbe affidare quello di coloro descritti come i tutori momentanei dell'orfano, essendo loro, di fatto, la figura piรน riconducibile agli assenti genitori del piccolo, eppure per la ragazza non fu cosรฌ, e se detto il vero, per nessuna delle povere anime all'interno dell'edificio lo era. Erano scarti in fondo, quelli, perchรฉ mai avrebbero dovuto sporcare il loro cognome accostandolo ad un tanto inutile nome come ognuno di quelli al momento sotto la loro tutela fondamentalmente inesistente? E fu qui che entrรฒ in gioco quell'eccentrico bambino, un monello all'interno di quella piccola societร creata fra le strette mura dell'abitazione, nonostante essa non possedesse nulla riconducibile al significato di una casa amorevole. Il suo nome era un segreto, cosรฌ come l'identitร del medesimo, forse questo il motivo per l'immediata sintonia stabilita fra i due al solo primo sguardo. Era uno strano bambino, uno di quei bugiardi per cui nutri col passare del tempo un affetto ineguagliabile, un rapporto infondato, forse, eppure un pregio di quel marmocchio, assieme alla sua furbizia per certi versi di estrema utilitร ma in egual modo di destinata condanna, rendendolo incapace di provare anche solo per un istante la tanto famosa "beata ignoranza". A Sumire ciรฒ piaceva, e non si puรฒ immaginare nemmeno quanto, cosรฌ come ad egli piaceva la sinceritร della fanciulla, vedendo essa come ingenuitร sotto molti punti di vista, motivi per cui, come semplici e puri bambini, si unirono in quella che fu un'amicizia che mai si sarebbe dissolta, tanto da donare al giovane la possibilitร di scegliere personalmente il "connome", parola inventata dai due, dell'amica, citando il titolo di uno dei suoi libri preferiti, rendendo impossibile alla ragazza di rifiutare esso, cosa che non avrebbe mai fatto a prescindere.
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ย . . . โ sedici anni โ
O per lo meno, questo รจ quello scritto su carta dai responsabili della giovane, ignari a loro volta dell'esatto giorno o persino anno in cui la ragazza venne messa al mondo. Sarebbe fin troppo non professionale da parte loro se tale dimenticanza fosse dovuta ad una scarsa memoria o disinteresse nelle credenziali della sopra citata, e nonostante ci sia un fondo di veritร in tale supposizione essa non รจ del tutto corretta, non essendo stati loro a trovare ella quel fatidico giorno. Nonostante ciรฒ, รจ stata curanza del non tanto numeroso personale quella di assegnare una data di compleanno ad ogni singolo individuo abitante sotto quel tetto che condividevano da anni, sotto direttiva della dolce tata a capo delle altre. Per quanto la piccola fosse insignificante all'interno di quel podio sociale che si stava giร allora creando, nonostante la sua importanza per l'immagine dell'orfanotrofio, non le fu assolutamente rinnegato un giorno dedicato solo ed esclusivamente a lei, scelto, come si potrร immaginare, ancora una volta dal prezioso amichetto. Scelse quindi il 29 luglio, data sulla quale era convinto ricadesse la giornata mondiale dell'amicizia, sgarrando, purtroppo, di un giorno, dato che essa si celebra realmente il 30 luglio, un errore banale che non fece altro se non rubare un sorriso premuroso alla tata.
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. . . โ Giappone โ
Mancando dei fondi necessari per permettere un insegnante ai bambini, i due tutori non si sognarono mai di utilizzare il loro prezioso budget per assumerne alcuno, segnandoli ad un destino di ignoranza, cosa che, secondo loro, non avrebbe in alcun modo potuto cambiare esso ugualmente. Per questo motivo si fecero avanti per l'ennesima le beniamine tate, ancora una volta pronte a fare il possibile per illuminare la giornata a quelle povere creature. Privandosi di ore preziose di riposo, le donne, si assunsero la responsabilitร di provvederli di una cultura basilare in ambito di ogni materia essenziale per una degna crescita. Grandi amanti del proprio paese, non perdevano mai occasione per elogiare le caratteristiche della loro terra, svolgendo continui approfondimenti sul Giappone, fornendo loro anche consistenti lezioni di lingue straniere, fra cui la preferita della giovane Sumire: l'inglese.
