𝐏 𝐑 𝐎 𝐋 𝐎 𝐆 𝐎

𝟎𝟎𝟎. « 𝖁𝐄𝐍𝐓𝐈 𝕯𝐈 𝕱𝐄𝐒𝐓𝐄 »
❪ 𝚁𝙾𝙻𝙴𝙿𝙻𝙰𝚈 ❫ ━━ ❛ game of thrones ❜
venti di feste - 𝖕𝖗𝖔𝖑𝖔𝖌𝖔 𝖉𝖊𝖑𝖑𝖆 𝖗𝖔𝖑𝖊𝖕𝖑𝖆𝖞
ombrexsoire -greenxsleeves epiilogue

❝ 𝒑𝒐𝒓𝒕𝒂𝒕𝒂 𝒅𝒂𝒍 𝒗𝒆𝒏𝒕𝒐, 𝒈𝒊𝒖𝒏𝒈𝒆𝒗𝒂 𝒖𝒏𝒂
𝒄𝒂𝒍𝒐𝒓𝒐𝒔𝒂 𝒂𝒓𝒊𝒂 𝒅𝒊 𝒇𝒆𝒔𝒕𝒂

UNA CALDA AFA avvolgeva in un ampio abbraccio gli abitanti d'Approdo del Re: ricchi, poveri o stranieri, non un'anima aveva il potere di sottrarsi a quella mostruosa morsa, spinti a rimaner alla mercé del caldo Sole da valide motivazioni, che potevano variare dall'obbligo di portare alla famiglia il pane, all'obbligo di tutelare le proprie ricchezze ed i propri affari, oppure l'obbligo di prender parte ai propri doveri, seppur a malincuore. Ognuna di quelle persone aveva un valido motivo per restare nella capitale, e nessuno concreto per andarsene. La meravigliosa Approdo del Re, la Capitale dei Sette Regni, quanti uomini avevano sognato di giungere alle sue strabilianti porte decorate, all'immenso cospetto di quelle alte mura.. Per poi rimaner delusi nel vedere ciò che quelle mura celavano. Una volta varcate le porte, nessuna bellezza poteva cancellare la puzza di piscio e sperma che aveva origine a Fondo delle Pulci, s'espandeva per la Capitale e giungeva alle narici dei visitatori. Chi abitava lì, ambiva solo ad allontanarsi, lasciando al lontano passato i ricordi che avevano come scenario quel luogo di corruzione ed ingiustizia. Dopotutto, lì ove v'è il potere v'è sempre la puzza degli avvoltoi che ne vorrebbero una fetta, usando i più deplorevoli mezzi.

Ma ad occhi giovani ed innocenti, che mai s'immischiarono nel fatidico Gioco dei Troni, la facciata della bella capitale reggeva. Ad esser sinceri, eran poche le città a cui l'ombra del potere non giungeva ad oscurare le belle giornate, era come se l'imponente Trono di Spade fosse il tronco d'una quercia, e l'ombra della corruzzione della corte le radici d'esso che al di sotto del terreno stanno, celate, mentre raggiungevano gli angoli più remoti del regno senza che nessun potesse vederle o fermarle.
Coglievano il meglio dal terreno, e poi lo lasciavano marcire.

