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... โ Glauco โž

Aspettato con impazienza, quasi venne confuso per una femminuccia al momento in cui fece la sua comparsa fra le braccia dell'infermiera, con quei suoi folti e accesi capelli ciliegia, venendo salvato poi dalla stessa quando il suo genere venne identificato, risparmiandosi di venire intitolato Matilda, certamente una seccatura se mai sarebbe stato costretto a spiegarne il motivo. Avevano deciso con pazienza di rendere il sesso del primogenito una sorpresa, preferendo scoprirlo al momento del parto, era il piรน importante della loro futura generazione, meritava quindi il meglio del meglio, persino l'attesa dei due genitori. Fin dalla sua nascita fu marchiato come "argento, luccicante", cioรจ il significato del nome a lui affidato. Era un onore, non c'รจ dubbio, poter venire considerato in tal modo da dei membri di spicco come i due, persino se questi sono gli stessi creatori di Glauco, certamente non gli unici in impaziente attesa della sua venuta al mondo, soprattutto essendo un maschio, forse piรน riluttanti se fosse andata diversamente. Come gli italiani da stampino quali erano, non ebbero il minimo dubbio sulla provenienza del nome da donare al caro figlio, finendo per ridurre le innumerevoli proposte ricevute in due semplici nomi, uno per ambi i sessi, esattamente Glauco e Matilda, optando per la scelta piรน ovvia una volta nato. Non รจ in discussione il fatto che tale nominativo possa fievolmente stonare con l'eleganza impressa sullo stemma invisibile della famiglia, ma d'altro canto erano loro a dettare le proprie regole, e alle loro orecchie era senz'altro perfetto, elogiandosi a qualsivoglia individuo che mai avesse beatamente chiesto la conoscenza del pargolo, ricevendo, seppur oramai giร  in grado di rispondere con le proprie forze, la replica dei genitori di questo, al punto di parere assetati delle stesse attenzioni dedicate al piccolo, nonostante la realtร  fosse ben differente. Come il bambino educato che era, mai si sognรฒ neppure lontanamente di ribattere alle intromissioni dei due adulti, ascoltando con pazienza le risposte date al suo posto.

... โ Eiji โž

Proseguendo con la lettura sarร  tutto molto piรน chiaro riguardante il motivo dell'esistenza di un secondo nome, o piรน che altro, della creazione di esso. Basti sapere, per ora, chi sia l'artefice del medesimo, cioรจ lo stesso Eiji, donandoselo seguendo le, a tratti, sagge direttive dello zio, colmo di conoscenza nel campo dell'etimologia dei nomi, trovando quello capace di soddisfare a pieno la richiesta del bambino, speranzoso di poter stonare una volta per tutte da quell'odioso titolo da primogenito, andando a scegliere qualcosa che avrebbe potuto confondere quello stesso nominativo, essendo il suo significato "secondogenito", parlando il falso ma accontentando il disprezzo del suo proprietario verso ciรฒ che precedeva esso. Un semplice Eiji, semplice da pronunciare a ancora piรน semplice da memorizzare, seppur lui non perda occasione per facilitare l'apprendimento della sua identitร , accettando volentieri, e alle volte incitando, l'utilizzo di soprannomi o abbreviazioni di un nome all'apparenza giร  tanto corto, gesto che l'irido preferisce di gran lunga, essendo che esso sia in grado di donare un clima privo della formalitร  che tanto lo mette a disagio e lo innervosisce, perciรฒ preferirebbe di gran lunga essere chiamato "imbecille" piuttosto che col suo nome o, peggio ancora, la combinazione assieme al suo cognome, passati o odierni.

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... โ Raro โž

D'origine interamente italiana, da come si potrร  comprendere, fu un titolo senza dubbio discusso, e non di certo per atti di cuore o talento, quanto piuttosto dell'omertร  altrui in cui erano in costanza celati. Divenuti, col passare del tempo, talmente invisibili all'occhio da scomparire persino dagli ultimi riflettori di sospetto puntati su di loro, continuando beati ciรฒ per cui erano tanto rinominati all'epoca. Ebbene sรฌ, erano mafiosi. I classici, a tratti da clichรฉ, mafiosi, come quelli descritti in testi figuratamente tinti di giallo in cui le vicende di tale gruppo sociale venivano narrate, e a quanto pare erano veritiere. Che ironia tale simbologia, "Raro", come se niente di quello che avevano mai fatto fosse stato qualcosa di rivoluzionario o minimamente differente dal resto della loro gente; tentavano, certo, ma fallivano, non erano in grado di portare una svolta a quella illegale attivitร , aggiudicandosi solamente il titolo di coloro in grado di svolgerlo nel modo piรน efficiente. Era spaventato dal proprio cognome, Eiji, colmo di vergogna al solo pensiero di possederlo e che il suo nome lo affiancasse ad ogni lettera ricevuta, finendo col segnarlo del vizio di ignorare il mittente o persino l'emittente scritti sulla carta, per timore di poter rileggere ancora una volta quella semplice parola, abitudine che si porta tutt'ora le rare volte in cui la casella postale sembra contenere qualcosa, solitamente bollette intestate ad una persona differente dal Signor Raro.

... โ Otema โž

Ed ecco il destinatario delle innumerevoli bollette impazienti di essere pagate, il Signor Otema, o meglio, il cosรฌ detto "figlio" di egli. Senza dubbio anche per questa variante รจ presente una motivazione, molto simile a quella del nome, fondamentalmente, pur possedendo delle ragioni anche legali.

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... โ diciassette anni โž

Segnato da un repentino cambiamento di stile di vita, al suo corpo non ha mai giovato il nuovo Eiji, combattendo per mantenere quel puro aspetto degno dell'etร  veritiera che gli apparteneva, eppure la battaglia era persa in partenza contro i segni delle fatiche a cui era sottoposto ogni giorno. Il degno avversario non รจ altro che la principale causa di quel suo aspetto estremamente maturato, malridotto e sciupato. Se lo si vedesse mai per strada o durante i suoi innumerevoli turni, non ci si farebbe alcuna domanda nell'aggiudicargli la classifica da ben al di sopra del semplice maggiorenne novellino, cosa che senza dubbia gli ha sempre donato una marcia in piรน nel settore in cui era piรน cimentato, avendo la fortuna di non necessitare ogni volta di dimostrare una fasulla data di nascita, venendo fidato sulla sola parola dai proprietari delle decadenti attivitร , certamente non interessati ad alcuna credenziale dei dipendenti, tanto meno alla veridicitร  dell'identitร  degli stessi. Se trovato a rispondere con sinceritร  ad una domanda riguardante la sua etร  non avrebbe alcun ripensamento nell'esprimere essa forte e chiaro, sempre se l'interlocutore non sia un soggetto dal quale potrebbe trarre vantaggi nel mentirgli. Come sarร  possibile notare dal suo insolito appellativo non esiste alcuno onomastico in suo onore, seppur nascendo il giorno in cui รจ solito venire celebrato quello del padre biologico, cioรจ il ventiquattro giugno, dedicato a San Giovanni Battista, acclamato dallo stesso uomo come grande profeta, data la sua profonda fede religiosa, alle volte in disaccordo con la frivola credenza della moglie. Sono passati la bellezza di sette anni dall'ultima volta che augurรฒ l'onomastico al sopra citato o mai verso nessun'altro, ritenendo questo un gesto a dir poco inutile, una perdita di tempo in poche parole, utilizzando tale pensiero come modo di celare il vero perchรฉ dell'odio verso esso, descrivendo la suddetta data come la reale e cruda notte in cui scoprรฌ cosa fossero gli incubi. O per lo meno, quelli di una straziante veridicitร .

