𝙵𝚘𝚛𝚍 𝙰𝚗𝚐𝚕𝚒𝚊
Andromeda era seduta sul letto dirla camera sua e del fratello, mentre mangiavano un brodino.
Dopo la faccenda della torta, i due zii avevano fatto di tutto per impedire ai due fratelli di andare ad Hogwarts, come mettere delle sbarre alla finestra.
La porta era piena di serrature, e gli davano da mangiare tramite un quadrato fatto sulla porta, per far passare il cibo.
Ormai Andromeda aveva finito il libro per la noia.
E per sua tristezza, la lettera ancora non era arrivata.
Dentro di sé sperava con tutto il cuore che arrivasse il più in fretta possibile, ma ormai si era rassegnata all'idea che per via degli zii non ci sarebbe mai andata.
-Harry- chiamò Andromeda, -ho finito il libro che mi hai presto, ne posso avere un altro?-
Ma quando si girò verso il fratelli notò che era strano, aveva la testa bassa, come se si vergognare di parlare con lei.
«Harry?»
«Mi dispiace...» disse Harry, ancora chino.
Andromeda sospirò, sorridendo.
«Non importa, Harry» disse Andromeda. «Forse èanche meglio così. Almeno ci danni da mangiare» ridacchiò la corvina, cercando di sdrammatizzare.
Harry rise debolmente. «Si, hai ragione»
«E poi...» iniziò Andromeda, prima di notare delle luci fuori dalla finestra. «Harry?»
«Che cosa?» disse Harry, alzandosi velocemente e avvicinandosi alla finestra.
Quella che sembrava una macchina si avvicinò, sempre di più, e con sorpresa di Andromeda, ne uscì un ragazzo dai capelli rosso, e pieno di lentiggini.
«Harry!» esclamò il ragazzo.
«Ron!» disse Harry, prima di scoppiare in una risata. «Che ci fai qui?» chiese poi.
«Siamo qui per te e...» Ron si interruppe, indicando Andromeda. «Chi è lei?»
«Mia sorella» rispose subito Harry. «Vado a prende le cose, ma come faremo a uscire?» aggiunse.
«Aspetta» rispose il rosso. «George, mi passi il gancio?»
"Il gancio?" pensò Andromeda. "Che cosa vogliono fare?"
«Ecco Ron» disse quello che, da quello che Andromeda aveva capito, era George, mentre gli passò il gancio.
«Aspetta» disse Andromeda allarmata, capendo quello che avevano intenzione di fare. «Non appenderete quel coso alle sbarre, vero?»
«Esattamente piccolina» disse il conducente dell'auto, mentre Ron mise il gancio alle sbarre.
«Al mio tre.»
Andromeda si coprì immediatamente le orecchie.
«Uno...»
«Due...»
«Tre!» George esclamò, in fine.
La macchina andò in avanti, e le sbarre si staccarono.
«Bene, Harry ti aiuto io» George scese dalla macchina e si avvicinò al Potter.
«Tu afferma le tue cose e sali» sorrise un altro ragazzo, identico a George.
Senza fare domande, Andromeda iniziò a prendere quel poche cose che aveva e a metterle in uno zainetto, per poi infine prendere Edvige.
«Eccoci» disse infine Harry, con il baule, trascinato da lui e George.
«Forza salite» lo Weasley prese lo zainetto di Andromeda, mentre ip fratello e George mettevano io baule nella macchina.
Andromeda, pronta ad aiutare i due ragazzi, si bloccò sentendo che la serratura della camera si stava aprendo.
«Forza, sali Harry!» esclamò Andromeda.
La corvina, sentento lo zio urlare contro i due e che correndo verso di le, si stava già gettando in auto.
Appena il fratello le porse le mani lei si era già allungata di più, ma sentì che le caviglie erano state afferrate dalle mani grosse dello zio, che la stava iniziando a tirare.
«SE MI MOLLI TI UCCIDO HARRY-» urlò Andromeda, mentre cercava di tenersi stretta alle mani del fratello.
Ron intervenne subito, prendo la ragazza per i polsi e iniziando a tirare anche lui.
Il rumore del motore fece in modo che lo zio Vernon lasciasse un attimo la presa e cadesse, mentre Andromeda entrò finalmente in macchina.
«Stai bene?» chiese Ron alla corvina, mentre la aiutava a sistemarsi in mezzo a lui ed Harry.
«Si sto bene...» sospirò Andromeda, rivolgendo un breve sguardo al rosso.
«Tu stai bene, Harry?» chiese subito al fratelli, che fece cenno con la testa.
Andromeda vide che uno dei gemelli Weasley si stava girando verso di lei, per poi iniziare a parlare.
«Piacere, io sono Fred Weasley» disse indicandosi, «lui è George, e lui e Ron» disse poi per indicare il fratelli alla guida e lo quello accanto a lei.
Andromeda ci mise un po' a rispondere, mentre riprendeva fiato e riprendendosi dallo shock.
«Piacere... Io sono Andromeda» sorrise debolmente, alzando lo sguardo per qualche secondo.
Andromeda rimase un attimo a pensare, per poi esclamare verso il fratello un "Ho vinto!".
I tre Weasley erano confusi.
«Che cosa?» chiese Ron, mentre notava che Harry iniziava a sbuffare.
«Una stupida scommessa...» rispose Harry, per poi venire interrotto da Andromeda.