C'erano però altri modi per definire il potere del Trono di Spade, come la ruota che in eterno gira calpestando il terreno, gli innocenti, una ruota ad attualmente tre raggi: Baratheon, Lannister, Tyrell (e gli Stark con la lor testa sotto la neve si rintanavano nei grandi camini di pietra di Grande Inverno). Eppur, nonostante la giovane età, gli occhi della nuova regina non eran foderati mentre dall'alto della sua posizione osservava lo scenario che presentava la capitale: il verde del suo sguardo era rivolto alla visione che le veniva presentata se osava sporgersi alla finestra della sua alta torre, ove ancora le sue ancelle erano intente a vestire la nobile sposa. Una panoramica stupenda per osservare l'immensa città. Poteva osservare nel dettaglio i festoni e gli stendardi che decoravano le case della città, le decorazioni appese per il gran evento che vedeva l'incognita Lannister protagonista ed oggetto di una gioia collettiva; il suo sguardo riusciva persino a scorgere la linea dell'orizzonte, lì ove il cielo limpido si mescolava all'azzurrino mare, in quello che potrebbe esser definito un dipinto degno del più abile pittore dei Sette Regni.
Ma ancor più soave, era l'angelica vista della fanciulla che si sporgeva alla sua finestra, il cui sguardo delicatamente cambiò obbiettivo: dal limpido celo blu, esso passò in un accennato movimento del viso alla folla che al di sotto della sua torre s'era ammucchiata, per poter saziare la propria curiosità. Chi non avrebbe mai voluto veder per primo la sposa di cui tanto si vociferava?
Delicata, una mano osó scostar appena la tendina della sua finestra, la quale prima presentava un'apertura ridotta da cui poter ammirare la vista prima descritta. I polpastrelli delle candide dita accarezzarono delicati i pennacchi azzurrini della tenda, il cui morbido tessuto dorato era stato decorato con ricami floreali. Avvertiva la dolcezza della stoffa accarezzata ed appena scostata, la qualità che la rendeva tanto pregiata e soprattutto ricercata, costosa. E la stoffa del suo abito nuziale era persin più delicata al contatto con la sua nivea pelle, un abito capace di far invidia agli abiti pregiati della sua stessa sorella, Eluned Lannister.
Era fortunata, questo era il pensiero che dominava le sue azioni, e da cui aveva origine la sua gioia.
Ma nel vedere le urla festose del suo popolo, un sorriso curvò le rosse labbra tinte di trucco, accennato e delicato come la sua angelica figura, e così come il bonton insegnava.

Dall'alto della sua torre, Myrielle osservava i suoi sottoposti con la dolcezza che poteva esser paragonata a quella di una madre, sebben la curva accennata delle labbra lasciava intuire una certa apatica freddezza quasi con l'intenzione d'alzare un muro che potesse dividere di netto i ruoli di regina e sudditi. Loro in quel momento la veneravano così come con una dea si faceva, lei rispondeva a quegli sguardi con l'affetto paragonabile a quello che un Dio può provare per le sue creature, compiaciuto delle loro preghiera che rendevan esse meritevoli del suo affetto. Eppur, vi era dolcezza e gratitudine in quel sorriso per certi versi egoista, originato dal puro piacere di saper d'esser al centro di Westeros in quel giorno, ma dopotutto.. Chi non si compiacerebbe anche sol di questo singolo dettaglio? D'aver un giorno dedicato a sé stesso? Un matrimonio reale è storia, ed ella sarebbe entrata nella storia di Westeros, il suo nome dipinto con inchiostro in libri per i prossimi secoli a venire. Indelebile.

« Meave cara .. » proferì la fanciulla, il tono della sua voce era morbido, mentre in delicati e dolci movimenti le sue labbra sillabavano quelle parole dal suono delicato, mentre ancora lo sguardo era rivolto alla folla ancor ammucchiata. La dama chiamata, scattò sull'attenti al sentire il suo nome, prima intenta a metter un minimo di ordine nella stanza, con l'aiuto delle altre ancelle, ed ora vicina alla sua signora.
« .. sapete che un matrimonio reale è storia, giusto ? »
Il tono melenso della regina, il delicato suono della sua voce, funse da campanello d'allarme per la fanciulla: stava per commettere un errore. Subito la dama, la favorita di Myrielle (impossibile se definire questo un privilegio o una condanna: la responsabilità era grande), s'accorse dell'errore che stava per commettere, stava rischiando di far tardare la sposa ancora non pronta, ed il tempo per aiutare le altre fanciulle a metter apposto la stanza era ormai finito, doveva tornare ad occuparsi dell'abito nuziale della regina. La bionda fanciulla, vestita a metà e truccata, annuì mostrando sicurezza, celando il lieve timore: era la prima ancella della regina, l'aspetto d'ella era responsabilità sua, e se avesse sbagliato avrebbe rovinato il matrimonio alla regina e si sarebbe guadagnata una meritata punizione!
Dal canto suo, Myrielle si limitò a rivolger un ultimo sorriso al popolo che l'acclamava, salutandolo con un delicato saluto della candida mano: regale e femminile. Portò le sue braccia ad aprirsi, per poter permettere alle sue dita di cogliere le tende e chiuderle, celando ora la visione della sua figura agli occhi del popolo, e bloccando la lieve brezza che le accarezzava il niveo petto e muoveva appena la bionda chioma, lasciata ancor per metà sciolta in una acconciatura incompleta.
« volete che venga ricordata nei libri di storia.. così? » domandò la fanciulla, alludendo al fatto che non era ancora pronta, ma ornando la sua frase di una cristallina risata, divertita nel grazioso tono adoperato.
Meave capì che quello era un avvertimento, conosceva la regina dai suoi 10 anni per gli Dei! Aveva imparato a capirla. E così, subito si diede da fare per vestire la sposa.