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... โ Italo-Asiatico โž

Come successore di un orgoglioso italiano, come da copione, la consuetudine fu quella di limitarsi ad assegnare la sola nazionalitร  Italiana, stracciando dai suoi geni l'evidente genetica giapponese da parte della madre, senza mai ricevere lamentele da parte di questa, assecondando pienamente le decisioni del marito senza batter ciglio. Nato nella medesima terra, crebbe circondato dalla mentalitร  di essa, pronto ad apprenderne il piรน possibile, abituato a quell'ambiente a cui era stato assegnato fin dal momento della sua nascita, essendo forse questa la motivazione per cui non provรฒ il minimo desiderio di ritorno una volta fuggito da tale stato. Per fare chiarezza, Eiji non odia l'Italia come paese in sรฉ, assolutamente, anzi, da ragazzo acculturato quale รจ si ritiene tutt'ora meravigliato dalla sacca culturale e possedimenti di essa, ma piuttosto odia i ricordi a lei vincolata esattamente come le persone che la abitano. Nel corso degli anni, non puรฒ negare di essersi lasciato cadere nel classico sbaglio di fare tutta un'erba un fascio riguardo gli abitanti della penisola, magari abbassandosi all'irritante "Italiani = Mafia, pizza, mandolino", senza rendersi conto dell'inesattezza del suo ragionamento oramai col pregiudizio corroso dalle memorie legate all'Italia come popolazione, ritenendo ognuno di loro nient'altro che omertosi venduti, fiero, piuttosto, dei geni asiatici di cui รจ in possesso, seguendo le orme del padre nel decidere di stracciare quelli dell'altro genitore. Si potrebbe notare quanto Eiji non perda quindi occasione di elogiare sopratutto il Giappone, amante della cultura e delle persone che lo abitano, divenendo ceco davanti ai difetti dello stesso, tornando a considerare qualsivoglia popolo migliore rispetto a quello italiano.

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Sette anni di fatiche portano senza dubbio frutti alle volte, ma non รจ detto che essi siano ogni volta maturi. Questo รจ il caso dell'aspetto di Eiji, chiaramente un esempio indiscusso di quelli marci. Come รจ giร  stato puntualizzato, l'effettiva etร  del giovane sarebbe a dir poco una sorpresa per chiunque ne venisse a conoscenza, sia per l'intelletto di questo, ma indubbiamente soprattutto per la sua apparenza, cioรจ quella di un a dir poco trentenne. Sciupato sarebbe un complimento se si osservasse con attenzione il viso del soggetto in questione, segnato da tratti scavati e visibilmente trascurati, insieme a fastidiose piccole cicatrici presenti sull'intera lunghezza del volto, ancora piรน accentuate dalla carnagione cerea, particolare che alle volte potrebbe donargli un'aria pressochรฉ affascinante, aggettivo che di certo non manca nella sua descrizione nonostante gli innumerevoli difetti correlati. Di fatto, seppur colmo d'imperfezioni date dalla sua tipologia di vita, il suo aspetto conserva una nota facile d'addocchiare di mistero e maturitร , solito a scogliere il cuore delle donne a cui riserva i migliori dei suoi sfuggenti sguardi in cui รจ un maestro. Gli occhi scavati dalle borse pronte a scurirsi maggiormente ogni giorno che passa, derivanti di innumerevoli notti insonne, senza dare tempo ad una qualsiasi crema benefica di agire, cosa di cui non ci si dovrebbe preoccupare, dato che non รจ mai nemmeno stato realmente un pensiero del citato quello di applicarne alcuna, sinceramente disinteressato in qualsivoglia tentativo di donare giovinezza al suo viso, conscio che ciรฒ potrebbe rivelarsi controproducente in futuro e molto piรน semplicemente per beata mancanza di voglia. Stessa cosa vale per i suoi capelli, nonostante siano piรน fortunati del volto, egli non ha mai speso il minimo sforzo per mantenerli curati e in salute, non possedendo alcuna ragione per voler apparire al meglio dinnanzi agli altri a differenza della sua infanzia, durante la quale trascorreva la maggior parte delle giornate tentando di mostrarsi il figlio di papร  qual'era, per certi versi. Sarร  quindi consuetudine poterlo ammirare aggirarsi con una folta chioma rosso vino, priva di forma e dai ciuffi liberi pronti a sbucare da ogni dove senza ricevere attenzione dal proprietario, talmente svogliato dal non sprecarsi nemmeno per scostare le imperterrite ciocche costantemente impegnate ad oscurare il suo occhio sinistro, tinto assieme al gemello di un puro colore ambra, dotato dell'abilitร  di sfumare in un verdognolo se posizionato al di sotto di una forte proiezione di luce. Nonostante il suo atteggiamento possa far apparire il contrario, Eiji รจ senza dubbio un gran lavoratore, motivo per cui il suo corpo รจ in costante movimento, donandogli una corporatura all'apparenza mingherlina ma dall'immana forza muscolare assieme alla massa della medesima, benedicendolo di un fisico ben mantenuto e muscoloso, particolare visibile solamente se esposto con l'assenza di indumenti a coprire, cosa davvero rara date le abitudini vestiarie del ragazzo. Effettivamente potrebbe essere considerato un avvenimento piรน unico che raro quello di poterlo avvistare in vesti curate, o anche semplicemente non con addosso abiti larghi e comodi, principali look del rosso, il quale non si vergogna affatto di tali abitudini, anzi, elogiando sรฉ stesso per il proprio gusto a detta sua "minimal chic". Non รจ di certo raro che gli stessi indumenti siamo in realtร  gli stessi utilizzati per il sonno da egli, felpe larghe e altrettante camice spiegazzate per potergli donare il massimo della comoditร . Si sarร  dunque compreso quanto possa detestare l'imposizione di mettersi in tiro o simili, eppure potrebbe capitare la necessitร  di farlo, ed รจ per questo motivo che si dovrร  trovare qualcuno dalla forza pari alla sua per costringerlo con le cattiverie, e diciamo che potrebbe senz'altro dimostrarsi un'ardua impresa data la sua portata.





