𝐈𝐈. ━━ le radici del trono

𝟎𝟎𝟐.  « 𝕷𝐄 𝕽𝐀𝐃𝐈𝐂𝐈 𝕯𝐄𝐋 𝕿𝐑𝐎𝐍𝐎 »
❪ 𝚁𝙾𝙻𝙴𝙿𝙻𝙰𝚈 ❫ ━━ ❛ game of thrones ❜
le radici del trono - 𝖘𝖊𝖈𝖔𝖓𝖉𝖔 𝖈𝖆𝖕𝖎𝖙𝖔𝖑𝖔
𝑨𝑫𝑹𝑰𝑨𝑵𝑨 𝑭𝑹𝑨𝑵𝑪𝑬𝑺𝑪𝑨 𝑲𝑬𝑹𝒀

❝ 𝒑𝒓𝒐𝒇𝒐𝒏𝒅𝒆 𝒔𝒐𝒏𝒐 𝒍𝒆 𝒓𝒂𝒅𝒊𝒄𝒊 𝒅𝒆𝒍 𝒕𝒓𝒐𝒏𝒐, 𝒄𝒐𝒔𝒊' 𝒕𝒂𝒏𝒕𝒐 𝒄𝒉𝒆 𝒆' 𝒊𝒎𝒑𝒐𝒔𝒔𝒊𝒃𝒊𝒍𝒆 𝒗𝒆𝒅𝒆𝒓 𝒔𝒊𝒏 𝒐𝒗𝒆 𝒂𝒓𝒓𝒊𝒗𝒂𝒏𝒐. 𝓘𝒍 𝒏𝒐𝒔𝒕𝒓𝒐 𝒔𝒈𝒖𝒂𝒓𝒅𝒐, 𝒏𝒐𝒏 𝒍𝒆 𝒉𝒂 𝒗𝒊𝒔𝒕𝒆 𝒈𝒊𝒖𝒏𝒈𝒆𝒓𝒆 𝒔𝒊𝒏𝒐 𝒂𝒅 𝓔𝒔𝒔𝒐𝒔 ❞

L'ALBA DEL NUOVO Sole solitamente giungeva a svegliare un uomo diverso da quello che ha dormito al chiaro di luna, la notte precedente.
Un uomo nuovo, pronto per affrontare il giorno che gli veniva posto dinanzi.

Fu l'alba di un nuovo giorno sia ad Essos che a Westeros, che fosse un giorno come tanti altri che lo avevano preceduto, o un giorno che simboleggiava un nuovo inizio.. V'era di sicuro chi non voleva abbandonare le tenebre della notte e rimanere a dilettarsi nel caldo abbraccio delle coperte, e chi semplicemente voleva tener chiusi gli occhi pur di non tornare alla dura realtà da cui desiderava scappare, usufruendo del mondo dei sogni.
Tra quest'ultimi, vi erano molti animi tormentati, e una decina di questi spiccava in rilevanza: la calda afa delle giornate ad Essos aveva avuto effetti devastanti su Rodrik e Rickard Stark, giovani fanciulli abituati al freddo pungente della loro casa, Grande Inverno. Ma anche giovani come Urien e Alerie Tyrell o Kenneth Lannister ebbero difficoltà a sopportare questo clima terribile, anomalo, pur essendo abituati a climi meno duri di quelli dell'inospitale Nord. Ma non poterono lamentarsi troppo delle condizioni del loro viaggio: durante il tragitto, appena veniva abbandonata la civiltà e si ci immergeva nel nulla assoluto che divideva le città dellla Baia dei Draghi, i fanciulli venivano slegati visto che non v'era il pericolo che scappassero (quale pazzo sarebbe capace di scappare nel deserto di Essos? Un luogo a loro completamente sconosciuto?), e gli veniva distribuito il cibo e qualche bevanda (tra cui il vino) per ingannare il tempo ed evitare che si ritrovassero in condizioni penose al loro arrivo. Viaggiarono in un carro che ricordava una carovana, per il modo con cui venné sistemato il telo che proteggeva i capi dei giovani dal Sole cocente di Essos. Ma di certo la compagnia non era tra le più piacevoli.

