𝐈. ━━ l'ombra del drago

𝟎𝟎𝟏. « 𝕷'𝕺𝐌𝐁𝐑𝐀 𝕯𝐄𝐋 𝕯𝐑𝐀𝐆𝐎 »
❪ 𝚁𝙾𝙻𝙴𝙿𝙻𝙰𝚈 ❫ ━━ ❛ game of thrones ❜
l'ombra del drago - 𝖕𝖗𝖎𝖒𝖔 𝖈𝖆𝖕𝖎𝖙𝖔𝖑𝖔
𝑨𝑫𝑹𝑰𝑨𝑵𝑨 𝑭𝑹𝑨𝑵𝑪𝑬𝑺𝑪𝑨 𝑲𝑬𝑹𝒀

❝ 𝒗𝒊𝒂 𝒎𝒂𝒓𝒆, 𝒕𝒆𝒓𝒓𝒂 𝒆 𝒄𝒊𝒆𝒍𝒐, 𝒍'𝒐𝒎𝒃𝒓𝒂 𝒅𝒆𝒍
𝒅𝒓𝒂𝒈𝒐 𝒈𝒊𝒖𝒏𝒈𝒆𝒗𝒂 𝒂𝒅 𝒐𝒔𝒄𝒖𝒓𝒂𝒓𝒆 𝒍𝒆 𝒈𝒊𝒐𝒓𝒏𝒂𝒕𝒆
𝒅𝒊 𝓦𝒆𝒔𝒕𝒆𝒓𝒐𝒔 ❞

DEI PASSETTI risuonavano nell'ombra, tanto accogliente quanto pericolosa: chiunque si muove nell'ombra deve nascondersi o deve nasconder qualcosa, è una regola universale che vale per chi alla luce del sole non può agire, che sia il predatore o la preda.. L'ambiente fresco ed oscuro dell'ombra è il più piacevole e comfortevole per chi ha intenzioni da tener segrete.

E quali erano questi passi? I passi di una preda o d'un predatore? Il fanciullo che nell'ombra dei vicoli di Fondo delle Pulci correva altri non era che la preda, come in genere tutti gli uomini e le donne del popolo sono.
In segretezza, il suo passo portava la sua figura a scivolare con leggiadria tra gli stretti cunicoli, i suoi piedini coperti di misere scarpe lercie (quanto le semplici vesti che portava), riuscivano ad evitare nella loro corsa pozzanghere di acqua di fogna o di importunare qualche covo di ratti che si ritrovava nella strada trascurata, o semplicemente di risvegliare qualche ubriaco dal suo sonno senza sogni.
Il ragazzino era famoso per questo, per il suo talento nel saper sfuggire a qualcunque uomo (ricco o povero che sia), e per la sua rinomata conoscenza dei più bui vicoli di Fondo delle Pulci: questo perché, quando si è preda, si conoscono più nascondigli di quanto noi uomini, agiati e confortati, potremmo mai conoscerne in una vita intera. L'oscurità era il nascondiglio preferito dal ragazzino, la cui nera pelle ricordava il manto oscuro e profondo della notte, e l'unica cosa che rovinava la sua mascherata erano quei affascinanti occhi azzurri, che sullo sfondo della nera pelle del giovane proveniente da Braavos, risultavano meravigliosi. Un giovane di sicuro di bello quanto insolito aspetto, che attraeva le più belle fanciulle, sino a quando il suo viso non fu deturpato per una stupida disputa, per un pollo.
Ma nemmen quando gli cavarono un occhio dall'orbitra, Colin il Guercio perse la sua fama d'abile ladro, la cui agilità era paragonabile a quella d'un gatto, di cui aveva il leggiadro e silenzioso passo.

E come un'ombra, il ragazzino dalla scura pelle correva. Ma correva per scappare da qualcosa o per raggiungere qualcosa? Il percorso da lui designato l'avrebbe presto condotto verso la sua tomba, eppur non un occhio era riuscito a distinguere la sua figura dall'ombra della sera, e nella notte egli vagava alla ceca affidandosi alle sue svelte e snelle gambe. Attento ragazzino, la notte è oscura e piena di terrori.