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Parlando con Eiji verrebbe spontaneo chiedersi se questo stia davvero ascoltando le vostre parole o per lo meno le stia comprendendo un minimo, ritrovandosi a venire soggiogati dal pensiero di stare venendo bellamente ignorati da quest'ultimo. Munito di espressione perennemente annoiata e non curante, il rosso, spesso si ritrova ad essere il muro della conversazione, verso il quale l'interlocutore parla senza ricevere una risposta effettiva, ritrovandosi a venire catapultato in tutt'altro argomento da parte di Eiji, quasi stesse effettivamente pensando ai fatti propri piuttosto che il discorso principale. Se mai perรฒ si avesse la fortuna di ricavare un poco dell'attenzione del ragazzo, si potrebbe venire beati di perle di saggezza prive di reale significato, che quando fatto notare al sopra citato si limiterebbe ad una semplice scrollata di spalle, conscio dell'inutilitร  delle sue parole e sinceramente divertito nel diffonderle. Con quel suo pacato atteggiamento, a primo sguardo, potrebbe parere una persona con cui non sarebbe poi tanto difficile poter creare un legame d'amicizia, missione solitamente interrotta dai modi distanti di questo, solito a limitarsi ad un semplice sorriso prima di deviare l'attenzione ad altro di suo interesse. Si considera troppo stanco per certe inutile pratiche di socializzazione, preferendo di gran lunga un meritato riposino piuttosto che doversi impegnare a fare nuovi amici, essendo che tale scopo non gli frutterebbe alcun ricavo economico, atteggiandosi in modo totalmente differente se a parlargli fosse un possibile superiore o cliente, sfoggiando le sue formidabili doti oratorie, sfacciatamente mostrando il suo innato carisma e modi persuasivi, sorprendente dato l'Eiji che รจ solito a mostrare a chiunque gli si pari dinnanzi. Eppure egli non รจ un tale menefreghista, a differenza di come appare; presta estrema attenzione alle parole di chiunque, persino se non rivolte a lui, ricavando le proprie opinioni a riguardo, senza necessariamente doverle esporre a qualcuno se non a sรฉ stesso, immagazzinando il tutto per le sue conclusioni. Ebbene sรฌ, il ragazzo รจ macchiato di un animo calcolatore, seppur non trovando alcuna utilitร  nel sprecare tale abilitร  per approfittare degli altri, ma semplicemente conscio di esserne altamente in grado se mai ne avesse la necessitร , cosa che in cuor suo spera sempre di non trovarsi ad avere. Non รจ una cattiva persona, sia chiaro, preferisce solamente mettere in primo posto le proprie necessitร  e di quelli a lui cari, forse rivelandosi pressochรฉ egoista, cosa che non apprezza affatto, specialmente se fatta notare allo stesso, scatenando l'immediata antipatia di quest'ultimo, anche se celata sotto il suo solito modo di fare per cui รจ tanto riconosciuto, mantenendo perรฒ questi sentimenti, esattamente come per qualsiasi torno subito, aspettando il momento piรน adatto per far rimangiare esso al suo creatore con un'eleganza inaspettata. Se c'รจ qualcosa da dire sul rosso, รจ senza dubbio รจ la sua natura tirchia, per ogni avere in generale, ma soprattutto per il Dio denaro, giustificando ciรฒ con il sudore versato per poter appropriarsi di esso, cosa solitamente difficilmente credibile data la sua aria svogliata e pigra, nonostante questa sia la veritร , essendo lui un gran lavoratore, in ogni campo generale, soprattutto per quanto riguarda i lavori di polso. in cui รจ senz'altro un asso. E' un tipo geloso, non di certo di quella gelosia estrema a tratti malata, piรน che altro un senso di rancore nel pensare di non poter possedere quello che invece gli altri hanno, il che non si collega ai beni materiali, ma piuttosto quelli affettivi, come quelli di una famiglia, finendo per sminuirle con, alle volte, arroganza. Odia, infatti, il detto "il sangue รจ piรน denso dell'acqua", il quale indica quanto i legami familiari possano essere piรน forti di quelli al di fuori di essa. Trova tale frase una menzogna, ricollegandola all'essere ancora legato dalle proprie vene ai genitori, disgustato al solo pensiero di poter venire associato a questi o a esserlo mai stato, provando rammarico quando pensa al perchรฉ debba essere nato in una tale lurida famiglia, trovando poi le sue risposte nell'adorato zio, l'unico familiare per cui potrebbe mai valere quel tanto odiato detto. Ed รจ da questo suo attaccamento allo zio che nasce quel suo costante sospetto, diffidente da qualsiasi persona che non sia questo, insicuro sulla veridicitร  delle buone azioni altrui, ritenendo esse inaffidabili, un loro modo per poter appropriarsi della fiducia altrui per i propri fini.

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Era una calda giornata d'agosto quando i due figli dei Raro e dei Jinboko si scambiarono le fedi dinnanzi al prete di un piccolo paese vicino Palermo. Furono acclamati e compiaciuti dai numerosi presenti, quasi fossero celebritร  pronte a ritrovarsi paparazzi da ogni dove, e in qualche modo fu cosรฌ, nonostante essi non fossero lรฌ per loro. I genitori dei novelli sposi vennero richiamati dai giornalisti, compiaciuti dalla loro sporca fama. Non erano di certo pochi i sospetti che i loro successori avrebbero ereditato la medesima attenzione, di fatto, perchรฉ mai i due si sarebbero sposati se non per ciรฒ? Il tutto non passรฒ di sicuro inosservato alle forze dell'ordine, a conoscenza delle vicende dei due cognomi e delle generazioni addietro degli stessi, che, come giร  spiegato, li tennero d'occhio per un indeterminato lasso di tempo, prima di prendere la decisione di lasciarli semplicemente perdere, o forse venendo spinti a seguire tale consiglio. Erano mafiosi, potenti del settore a dirla tutta, e del resto sarebbero rimasti il taboo di quell'intera costa per il resto della loro progressione. Ma come sarร  ovvio comprendere, l'albero genealogico delle famiglie non poteva di certo concludersi con il matrimonio dei due giovani, si necessitava un principale ereditario dell'attivitร , qualcuno a cui poter affidare il proprio dominio una volta esalato l'ultimo respiro.

Ed ecco Eiji, o per meglio dire, Glauco, colui a cui venne affidato nell'immediato il titolo di primogenito, e di conseguenza, il successore dei potenti Raro. Tale decisione venne presa sin dal momento del suo concepimento e fu dato per scontato l'onore che il piccolo avrebbe provato nel possedere la carica ambita da molti, non che ebbe mai reale scelta riguardo i suoi sentimenti. Era un bambino abituato ad una vita stracolma di favoritismi senza mai venire a confronto con l'esistenza dei torti o delle semplici ingiustizie nei suoi confronti, ma solamente verso quelli degli altri, spesso persino per poter agevolare lui stesso pur non essendo affatto il suo volere, ma semplicemente abituato ad una scala sociale simile, motivo per cui non pensรฒ di porsi contro tale classifica impostata dal suo cognome. Da Raro che si rispetti gli vennero istruite fin dalla piรน tenera etร  il giusto modo di comportarsi secondo i loro canoni, principalmente il rispetto di sรฉ e tutto ciรฒ che ne derivava, educandolo con cronico orgoglio ed ego poichรฉ nessuno si sarebbe mai dovuto permettere di insultare la sua stirpe o il suo potere. Era conscio, in qualche modo, di quanto tutto ciรฒ fosse sbagliato, ma non poteva nemmeno disubbidire ai genitori, non di certo per ricevere il loro orgoglio quanto piuttosto quello degli innumerevoli loro familiari, in particolare il nonno paterno, il primo a ricercare le vittorie dei nipoti, specialmente del piccolo Glauco. Ebbene sรฌ, "nipoti", il rosso non era l'unico figlio dei due coniugi, di fatto, poco prima del suo quarto compleanno nacque la secondogenita: Matilda, il piรน grande amore del fratello. Adorava quella creaturina, fin dal loro primo incontro non potรฉ piรน separarsi da lei, si era imposto il dovere di proteggerla ad ogni costo, un pensiero alquanto eroico per un bambino della sua etร , ed era questo che lo caratterizzava e lo distingueva dai suoi parenti: il coraggio. Ognuna di quelle persone agiva dietro la forza altrui, senza mai mettersi in gioco senza la scorta delle mani dei viscidi scagnozzi, ma lui non era cosรฌ, e seppur non avesse il desiderio di ribellarsi a chi era destinato ad essere sapeva che non lo sarebbe mai stato.