E nel mentre che di seta la sposa veniva vestita, donando gli ultimi tocchi alla sua elegante figura.. La tensione s'accomulava all'interno del Tempio di Baelor, ove in uno spazio ampio venivano accolti lord, lady, popolani e stranieri, immersi in quello che oserei definir religioso silenzio. Le parole non servivan a descrivere quale stato d'animo i presenti (almeno i lord, sennon popolani e stranieri) stessero provando, gli sguardi sull'attenti ed i sensi in allerta parlavan per loro: tanti visi ed una sola espressione, ansia.
Ormai tutti parevan conoscere la lotta tra il leone e la rosa, i bambini ancor nei grembi delle loro madri ed i vecchi sul loro letto di morte.
Si cantavano ballate nelle locande, ballate che narravano la vicenda d'un leone avvolto da pungenti rovi su cui spiccavano fiori delicati, i quali dalle sue fauci venivano azzannati con violenza, strappando i fragili petili. Ma ad ogni morso.. La presa del rampicante attorno la bestia si stringeva, portando le affilate spine a lacerar la carne coperta da dorato manto, il quale ora si mischiava al rosso del sangue delle sue ferite.
Il leone però aveva strappato il fiore della rosa, ma ancor non era riuscito a rimuover il rampicante che in letale morsa l'avvinghiava. Così dicevano le ballate, le quali attendevano una degna conclusione di quella spietata lotta tra casate. Ed in cagnesco il leone e la rosa si guardarono, celando l'odio con un ipocrita sorriso, per non dar spettacolo a coloro i cui occhi curiosi osservavano i dettagli di quella scenetta. Eppur, non era la curiosità a render quasi palpabile l'aria piena dei respiri dei presenti: semplice ansia, era come se ognuno di quei presenti sapesse che qualcosa a quel matrimonio sarebbe successo, erano in attesa, attendevano l'arrivo imminente di qualcosa di cui niente sapevano. Non potevano intuirne la natura, le conseguenze o semplicemente le cause. Era una sensazione, una terribile sensazione.

E seppur divisi da un certo numero di presenti, Lannister e Tyrell condividevano la stessa emozione: un'ansia collettiva. V'era chi a stento poteva reprimer le sue emozioni, traditrici della sua persona, e chi con gran padronanza dei suoi sentimenti riusciva a tener un convincente sorriso, nonostante ansie e paure stessero corrodendo il suo animo dall'interno. Un esempio, era Eluned Lannister. La bionda fanciulla vantava d'un posto d'onore, insieme a quello della sua famiglia: erano i Lannister, la famiglia della sposa, nuovamente su d'un posto più prestigioso di quello dei Tyrell.
Ella esibiva sul grazioso visino un radioso sorriso, sebben esso entrasse in netta discordanza con le contrastanti emozioni che provava nel suo cuore: sarebbe potuta esser lei a fianco di quel trono, sarebbe potuta esser lei la sposa vestita di seta e sarebbe potuto esser il suo il capo su cui si sarebbe poggiata la corona. Un certo rammarico come poteva non averlo? Ma ciò che ardeva nel suo cuore non erano certe queste egoistiche gioie terrene, ma il come ella non ebbe la corona: rubata, dalla sua stessa sorella. V'era dolore più grande del saper che colei che tanto avevi amato per tempo immemore, sin da quando fece il suo primo fastidioso ed odioso pianto che seguì le urla di Lady Lannister, ti aveva tradito? Non era rabbia, non era furia.. Era tristezza e delusione quelle che reprimevano la donna, la quale inghiottiva questo veleno con dignità. Non ambiva alla vendetta, né alla corona o al re di cui non si era innamorata, avrebbe solo desiderato di vedere sua sorella regina con altri mezzi. E per il bene della famiglia, Eluned sorrideva, incassando con coraggio questo colpo basso.