Alte fiamme s'alzarono nel cielo. Chiunque avrebbe pensato che si trattasse di uno dei tanti incendi che scoppiavano a Fondo delle Pulci, ma la mente più acuta avrebbe dovuto notare che nessun urlo di disperazione stava animando quella notte .
« Signore della Luce, ti offriamo questi falsi idoli e la nostra fede in cambio della tua protezione, sino al giorno in cui il tuo messia Azhor Ahai, nato dal sale e dal fumo, risorgerà con Portatrice di Luce per risvegliare i draghi dalla pietra, scacciando le tenebre e le sofferenze da questo mondo, con una promessa di speranza e d'una vita migliore per i più poveri, come noi »
Tuonò una voce di donna. Chiara e delicata, tanto piacevole da udire ed allo stesso tempo potente e capace d'imporsi sui rumori di sottofondo, così melodiosa da ipnotizzare i suoi ascoltatori.

Colin era arrivato in ritardo alla messa, attese le ombre perdendosi l'accesa dei fuochi al tramonto, ma non era una novità: da quando le forze della Corona decisero di indagare sulla nuova fede emergente (con l'ovvia e conosciuta intenzione di distruggerla: un regno si regge su due pilastri, il potere della corona e la religione. Se cade uno, cade l'altro, ma ciò la mente ignorante del fanciullo non lo poteva capire), improvvisamente le messe tranquille si fecero rare. Le spie del re fallirono nell'impresa di rintracciare i sacerdoti rossi, la cui identità rimaneva tale e quale ad un'incognita. Presto si giunse alla conclusione che né la fede né gli stessi sacerdoti fossero originari di Westeros: erano stranieri, con molte probabilità provenienti da Essos, e ciò rese il loro riconoscimento impossibile. Bisognava stanarli.
Già da qualche giorno, la guardia cittadina si dava a pattugliamenti notturni per l'intera Approdo del Re, col tentativo di scovare e seguire qualche fedele che avrebbe condotto il gruppo sino alla messa possibilmente celebrata da un sacerdote rosso, ma non si poteva giurare che il possibile sacerdote fosse uno dei soggetti tanto interessanti: presto la fede parve diffondersi come un Morbo Grigio nei i bassi fondi della Capitale, e gli stessi fedeli divennero discepoli del pastore, sino a farne le sue veci in qualche zona della città. Quelli erano gli uomini che venivano catturati, i quali non sapevano certo i dettagli della fede professata. I sacerdoti rossi provenienti da Essos erano l'obbiettivo delle guardie, ma come le ombre di una candela.. si dissolvevano nella notte buia, avvolti nel loro mantello rosso che ne facilitava la fuga. Come se fossero addestrati per la fuga sin dalla nascita, erano pure più abili di Colin il Guercio.
Per questo, il giovane doveva assicurarsi che nessuno lo seguisse, e sfruttare al massimo il colore scuro della sua pelle, per farne una protezione per sè e per i fedeli che avrebbe incontrato, perché si sa: quando ad un uomo gli vien data una spada, anche se è una guardia cittadina, rivela la bestia che v'è in lui. E così, i pattugliamenti, divennero vere e proprie caccie, e le caccie.. Persecuzioni.

« Di nuovo in ritardo, giovanotto? »
Chiese una voce, una voce maschile, che mostrava un certo affetto misto a divertimento. Godrick Stewart, un umile locandiere di vecchia età, cinquantasei anni, dagli unti capelli grigi e con della barbetta sul viso. La mano ruvida dell'uomo "scombinò" (per così dire) i pochi e ricci capelli del giovane, il quale rispose all'affettuoso saluto con un sorriso. « L'orario serale è il mio preferito, e lo sai Godrick » disse il giovane, per poi in un balzo cader seduto accanto all'uomo, portando lo sguardo sulla sacerdotessa intenta a celebrare la sua messa.