Entrambi i due italo-giapponesi avevano un piccolo segreto, qualcosa di cui erano consci di non poter raccontare ad anima viva, cioรจ la vicinanza allo zio. Sukiri, questo era il suo nome, ed era, come ben si potrร  intuire, il rinnegato di entrambe le famiglie, persino dell'adorata sorella. I bambini ne erano a conoscenza e ad essere sinceri Glauco era riluttante all'idea di accettare l'invito segreto di quest'ultimo quando ritrovarono la lettera ai piedi del loro dondolo, ma la piccola Matilda ne era a dir poco entusiasta, motivo per cui non ebbe il coraggio di negarle il consenso. Si sarebbero dovuti incontrare all'inizio dell'orto dei vicini, luogo solitamente poco frequentato dagli stessi per via dei loro impegni, e cosรฌ i fratelli si presentarono, ritrovando con loro sorpresa lo zio. Pianse quando li vide, commosso dal potersi presentare ai tanto lontani nipoti da cui era sempre stato allontanato, iniziando cosรฌ a vedersi ogni mercoledรฌ una volta che i genitori erano usciti e i sorveglianti si divertivano a guardare gli episodi delle loro serie TV sul gran schermo della villa. Ovviamente nessuno avrebbe dovuto scoprirlo, non tanto per la salvaguardia dei minorenni quanto piuttosto quella dell'uomo, disprezzato dai familiari in comune.

Vedete, i Raro e i Jinboko non erano semplici mafiosi comuni, la loro pericolositร  non era indicata dalle sole conoscenze o potere, affatto, esse erano presenti, questo รจ poco ma sicuro, ma la loro vera specialitร  era la loro intelligenza. In ciรฒ รจ compreso il loro senso d'affari, la loro astuzia, ma soprattutto la loro abilitร  informatica ed ingegneristica. DI fatto, i loro operatori erano per la maggior parte pezzi forti in entrambi i campi, e con le loro direttive venivano create macchine a dir poco fantastiche. Ovviamente non venivano utilizzate per scopi buonisti, e per questo motivo erano progetti strettamente confidenziali, di cui erano ignari persino i figli, fin troppo piccoli per potersi rendere giร  conto della gravitร  di simili operazioni.

Matilda era da molto tempo curiosa di quelle strane scale, di dove potessero condurre, ma ogni volta veniva fermata dal fratello maggiore, solito a seguire le regole dettate dagli adulti a differenza della piรน piccola, costantemente ripresa dagli stessi per la sua incorreggibilitร . Ogni volta giungevano appresso ai genitori a quella imponente struttura intitolata "Bagno asciuga", all'apparenza una semplice lavanderia, costretti a sedere sulle scomode poltrone al suo interno, mentre i grandi scendevano la scalinata lasciandoli indietro. Ed anche quella volta nulla era cambiato di una virgola, ancora una volta annoiati mentre sfogliavano le lette e rilette riviste di moda ed auto, ma quel giorno la minore non ne voleva proprio sentire di dare ascolto alle riprese del fratello, decidendo di saltare giรน dalla sedia e correre giรน per le curiose scale che ogni volta adocchiava ma che mai poteva esplorare, lasciando una scia di minuscole gocce di succo all'albicocca che tanto le piaceva. Glauco, preso dal panico, la inseguรฌ silenziosamente, nel tentativo di riportarla al piano superiore senza farsi scoprire dagli adulti. Matilda era impressionata da quella porta, dipinta di un tale giallo intenso, decorata anche da un tenero omino pitturato di bianco intento a battere il cinque a chiunque lo guardasse, cosa che lei fece, emanando un soffocato suono metallico che presto si disperse nell'aria. Aprรฌ la porta, stranamente non chiusa a chiave come le altre, avvicinandosi estasiata ai buffi macchinari presenti nella stanza, sembravano capelluti con tutti quei fili sopra di loro. C'era uno strano rumore, quasi come una fastidiosa zanzara vicino al suo orecchio, cosa che fece istintivamente agire la piccola, la quale si schiaffeggiรฒ con forse troppa il capo, facendo cadere il succo sui cavi e sporcando tutta la bambina. Era davvero infastidita da quel sibilo che sembrava aumentato tutto d'un tratto. Il fratello maggiore la raggiunse, pronto a darle una strigliata d'orecchie una volta tornati di sopra, lei ridacchiรฒ alla vista del preoccupato Glauco, piegandosi per riprendere il cartoncino della bevanda fra i fili, speranzosa di delle rimanenze dentro esso.

Sul calendario รจ segnato come il dieci giugno 2XXX il giorno in cui Matilda Raro perse la vita. "La causa fu un trauma cranico: caduta dal terrazzo del secondo piano della villa in cui alloggiava la piccola non ebbe scampo quando toccato il suolo il suo capo arrivรฒ prima del resto del suo corpo, i medici fecero di tutto, ma non c'era piรน nulla da fare." furono queste le parole dei genitori agli interessati alla vicenda, la veritร  che tutti conoscevano, seppur tale non era. Menzogne, nient'altro che ciรฒ. Glauco sapeva la veritร , vide la sorellina morire dinnanzi ai suoi giovani occhi, folgorata dai fili scoperti e umidi a causa del succo versato su di essi, nella struttura dove i Raro e i Jinboko progettavano illegalmente virus informatici da sfruttare a loro favore. Lasciarono che tutto ciรฒ rimanesse un segreto fra loro e il bambino, certi che avrebbe seguito il loro volere come imposto per tutto il periodo della sua crescita, ma ciรฒ fu la finale spaccatura di egli. Finalmente li odiava, ognuno di loro, persino il nonno che tanto voleva rendere orgoglioso. Luridi egoisti quali erano, arrivarono al punto di nascondere la veritร  sulla morte della propria figlia pur di celare la propria attivitร  alle forze dell'ordine, solamente per il proprio puro interesse. Si erano giร  dimenticati della piccola? Senza dubbio, tanto da spingere anche l'irascibile Glauci ad agire di conseguenza, promettendogli anche di donargli una seconda sorellina non appena ne avrebbero avuto l'occasione, quasi a rimpiazzare la bambola persa con una nuova di zecca. Lui non potรฉ sopportare quell'odio che cresceva ogni giorno di piรน dentro di sรฉ; certo, avrebbe potuto semplicemente raccontare il tutto alla polizia, ma sarebbe andato tutto a tacere esattamente come ogni altra chiacchiera fuoriuscita dalle loro mura confidenziali.

Decise di fuggire, il piรน lontano possibile da quel cognome e quell'identitร  che tutto d'un tratto si era ritrovato a disprezzare in tal modo. Lo zio era dalla sua parte, non l'avrebbe di certo abbandonato, e semplicemente fecero le valige. Seppur rinnegato, persino l'uomo possedeva le proprie conoscenze al di fuori della cerchia familiare, motivo per cui non fu arduo riuscire a fornirsi due nuove identitร  per lui e il nipote. E cosรฌ accadde, durante una notte di inverno il bambino sgattaiolรฒ al di fuori della villa, incontrandosi con lo zio, avviandosi all'aeroporto dove prenotarono due biglietti per Tokyo, cittร  natale dell'adulto, dove vennero riconosciuti come Eiji e Bagou Otema, padre e figlio giunti nella loro nuova vita.

Ci volle un solo anno prima che il pover'uomo venisse colpito da una forma prematura di alzheimer, situazione di salute che lo portรฒ a dover abbandonare il suo lavoro d'ufficio e soggiogarsi in casa, sotto le attente osservazioni del nipote, sempre pronto a stare al suo fianco. Il ragazzino si rimboccรฒ quindi le maniche, ricercando un modo per ricavare denaro, saltando da un lavoro all'altro, nella speranza di guadagnare ad entrambi la pagnotta. Eiji non รจ un ragazzo pigro, รจ semplicemente stanco.