Eppur, il suo sorriso non era capace di ingannare il temuto Erwin Lannister. Un brivido a tranciarci la schiena al sol nominar del suo nome, il sangue a gelarci nelle vene all'incontro col suo sguardo. Egli era l'odiato, temuto e rispettato Lord di Castel Granito, ma soprattutto invidiato ed ammirato da pari ed inferiori. Niente poteva sfuggire al suo sguardo attento, nemmen la luce nello sguardo della sua primogenita: un fidanzamento interrotto, un matrimonio annullato, ed un tradimento commesso.
Come si poteva biasimar Eluned? Ella aveva tutto il diritto d'esser triste, delusa e soprattutto furiosa! Ma non avrebbe gioviato agli affari della famiglia, l'unica cosa di cui a Lord Lannister egoisticamente interessava, e perciò Eluned ingiustamente represse il suo odio, sino a nasconderlo tra le viscere del suo essere. Sebben padre e figlia non condividevano la stessa mentalità, Erwin non poté che esser grato ad Eluned per il suo non voler cercar vendetta. Una figlia furiosa ed adirata era l'ultima cosa che serviva a coronare quel periodo tanto particolare. Ma allo stesso tempo, Erwin non poté soffocare un certo orgoglio crescente nel veder l'ingresso della sua secondogenita, avvolta in un prezioso abito nuziale, che presentava i colori rosso, oro e nero delle casate a cui la fanciulla apparteneva.
Era radiosa, una delle fanciulle più belle dei Setti Regni insieme alla stupenda Eluned, ma la bellezza della sposina ai suoi occhi veniva data dal ruolo che investiva: la regina, la Corona del Leone (definita così in senso sprezzante da molti) .
Una volta spalancata la porta, un coro nuziale ravvivò l'atmosfera, spezzando il religioso silenzio che s'era creato. L'angelica visione di Myrielle venne posta dinanzi a molti sguardi: v'era chi la guardava incantato, chi incuriosito, chi con disprezzo e chi ancora con malcelato odio (alcuni Tyrell eran tra questi).
Erwin però guardava sua figlia con gli occhi d'un padre: ancora la ricordava come una bambina dai graziosi boccoli biondi, come avrebbe mai potuto immaginare che un giorno quella bambina avrebbe portato in un futuro vicino la corona? Era orgoglioso di sua figlia, la quale non solo era riuscita a conferire onore e prestigio alla famiglia, ma che aveva fatto innamorare il re. Si attesero mesi prima che venisse annunciato il fidanzamento ed altri mesi prima che la coppia reale si sposasse. Ma purtroppo, parte dell'orgoglio del Lord venne perso nel notar quale grazioso sguardo la sposa avesse lanciato al re. Conosceva sua figlia: sapeva mentire al momento, e quello dell'arrivo della sposa sarebbe stato uno di quei momenti, ma sapeva vedere anche la verità negli occhi della fanciulla. Si era innamorata.
Ciò non rendeva più Myrielle affidabile. Uomini e donne fanno cose stupide per amore, Myrielle sarebbe capace di rovinar gli stessi Lannister per la gioia del suo amato, e perciò.. Ora il ruolo della fanciulla consisteva nel dar alla luce un maschietto di sangue Lannister, né più né meno. Nessun complotto per Myrielle: ella aveva giocato la sua parte. Era deluso Lord Lannister, non poteva più usufruir pienamente della fanciulla, ma poco importava. Aveva altri figli.