«Non è stupida!» disse, per poi rivolgersi a i tre fratelli.
«Io e Harry abbiamo scommesso che, se saremo riusciti a scappare, allora aio avrei potuto comprare un animale» sorrise, un po' fiera.
«Ok, ok, ma non un gufo, abbiamo già Edvige» disse Harry, indicando la gabbietta.
«No, in realtà pensavo ad un gatto» rispose subito la corvina, rilassandosi sul sedilem
Sentì Ron fare un piccolo sussulto.
«Ok, ma basta che stia lontano da Crosta» disse subito, tenendosi la tasca della camicia.
«Chi è Crosta?» chiese un attimo Andromeda.
«Il suo topo» rispose George.
«Ah.. comunque no, tranquillo-» ridacchiò Andromeda, mentre io sonno la divorava, e addormentandosi in pochi secondi.
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«Andromeda, forza svegliati» i ragazzi erano arrivata alla casa dei Weasley, mentre Molly Weasley, rendosi conto che i suoi figli erano tornati, stava uscendo fuori di casa.
«Dove. Siete. Stati!?» sentì urlare Andromeda dalla donna, mentre cominciava a scendere lentamente dall'auto.
«Come avete potuto!» continuava a esclamare. «Prendere la macchina di vostro padre! Potevate morire! Potevate essere visti!» continuava a urlare la donna.
Andromeda la osservo velocemente. Era un po' grassottella, con i capelli rossi come quelli dei figli.
«Ma mamma... Gli avevamo messo le sbarre alla finestra» cerco di giustificarsi Ron, indicando i due Potter.
«Sarà meglio che non facciano stesso alle tue finestre, Ronald Weasley» esclamò di nuovo la donna.
«Oh! Salve Harry» la signora si avvicinò a i due Potter, avvolgendo Harry in un abbraccio, facendo stare per un attimo a disagio la sorella.
«E tu sei?» chiese la signora ad Andromeda.
Timidamente Andromeda alzò la mano. «Piacere, Andromeda Potter, sono la sorella di Harry» sorrise.
«Piacere, Andromeda» la ragazza venne subito avvolta in un abbraccio caldo, anche se all'inizio rimare rigida, come il fratello.
«Sono Molly Weasley, ma chiamami pure Molly» sorrise la signora, staccandosi dall'abbfaccio, e dando delle pacchette sulla spalla alla ragazza.
Andromeda notò subito che la signora Weasley la stava guardando da cima a fondo, stessa cosa per il fratello.
«Sembrate molto magri...» disse, mettendosi le mani alla vita.
«Non li facevano mangiare!» esclamò Ron, avvicinandosi leggermente.
La signora piena guardo il figlio, e poi i due fratelli.
«Non importa» sorrise. «c'è molto per colazione, e con voi tre parlerò dopo» disse infine, guardando accigliata i figli.
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Erano passati un po' di giorni da quando i Potter erano arrivati.
Harry dormiva con il suo migliore amico, mentre Andromeda dormiva con la sorellina di quest'ultimo, Ginny Weasley, anche lei con i capelli rossi e piena di lentiggini, come tutti i capelli.
Era l'ora di colazione quel giorno.
«Vuoi un tost, Andromeda?» chiese gentilmente la signora Weasley.
Andromera stava per rispondere, quando però venne interrotta dal suono di qualcosa che sbatteva alla finestra della cucina.
«Chi ha lasciato la finestra chiusa?» chiese la signora Weasley, porgendo il tost alla Potter. «Sapete che Arold ci sbatte sempre.»
Andromeda vide Percy alzarsi e dirigersi verso il suo gufo, afferrando delle cose dal suo becco.
«Sono per Harry, Ron e Andromeda, mamma» disse Percy, iniziando a darle.
«Tieni Andromeda» la corvina non se lo fece dire due volte, e la afferrò subito.
Si soffermò a guardarla, soffermandosi suo sigillo con il simbolo di Hogwarts.
Guardo per un attimo Ginny, per poi iniziare ad aprirla, e prima di iniziare a leggere fece un grande sospiro.
"Cara signorina Potter
Siamo lieti di ammetterla alla scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts
Le informazioni sul materiali sono sotto
Attendiamo una sua risposta
Professoressa McGrannit"
La lesse tutta d'un fiato.
Sorrise, e si girò verso Ginny.
«Allora?» Ginny aveva un leggero sfarfallio di curiosità negli occhi mentre osservava Androme.
«Sono stata presa!» nel volto di Andromeda comparve uno dei sorrisi più sinceri della sua vita, mentre tornò ad osservare la lettera nelle sue mani, stringendola tra le dita.
Non fece caso che Ginny le saltò praticamente addosso, circondandole il collo con le braccia e tenendola stretta in un abbraccio spacca ossa.
«Allora, domani andiamo a Diagon Alley, che ne dite ragazzi?» sentì chiedere dalla Signora Weasley, mentre la cucina veniva riempita dalle risate delle due bambine.
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𝙻𝚊𝚝𝚘 𝙻𝚞𝚗𝚊𝚝𝚒𝚌☽︎
E anche questo capitolo è finito dai.
E spero che via sia piaciuto :))
𝙱𝚢𝚎 𝙻𝚞𝚗𝚊𝚝𝚒𝚌𝚊☾︎
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