Giunsero pure a Yunkai, per ristorarsi e comprare nuove provviste, ma per lo più.. I mercenari decisero di prendersi una pausa dal loro incarico, svagandosi nel più ovvio dei modi: con i piaceri della carne.
Così, i giovani eredi (ora vestiti di abiti nuovi, adatti al clima di Essos) rimasero ad attendere ad un tavolo dentro il bordello prescelto dai mercenari, sorvegliati da un gruppetto di mercenari che si dava il turno per non perdere di vista i giovani, ma anche per permettere a tutti gli uomini (e le donne) di divertirsi, mentre i giovani eredi si annoiavano o rimanevano traumatizzati. Quanti di loro non erano stati ancora con una donna? Per i tempi, se un giovane intratteneva rapporti sessuali con una donna veniva reputato un vero uomo, e se una fanciulla nubile si presentava già deflorata al matrimonio veniva ritenuta una vergogna per la famiglia.
Per far passare il tempo e distrarsi dagli eventi che accadevano nel bordello, vennero ordinate delle bevande. I più grandi richiedevano della birra o del vino, ma v'era anche la possibilità di bere succhi di frutta. Succhi come quelli che Urien sputò nel vedere un uomo ubriaco avvicinarsi pericolosamente a sua sorella, ma non ebbe bisogno di alzare un solo dito: con uno sguardo, un mercenario fulminò l'individuo.
Ma così facendo, il giovane di Alto Giardino ebbe l'occasione di vedere una scena alquanto insolita, che portò quasi il suo sguardo a corrucciarsi, come se avesse visto un fantasma.
Individuò due donne ed un uomo, tutti e tre vantavano d'una pelle candida e nivea, la quale veniva scoperta da nere vesti succinte che lasciavano ben poco spazio all'immaginazione. Ma ciò che colpì il giovane, fu un dettaglio particolare: tutti e tre vantavano di bianche parrucche di fili argentei, e le due appartenenti alle donne esibivano acconciature eleganti e regali (seppur un po' scombinate). I tre sembravano piacere molto ai presenti nel bordello, dato che saltellavano in gruppetto dal miglior offerente all'altro.
Curiosi sul dove il Tyrell stesse guardando, Artys e Rodrik seguirono il suo sguardo, successivamente Rickard incuriosito dal fratello rivolse la sua attenzione sul nuovo obbiettivo, ed Hoster e Kenneth quando si stancarono di bisticciare si unirono al gruppetto.

« Vi state eccitando per quelli, mh ? »
Osò la voce di Kenneth Lannister, marcata dal solito velo d'ironia ben poco gradita. Eppur, a primo ottuso sguardo, egli non capiva il motivo di tanto interesse, o meglio.. Pensava che due chiare natiche di donna formosa fossero l'oggetto dell'attenzione del gruppetto. Ma fu proprio quando egli posò lo sguardo sulla nivea carne scoperta di una delle due donne, che iniziò ad ammirare il meraviglioso effetto che i fili argentei della loro parrucca creava con la chiara carne.
Quale bellezza eterea avevano i Targaryen, ma perché quel travestimento per attirare più clienti?
« Ve le vorreste scopare, non è vero ? Tutti vogliono scoparsi una regina, o un re » borbottò la voce della cameriera che portò ai giovani da bere, mentre il suo affascinante sguardo inquisitorio disapprovava i ragazzi ed il trio.
Ma impossibile fu per la prostituta nascondere un certo stupore nel veder la reazione dei giovani seduti al tavolo. "Cosa stai dicendo!" quasi urlarono all'unisono, portando la fanciulla ad indietreggiare intimorita.
Solo il giovane Rickard provò a distendere i nervi per osare una domanda educata, mentre gli altri formulavano le più insolite teorie rimanendo a bocca aperta.
« Quali re e regine intendete, giovane fanciulla ? » chiese con educazione il ragazzo, corrucciato nel giovane viso.

« I Tre Draghi, i Tre Targaryen, ovviamente ! »
Disse la fanciulla, inclinando il sopracciglio, mentre osservava la reazione scioccata dei giovani.
« Siete stranieri ? » la domanda era retorica, ma non ebbe alcuna risposta in ogni caso. E nel silenzio di quel tavolo, la fanciulla lentamente abbandonò la curiosa combriccola, intenta a perdersi nei lor più confusi pensieri. Molti pensarono si trattasse dell'effetto del vino, altri di una carenza di tranquillo riposo.. Ma fatto sta che nessun dei giovani, nel loro inconscio, decise di reputare veritiere le parole della prostituta.

Piuttosto, si optò per definire il travestimento del trio come un modo per attrarre clienti sfruttando il fascino della razza Targaryen o semplicemente della razza che popolava l'Antica Valyria (vicina alla Baia), ma non sfruttando il fascino dei Targaryen che si sapevano morti.
Vi lascio immaginare il loro stupore quando giunsero al cospetto dei tre cavalieri dei draghi, nella Sala del Trono di Meereen.

