Rabbia
L'uomo piegato alla volontà divina, l'uomo sconfitto dalla vita non riusciva più a connettere. I suoi occhi diventarono completamente bianchi, occhi bianchi e appannati dalla ciecità della realtà.
<<Amore mio... Perdonami, perdonami per non aver rispettato le tue volontà, perdonami per non essere stato un bravo marito, perdonami per non essere stato un bravo padre... Perdonami, per non essere minimamente cambiato, a distanza di anni>>
Dalle sua bocca uscirono queste ultime parole, il fumo nero usciva come una macchina mal funzionante. La macchina da guerra sembrava essere stata distrutta.
Una stanza bianca circondava il nostro eroe, che guardava per terra i suoi piedi galleggiare sopra uno "specchio di mare". Bisbigli e lamenti soffocati fecero alzare la testa dell'uomo dalle lacrime nere. "Oh no... Piccolino... Sei di nuovo qui...?" Davanti a sé, una figura nera, deforme e piccola, aveva i piedi infossati in questo specchio liquido. Il suo sguardo indefinito, i suoi occhi grandi e turbati, non davano più l'aspetto di una figura terrificante, ma di una figura malinconica che non riesce a passare oltre. L'uomo adulto si avvicina alla figura, prende le sue guance delicatamente e lo guarda con estrema amarezza. L'unico rumore proveniva dalle lacrime nere dell'uomo che cadevano sulla superficie riflessa. "Scusami... Non riesco a liberarci da questo tormento eterno, non saremo mai liberi". Ryozo poggiò la fronte sulla figura distorta, il tempo passava e i due rimanevano lì, in silenzio, a consolarsi a vicenda fino a quando non fu' la figura che provò a parlare; i suoi versi distorti, si fecero frequenti, e più forti, fino a diventare comprensibili: "You don't die...You don't Die...You...Don't...DIE!" . Il tono della figura diventò acuto da spaccare in mille pezzi la stanza, il grido assordante riempiva tutta la stanza, il vento forte distrusse la stanza facendo roteare tutto lo scenario, ma le due figure non volevano separarsi. Ryozo venne avvolto dalle sue stesse fiamme nere,la loro velocità lo spingevano a separarsi da questa, i sussurri bisbigliavano alle sue orecchie, le urla di una donna risuonavano insieme al grido della figura. Una lunga mano scheletrica, nera, si poggiò alla sua spalla.
<<Non ti opporre a me... Lo sai benissimo chi sei... Lo sai benissimo per cosa sei nato... Ho fatto così tanti sforzi per il nostro futuro, il nostro momento di gloria>> tra le fiamme nere, si poteva distinguere una figura nera dai tratti femminili, occhi vuoti con il sorriso gentile del demonio. Ryozo alzò lentamente la testa, il suo respiro si fece pesante, la sua espressione turbata e determinata, i suoi occhi brillavano di una luce propria, una luce che trasmetteva solo un desiderio: il sapore del sangue. <<Amore di mamma... Sai cosa devi fare... Lo sai che non ti punisco se fai quello che ti dico... Su'...>>
Ryozo strinse i denti e ruppe completamente lo scenario nella sua testa con un urlo a pieni, il suo tormento arrivò alla terra con una esplosione di fiamme nere pure che disintegrarono ogni cosa che toccavano.
Era cieco, era completamente cieco. Posseduto, completamente posseduto dalla sua vera natura. Le fiamme tornarono a lui, entrando dalla bocca e dagli occhi gialli e vuoti nonostante la luce che emettevano. Le pupille erano bianche candide come la neve, s
Intorno alla sua testa si formò una aureola deformata dove al centro mancava un intero pezzo; si tirò i capelli, questi divennero lunghi fino alle ginocchia e diventarono completamente bianchi, la sua pelle diventò dura e nera come la roccia, le sue fiamme uscirono dalle cicatrici uscite durante il prima cataclisma, tre satelliti di fiamme nere lo circondarono velocemente mentre si inalzava nel cielo come un angelo. Alzandosi in cielo, cominciò ad avere le convulsioni, il suo battito aumentò a dismisura, delle mani di fiamme andarono a rinchiuderlo per proteggerlo da sé stesso, le mani nere vennero circondate da antichi seggi gialli lunghi come le pergamene antiche. Le mani poi cominciarono a dare spazio ad un enorme quantità di energia rinchiusa dentro una stella morente di fiamme nere; energia nucleare. La stelle crebbe sempre e sempre di più. Le sue lacrime nere trasparivano la sua espressione debole e sofferente.
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