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โŒช ๐— ๐—ฎ๐—ฑ๐—ฟ๐—ฒ

... โ Hinao Jinboko โž

Nata il quattro novembre, il suo destino era impreciso, a differenza del figlio, inizialmente identificata come la semplice secondogenita non ci volle molto prima che tale titolo venisse cambiato in primogenita dopo l'obbligata dipartita del fratello maggiore. Pur non possedendo la dote di poter donare in ereditร  il proprio cognome era munita di qualcosa di cui i numerosi altri fratelli e sorelle erano privi: l'astuzia. Era sempre stata una bambina a dir poco magnifica, invidiata da tutti i coetanei e lei ne era perfettamente a conoscenza, perciรฒ utilizzava questa come tanti altri privilegi a suo vantaggio, facendo seguire ogni suo volere a grandi e piccoli che fossero, cosa che senza dubbio portรฒ con sรฉ anche nell'etร  adulta, caratteristica adocchiata da molti altri membri di quella cerchia sociale, subito pronti a mettere in scena i loro figli desiderosi di moglie quanto di un'alleanza con il cognome della fanciulla tanto desiderata. Eppure fra tutti fu Giovanni a spiccare, o per meglio dire la sua famiglia. Hinao fu da subito affascinata dal modo di fare del giovane, convinta di aver avuto fortuna nella scelta del padre, ritenendo egli una persona principalmente di bell'aspetto ma anche di spiccato intelletto, cosa che sapeva con certezza le sarebbe tornata utile in futuro. Dopo il matrimonio non ci volle troppo prima che rimanesse incinta, dando alla luce Glauco, orgogliosa dei suoi sforzi si concesse un piccolo distacco dalla famiglia, tradotto in brevi flirt con diversi uomini, sfizio di cui il marito non venne mai a conoscenza. Alla morte della figlia, fu la prima a fingere di dimenticarsene, nonchรฉ la prima ad escogitare la storia della finta morte accidentale di questa.

โ Izumi Nase โ€• Kyoukai no Kanata โž

โŒช ๐—ฃ๐—ฎ๐—ฑ๐—ฟ๐—ฒ

... โ Giovanni Raro โž

Lui e il figlio erano piรน simili di quanto mai avrebbero potuto immaginare, con l'unica eccezione di una scelta posta ad entrambi ma cui diedero due risposte contrarie: dimenticare. Eiji decise di non dimenticare la morte della sorella, mentre il piccolo Giovanni scelse di assecondare la richiesta del padre quando gli accadde un avvenimento simile. L'ancora giovane mafioso perse la madre in una sparatoria, colpita dal proiettile vagante proveniente dal figlio piรน grande, intento a dimostrare la sua tirannia sui lavoratori del loro laboratorio. Ognuno dimenticรฒ quanto accaduto, dando la tragedia per un fatale incidente d'auto. Giovanni era un bravo ragazzo, non possedeva la maligna malizia dei suoi familiari, seguiva perรฒ cecamente il loro volere, seppur esso si scontrasse con quei pochi principi morali rimasti in lui, e lo stesso accadde con la moglie una volta sposati. Era intelligente, non c'รจ dubbio, ma anche innamorato perso, e spesso le due cose non possono vivere in armonia, motivo per cui si soggiogรฒ completamente al volere della donna, seguendo ogni direttiva proposta da ella, quasi in automatico. Fu di fatto un obbligo di suo padre quello di far imporre il loro cognome ai figli e di mantenere un cognome di origine italiana a tutti loro, facendo passare tali leggi per farina del sacco di Giovanni . Alla scomparsa del figlio fu l'unico a rendersi conto del male procurato ad egli, motivo per cui l'amore per la moglie diminuรฌ quasi a scomparire, seppur tutt'ora legati in matrimonio formalmente.

โ Toru Oikawa โ€• Haikyuu !! โž

โŒช ๐—ก๐—ผ๐—ป๐—ป๐—ผ ๐—ฝ๐—ฎ๐˜๐—ฒ๐—ฟ๐—ป๐—ผ

. . . โ Carlo Raro โž

Un nome senz'altro conosciuto in quella societร  tenuta fintamente sott'occhio dalle forze dell'occhio. Legalmente indicato come un settantenne in pensione, Carlo non ha realmente alcuna intenzione di porre fine alla sua amata carriera, egocentrico quando si viene a parlare dell'impero costruito dal suo cognome. Fu forse una casualitร  che i Raro e i Jinboko si incontrassero, fatto sta che non ci volle molto prima che le due famiglie si mettessero d'accordo per il matrimonio dei loro giovani mafiosi, incoraggiati dai rispettivi padri. L'uomo aveva giร  compreso i riguardi del figlio verso la moglie, motivo per cui si impegnรฒ subito per far valere egli, indicandogli gli approcci necessari per atteggiarsi come "uomo di casa", guidato dalla sua mentalitร  a tratti maschilista ma anche preoccupata dell'orgoglio dello sposo. Amava i suoi nipoti nonostante possa sembrare il contrario, tanto da decidere di abbandonare definitivamente quella vita e ritirarsi realmente, rendendosi esposto a qualsiasi minaccia da parte di possibili avversari, incurante del proprio destino.

โ Yoshimura โ€• Tokyo Ghoul โž

โŒช ๐—ญ๐—ถ๐—ผ ๐—บ๐—ฎ๐˜๐—ฒ๐—ฟ๐—ป๐—ผ

. . . โ Sukiri Jinboko โž

Destinato ad essere l'erede principale del cognome della famiglia, venne ricoperto delle innumerevoli attenzioni di chiunque fosse collegato anche solo lontanamente ad essa, portandolo ad amare quella popolaritร  immeritata. Un simile sentimento di potere lo aveva persino portato a mettere in secondo piano quanto gli insegnamenti dei genitori fossero sbagliati, facendogli scegliere la via piรน facile, cioรจ seguirli per paura della possibilitร  di poter abbandonare una simile vita privilegiata. Non fu abbastanza furbo, perรฒ, lasciando che il suo cuore venisse catturato da quello di un'altro uomo, nascondendo ciรฒ per timore delle reazioni altrui. Ma non ci riuscรฌ a lungo, venendo scoperto in fragrante dalla sorella Hinao, la quale non si fece di certo sfuggire l'occasione di rubargli il titolo di primogenito, raccontando il tutto ai genitori. Il proseguimento potrebbe essere intuibile, lo rinnegarono, tanto da cacciarlo dalla propria dimora, disgustati dal loro stesso figlio. Lui seguรฌ gli ordini, provando qualvolta a denunciare le attivitร  della famiglia alla polizia, senza perรฒ ricevere reale risposta da parte della centrale corrotta, finendo per divenire l'ubriacone del paese, incerto su come agire diversamente. Fino a quando si fece coraggio e invitรฒ i due nipoti ad incontrarsi, avvenimento che gli diede la forza per trovarsi per lo meno un lavoro, per il resto sapete giร  cosa accadde. Una volta giunti in Giappone, prese il titolo di padre biologico di Eiji, condividendo quindi le loro nuove finte identitร .

โ Haruki Nakayama โ€• Given โž

โŒช ๐—ฆ๐—ผ๐—ฟ๐—ฒ๐—น๐—น๐—ฎ ๐—บ๐—ถ๐—ป๐—ผ๐—ฟ๐—ฒ

. . . โ Matilda Raro โž

Sarebbe impossibile descrivere l'amore del fratello verso la dolce Matilda, e se anche ci si riuscisse in qualche modo rimarrebbe senza dubbio incorretto. Di una purezza senza pari, allegra e premurosa, lo stereotipo della classica bambina giapponese solita a venire mostrata nelle commedie della medesima lingua. Possedeva la bellezza della madre, forse persino maggiore, avrebbe potuto fare grandi cose una volta divenuta adulta, ma questa possibilitร  le venne negata per il desiderio di denaro delle famiglie a cui apparteneva. Era curiosa, troppo a dire il vero, pronta a porsi contro le regole pur di colmare tale curiositร  e cosรฌ fece sempre, caratteristica divenuta la sua assassina. Viene da chiedersi come sarebbe mai potuto essere il futuro della bambina se mai fosse rimasta a sedere su quella poltroncina scomoda o il fratello fosse arrivato in tempo, ebbene, Eiji se lo chiede ogni singolo giorno.