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. . . โ Sakura Matou - Fate โ
Se venuti a conoscenza della giovane etร della ragazza, sarร senza dubbio impossibile non venire, piacevolmente o non, sorpresi dalle giร evidenti forme sviluppate di questa, fenomeno solitamente raro nella sua fase di vita, eppure ella possiede un corpo che a detta di molti potrebbe essere definito quello ideale, lo stesso ideale di perfetto per i desiderosi uomini che mai hanno posato il loro sguardo sulla minorenne persino anni addietro. Senza alcun dubbio, era dato da quel dettaglio tanto ammirato lo spropositato numero di richieste di adozione per la giovane, l'immagine di quel presunto orfanotrofio, colei che avrebbe dovuto stare a rappresentare ognuno di quegli individui con cui aveva trascorso l'intero arco della sua vita. Non perdevano di certo mai l'opportunitร di mettere in mostra il corpo appartenente alla ignara ragazza, i custodi, spingendola col solo uso di lusinghe a mettere in evidenza esso indossando abiti aderenti nei punti giusti, risaltandone le curve per gli occhi affamati degli investitori, spesso di sesso maschile per ovvie ragioni. Il caro amico era a conoscenza dello sfruttamento dell'aspetto di Sumiro, opponendosi a tale futile spettacolo regolarmente, ogni singola volta che veniva annunciato l'ennesimo incontro per assicurare la situazione finanziaria dell'orfanotrofio, o per meglio dire dei tutori. Sia chiaro, il ruolo della fanciulla non era altro che sfilare come la bella statuina dell'edificio, nessuna mano scaltra, vedere ma non toccare, queste erano le semplici direttive da seguire per godersi anche solo la presenza di ella, solita a sostare al fianco dell'uomo a capo della struttura. Seppur essendo il sogno erotico di ogni uomo ritrovatosi a varcare quella porta, la sua apparenza a dir poco angelica non lasciรฒ indifferente l'interesse delle donne di alto rango, alla ricerca di una bambola da poter sfoggiare agli altri membri del loro stesso livello sociale.
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. . . โ Water โ
Il simbolismo collegato all'elemento Acqua ha sempre significati inerenti la purezza, la fertilitร , spesso vista come "fonte della vita" collegata a molti miti in proposito, narranti la creazione in cui la vita emerge dalle acque primordiali. Da notare che tutti noi siamo fatti per piรน del 60% di acqua perciรฒ possiamo paragonare noi stessi alle varie allegorie e miti esistenti, con un parallelismo inerente alla nostra interioritร , inoltre siamo in grado di comprendere il simbolismo inerente alla circolazione, la vita, la coesione e la nascita associando le acque creative della terra con i liquidi presenti nel nostro corpo (ad esempio, sangue). Nella tradizione taoista, l'acqua รจ considerata un aspetto della saggezza, il concetto รจ che l'acqua assume la forma del contenitore senza averne una sua muovendosi usando il percorso di minore resistenza, senza sforzo o violenza, ma seguendo le leggi della natura. Ecco il significato simbolico dell'acqua che parla di una saggezza superiore a cui tutti noi possiamo aspirare e imitare dove la nostra volontร , guidata dalle leggi della natura, trova automaticamente la realizzazione mentre se noi ci opponiamo a queste regole ne veniamo sopraffatti. Gli antichi saggi compresero quanta potenza di transizione detiene l'acqua, da liquido a solido, al vapore, l'acqua รจ il simbolo della metamorfosi e dei cicli filosofici. Tra i primi popoli del Nord America, l'acqua era considerata un bene prezioso, in particolare nelle pianure piรน aride e nelle regioni occidentali, l'acqua ra considerata un simbolo della vita rafforzando ulteriormente il simbolo che possedeva in molti miti della creazione. Cosรฌ anche tra gli antichi Egizi l'acqua possiede questi significati e viene fortemente invocata, dove il fiume Nilo รจ simile simbolicamente al canale del parto collegato alla venuta la mondo.