Non troppo tempo dopo quel curioso incontro, i mercenari ritornarono soddisfatti al tavolo. Pagarono, e senza troppe cerimonie, fecero alzare i giovani per condurli al carro.
Alcuni degli eredi, seppur titubanti, azzardarono qualche domanda sulla questione presentata nel bordello, consci di poter ricevere una frustata come risposta se il cocchiere o altri si fossero innervositi.
Ricevettero massimo due risposte per l'intero tragitto, prima di realizzare che altre domande avrebbero senza alcuna ombra di dubbio infastidito i mercenari, sino a far alzar loro le mani per riavere la quiete infranta.
« Questo posto .. Avrà pure una qualche forma di governo, no ? »
Domandò Kenneth Lannister, nella vana speranza di poter corrompere l'eventuale sovrano della Baia e metter e soffocar l'idea dei tre Targaryen vivi e vegeti su d'un trono.
E con tutta l'attenzione richiamata su di sè, il mercenario non esitò a rispondere, esibendo un divertito quanto misterioso sorriso.
« Certamente: come voi avete il vostro re, gli abitanti della Baia dei Draghi hanno le loro guide. Il nostro sistema governativo lo definirei assai diverso dal vostro » dichiarò l'uomo, il quale potè veder lo sguardo degli altri fanciulli allarmarsi quando udirono quel "loro".
Ma Kenneth Lannister non si perse di coraggio, e spinto dalla curiosità che ormai governava le sue parole, avvertendo l'ansia dei suoi compagni di viaggio, il Lannister azzardò la domanda tanto temuta.
« Sono i tre Targaryen, vero ? Quelli che si davano per morti o un qualche Blackfyre con manie d'ambizione ? »
L'uomo non sapeva con precisione cosa rispondere, ma nel dubbio preferì optare per una risposta assai vaga alla precisa domanda ricevuta.
Che forse i mandanti del rapimento tenessero a veder lo stupore nello sguardo degli eredi o no, ogni azione fatta e parola detta rischiava di aver conseguenze sulla ricompensa che dovevano ricevere, perciò.. L'uomo reputò quella che aveva deciso di dare come la risposta migliore:
« Lo scoprirete presto »
Fu l'enigmatica frase. Che niente confermava e niente smentiva: donava solo il beneficio del dubbio, che avrebbe torturato i giovani sino a quando non giunsero al cospetto della grande, potente ed antica città di Meereen.

Non fecero soste una volta giunti alla meta: sfiancati per il viaggio e col desiderio di portar a termine l'incarico affidato, i mercenari condussero i fanciulli sino alle porte della gloriosa piramide di Meereen, sulla quale si poteva notare un dettaglio che fece raggelare il sangue ai giovani: l'arpia della Baia degli Schiavisti situata sulla cima della piramide, teneva i lembi d'un grande stendardo nelle dorate mani. Era come se esibisse con raccapricciante orgoglio il simbolo che da tanto tempo non ornava le sale di Approdo del Re, il rosso drago a tre teste, su uno sfondo nero. Legati tra loro con una stretta corda, venivano diretti come bestie nell'imponente struttura da cui i Targaryen emanavano il loro potere, diretti senza alcuna possibilità di ribellarsi verso il buio dell'imponente piramide. Allora, in quel momento, fu come se si potesse veder in quei giovani occhi sgretolarsi la speranza, fu come se improvvisamente il senso di sicurezza che erano riusciti più o meno a conquistare sapendo che ai mercenari interessava la loro incolumità, fosse stato sostituito dalla più terribile delle paure, dal più assoluto e puro terrore.
E tutto parve loro chiaro: erano i Targaryen che li avevano rapiti, che erano sopravvissuti all'attentato fatto anni orsono, e che indisturbati ascesero sino al vertice della piramide della Baia degli Schiavisti, tutto per aver un giorno le forze per rivendicare il trono usurpato. E loro, altro non erano che il primo passo per vendicare la loro caduta, erano uno dei primi modi per vendicarsi.
La paura presto si fece largo nei cuori dei giovani, sarebbero stati uccisi per vendetta ed il loro casato avrebbe incontrato la rovina: Lannister, Arryn, Stark, Tully, Martell, Tyrell.. Furono loro, l'intera Westeros, a portare alla rovina i Targaryen ed ora sarebbero stati i Targaryen a portare alla rovina il regno di Westeros, lasciandolo sprofondare nel caos più assoluto. Ma si sa: il caos è una scala, e i Targaryen si sarebbero arrampicati fino a raggiungere il punto più alto.
Non era questo il piano?

Forse no, ma era quello che ipotizzarono gli eredi mentre fecero tutti insieme resistenza, piantando al terreno i piedi. Bisognava scappare, non si sarebbero fatti ammazzare.
I loro sguardi vagavano sull'area circostante, come scappare?
Ma la loro piccola insurrezione ebbe vita breve: con qualche frustata, il blocco fu costretto a cedere.
E come se fossero belve, tenuti legati da un complicato ed intorcigliato rete di corde, spinti da dolorose frustate.. Giunsero al cospetto dei tre Targaryen.