Colin doveva alla fede in R'hllor un'improvviso miglioramento della qualità della sua sua vita: la piccola comunità di fedeli che era stata creata ed unita dalla fede, fungeva ora da famiglia per coloro che ne facevano parte, generalmente privi di questo raro dono. Lo stesso ragazzino, perse alla tenera età di 6 anni i genitori: la madre, originaria delle Isole dell'Estate, morì per malattia durante il viaggio pagato dagli sforzi e dal sudore del padre di Colin, un povero uomo di Braavos, che decise di mandare il figlio a cercare fortuna altrove, ma purtroppo un viaggio per tre persone era troppo persin per un lavoratore disposto al sacrificio come suo padre. Ed ora, a distanza di 8 anni, il giovane non sa quale fine deve aver fatto suo padre: che sia diventato il marito di una ricca ereditiera o che sia steso in un vicolo, senza vita e con una bottiglia di vino vicino, il ragazzo non ebbe occasione di scoprire il suo destino, dato che doveva indirizzare le sue energie nell'arte della sopravvivenza.
Non molti sapevan di questa storia, solo il vecchio e caro Godrik, che rimase vedovo tanti anni orsono: quando era giovane, egli era sposato ad una bella donna, che però morì partorendo il loro primo bimbo maschio, nato morto. L'uomo non si risposò tanto era il dolore e l'amore che provava per la sua amata perduta. In Colin, egli vedeva il possibile figlio che non ebbe la possibilità di crescere. E non era il solo a nutrire sincero affetto per il fanciullo all'interno dell'allargata famiglia creata: Allicent Stone, l'avventuriera figlia d'una prostituta della Valle, aveva una risaputa infatuazione per il giovane, e la si poteva notare sistemarsi nervosamente una rossa ciocca dietro l'orecchio mentre si sedeva accanto a Colin. Oppure, v'era anche il garzone del macellaio innamorato della fanciulla, e con tutto il suo cuore odiava colui verso cui era stata indirizzata la sua attenzione. Insomma.. All'interno di quella graziosa comunità v'erano intrighi d'ogni genere, d'amore, gelosia ed odio, ma tutti vedendosi ormai tutti i giorni con frequenza avevan imparato a volersi bene l'un l'altro, a condividere tetto e pane, chiacchere e gioco, e le messe della sacerdotessa erano diventate grandi riunioni di "famiglia". E con calore nello sguardo del viso sereno, tutti i fedeli lì seduti ascoltavano la messa e vedevano ardere minuature degli dei da loro rinnegati.

Poi, una freccia trapassò il cranio di Godrik, il quale aveva la testa tra la donna rossa e l'arciere che l'aveva scagliata.

Il panico presto si diffuse nella folla, avvisata dall'urlo scagliato dai due ragazzini, Colin e Alicent (la quale se l'era già data a gambe). Colin non esitò a prender il cadavere fresco dell'uomo tra le sue braccia, rialzandolo dal terreno e rigirarlo per poterne scorgere il volto, nella vana speranza di vedere un brandello di vita nei suoi occhi.
La visione presentatagli, provocò delle amare lacrime che peggiorarono la sua vista, ma il scintillio d'una armatura fu ben capace di distinguerlo nello sfondo fatto da macchie confuse: una volta alzato lo sguardo dal viso ormai privo di vita dell'uomo, la cui pelle già fredda provocava brividi d'orrore al ragazzo (un orrore che deturpò il viso del giovane quando incontrò gli occhi senza vita del povero uomo, e vide lo scintillio della punta affilata della freccia uscirsi dalla fronte, intrisa di sangue e materia grigia), egli poté chiaramente veder l'avanzata d'un gruppo di pattuglia della guardia cittadina. La tristezza mutò nella più rovinosa delle furie, e la ricerca di giustizia divenne sete di vendetta. Ma come poteva vendicarsi quel povero e migherlino ragazzo orbo d'un intero gruppo di uomini coperti d'acciaio e con in mano pesanti ed affilate spade?

« Che mira di merda, dovevi ferirla alla gamba per non farla scappare »
Commentò un uomo, d'alta e massiccia statura, rivolto al magro e giovane uomo che tra le sue mani teneva l'arco che aveva lanciato la freccia. In uno sbuffo, l'uomo con arroganza rispose alzando il mento:
« Se siete tanto esperto da criticare la mia tecnica, perchè non tirate voi? »
A Colin non interessò ascoltare altro, aveva già sentito abbastanza.
« Salvate la sacerdotessa ! » urlò a pieni polmoni, sapendo che l'intenzione degli uomini era quella di catturarla, e così facendo condannandola a morte certa. Non doveva accadere! Tutti dovevano ascoltare la parola di R'hllor, la sacerdotessa era fin troppo importante, più della sua stessa vendetta o vita.