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Un rifiuto della societร , senza mai probabilmente aver realmente fatto parte di essa. Una sconosciuta per la stessa creatura che portava avidamente in grembo, desolata del torto che le stava facendo nell'aver solo deciso di prendere parte alla sua creazione. La copia esatta della odierna Subime, due gocce d'acqua per ironia della sorte, eppure non sarebbero mai state in grado di venirne a conoscenza. La donna non ricordava, non voleva farlo in realtร , chi fosse il complice del suo peccato, l'uomo a cui aveva donato il suo amore, l'unico essere a conoscenza della sua esistenza. Priva di giudizio altrui nei suoi confronti, non era altro che un eterno passante, impossibilitata a potersi fermare e presentarsi anche solo al padre della loro creatura. Era meglio cosรฌ, nessuno sarebbe dovuto venire a conoscenza del disonore che aveva portato a quel ragazzo nel rubargli il cuore, mai sarebbe potuta perdonarselo, preferendo, piuttosto, rovinare il loro frutto, costringendosi a divenire indifferente verso quell'essere che cresceva giorno dopo giorno dentro di lei, nonostante l'amore che provasse al solo pensiero della sua presenza. Egoismo, non c'era altro modo per descrivere quel gesto disperato, disposta a uccidere due volte pur di non chiedere aiuto a colui che non aspettava nient'altro se non il suo ritorno. Ma non fu in grado di sconfiggere la paura, tanto meno l'imminente morte di entrambe, certa che la sua anemia l'avrebbe condotta ad un pressochรฉ ovvio dissanguamento e l'abbandono non avrebbe risparmiato la neonata. Decidendo quindi di incorniciare quella tragica scena nella distesa delle viole che tanto amava. In seguito alla sua morte, ci sarebbero volute solamente poche ore prima che la debole creatura la seguisse, ma per uno scherzo del destino un taglialegna passรฒ di lรฌ salvando la piccola, e abbandonando l'ormai cadavere della madre in quello stesso luogo. Tenne ella con sรฉ per qualche mese, decidendo poi di affidarla a quello che pensava fosse un semplice orfanotrofio nelle periferie della cittร . Ma il nome non era altro che un inganno; magari sarebbe stato piรน corretto definirla una casa famiglia, o forse un casa di cura, il luogo in cui gente di spicco poteva abbandonare gli scarti che avrebbero potuto attirare scandalo: semplici indesiderati risultati di relazioni extraconiugali o simili, in cambio di ovvio Dio denaro per i due custodi della "attivitร ". Come giร detto, Subime, divenne fin da subito la copertina dell'edificio, colei da mostrare qualora qualcuno volesse intraprendere affari con i proprietari dell'orfanotrofio, essendo l'aspetto l'unico vero e proprio elemento che mai l'avrebbe potuta differenziare da qualsivoglia passante. Era conscia del fatto che se qualcuno l'avesse mai incrociata priva della sua apparenza non sarebbe nemmeno stato in grado di distinguerla dal paesaggio circostante, conoscenza che creava insicurezza in lei piรน di quanto non fosse giร presente, rendendo maggiormente difficili i suoi rapporti sociali con gli altri bambini e ragazzi, dato il suo insignificante carattere, apprezzato solo ed unicamente da quel suo caro amico. Tornando all'argomento orfanotrofio, sarร ormai ovvio quanto tale situazione fosse illegale, e di certo ne erano a conoscenza anche loro. I tutori, ovviamente, possedevano giร un piano d'azione fin dall'inizio se mai fossero stati scoperti. Ma esso non entrรฒ in azione a causa dei sospetti della polizia, piuttosto per i pagamenti repentinamente bloccati dei genitori di ognuno di quei poveri ragazzi, fonte principale di guadagno, e su cui furono chiari nel dire che ci sarebbero state conseguenze se mai avessero deciso di fermare essi. Successe tutto nel giro di una sola mattinata, il personale, assieme a Subime, venne accompagnato al di fuori dell'edificio, sostando come semplici spettatori quell'agghiacciante spettacolo. Le fiamme si propagarono ad una velocitร sorprendente per i corridoi, arrivando alle stanze dei giovani dormienti, a cui era stata somministrata una dose di sonnifero la sera prima. Inutile dire il seguito di tali immagini avvenute dinnanzi agli occhi dell'impotente fanciulla. Fu quella stessa sera che si presentรฒ dinnanzi all'edificio piรน imponente della cittร , con indosso il vestito preferito del suo amico, certa della sua partenza verso la casa di una delle numerose donne che avevano domandato la sua adozione il giorno dopo, ricordando le storie di egli. Le leggende che era solito a narrare prendendo spunto dai libri presenti nella piccola biblioteca. E fra queste spiccรฒ nella sua mente quella di un certo ascensore. Fece ingresso nella struttura, entrando nella cabina che fino a pochi giorni prima avrebbe trovato asfissiante ma in quel momento era il luogo piรน rassicurante in cui avrebbe mai desiderato di essere. Seguรฌ le istruzioni appuntate schematicamente nella sua memoria, priva di paura, di qualsiasi sentimento che possa differenziarsi dall'impazienza di un segno, il desiderio di esso. Nell'esatto istante in cui udรฌ i passi della donna di cui aveva tanto paura durante le letture dell'amico, scoppiรฒ in un incontrollabile pianto, non di terrore, ma di insicurezza. In fondo era ciรฒ che voleva, si era decisa a completare ognuno di quei passaggi per un motivo ed uno soltanto, ma qualcosa la trattenne dal compiere l'azione a cui si era preparata giร dalla sua entrata nell'ascensore. Cliccรฒ l'ultimo pulsante, ottenendo l'effetto desiderato, cosa che non fece altro che aumentare le lacrime sulle sue guance. Le porte si aprirono e senza esitazione, saltรฒ fuori dalla cabina, accasciandosi al suolo, senza neppure tentare di esaminare il paesaggio che la circondava.