Tre troni in pietra, tre figure dall'eterea aria seduti su di esso.
Si poteva ammirare al centro della disposizione Aerys Targaryen, seduto elegantemente su uno dei troni di Meereen e vantante di una regale espressione apatica, che a malapena soffocava il sorriso di soddisfazione sulle sue labbra. Ai sue lati, v'erano sedute le donne più belle (o strane, dipende dai punti di vista) che l'occhio umano potesse guardare: la bellezza che creava quell'armonia di bianco su bianco, su ove risaltavano occhi dall'acceso viola e rosse labbra tinte, donava alle eleganti sagome delle due Targaryen un'aria divina.
L'uomo al centro aveva un'aria dura, autoritaria, ma che non sfociava minimamente nel rude: era elegante eppur anche autoritario, conscio del suo fascino ed abile ad usarlo.
La donna alla sua destra, invece, dalla sola posizione in cui era seduta (la schiena appoggiata con disinvoltura sullo schienale del trono), lasciava intuire una certa vena quasi ribelle e severa. E per finire, la donna seduta alla sinistre del Targaryen aveva forse un'aria più tranquilla, pacata, ed il suo giocherellar con le dita sul ventre lasciava intuire forse un interesse minore rispetto a quello degli altri due, ma non per questo mancava di autorità. Il silenzio venne poi spezzato dalle parole di un uomo, che presentò i suoi sovrani, e dai passi di un altro che invitava i mercenari a riscuotere la loro ricompensa per poi sparire, lasciando la custodia degli eredi alle guardie della Piramide.

« Siete al cospetto di Aerys III Targaryen " Il Figlio del Drago " e delle sue sorelle Rheyne Targaryen
" La Principessa Caduta " e Saoirse Targaryen " Il Fiore del Drago ", Nati dalla Tempesta, re e regine degli Andali e dei Primi Uomini, Legittimi Eredi al Trono di Spade, i Figli del Drago, i Cavalieri dei Draghi, re e regine di Meereen, i Conquistatori della Baia dei Draghi e Domatori del Grande Mare d'Erba »
Per la quantità insolita dei titoli, Kenneth Lannister avrebbe fatto una delle sue battute ben poco gradite, ma soprattutto per lui la situazione era tutt'altro che piacevole: suo padre era Erwin Lannister, colui che tradì il suo re e saccheggiò a Tradimento Approdo del Re, emanando l'ordine di uccidere la giovane fanciulla Martell, che sarebbe divenuta sposa di Aerys III, una volta raggiunta l'età per il matrimonio. I Lannister erano anche una delle famiglie più potenti di Westeros, chissà quanto atroce sarà la sua morte. Ma anche la rovina degli Stark, che combatterono fianco a fianco col re Baratheon, avrebbe segnato la caduta di Westeros, la morte dei due ragazzi Stark sarebbe stata atroce quanto quella del giovane Lannister. Il povero Rickard aveva difficoltà a reggersi sulle sue gambe: egli tremava dalla paura, cosciente che presto la sua vita sarebbe terminata nel più atroce dei modi per colpe che non aveva, quando appena si era affacciato alla vita.
Era un ragazzino, ma Rodrik Stark no.
Egli stava vicino al povero fratellino, nella vana speranza di confortarlo e sostenerlo, fallendo nel suo intento. E come l'uomo che era, osò proferir parola dal basso della sua posizione con orgoglio, spezzando il silenzio che s'era creato.

« Se dovete ucciderci, fatelo ora e senza troppi convenevoli ! Questa patetica attesa è un insulto degno della peggior carogna di Westeros ! »

Disse egli esasperato, furioso.
S'aspettava ora una punizione per essersi liberamente voltato in modo tanto sconveniente con i tre Targaryen, una freccia o una lancia nella gamba, ma con sua grande sorpresa.. In risposta ebbe una risata: cristallina e delicata (sebben con una certa vena quasi mascolina tanto era potente), proveniente dalle labbra di Rheyne Targaryen, « Uccidervi ? » chiese col divertito tono ad inclinar le sue parole, alzando delicatamente un sopracciglio mentre accavallava le gambe e poggiava la guancia contro un pugno chiuso, il cui gomito era poggiato sul bracciolo del trono, e l'altro braccio adagiato sull'altro, portando il viso a sporgersi verso lo Stark. Lasciò che il fratello, nella sua rispettosa e dignitosa posizione, continuasse il discorso, perché sapeva che avrebbe reso l'idea meglio di quanto lei stessa ne sarebbe mai stata capace. « Non siete qui per questo, ma per essere nostri ospiti fino a quando non saremo noi a deciderlo » dichiarò egli, permettendo ad un lieve sorriso divertito di donar più carisma alla sua figura, e più enigma nelle sue parole.
Si poterono veder i giovani fanciulli sospirar sollevati, ma anche i lor muscoli tesi. Quali erano le loro intenzioni? Non era dato loro saperlo fino a quando i tempi saranno maturi.
Il tono del Targaryen risultava tranquillo, più contenuto ed apatico rispetto a quello della sorella, e sebben non vantasse della divina bellezza femminile delle due sorelle (paragonabili a due Dee), vantava dell'irresistibile fascino maschile che lo rendeva pari ad un Dio, come aspetto almeno. Erano così belli, così inumani, che sembrava quasi insolito che avessero delle emozioni.
Il giovane non deviò l'obbiettivo del suo inquisitorio sguardo nemmen quando l'altra sorella, Saoirse Targaryen, proferì la sua parola.
« Non v'è dato sapere cosa ci spinge a prendere questa decisione sino a quando i tempi non saranno maturi..»
Iniziò la donna, severa nel suo tono, ma ella aveva qualcosa di diverso dagli altri due Targaryen: non incuteva timore, ma solo sicurezza, ed armonia, e se gli altri due eran paragonabili ad un oceano in tempesta.. Saoirse ricordava più la superficie tranquilla di un grande e profondo, non per questo meno pericoloso. Ella pareva aver un certo tatto per alcune cose, perciò sembrò esser la più adatta a dar il "benevenuto" ai giovani eredi di Westeros. « .. Ma prima di allora, sarete liberi d'alloggiare sotto il nostro stesso tetto, e conviene a voi non osare portar discordia tra queste mura. Noi vi offriamo ospitalità e salvezza, abbiate la decenza di accettare con dignità questi doni »
Concluse la Targaryen. Ella batté una volta e sonoramente le mani, in modo che l'eco di quel rumore potesse giungere sino ai più remoti antri della sala, ma specialmente alle orecchie delle guardie, le quali circondarono gli eredi e fecero qualcosa di inaspettato: tolsero loro le corde, in segno d'amicizia tra i Targaryen e quei giovani.

