𝙻'𝙷𝚘𝚐𝚠𝚊𝚛𝚝𝚜 𝙴𝚡𝚙𝚛𝚎𝚜𝚜
Dire che stava tremando come una foglia era dire poco.
Andromeda era assolutamente terrorizzata, come mai prima di allora.
"King's Cross".
Era lì. Ce l'aveva fatta.
Ginny era accanto a lei, e poteva dire che stavano nella stessa e identica situazione.
-Pronta?- chiese Ginny, stringendo la presa sul suo carrello.
Andromeda rimase un attimo in silenzio, osservando la colonna davanti a sé.
Le prese la mano, prendendo un respiro profondo.
-Pronta.-
La Signora Weasley era accanto a loro, assicurandosi che sussurò passi nessuno.
-Bene ragazze- sussura, elettrizzata anche più delle due.
Si avvicinò alle due, poggiando le mani alle loro spalle.
-Andiamo!-
Andromeda, Ginny e la Signora Weasley iniziarono a correre.
Andromeda chiuse gli occhi, stringendo di più la mano di Ginny, e la presa sul suo carrello.
"Harry e Ron sono dietro di noi" continuava a ripetere, stringendo gli occhi, pronta allo schianto.
Uno schianto che non arrivò mai.
La sensazione di attraversare la colonna fu strana.
Era come un brivido, ma molto, molto più esistente.
Appena aprì gli occhi, i suoi occhi si illuminarono.
Solo l'anno prima, per Harry, aveva potuto vedere l'Hogwarts Express.
I colori erano sgargianti, a dir poco fantastici.
Ma, appunto, non era mai potuta salire dentro l'anno prima, neanche per sbirciare.
La voce le uscì quasi come un sussurro, quasi come inebriata di quella nuova vista.
-Eccoci-
Ginny annuì, la meraviglia nello sguardo.
La sua non era una meraviglia da qualcosa visto per la prima volta. Era andata molte volte negli anni, per i suoi fratelli maggiori.
Era una meraviglia da "ora tocca a me".
-Meglio che ci sbrighiamo- disse la Signora Weasley, controllando l'orologio da polso. -Sono le 11 meno 5-.
Andromeda e Ginny scattarono, correndo tra la folla alla ricerca di un entrata in qualche vagone che non fosse piena di studenti che entravano.
-Ginny! Andromeda!- le aveva chiamate Hermione, che stava sistemando le cose che non poteva portare sul treno nel vagone apposito.
Andromeda posò la valigia più pesante, con dentro i libri.
Le tre iniziarono a correre come matte, alla ricerca di un entrata, con dietro di loro la Signora Weasley.
Andromeda guardò il grande orologio appeso al muro.
"10:58"
Iniziò a correre più veloce, tenendo salda a sé la valigia e la gabbia di Grattastinchi.
Appena vide un entrata ad uno dei vagoni libera, afferrò la mano di Ginny, e ci si gettò dentro, seguita dalla rossa e da Hermione.
Le tre guardarono fuori, alla ricerca della Signora Weasley.
È a terra, con accanto il Signor Weasley.
Sventolano le mani, mentre lei si asciuga velocemente le lacrime.
Andromeda guardò Ginny.
Era anche lei sull'orlo delle lacrime.
Guardò Hermione.
Anche lei salutava i suoi genitori. Anche loro avevano le lacrime agli occhi.
Un nodo allo stomaco si strinse.
Non voleva stare lì, ferma come una deficiente, ad aspettare un saluto che mai avrebbe ricevuto.
Avrebbe tanto voluto immaginare i suoi, sventolare le mani e salutarla, con le lacrime agli occhi.
Ma non poteva. Non aveva nemmeno mai visto una loro foto. Guardò Grattastichi, che ricambiò il suo sguardo.
Prese un respiro, tornando di nuovo in alto.
Così rimase ferma, a guardare i Signori Weasley salutare, mentre il treno iniziava a partire.
Andarono alla ricerca di una carrozza, e, appena entrate tutte e tre, si gettarono di peso sulle poltrone.
Andromeda posò la gabbia di Grattastinchi, e si mise le mani sugli occhi, cercando di rilassarsi leggermente.
Ma, un dubbio iniziò a insinuarsi nella sua mente.
Harry e Ron?
"Dove sono Harry e Ron?"