โ Tsurumi Chiriko โ€• Ano Hana โž

โ€• ๐™ฐ๐š‹๐š’๐š•๐š’๐š๐šŠ' . . .

. . . โ€• Straordinari -- Aveva solo undici anni quando ricevette la sua prima busta paga. Ai tempi gli pareva di sognare, non era una cifra alta, ma era sufficiente per pagare il loro affitto non troppo caro. Del resto, per l'appartamento dove vivevano entrambi una spesa differente sarebbe stata un'aspra truffa, un monolocale decadente come pochi. Col passare del tempo fu in grado di racimolare somme sempre piรน alte, soprattutto grazie alla sua tenacia nell'offrirsi per qualsivoglia orario extra. Di fatto, Eiji non avrebbe alcun problema anche tutt'ora a prendersi carico di lavoro in piรน, sia per quanto riguarda l'utilizzo della sua forza sia della sua mente, basta abbia la certezza di venire appropriatamente retribuito, o per lo meno lo venga qualcuno a cui tiene.

. . . โ€• Indipendenza -- Come si sarร  ben capito, il ragazzo iniziรฒ fin troppo presto a prendersi da solo cura di sรฉ stesso, per non parlare della sua smisurata volontร  nel badare anche allo zio, rare le volte in cui egli tornava alla luciditร  e crudelmente brevi. Non potรฉ piรน contare sul sostegno di un adulto, dovendosela inevitabilmente cavare da solo, stonando con gli insegnamenti ricevuti gli anni prima dai genitori, i quali gli ricordavano sempre quanto nella sua posizione non si sarebbe mai trovato da solo e senza l'aiuto di nessuno. Eppure senza nessuno dei due cognomi era come chiunque altro, e questo lo aveva realizzato a proprie spese.

. . . โ€• Pazienza -- Vivendo ogni giorno con un costante fuggitivo non sarebbe difficile perdere le staffe qualvolta, motivo per cui Eiji sarebbe giustificato in tutto per tutto se mai si spazientisse, ma questo non รจ mai stato un problema per gli Otema. Vedete, il ragazzo non รจ mai stato un tipo irritabile, pur non essendo nemmeno un pacifista a tutti gli effetti, lui classifica le persone e di conseguenza i suoi atteggiamenti attorno a loro o riguardanti le stesse. Senza dubbio al primo posto della classifica รจ presente il caro zio, verso cui ha infinita pazienza e bontร  d'animo, quasi al pari di quello riservato alla dolce sorellina in passato, agli sconosciuti o ai soggetti non di suo gusto, invece, utilizzerร  un atteggiamento menefreghista e visibilmente disattento. In generale, perรฒ, ha un'ottima pazienza, tralasciando le relazioni sociali.

. . . โ€• Cucina -- Potrebbe parere improbabile, eppure il rosso รจ un verso asso nell'arte culinaria. Del resto, รจ sempre stato lui quello a dover provvedere per i pasti di lui e lo zio, perciรฒ in qualche modo si รจ dovuto arrangiare, riuscendo ad apprendere ricette niente mali, fiero di poter sfoggiare appena gli capita l'occasione a tiro.

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. . . โ 90 โž

Sebbene molti lo considerino un genio incompreso viene pur sempre penalizzato dalle mancate ore scolastiche. A causa dei vari lavoretti sparsi per la cittร  e quelle della sua postazione principale รจ spesso costretto a mancare diverse lezioni durante la giornata, a volte limitandosi a non entrare semplicemente in classe e dirigersi direttamente a lavoro, attirando gli innumerevoli richiami dei docenti, soliti a riprenderlo con il classico "Se solo fossi piรน presente...", cosa di cui il ragazzo รจ piรน che conscio, ma che non puรฒ cambiare. Se solo potesse, frequenterebbe regolarmente le lezioni e mancherebbe raramente, ma purtroppo non c'รจ alcun pagamento alla fine del mese a stare seduto su un banco. Fortuna vuole che sia perรฒ realmente un genio incompreso, in grado di raggiungere voti eccellenti senza il troppo sforzo. Certo, ovviamente un minimo di impegno c'รจ nello studio, ma in confronto ai risultati che รจ solito ad ottenere รจ davvero un nonnulla.

โ€• ๐™ฒ๐š˜๐šœ๐šŠ ๐š๐š•๐š’ ๐š™๐š’๐šŠ๐šŒ๐šŽ . . .

. . . โœ“ โ€• Le ricompense -- Non c'รจ cosa piรน appagante di vedere i meritati frutti dei propri sforzi, che sia in ambito educativo che in quello lavorativo. Eiji รจ alla costante ricerca di un guadagno da ogni sua azione, anche la piรน insignificante, questo non vuol dire perรฒ che sia un venduto, mai al mondo vorrebbe esserlo, significa semplicemente che se impiega il proprio tempo e fatica in qualcosa desidera un pagamento materiale o anche solo sentimentale, come ad esempio il debito altrui.

. . . โœ“ โ€• Furetti -- Alla sola etร  di 6 anni, al povero rosso, venne diagnosticata l'allergia non solo al pelo dei gatti ma anche a quello dei cani, notizia orribile per il disperato bambino, desideroso di un tenero animaletto da compagnia giร  dal compleanno passato. Purtroppo, tale condizione non era affatto lieve, tanto da portarlo a necessitare di andare all'ospedale se mai fosse stato in presenza di una delle due specie per troppo tempo. I genitori tentarono di donargli altre tipologie di animale, come uccellini, criceti, coniglietti, pesciolini e persino maialini nani, ma niente da fare, troppo noiosi per i gusti di Glauco. Fu cosรฌ che una volta raggiunti i quindici anni incontrรฒ il suo amore piรน grande. Aveva appena iniziato lavorare ad un negozio d'animali, quando d'un tratto vide uno strano roditore in una delle vetrine, non potรฉ resistere quando il direttore gli propose di regalarglielo per delle ore extra a fine settimana. Ed ecco l'origine del suo incontro con Shimao, il suo fedele compagno di vita, solito a portarselo appresso persino durante le ore scolastiche se non impegnato a controllare lo zio. Un furetto piuttosto intelligente, c'รจ da dirlo.

. . . โœ“ โ€• Ascoltare -- Ad Eiji non manca di certo la parlantina o l'abilitร  di conversare, anzi, se solo volesse potrebbe divenire alquanto popolare per la sua bravura nel campo, perรฒ preferisce rimanere il muro nel dialogo. Ascolterebbe chiunque, riguardo qualsiasi cosa, per tutto il tempo necessario, non ha mai avuto fretta e di certo non l'avrebbe per poter svolgere l'attivitร  che piรน gli piace. Non รจ esattamente un impiccione, perรฒ adora poter essere partecipe delle vite altrui se ricevuto il consenso, seppur dando la costante impressione di essere totalmente disinteressato alle parole dell'altro.

. . . โœ“ โ€• I bambini -- Nonostante si riveli ogni volta un ricordo a dir poco straziante, riesce a rivedere l'amata sorellina in ogni bambino che incrocia, finendo per sembrare un soggetto sospetto quando perso inevitabilmente nel pensiero della piccola mentre i suoi occhi rimangono puntati sul marmocchio. Purtroppo a causa dell'etร  che dimostra, viene spesso mal visto dai passanti qualvolta cerchi di aiutare o scherzare premurosamente con uno di loro, finendo per gettare la spugna, conscio di che voci potrebbero iniziare a girare se mai si iniziasse ad avere una brutta opinione sul suo conto, e il lavoro ne risentirebbe cosรฌ come il guadagno.