In poco tempo, una barriera umana proteggeva la donna rossa. "Non sapete cosa state facendo!", "Figli dell'Oscurità!", "Blasfemi!", "Servi dell'Innominabile!" eran le frasi che più venivan pronunciate dalle bocche dei fedeli, urli che velocemente venivano soffocati dalla lama d'una spada, trasformando velocemente la messa in un terribile massacro e spreco di sangue e forze.
Gli stessi uomini della guardia cittadina rimanevano scioccati per la così tanta devozione dei fedeli verso la donna che proteggevano, per cui in molti sacrificarono la loro vita, unendosi al letto di freschi cadaveri che v'era sul suolo. Ma ben presto, l'eccitazione dovuta all'odore ed al sapore del sangue si sostituì alla meraviglia provata, e con il potere di vita o di morte in mano.. Anche un uomo è capace di divenir come un Dio, col potere e la forza di decidere della vita dell'altro. Allora, le lame iniziarono a mietere vite per puro piacere di farlo, ed in piena eccitazione gli uomini iniziarono a stuprare le figlie sotto allo sguardo dei cadaveri dei loro padri. Allicent Stone era tra queste, ma per fortuna il garzone giunse a salvare la fanciulla e a portarla al riparo dal disastro, rimettendoci una mano che aveva aperto una ferita di cui successivamente sarebbe morto.
I pochi che non si immischiavano nella questione, avevano salva la vita, ma tra questi certamente non v'era Colin: dopo aver dato l'allarme (e con esso l'inizio alla carneficina), la lama di un uomo gli tranciò il polpaccio destro, privando del ragazzo del suo più grande dono, la corsa.
Caduto in ginocchio, accanto al cadavere del vecchio amico, si guardò disperato la ferita al polpaccio, grondolante di sangue, e talmente profonda da poter veder i muscoli che ad ogni movimento si contraevano, i quali si sporgevano oltre la ferita, coprendo a malapena l'osso che s'intravedeva. L'urlo di dolore che il fanciullo lanciò fu agghiacciante, ma i lamenti agonianti che emise nel mentre che si strinse un panno attorno alla ferita (strappato dalla maglia di Godrick, meno lercia della sua) per provare a fermarne il sangue, furono peggio.
Dalla sua angolatura, poté vedere da un'ottima prospettiva la scena che gli si era parata davanti, e poté notare la velocità con cui le guardie avanzavano e la confusione nei movimenti della donna rossa, la quale non sapeva in quale direzione scappare. In quel momento, Colin capì che il suo Signore gli stava per dare la sua probabilmente unica possibilità di brillare e divenir qualcuno, qualcuno che avrebbe contribuito alla realizzazione dei piani divini di R'hllor salvando una dei suoi sacerdoti. Che onore. Così, il fanciullo strisciando sul lercio suolo e tra i cadaveri lerci dei suoi compagni, aggirò le guardie e riuscì a passare nella barriera umana, sino a raggiungere la donna.

Provò ad ergersi, zoppicando in goffo modo, ma ignorando il dolore che gli portava la ferita aperta. E continuamente forzata.
« La prego di venire con me, conosco tutti i vicoli di Approdo del Re e posso consignarle un percorso da seguire per sfuggire alle guardie »
Disse egli di fretta, e nel mentre la donna si coprì il capo col suo mantello rosso, mormorando frettolosamente un sì. Corsero (Colin zoppicò) sino all'ombra in cui con tanta bravura si mescolava il fanciullo, ma senza sfuggire allo sguardo delle guardie.
Gli indicò la strada una volta giunti al riparo da lame ed orecchie indiscrete, e sorrise nel vedere la donna sparire nell'ombra: ce l'avrebbe fatta.
Ma lui no. Si voltò, reggendosi goffamente alla parete a cui era stata appoggiata la schiena, guardando la scena che s'era parata dinanzi: le persone si stavano disperdendo e scappando, ed un lieve sospiro tranquillo abbandonò le sue labbra quando vide una possibile via di fuga.
Ma nel vedere quell'azzurro occhio brillare nell'ombra, l'arciere ebbe rivelato il suo obbiettivo. Una freccia venne scagliata contro il suo altro occhio, come punizione per aver fatto scappare la donna. Il fanciullo cadde sul suolo, con ancora il sorriso dipinto sul suo giovane viso, contento d'aver adempito al suo ruolo.

Lesti dei passi risuonarono lungo i corridoi della Fortezza Rossa, si poteva cogliere in quel frenetico ed energetico passo un'ansia ed una paura mirata a dar più adrenalina al messaggero che faceva affidamento sulle sue allenate gambe, ma l'armatura che lo racchiudeva quasi in una scatoletta, appesantiva il suo passo, rallentandolo inesorabilmente.