Sentiva Ginny e Hermione parlare, ma non che faceva molto caso, mentre la domanda cresceva sempre di più nella sua mente.
-Ragazze- si mise dritta sulla poltrona, guardandosi intorno, pensando magari che fossero con loro, ma era troppo distratta per notarli.
Niente.
-Dove sono Harry e Ron?-
Ginny e Hermione di guardarono, come se anche loro ci avessero pensato solo in quel momento.
-Non saprei- Hermione si alzò, pronta ad uscire dalla cabina, ma Andromeda la fermò per il braccio.
-Li vado a cercare io-.
Aveva un tono di voce deciso, che Hermione non ignorò.
Andromeda prese il suo zainetto, mettendolo in spalla, mentre guardava Hermione.
Guardò fuori dalla porta a vetri, annuendo.
-Vai pure-.
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Andromeda poteva dire di star cercando un quarto d'ora buono, mentre passava per l'ennesima carrozza.
Aprì bruscamente l'ennesima volta, entrando, non guardando nemmeno all'interno.
-Harry, Ron- quando entrò, e la porta si chiuse dietro di lei, si bloccò.
-Ah...- sbuffò, grattandosi la nuca. -Sei tu, Malfoy-.
-Potter- Draco alzò gli occhi al cielo, staccandosi nella poltrona e guardando alla finestra, facendo chiaramente capire alla Potter le sue intenzioni.
-E i tuoi scimmioni?- Andromeda si mise le mani dietro alla schiena, dondolandosi leggermente mentre sulle sue labbra si stampava un sorriso sornione.
Lo aveva incontrato una volta in tutta la sua vita, non contando in quel momento, ma già adorava infastidirlo.
-Tiger e Goyl?- Malfoy alzò un sopracciglio, girandosi di nuovo verso di lei. -A mangiare, probabilmente-
Andromeda annuì, alzando gli occhi al cielo.
-Bene.- si girò affermando la maniglia. -Addio.- la tirò.
Niente.
Andromeda sgranò leggermente gli occhi, strattonando la maniglia.
-Oh oh-
-Che succede?- Malfoy sbuffò dietro di lei, sprofondando sempre di più nella poltrona.
Andromeda prese la bacchetta.
-Olamhore- sussurò, puntando la bacchetta verso la porta.
Un altro strattone, e ancora niente.
Aveva detto male l'incantesimo forse?
-Dio Santo!- esclamò, mettendosi le mani in faccia mentre si buttava sul sedile, sprofondando in esso. -Perchè mi odi così tanto!-
Malfoy alzò un sopracciglio. -Dio Santo?- chiede.
-Lo dicono i babbani...- sbuffò Andromeda, tenendosi le mani in faccia.
"Perché ora. Perché con lui." erano i suoi unici pensieri, mentre si levava lo zaino e lo poggiava accanto a lei.
Guardò lo zaino, incrociando le braccia.
Tirò fuori un sospiro. "Tanto vale mettermi comoda" pensò, aprendolo e affermando il libro che aveva dietro con sé: Alice nel Paese delle Meraviglie.
Vide Malfoy alzare leggermente il collo, cercando di vedere la copertina.
-Che cos'è?- chiese, incrociando anche lui le braccia, mentre Andromeda apriva il libro.
-Sapevo che eri stupido, ma nemmeno sai cosa è un libro?- Andromeda sorrise, coprendosi il volto con il libro.
Malfoy alzò gli occhi al cielo.
-Che libro è?- chiese di nuovo, sbuffando.
Andromeda abbassò il libro, abbastanza per guardarlo.
-Alice nel paese delle Meraviglie- rispose, cercando di notare un qualche straccio di emozione in lui.
Notò una leggera curiosità, mentre osservava la copertina.
Andromeda tornò con lo sguardo sul libro, tamburellando il piede a terra.
Era l'unico rumore nella cabina.
-Non aveva mai sentito un libro con questo titolo- disse Malfoy, poggiando la schiena sulla poltrona, tenendo lo sguardo sul libro.
Andromeda tornò a guardarlo.
-È babbano- disse, abbassando del tutto il libro sul suo stomaco, mettendosi dritta sulla poltrona. -Ovvio che non lo conosci-
-Ah- fu l'unica cosa che Malfoy riuscì a dire, tenendo lo sguardo fisso sul libro.