E già all'altare, vi si poteva scorgere la figura fiera ed eretta di re Lance Baratheon, il quale seguiva con lo sguardo ogni passo che la graziosa fanciulla faceva per giunger al cospetto del suo re, di suo marito.
In quel momento, quando i loro sguardi si persero l'uno negli occhi dell'altra, ciò che era esterno a quel loro contatto parve sparire: musica, sussurri e bisbigli. Lannister, Tyrell, Stark, Martell, Arryn, Tully, Greyjoy.. Erano nomi lontani, persi nella memoria d'entrambi, temporaneamente dimenticati dai due individui. Istanti dalla durata di ore, ritraevano la sagoma di Myrielle Eilir Lannister farsi sempre più vicina a quella di Lance Baratheon, sino a raggiunger il suo cospetto, sottolineando una certa differenza d'altezza tra i due sposi.
Sino all'attimo dei voti, della pronuncia del giuramento, il fiato rimase sospeso: si temeva che una freccia scagliata dall'alto trapassasse il grazioso cranio della Lannister, oppure che un'orda di mastini si mangiasse quel visino giovane e bello già da molti odiato. Quasi fu divertente immaginare i mille modi in cui qualcuno assoldato dai Tyrell, Martell o da altre casate poco simpatizzanti coi Lannister, potesse riuscire ad uccidere la regina al suo altare. Ed un sospiro collettivo venne lanciato dalla maggior parte dei presenti, nell'udire i due recitare all'unisono il giuramento.

« Padre, Fabbro, Guerriero, Madre, Fanciulla, Vecchia, Sconosciuto,
io sono suo/a, e lei/lui è mio/mia,
da questo giorno, fino all'ultimo dei miei giorni »

E così, il re pose sulle giovani spalle della sua sposa il mantello che simboleggiava la sua protezione, per poi suggellare la loro unione con le ultime e noiose (anche a parere dei due coniugi) parole sacre, concludendo la cerimonia con il bacio alla sposa.

E nuovamente, le porte del Tempio di Baelor si spalancarono, permettendo alla calda luce del Mezzogiorno di cancellar le tenebre che s'erano generate nella sala, esponendo alla visione del gioioso popolo festivo la vista della coppia reale. Tra urla di festa, risate ed auguri, i due neosposi s'esposero alla vista del popolo d'Approdo del Re, degli stranieri giunti per assister al matrimonio e dei lord che abbandonarono i lor castelli per giungere ad assistere alla cerimonia, un dovere che a loro toccava. Ad accoglier gli invitati vi sarebbero stati dei dispendiosi e ricchi festeggiamenti che sarebbero durati all'incirca tre giorni, un periodo di festa che iniziava dal sontuoso pranzo allestito e che sarebbero finiti alla cena del terzo giorno di festa. Godetevi festa e gioia! Perché di ricchi banchetti sotto al Sole della Lunga Estate ne avremo ben pochi prima dell'arrivo dell'Inverno.

❪ 𝘢𝘥𝘳𝘪'𝘴 𝘴𝘱𝘢𝘤𝘦 ☕ ❫
Finalmente ecco il prologo tanto atteso della nostra già amata roleplay! Inutile sottolineare ulteriormente il mio entusiasmo e la mia felicità nel veder quanto successo abbia avuto la role in questione, sono veramente grata a tutti voi e soddisfatta per quanto io lo possa essere (la role non è ancora iniziata ahah). Eviterei di dilungarmi troppo per permettervi di ruolare subito, senza passare del tempo a leggere i miei piccoli scleri dati dalla gioia e dall'entusiasmo, ma ci sono alcuni punti che vorrei chiarire del capitolo.

━━ CHE SUCCEDE
Siamo ad un matrimonio reale, quindi prendete come esempio quello di Joffrey (magari meno disastrato visto che siamo ancora al prologo, ma non andiamoci troppo leggeri: non esistono matrimoni felici in Game of Thrones), con le decorazioni, i giochi, le attrazioni (le prostitute acrobate di Baelish, ad esempio) ed il gran banchetto. Non ho architettato niente, tengo molto a tenervi "liberi", quindi toccherà a voi creare casini o semplicemente movimentare il matrimonio.

━━ ALTRE COSE
Tutti i vostri oc saranno presenti, potete fare imbucare anche le prostitute se volete, dato che i lord si sono portati famiglia e seguito (perciò anche le amanti ed i figli bastardi).
Il prologo durerà come minimo 2 settimane, il tempo per permettere ai vostri personaggi di socializzare gli uni con gli altri, vi voglio attivi!
Sarà possibile ruolare senza scheda solo fino alla fine del prologo, nel primo capitolo no. Detto questo, se avete altre domande vi consiglio di farle nel " adri, fra & ker's space" , buona role!

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