« Facile, no ? Dobbiamo stare zitti zitti, buoni buoni.. E se decidessimo di scappare e tornarcene a casa ? » Osò l'arrogante voce di Kenneth, il quale riuscì a racimolare del coraggio o semplicemente la sua capacità di parlar in modo sconveniente. Dato che pareva esser passato il pericolo e gli sembrava d'aver a che fare con degli sciocchi, perché un leone dovrebbe aver paura di una pecora travestita da drago?

In risposta alla domanda arrogante, udì un terribile boato, seguito da un anomalo ruggito: esso non era l'urlo di un uomo o il verso di un leone, era la forza del tuono che si mescolava al persistente fischio del vento, in una potenza che pareva poter venire udita dai Lord di Westeros nelle loro case di pietra. Era spaventoso, nessun animale conosciuto poteva fare un verso del genere tanto alieno al mondo in cui i giovani eredi erano cresciuti, e perciò.. Lasciava ben poco spazio alle ipotesi che con timore fecero i giovani di Westeros.
Kenneth indietreggiò, Alerie si strinse ad Urien, e Rikard per poco non urlò d'orrore nel vedere la creatura (anzi le creature) che volava attorno la piramide, di cui un misero squarcio era possibile vedere tramite le finestre che lasciavano trapelare la luce del giorno. Si strinsero gli agli altri nell'udire altri versi della medesima creatura, e tremarono quando sentirono altri due battiti d'ali un'unirsi al precedente. Non osarono guardare oltre la finestra, ma solo una creatura era capace di raggiungere tali dimensioni ed emettere tali suoni.

« Non succederà, ve lo possiamo assicurare » fu la semplice frase che disse il giovane Targaryen. Un sorriso soddisfatto s'era dipinto sulle sue labbra e su quelle delle sorelle.
I giovani vennero portati via dalla loro vista, scortati dalle guardie sino ai loro letti. Quello era il terribile inizio di una lunga permanenza in terra straniera, a cui tempo (un grande autore) avrebbe trovato uno dei più inaspettati dei finali.

La sagoma di Lance Baratheon osservava dall'alto del balcone della camera nuziale la scena che si parò dinanzi il suo sguardo: centinaia di navi quella mattina stavano salpando, abbandonando le coste di Westeros, per navigare per il Mare Stretto sino ad approdare come mercantili sulle nuove ed inesplorate coste d'Essos.
La sua Maestra delle Spie, lady Cerelle Baratheon, insistette sul mandar le spie ad Essos (le quali vennero richiamate dal suo predecessore alla morte dei tre Targaryen) che reputava necessarie per espandere la sua fitta rete d'intrighi, nella speranza d'udire qualche notizia a proposito degli eredi spariti e sulla fede d'orini straniere. Che fosse solo un trucco per non ammetter d'aver fallito come Lady delle Spie? O che veramente la sua rete di spie fosse infallibile e perciò, non avendo ricevuto un sol accenno di notizia, si potesse dire ovvio che i giovani non si trovassero a Westeros? Gli conveniva sperar la seconda, e che quegli uomini si rivelassero utili per la sicurezza del regno, messa gravemente in pericolo!
Insomma, son stati rapiti tutti gli eredi delle casate più potenti di Westeros, lo stesso Regno è stato privato d'un futuro, a quali conseguenze avrebbe portato questa situazione?
E perciò egli, perplesso, s'interrogava su quali sarebbero stati i futuri problemi del suo governo dopo questi 17 anni di tranquilla pace.