Rimasero di nuovo in silenzio.
Andromeda guardava fuori dalla finestra, mentre il panorama passava e i suoi pensieri passava con questo.
Ma, il silenzio venne interrotto.
-Andromeda?- un urlo dal corridoio.
Hermione.
-Hermione!- Andromeda saltò dalla poltrona, andando all'entrata della cabina.
-Sono qui!- batté le mani sul vetro, cercando di attirare l'attenzione della castana.
Sentì i passi dell'amica appena aveva sentito la sua voce, arrivando davanti alla cabina poco topo.
-Eccoti!- esclamò Hermione, afferrando la maniglia. -Temeno ti forse persa- disse, la vice ovattata, mentre strattonava la maniglia.
-Non si apre- disse Andromeda, guardando la maniglia.
Mimò con le labbra un "salvami", sperando che l'amica lo notasse.
Hermione aggrottò la fronte, guardando all'interno, per poi spalancare leggermente gli occhi, quasi infastidita.
-Aspetta- disse Hermione, prendendo la bacchetta dalla borsa a tracolla.
La vide mimare con la bocca qualcosa, e poi gli fece cenno di affermare la maniglia.
Andromeda non se lo fece ripetere due volte, afferrando e strattonando un altra volta la maniglia.
La porta si aprì.
Andromeda fece un sospiro di sollievo.
-Andiamo, forza. Harry e Ron non sono qui.- Hermione guardò male la cabina, squadrando Malfoy dall'alto in basso.
Andromeda annuì, rimettendo il libro nello zaino.
Il viaggio continui.
E di Harry e Ron non c'era traccia, nonostante le continue ricerche di Hermione.
"Li ho visti in un auto volante, proprio fiori la locomotiva" aveva sentito dire da qualcuno Andromeda, mentre una ragazza del primo anno, una cerca Luna Lovegood, entrava nella cabina con lei e Ginny.
-Non trovo posto- aveva detto la biondina, alzando i suoi occhiali con una lente blu e una rosa sulla testa, guardando le due ragazze.
Andromeda e Ginny avevano guardato quelle lenti, ma la domanda la fece Hermione.
-Che tipo di occhiali sono?- chiese, inclinando leggermente la testa.
-Servono per vedere i Gorgosprizzi- la voce della ragazza era quasi incantata, meravigliata da un qualcosa che loro non vedevamo.
Andromeda storse il naso.
-I cosa?-
-Delle mosche che ti entrano nel cervello- preciso Luna, sedendosi accanto a Ginny.
Vide Hermione alzare gli occhi al cielo, tornando col naso sul suo libro.
Andromeda, alla fine, non ci pensò molto.
Tornò con lo sguardo sulla finestra, mentre la mente cominciava a vagare di nuovo.
"Avrò tutti i libri?" pensò, percorrendo con lo sguardo le montagne.
Tutti i libri le iniziarono a circolare per la mente, ma quello che arrivò per ultimo fu quello di Pozione.
Lo stesso di Ginny, quello che aveva preso in mano il Signor Malfoy.
Quello della visione del diario.
"Ma perché?"
Perché, dalla semplice presa di un libro, la sua mente le giocava un gioco così strano?
I pensieri continuavano a vagare, mentre teneva lo sguardo al finestrino e sulle montagne, quasi vedendo una macchina blu.
Le sue spalle vennero scosse, e Andromeda sgranò gli occhi, guardando Ginny che la scuoteva.
-Terra chiama Andromeda!-
Andromeda sbatté qualche decina di volte gli occhi, tornando al mondo reale.
-Si...- sospirò, massaggiandosi gli occhi, presa da un leggero mal di testa. -Scusami...-
-Che leggi?- Luna aveva allungato il collo, cercando di vedere il libro che Hermione aveva in mano.
Hermione alzò lo sguardo su di lei, prima di guardare la copertina.
-Si chiama "La casa..."-
Andromeda si perse di nuovo.
Un altro flash nella mente.
Un serpente. Gigante.
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𝙻𝚊𝚝𝚘 𝙻𝚞𝚗𝚊𝚝𝚒𝚌☽︎
È sempre terribile riscrivere i capitoli, e leggere come scrivevo prima.
Giuro, fa' paura.
𝙱𝚢𝚎 𝙻𝚞𝚗𝚊𝚝𝚒𝚌𝚊☾︎
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