. . . โœ“ โ€• La semplicitร  -- Nato in una famiglia a dir poco ricca, il suo mondo cambiรฒ radicalmente una volta giunti a Tokyo, ma non rimpiange affatto quella svolta. E' un gran tirchio, questo รจ risaputo, ma riguardo solamente il proprio operato, ciรฒ che si รจ sudato ed ha ottenuto con le sole proprie forze, perciรฒ mai ha invidiato il bene materiale altrui, finendo per farsi gioco degli egocentrici pronti a vantarsi delle loro proprietร  spesso ereditate dai genitori. Preferirebbe di gran lungo vivere per il resto della sua vita in quel claustrofobico monolocale piuttosto che ottenere una vita da benestante per merito altrui.

โ€• ๐™ฒ๐š˜๐šœ๐šŠ ๐š—๐š˜๐š— ๐š๐š•๐š’ ๐š™๐š’๐šŠ๐šŒ๐šŽ . . .

. . . โœ—โ€• L'omertร  -- Dopo gli avvenimenti del suo passato, non c'รจ alcun dubbio sull'odio che prova verso coloro pronti a coprirsi gli occhi per puro egoismo. Disgustato dal loro desiderio di denaro non riesce nemmeno a scusare se obbligati per mantenere salvi loro stessi o i loro cari, forse un suo sbaglio ma convinto di quanto ciรฒ sia senza dubbio sbagliato. Non รจ una spia, sia chiaro, ma non si tirerebbe mai indietro nel fare giustizia per conto proprio, persino se per altri.

. . . โœ—โ€• Gli sport -- Eiji e l'attivitร  fisica sono due cose completamente differenti. E' stato detto possegga davvero molta forza muscolare, ma di certo non il fiato per praticare alcun genere di sport. Non che abbia mai tentato a dire il vero, ma gli basta pensare alle poche volte in cui รจ costretto a correre per raggiungere il bus in tempo e gli basta. Probabilmente stramazzerebbe al suolo ai primi due metri di corsa, รจ seriamente senza speranza.

. . . โœ—โ€• I funerali -- Ricorda bene il giorno del funerale di Matilda. Circondato da vestiti e giacche nere, i suoi capelli rossi sembravano essere l'unica tonalitร  a stonare fra quell'oscuritร . La sorella non era visibile, mantenendo la bara chiusa per tutto il processo dei saluti. Eiji non pianse, forse era l'unico a non versare quelle rivoltanti lacrime di coccodrillo, provenienti da bugiardi e silenziosi sconosciuti. Durante la cerimonia non comprendeva cosa stesse accadendo, forse non fu in grado di realizzarlo talmente la sua mente era spenta. "I funerali non sono per i morti, sono per i vivi", come disse Hazel Grace.

. . . โœ—โ€• Dipendenze -- Una volta giunto a Tokyo ha sempre avuto problemi a dormire, non รจ mai stato semplice girarsi e rigirarsi nel letto per riuscire a chiudere occhio, all'inizio tentรฒ rimedi naturali come una buona tazza di latte o di tรจ ma i risultati rimanevano sempre gli stessi. Si ritrovรฒ quindi a trovare come unico rimedio l'assunzione di farmaci come sonniferi, in grado in comprare dicendo semplicemente di necessitarli per il padre alla farmacia di fiducia, solita a non curarsi delle formalitร  e semplicemente consegnare ciรฒ chiesto loro. Non riesce piรน, quindi, a dormire senza assumere il farmaco specifico, divenendo estremamente irascibile se costretto a rimanere sveglio negli orari notturni.

. . . โœ—โ€• La carne -- Questo suo odio non deriva da motivi morali o simili, ma bensรฌ dal semplice fatto che il piรน delle volte รจ noiosa da masticare, irritandolo talmente tanto da fargli sputare l'intero boccone dopo due semplici morsi. Se deve mangiare vuole essere sicuro che il processo sia: tagliare, masticare e ingoiare, non tagliare, cercare di masticare, ingoiare e soffocare. E' davvero rigido sul cibo, nonostante non voglia ammetterlo.

โ€• ๐™ฟ๐šŠ๐šž๐š›๐šŽ . . .

. . . โ Acluofobia โž

Riconosciuta come la paura del buio viene solitamente associata a bambini di etร  inferiore a quella dell'adolescenza, nonostante per Eiji abbia fatto una piccola eccezione, seguendolo fino ai suoi diciassette anni, e probabilmente non lo abbandonerร  tanto facilmente, fatto provato dalla lucina notturna che non abbandona mai il comodino del suo letto tutt'ora. E' sempre stato un piccoletto coraggioso ma mai abbastanza per contrastare la temibile oscuritร , finendo per chiedere rifugio nel letto dei genitori o persino della sorellina. Era una paura passeggera, totalmente giustificata data la sua etร  e probabilmente sarebbe anche scomparsa col passare del tempo se non fosse per il trauma associato ad essa. Quando la sorellina toccรฒ i cavi ci fu un blackout dell'intera struttura e di quelle vicine, abbandonandolo nel buio completo, accompagnato dal silenzio delle risposte della bambina a cui continuava imperterrito a fare domande in lacrime, a dir poco terrorizzato. Venne trovato dopo un'ora dal padre, abbracciato al corpo inerme della piรน piccola.

. . . โ Paura dell'elettricitร  โž

Pur avendo tentato di scacciare tale paura, รจ inevitabile che ne sia comunque intimorito, nonostante abbia svolto molti lavori in cui l'elemento era presente. Fatto sta che non si offrirร  mai di aggiustare un apparecchio elettronico o anche solo dover smanettare con qualsiasi cosa di quel tipo, preferendo di gran lunga ridursi ad utilizzare delle candele per illuminare casa piuttosto di doversi improvvisare tecnico, non avendo nemmeno i soldi per poterne chiamare uno effettivo.

โ€• ๐™พ๐š›๐š’๐šŽ๐š—๐š๐šŠ๐š–๐šŽ๐š—๐š๐š˜ ๐šœ๐šŽ๐šœ๐šœ๐šž๐šŠ๐š•๐šŽ . . .

. . . โ Pansessuale โ€• Panromantico โž

โ€• ๐™ด' ๐š๐š’๐šœ๐š™๐š˜๐š—๐š’๐š‹๐š’๐š•๐šŽ ๐šŠ๐š ๐šž๐š—๐šŠ ๐š›๐šŽ๐š•๐šŠ๐šฃ๐š’๐š˜๐š—๐šŽ? . . .

Eiji, onestamente parlando, รจ sempre stato un tipo davvero difficile da avvicinare in modo affettivo, potrebbe dare l'impressione di averlo fatto ma non si ha mai la certezza che ciรฒ sia vero. Basti pensare al fatto che lui non sia mai stato fidanzato o tanto meno andato a letto con qualcuno, nonostante le donne affascinate da quel suo modo di fare misterioso non manchino cosรฌ come le avance ricevute dalle stesse, ognuna di esse rifiutate con noncuranza dal ragazzo. Detto questo, Eiji sarebbe disposto ad una relazione, ma solamente se l'interessato รจ una persona che รจ riuscita in qualche modo a colpirlo emotivamente.

โ€• ๐™ฒ๐š˜๐š–๐šŽ ๐šœ๐š’ ๐šŒ๐š˜๐š–๐š™๐š˜๐š›๐š๐šŽ๐š›๐šŽ๐š‹๐š‹๐šŽ ๐šŠ๐š•๐š•'๐š’๐š—๐š๐šŽ๐š›๐š—๐š˜ ๐š๐š’ ๐šž๐š—๐šŠ ๐š›๐šŽ๐š•๐šŠ๐šฃ๐š’๐š˜๐š—๐šŽ? . . .