Nessuno poteva solo immaginare le notizie di cui la sua lingua era portatrice: era accaduto qualcosa di così grave da provocar all'uomo un'energia fuori dalla norma, quasi disumana, con la quale egli diresse il suo passo appesantito dai pesi che era costretto a portarsi dietro con tale forza da raggiungere quasi la velocità sperata. Ma ancora lunga era la strada per raggiungere la sala in cui il Concilio Ristretto stava avendo la sua riunione.

« È strano, miei lord.. » iniziò la melodica voce di Lady Cerelle Baratheon, sorella del re ed unica donna seduta a quel tavolo.
La sagoma della fanciulla era seduta pochi posti distanti dall'imponente e fiera figura di Lance Baratheon, il quale in quel momento aveva lo sguardo rivolto a colei che ora aveva preso parola. Da ammirare era l'attenzione che rivolgeva a quelle noiose riunioni quando un qualsiasi lord seduto a quel tavolo parlava, esponendo uno dei tanti e trascurabili (almeno per il re) problemi d'ogni giorno, che erano competenza di un qualche Maestro lì seduto. Insomma, la presenza del re volendo era anche superflua, ma egli aveva il dovere legale verso il suo popolo e verso sè stesso di assistere ad ogni riunione del Concilio Ristretto, ed ammirabile era la devozione che egli riservava verso il Paese visto che non si sottraeva mai a questo incarico, e riusciva a scacciare dalla mente persin il pensiero della nuova moglie, forse gravida. Ormai i due potevan passar del tempo l'uno con l'altra solo la sera per i vari impegni che s'erano accumulati, e sappiam tutti noi cosa un uomo ed una donna legati dal sacro vincolo del matrimonio fanno la notte, nello stesso letto: la prima notte nuziale fu subito consumata, e a seguir essa molte altre, perciò l'eventualità che presto la giovane e bella regina si presentasse incinta.. Non era trascurabile.
«.. da quando un venticello mi ha portato nuove di questa fede emergente, di origini straniere, barcolliamo nell'ombra: chi sono questi sacerdoti rossi? Quali sono i segreti di questa fede? Come possiamo guarire un morbo se non ne conosciamo l'origine? » disse la giovane donna, con apatia nella voce cristallina per celare il lieve timore che s'era insidiato nella sua mente.
A quelle domande avrebbe dovuto dare lei una risposta, ma sta volta lei stessa non sapeva darsi una spiegazione: era la Maestra dei Sussurri, eppur non aveva i mezzi per scovare quei sacerdoti e interrogarli. Stava fallendo, fallendo nel assicurar la sicurezza della Corona, di suo fratello e soprattutto.. Di sè stessa. Cosa ne sarebbe stato di lei se qualcun'altro si presentasse più capace nel suo lavoro? Nient'altro che un egoistico timore.

« Non dovrebbe dare lei a noi le risposte a queste domande? » osò un uomo, audace nel pronunciare questa sua domanda col suo solito sorriso sornione, a malapena celato da uno cordiale ed educato. La fanciulla non ebbe nemmen bisogno di voltar lo sguardo per riconoscer l'identità dell'uomo, e con un lieve sospiro necessario a scaricar la lieve tensione che si stava accumulando nel suo essere.. Cerelle rispose pronta. Il cordiale quanto falso ed apatico sorriso ad ornare le parole che pronunciò, il cui timbro era morbido e tranquillo. « Purtroppo non abbiamo i mezzi necessari » constatò ella, pronta per riprendere il suo discorso, ma una voce la interruppe nell'atto di prender fiato per dir le sue parole. « Non avete » la corresse niente poco di meno Lord Erwin Lannister, il cui duro sguardo veniva puntato sulla sagoma della giovane fanciulla, così piccina in confronto a lui (come tutti i presenti nella sala, eccetto il re).. Ma non così debole.
Chi l'ha mai stabilito che è la grandezza a far la forza? « Siete la Maestra dei Sussurri, lady Cerelle, se voi stessa non sapete qualcosa con la vasta rete di spie che avete.. » commentò egli critico, portando i gomiti a poggiarsi sul tavolo e sporgendosi appena verso la direzione della lady, introciando le dita su d'esso. Un'espressione d'attenzione venne dipinta sul suo viso, chissà come la Maestra dei Sussurri avrebbe risposto ora.
Ma nuovamente, le venne tolta la parola. « Dovremmo dedurre che la vostra rete non sia così efficace? » fu nuovamente la voce di Lord Gawen a proferir parola.
Audace. Il futuro Lord di Castamere era fin troppo audace, ed il suo esempio fin troppo d'ispirazione ai lord che sedevano al Concilio.
Sentiva la sua temuta reputazione sgretolarsi agli occhi degli altri, perdere di credibilità, ma nuovamente.. Con tranquillità la donna rispose. « La mia rete è più che efficace, bisogna solo espanderla »
Dichiarò ella, esibendo sfacciatamente un misterioso sorriso, che aveva del furbo nella graziosa curva delle sue morbide e rosse labbra.