« Mio amato » lo richiamò la cristallina voce della bionda regina Lannister, elegantemente adagiata su coperte di seta. La sua morbida carne nuda, esposta alla brezza mattutina che entrava dalla finestra aperta, veniva appena coperta da qualche coperta che ne celava alcune delle grazie femminili di cui vantava: sensuali forme che rendevano molto più naturale ed istintivo l'atto dell'unione carnale col re Baratheon, già avvolto nelle sue vesti, ma ancora intento nel vestitsi, quasi pronto per esporsi nuovamente agli sguardi della corte ed alle disperate domande dei lord e delle lady rimasti senza i propri pargoletti. Egli si voltò verso la regina, volgendo un dolce sorriso alla sua angelica figura.
Si avvicinò alla donna, la quale da sdraiata presto si sedette sul morbido materasso, aspettando che il re Baratheon si sedesse accanto ad ella.
Le bastò comunicar col solo smeraldino sguardo la sua volontà, ed un delicato cenno del capo verso il posto a sedere sul letto, e ad esser sinceri.. Un lieve dubbio ornò l'espressione dell'uomo: che Myrielle avesse qualcosa da riferire?
« So che hai tanti pensieri per la
testa.. » iniziò ella, portando le sue delicate mani a sistemar i lacci del vestito del marito, parlando con una tranquillità ed una dolcezza invidiabile, ma il suo sgaurdo tradiva le sue intenzioni: Lance potè avvertire quasi le sue mani tremare, ed il cuore battere all'impazzata, così tanto che in un primo momento si preoccupò per il suo stato d'animo. Ed in silenzio, ascoltò le parole della fanciulla. « .. Ma devo assolutamente dirti ciò: anticipo che niente è confermato, ma.. Non ho ancora sanguinato Lance, sono in ritardo di due settimana » disse ella, l'eccitazione che improvvisamente fece fremere la sua voce, mentre nervosa stringeva rapida i lacci della veste del marito. Si potè vedere un allegro sorriso risaltare sulla candida carne, e sbucare dai riccioli biondi, venir quasi subito represso per attendere la reazione del marito. Nel suo profondo, sapeva che quella notizia altro non avrebbe fatto che allietare le giornate di Lance, ma la lieve incertezza, il persistente dubbio era in effetti impossibile da soffocare.
Non servirono parole, bastarono i gesti per esprimere quale gioia il re stesse provando in quell'istante: rapido portò la mano ad accarezzare la guancia della fanciulla, e le sue labbra a poggiarsi delicatamente su quelle di ella, inesorabilmente portandola a sdraiarsi sul morbido materasso sotto al suo peso.
La ringraziò con un bacio, e dolce sorrise alla verità d'esser forse divenuto padre, ma niente era certo: prima dell'annuncio, si sarebbe aspettato qualche tempo.
Eppur, mentre accarezzava i dorati fili, poté notare il lieve timore nel viso dell'amata: ella sapeva che partorire un erede, un erede maschio soprattutto, avrebbe portato ad una serie d'eventi già controllati e previsti dal padre, Erwin Lannister, al quale non osava ribellarsi, pur essendo la regina. Che fosse per affetto, per senso del dovere, per paura o per pietà.. Il suo cuore s'appassiva nel veder la gioia negli occhi di Lance per un bambino che sarebbe costato due vite, ma la sua razionalità la forzava ad ingoiare il rimorso e la pena, confinandole nelle sue viscere.
Ma il re ipotizzò che si trattasse della paura di partorire che accumuna tutte le giovani donne. Ma ciò non oscurò la sua gioia, e nemmen la Lannister aveva intenzione di focalizzarsi su quel punto, provando la sua coscienza sporca. « Ironico, no ? Mentre tanti uomini partono, un bambino sta per arrivare » disse ella, osando una lieve e delicata risata appena forzata.
Il re, abbandonando un ultimo bacio sulla sua fronte, si stese accanto la fanciulla e sospirò, stanco.
Sapeva che poteva parlare con la donna seduta al suo fianco, e sapeva che ella lo avrebbe ascoltato.