Non avendo nemmeno pensato alla minima possibilitร  di entrare in una relazione, il rosso, non avrebbe alcuna idea di come si comporterebbe una volta in essa, ed รจ qui che entra in gioco la sfera del futuro. Eiji รจ senz'altro noto per il suo modo di fare menefreghista, ebbene, con il partner diventerebbe l'esatto opposto. Rimarrebbe comunque in silenzio, limitandosi ad ascoltare ciรฒ che l'altro ha da dirgli, ma finirebbe col perdersi nei suoi occhi, tutto d'un tratto apparendo come la persona piรน concentrata in questo modo. Non รจ un tipo da troppe smancerie per il semplice fatto che non ne sarebbe in grado, combinando un disastro se solo tentasse, ma questo non vuol dire che non apprezzerebbe riceverle, anzi, sarebbe molto toccato dal gesto, tanto da sentirsi in dovere di ricambiare cucinando una delle sue ricette migliori per la persona in questione. Riuscirebbe comunque a non divenire un completo ebete, mantenendo quella sua aria pigra e sarcastica anche in presenza dell'altro, riuscendo persino a mantenere la calma se ingelosito, limitandosi ad utilizzare le parole, ritenendo inutile l'uso della forza se non strettamente necessario, rimanendo comunque pronto a difendere la persona a lui cara con tutte le sue forze se la situazione lo richiede. Si divertirebbe a prendere innocentemente in giro il partner, giusto per potersi fare due risate alla qualsivoglia reazione di questo. Non perderebbe occasione, inoltre, di far sentire l'altro apprezzato, infondendogli anche importanti lezioni di vita, che siano sensate o meno, assicurandosi la sua felicitร . Sarebbe conscio, perรฒ, di come tutto abbia una fine e lui non voglia essere quella di qualcun'altro, sapendo per certo di non poterne essere all'altezza, nรฉ economicamente nรฉ caratterialmente, ritenendo di non essere fatto per le altre persone.

โ€• ๐™ฟ๐šŽ๐š›๐šŒ๐š‘๐šŽ' ๐šŸ๐šž๐š˜๐š•๐šŽ ๐š๐š’๐šŸ๐šŽ๐š—๐š๐šŠ๐š›๐šŽ ๐š™๐š’๐š•๐š˜๐š๐šŠ? . . .

Nelle sue motivazioni non sono presenti il desiderio di fama o di realizzazione di un sogno, ma solamente per un fattore economico. E' un dato di fatto quanto i piloti possano essere ricompensati del proprio lavoro senza nemmeno doversi sforzare troppo, a detta di Eiji, motivo per cui sarebbe in una botte di ferro se riuscisse nel suo intento, assicurando una vita piรน agiata principalmente allo zio, potendo anche essere piรน presente per lui, non essendolo stato molto in questi anni in cui aveva bisogno di lui. Qualvolta si domanda se i suoi genitori lo riconoscerebbero da uno schermo, se alla vista del loro figlio capissero quanto la loro famiglia fosse importante per intero, senza dimenticare nessuno.

โ€• ๐™ฐ๐šœ๐š™๐šŽ๐š๐š๐š˜ ๐š๐šŽ๐š•๐š•๐šŠ ๐šœ๐šž๐šŠ ๐šŠ๐šž๐š๐š˜ . . .

Senza essere un'auto che passa inosservata, la sua colorazione non รจ di certo delle piรน semplici, cosa alquanto strana dati i gusti del ragazzo, e a dire il vero nemmeno lui conosce il motivo della sua scelta, รจ stato un consiglio di un collega di lavoro, ma non pensava che l'avrebbe realmente seguito. La grandezza del modello non รจ troppo grande, cosa che facilita eventuali sorpassi e ne aumenta un minimo la velocitร , nonostante la renda anche piรน debole agli attacchi che perรฒ potrebbe schivare se si posseggono i riflessi adeguati.

โ€• ๐™ฟ๐š˜๐š๐šŽ๐š›๐šŽ ๐š๐šŽ๐š•๐š•๐šŠ ๐šœ๐šž๐šŠ ๐šŠ๐šž๐š๐š˜ . . .

Ritenendosi di vecchio stampo, non ha optato per nulla di esageratamente tecnologico per la scelta del potere, optando per un classico "inquinamento dell'aria", come dice lui. Tale abilitร  consiste nel rilasciare nell'aria una fitta nube di fumo nero pece, il quale oscura completamente il percorso di coloro rimasti piรน indietro di lui. Il problema giunge quando รจ costretto a rallentare, dato che cosรฌ facendo entra lui stessa nella nube, motivo per cui deve mantenere sempre la stessa velocitร  o aumentarla, ma mai diminuirla. L'effetto non dura piรน di qualche minuto, finendo poi per scomparire gradualmente.

โ€• ๐™ฝ๐šž๐š–๐šŽ๐š›๐š˜ ๐š๐šŽ๐š•๐š•๐šŠ ๐šœ๐šž๐šŠ ๐šŠ๐šž๐š๐š˜ . . .

. . . โ 09 โž

โ€• ๐™ณ๐š›๐š˜๐š—๐šŽ . . .

Mr. Mostarda, o Pezzente, come lo chiama amorevolmente Eiji, รจ il drone costantemente al suo fianco durante le gare. Il colore di cui รจ tinto รจ un giallo ocra, cosa che gli aggiudica il suo primo soprannome, mentre il secondo? Beh, diciamo che i rapporti con il ragazzo sono d'amore ed odio. La macchina in questione รจ un essere diligente e rigido, la quale pretende costantemente il massimo impegno e serietร  da parte dell'umano. Inutile dire quanto questo, invece, ci provi gusto a deludere le aspettative del drone, agendo in maniera incurante alle volte solo per il gusto di far perdere le staffe alla "scatoletta di metallo", cosa che lo diverte, dato che รจ in grado di passare dall'essere un'intelligenza artificiale posata ed elegante a divenire una macchina virtuale di insulti nei suoi confronti.

โ‰ฃ ๐—ฃ๐—œ๐—Ÿ๐—ข๐—ง ๐—ฆ๐—ง๐—”๐—ง๐—ฆ

. . . โ Potenza โ€• A

. . . โ Velocitร  โ€• S

. . . โ Abilitร  โ€• B

. . . โ Astuzia โ€• S

. . . โ Prudenza โ€• A

. . . โ Disponibilitร  a collaborare โ€• D

โ‰ฃ ๐—ฃ๐˜‚๐—ป๐˜๐—ฒ๐—ด๐—ด๐—ถ๐—ผ ๐˜๐—ผ๐˜๐—ฎ๐—น๐—ฒ

. . . โ 530 โ€• Molto alto

๐™๐™๐™š ๐™š๐™ฃ๐™™.

๐‡๐จ๐ฉ๐ž ๐ฒ๐จ๐ฎ ๐ฅ๐ข๐ค๐ž ๐ข๐ญ!

๐—ฃ๐—ถ๐—ฐ๐—ฐ๐—ผ๐—น๐—ฎ ๐—ก๐—ผ๐˜๐—ฎ - Ho scritto questa scheda da mezza morta. Ho le tonsille che fra poco esplodono, help. Quindi se nella scheda sono presenti molti errori o parti senza senso รจ perchรฉ non capisco che cosa sto scrivendo al momento. Appena mi sentirรฒ meglio darรฒ di nuovo una letta e cercherรฒ di sistemare il piรน possibile. Sorry in anticipo---

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