-7-
Stolas si teletrasportò nella stanza di Blitzø con ancora il telefono in mano, aperto nella loro chat.
Trovò l'imp al centro della stanza, aveva la pistola puntata alla tempia e gli occhi chiusi. Il suo viso era rigato da calde lacrime salate.
Il gufo si precipitò verso di lui, togliendoli l'arma dalle mani e gettandola a terra. Lo strinse a sé, ma non ricevette riscontro dal più piccolo.
Egli guardava un punto fisso. Era immobile, pietrificato su se stesso. Le labbra leggermente spalancate e il respiro corto. Il suo corpo tremava, le sue gambe erano come gelatina.
Dopo poco si lasciò cadere a terra, i suoi si rifecero umidi e le lacrime ricominciarono a scendere sul suo viso.
Stolas si abbassò alla sua altezza, portandogli una mano al viso, guardandolo con un'espressione preoccupata. Non disse nulla, gli prese la mano cominciandola ad accarezzare con il pollice, disegnava cerchi immaginari sulla sua pelle, cercando di rivolgergli uno sguardo rassicurante.
<Non... non toccarmi> Disse il demone, aveva la voce rotta e gli occhi spaventati. Tirò via le meni, nascondendole dietro la schiena, sotto lo sguardo stranito del gufo.
<Blitzø, perché non vuoi che ti tocca?> aveva le sopracciglia corrucciate, nel suo sguardo c'era un velo di preoccupazione.
L'imp abbassò la testa, aprì la bocca per parlare ma non ci riuscì, incrociò le braccia stringendo le le spalle con le mani. Il suo corpo si era di nuovo irrigidito.
Il Goetia non distolse gli occhi da lui, allungò una mano accarezzandogli la mano, ma in quel momento, per Blitzø, il contatto fisico era eccessivo. Allontanò Stolas, andando a rifugiarsi sotto la sua coperta, se la avvolse introno al corpo, rannicchiandosi su se stesso.
<Blitzø, non avere paura di me, non ti giudicherò, non lo farò mai> Il gufo cercò di essere rassicurante per mon mettere a disagio il più piccolo. Il quale sentì il sangue scorrere sulle sue braccia, si irrigidì subito. I suoi occhi si tinsero di paura, cambiamento che non sfuggì al gufo.
<Caro, tutto bene?> Il suo tono era preoccupato, si avvicinò al compagno, il quale non gli rivolse sguardo.
Blitzø sentiva il respiro farsi più veloce, si mordeva le dita, ma sentiva i tagli bruciare, e ormai, anche le maniche bagnate dal suo stesso sangue. Stolas provava ancora a farlo aprire, questa cosa portò presto l'imp ad avere un crollo emotivo, cominciando a pensare a tutte le sue azioni. I suoi occhi si fecero di nuovo lucidi e ricominciò a tremare.
In poco tempo le poche lacrime, che erano scese dai suoi occhi, diventarono un pianto silenzioso e disperato. Il gufo si avvicinò di più a lui avvolgendolo in una stretta confortane, facendogli carezze delicate sulla schiena.
Blitzø nascose la testa nel suo petto, sfogandosi in un pianto disperato.
Stolas continuò a coccolarlo, non gli erano sfuggite le sue maniche sporche di sangue, ma prima di indagare, decise di aspettare che si tranquillizzasse.
<Blitzy, stai meglio?> Chiese accarezzandogli il viso con una mano, guardandolo con un sorriso dolce e rassicurante. Il più piccolo annuì, aveva ancora gli occhi gonfi e lucidi dal pianto, ma la sua espressione era più serena.
Stolas, una volta assicuratosi che il suo compagno stesse meglio, prese un respiro profondo decidendo di affrontare l'argomento "maniche".
<Tesoro, ho notato che hai le maniche sporche, sembra sangue... è successo qualcosa?> L'imp, che era ancora fra le braccia del gufo, si irrigidì di nuovo, le sue pupille si fecero piccole e il suo respiro si fece accelerato per la seconda volta. Provò a dire qualcosa, ma dalla sua bocca uscirono solo monosillabi disconnessi, la sua voce era tremante.
Il Goetia, gli accarezzò la guancia facendolo bloccare.
<Facciamo così, io ora ti farò delle domande, e tu mi dovrai rispondere "si" o "no", va bene anche con i gesti> Blitzø acconsentì con lo sguardo, cercando di tranquilizzarsi un po'.
<Va bene. Allora, prima domanda:
È una qualcosa provocato da te?> Il rosso annuì distogliendo lo sguardo, si vergognava ad ammettere le sue azione, soprattutto di questo genere.
<Capito, suppongo siano dei tagli, quindi ora ti chiedo: Posso vederli?>
A quella domanda, Blitzø sgranò gli occhi, alzando lo sguardo guardandolo con una espressione stupita e impaurita. Poi dopo qualche minuto di riflessione, acconsentì un po' titubante.
Allora Stolas cominciò ad alzare le maniche, si rattristò alla vista della quantità elevata dei tagli e della loro profondità. Senza dire niente fa comparire delle bende e comincia a disinfettarli ed a medicarli.
<Grazie Stolas...> Disse ammirando il gufo mentre fasciava le sue braccia, guardandolo con occhi innamorati.
Il Goetia, prima di chiudere le garze, baciò delicatamente ogni cicatrice. Al gesto Blitzø sgranò gli occhi, e con voce titubante prese parola.
<Non ti fanno... schifo o terrore?> A quella domanda lo sguardo del gufo cambiò totalmente. Sui suoi occhi si formò un'espressione divertita.
<Schifo? Paura? Come potrebbero, amo ogni parte di te e del tuo corpo, e questo comprende anche le tue cicatrici> Disse accarezzandogli il viso per poi lasciargli un dolce bacio sulle labbra.
Angolo delle penne gay:
HELLO RAGA! COME VA? spero bene, vabbè tornando seri, finalmente continuo (lo sbatti di scrivere va e viene HAHAHA) comunque spero vi piaccia!
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