La situazione non era piacevole per entrambi, e ciò Myrielle lo sapeva bene, così come sapeva Lance che la sua regina lo stava invitando a sfogarsi. « Troppe partenze di una certa rilevanza. Sono partite le spie per Essos, ora partiranno gli Stark coi Tyrell per parlare d'affari a Nord dell'Incollatura, inoltre.. Non arrivano corvi da Nord dall'arrivo degli Stark, credo che ciò li preoccupi e che sarà per loro impossibile rimandare la partenza. Ed ora, come se non bastasse, abbiamo un matrimonio in cantiere, si attende solo la mia benedizione » disse egli, spezzando il discorso con una risata, una risata amara. Lady Cerelle non ci mise troppo ad informare il fratello delle voci che già da tempo iniziarono a circolare: il matrimonio tra un Greyjoy ed una Bolton sarebbe passato inizialmente in secondo piano, se non fosse per il quadro politico che v'era dietro.
Solo uno sciocco avrebbe pensato che le spie di lady Cerelle non fossero sparse per l'intera Fortezza Rossa, come graziosi venticelli che rinfrescano sale e corridoi.. Le portavano le notizie dei posti in cui erano stati. Ed alle orecchie della donna giunse l'interessante dialogo che ebbero Lady Jeyne Stark e Lady Alyse Bolton nella sala del trono. Perché i discorsi più interessanti accadono dinanzi quella scomoda sedia di ferro? La Baratheon pensò perché si trattasse di una suggestione che in qualche modo dà il Trono di Spade, quindi qualche ancella o cameriera a doppia faccia solitamente passava da quella enorme sala, e rimaneva celata nell'ombra.
Ma ciò che portò la lady delle spie a proferir parola con il re, fu la preoccupazione di un Nord completamente autonomo in una situazione critica. Tagliare i rapporti con l'Alto Piano significava tagliarli con il Sud. Il Nord rischiava di divenir una regione sufficientemente autonoma se le rotte marittime dei Greyjoy avessero portato cibo e ricchezze in quella terra desolata, ma più grande degli altri sei Regni messi insieme. Così autonoma, da non aver più bisogno della Corona, ed allora a quel punto.. Perché inchinarsi?
Il re temeva che in una situazione complicata come in quella in cui tutta Westeros si trovava, agli Stark sarebbe venuto in mente di fare una pazzia, come iniziar le ricerche da soli ad Essos, mostrando un certo menefreghismo per l'autorità dello stesso re. E nonostante la critica situazione che portava i lord e le lady ad attendere le notizie negate dei loro figli ad Approdo del Re, alcuni lord stavano già preparando la loro partenza per ritornare alle loro case. Non tutti, ma un buon numero aveva intenzione di lasciare la Fortezza Rossa. Fortuna però che il re avesse in mente un modo per assicurarsi il Nord. « Un matrimonio di chi ? »
Chiese la fanciulla, iniziando già a farsi qualche ipotesi errata sul possibile matrimonio, senza lontanamente immaginare quanto potesse essere rischioso il matrimonio di cui ora si parlava.
« Alyse Bolton e Dagon Greyjoy, vogliono rendere più autonomo il  Nord.. » sintetizzò l'uomo, decidendo di chiarire successivamente la questione alla sua regina, la quale curiosa lo guardava. E poi, una lieve risata abbandonò le sue rosse labbra.
« Uno di quei regrediti pirati con una possibile sadica ? Un polipetto con un'uomo scuoiato ! Quale coraggio devono aver avuto entrambi per promettersi marito e moglie ? »
Ridacchiò la fanciulla, sperando di aver un minimo alleggerito la tensione e fatto sorridere appena il marito, riuscendo a strappargli un accennato sorriso divertito. «.. Penso che gli Stark inviteranno al matrimonio di sicuro i Tully, essendo la famiglia della madre, e anche tutte le casate secondarie del Nord. Ma anche i Tyrell presenzieranno al matrimonio, dato che gli Stark e i Tyrell dovranno parlare d'affari. Per il resto, tutta Westeros forse sarà invitata, ma chi si disturberà per un matrimonio del genere ? »
Disse Lance, fu come essersi tolto un peso dallo stomaco, ed era grato alla donna che gli era affianco per esser riuscita ad ascoltare le sue noiose chiacchere ed averlo fatto ridere.
Un ultimo gesto d'affetto della coppia, un caloroso abbraccio da parte della fanciulla, ed il re si alzò dal morbido letto, finendosi di vestirsi ed inttattendosi con qualche divertente chiccherata con la moglie ancor priva di veli e sdraiata sulla morbida seta. Quel giorno avrebbe comunicato ai suoi ospiti le notizie che necessitavano sapere sui loro figli, dato che, sebben fosse stato prolungato il tempo di festa ad Approdo del Re per i recenti avvenimenti, stava volgendo al suo termine per tutti.