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. . .ย โคป La famiglia di Subime non era altro che quella presente nell'orfanotrofio, ognuno di loro, non era di certo il componente piรน amato fra tutti all'interno di quel gruppo, era noiosa, lo dicevano tutti del resto, se non fosse stato per il tanto speciale coetaneo, probabilmente, avrebbe trascorso le sue giornate nella solitudine piรน totale. Priva di identitร era riuscita a crearsene una immaginaria solamente a quel suo caro amico, l'unico reale motivo per cui si fosse mai sentita un individuo e non solamente una passante come la madre. Ed ora era tutto scomparso, divenuto ironicamente polvere sotto quei resti ora circondati dai pompieri e dalle forze dell'ordine a soffocare quel silenzio un tempo tagliato dalle squillanti voci dei ragazzi divertiti. Sarebbe rimasta una sconosciuta per il resto della sua vita, non importava quale nome o cognome l'affiancassero, non voleva rimanere da sola con quell'estranea che era sรฉ stessa, seguendo semplicemente il carattere codardo della madre. Era lรฌ per morire, non le importava di nient'altro. Ebbe fede nelle parole del marmocchio quando diceva che la leggenda fosse vera, che se mai avesse guardato la misteriosa donna non sarebbe piรน tornata indietro, ed era esattamente il suo scopo. Il suo piano era quello di guardarla dritta negli occhi, pronta a qualsiasi morte l'avrebbe aspettata dopo ciรฒ, ma una volta che la donna si presentรฒ e il misero dubbio di Subime si dissolve decise di tenere duro e raggiungere quel luogo attorno cui giravano tante voci, speranzosa di poter incontrare ancora una volta i suoi amati compagni.
. . . โคป Indossa costantemente un fiocco rosso, regalo di una delle tate nel giorno del suo compleanno, simbolo che l'aiuta a pensare di potersi differenziare da chiunque altro, potendosi appropriare di una sua individualitร , sciocca fantasia che col tempo si sbiadรฌ nella sua mente tornando alla luce solo quando ricordato dal suo amico.
. . . โคป La sua materia preferita, come detto scritto in precedenza, รจ senz'altro la lingua inglese, pur non impegnandosi in essa, non che ci avesse mai realmente tentato, fondamentalmente senza nemmeno sforzarsi di provare a migliorare, certa dell'inutilitร dei suoi forzi in qualsiasi ambito. Per questo motivo, spesso, quando parla la lingua sopra citata, compie dei piccoli errori grammaticali, solitamente affievoliti dalla naturale pronuncia di questa.
. . . โคป Nonostante il suo nome riconduca proprio ad un fiore, la viola, perรฒ, non รจ affatto il suo fiore preferito, anzi, associa ad essa, pur non conoscendo i fatti avvenuti alla sua nascita, sentimenti negativi e per certi versi d'angoscia. Essi sono, di fatto, la tipologia di fiore che piรน odia all'interno della flora, donando il premio di favorito al croco, motivando ciรฒ non solamente per l'evidente bellezza e purezza di esso ma principalmente per quanto esso sia poco conosciuto se non lo si osserva. Il nome "croco", a primo udito, non riconduce a nulla, magari lasciando anche perplessi, ma appena ne si osserva un'immagine spesso ci si ricorda della pianta. Oltre a questo, possiede anche un significato che ha sorpreso molto Subime, infatti, per i Romani simboleggiava la speranza di una serena vita ultraterrena, motivo per cui veniva piantato sulle tombe dei defunti, gesto di rispetto che la ragazza vorrebbe imitare se solo ne avesse la possibilitร , posandone uno sulla tomba di ognuno di quei bambini oramai sommersi dalle fiamme, i quali mai avranno il privilegio di possederne una.
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