❪ 𝘢𝘥𝘳𝘪'𝘴 𝘴𝘱𝘢𝘤𝘦 ☕ ❫
Finalmente ecco questo nuovo capitolo di niente poco di meno 4700 parole! Non so se reputarmi orgogliosa di quello che ho scritto oppure delusa, perché non mi sembra abbia scritto così bene, anzi, ho avuto l'impressione di aver scritto un capitolo di "qualità" inferiore ai precedenti, ma l'importante è pubblicarlo e ruolare! Non sapete cosa ho dovuto fare per questo capitolo, tra notti insonni ed organizzazioni assurde e sveglie alle 10:30 .. Finalmente ho pubblicato! E guai a voi se non ruolare in questo capitolo eh (ovviamente scherzo: vi sono troppo grata per i risultati che sta avendo questa roleplay!).
Sono cosciente di aver creato un altro capitolo di passaggio per i roler che ruolano a Westeros, ma vi posso assicurare che i prossimi capitoli sono tutto tranne che di passaggio, e che vi mancheranno questi capitoli gioiosi.
Ma per coloro che ruolano ad Essos, questo è un capitolo molto interessante! Innanzitutto.. Cosa vogliono fare i Targaryen? A che servono quegli eredi rapiti sennon per la vendetta? Mi divertirò a vedere le vostre teorie. Inoltre, vi prego di darmi pareri sul come ho presentato le questioni ed interpretato i personaggi. Mi dispiace tantissimo non poter scrivere di tutti i personaggi stupendi della roleplay, ma sono troppi, ed ho bisogno di determinati personaggi per creare determinate situazioni che mi vengono bene da scrivere. Detto questo, è ora giunto il momento di parlare delle situazioni ad Essos ed a Westeros, ma ricordate che esiste il nostro space dove fare domande (ma vi consiglio di taggarci).

━━ ROLE ON WESTEROS
non potete certo dire che vi abbiamo lasciato senza niente da fare! I lord e le lady di Westeros si stanno preparando per abbandonare la Capitale dopo tanto tempo (prima o poi stabilirò dei giorni) e dire addio o arrivederci alle amicizie fatte lì, ma sarete voi a decidere cosa farà il vostro oc: vuole restare ancora un po' alla Fortezza Rossa per poter essere raggiungibile in caso si venisse a sapere qualcosa in più di suo figlio?
O si è scocciato ed è deciso ad abbandonare la Fortezza per scavalcare l'autorità del re e condurre le sue ricerche? Oppure vuole svagarsi, ed andare al Nord per il matrimonio tra lady Bolton e lord Greyjoy, con gli Stark, i Manderly, i Tyrell, ed i Tully? La scelta è vostra!
Per quanto riguarda la faccenda della regina forse incinta, ancora nessuno (tranne Lance e Myrielle) sa qualcosa del possibile erede che porterà guai (e perché li porterà? Fate teorie), e verrà fatto l'annuncio quando la pancia inizierà già a vedersi, sempre se non si tratta di un errore di Myrielle o se abortisse per lo stress o altro.
Poi, prima della partenza dei Lord, il re dirà cosa sa il Concilio Ristretto della sparizione degli eredi, perché sino a quel momento non si sapeva ancora con certezza chi era stato rapito e chi no. È passata all'incirca una settimana o un po' di più dalla sparizione degli eredi, circa tre o quattro dal matrimonio (si, sto provando a far coincidere i tempi con la durata dei capitoli e quindi col tempo reale, cosa che però non accade con il role on di Essos). Un'ultima cosa: i lord viaggeranno alla fine di questo capitolo, non durante, perché la ruolata del viaggio sarebbe troppo noiosa e quindi la scriverò io nel prossimo capitolo (che non so quando arriverà, dato che finite le vacanze con mia madre.. Iniziano quelle con mio padre, ed io devo ricaricare il mio telefono).

━━ ROLE ON ESSOS
passiamo ora alla nostra amata Essos! Ho messo un po' di cosette nella sua parte, che si rivelerà potenzialmente tranquilla per come la ho progettata io, ma sarete voi a rendere il tutto più movimentato! Vi autorizzo a fare di tutto, anche accarezzare un drago, ma tutto con logica ed intelligenza (se accarezzate un drago, morite). Anticipo che sarete voi roler a prendere il controllo della situazione ad Essos, ad arricchirla, tramite intrighi e fughe, perché si: vi invito a far scappare i vostri oc, a creare dei piani, a fare casino e creare qualche ship che distruggerò (FORSE). Come vorrei aver fatto la madre dei Targaryen con il pv di Charlize Theron e ruolare ad Essos sigh, ma tutto non si può. Inoltre, dopo il primo atto della role, quando verranno riaperte le iscrizioni, usciranno dei nuovi ruoli per Essos, per movimentare la vicenda, quindi non cedete: godetevi questa role ad Essos!
Sarà possibile ruolare i Targaryen ed interagire con loro, e sebben i giovani eredi vengano lasciati liberi di zampettare per la Piramide di Meereen, sono sempre sorvegliati, ma potranno (dovranno) interagire con i Targaryen. Se avete domande, fatemele pure.

Per quanto riguarda le scadenze e la gente che non ruola, presto posterò un altro avviso in cui mi lamenterò della vostra inattività nella role, ma ora pensate a ruolare e divertirvi! + perdonatemi per eventuali errori di battitura nel capitolo, non ho avuto tempo di corregerli, ma voi segnalate

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