« Cosa intendete ? » chiese Prentys Tully, parlando a nome degli altri lord, i quali si limitarono a tener il loro pensiero per sé stessi. Prentys non aveva chissà quale conoscenza o amicizia con i membri del Concilio, solo opinioni ed idee che nel corso degli anni s'era fatto sui vari lord.
Lo sguardo azzurrino del nobile aveva come obbiettivo la figura della lady, ma a volte l'occhio cadeva sugli altri lord lì seduti, persin sullo stesso re.

« Questi 'Sacerdoti Rossi', non sono comuni uomini del popolo: sembrano specializzati nel non lasciar tracce della lor presenza in nessun luogo in cui vanno, non un'informazione.. Non un segreto. Sono stranieri certo, non essendo originari di Westeros le informazioni sul loro conto sono molte poche, ma dovete ammettere che la loro abilità nello sfuggir alle guardie è incredible: pur non conoscendo strade e vicoli d'Approdo del Re, sanno muoversi con estrema precisione e cautela nelle ombre, come se fossero stati addestrati alla fuga » disse la donna, focalizzandosi su questo punto e non sulla difficoltà di trovare delle informazioni su questi sacerdoti che rendesse possibile rintracciarli, per catturarli e interrogarli. « Prendiamo come esempio l'episodio della scorsa sera: diffondendo il messaggio d'una vita migliore è facile guadagnarsi l'ammirazione e la devozione del popolo, e come abbiamo visto.. I più poveri, sono pure disposti a sacrificarsi per la loro fede, specialmente a Fondo delle Pulci. Innanzitutto, ciò che dobbiamo evitare sono altri casi come quelli della comunità sterminata: il popolo non deve perdere fiducia nel suo re sino ad, addirittura, rinnegarlo per abbraccia una stupida fede sconosciuta.. » disse critica Cerelle, volgendo quasi un'occhiata dispiaciuta al fratello. «.. bisogna far capire che non c'è bisogno di un messia per migliorare le loro condizioni di vita, ma che il loro re tiene al suo popolo e che sta lavorando per migliorare le condizioni di vita a Fondo delle Pulci » tra tutte le preoccupazioni del Concilio Ristretto, Fondo delle Pulci era l'ultima, ma i lord lì seduti concordavano con Cerelle sul fatto che una promessa di vita migliore è capace di presentare effetti stupefacenti. « Ma la cosa più importante è questa: la sacerdotessa, anche se con le indicazioni di un ragazzino, è riuscita a sfuggire alle guardie servendosi delle ombre della sera e di strade intricate in ingarbugliate in cui chiunque si sarebbe perso, specialmente uno straniero! Penso ci sia qualcosa di più dietro a questi uomini e queste donne vestiti di rosso, gli uomini comuni non sono capaci di sfuggire con così tanta agilità a delle intere truppe. E la velocità con cui riescono a convertire il popolo e a farlo passar dalla loro parte.. È preoccupante. Penso che come prima cosa occorre riguadagnare la fiducia del popolo: sarà dispendioso certo, ma temo necessari- » purtroppo per Cerelle non fu possibile finire la sua frase: la porta della sala con tanta forza e veemenza venne spalancata da un uomo in armatura, che dopo aver posto frettolosamente i suoi omaggi, disse d'un fiato la seguente e tragica notizia:

« Maestà ! Alcuni eredi delle grandi casate son stati rapiti ! »

Incredible la facilità con cui con poche e semplici parole si postesse riassumere un'intero susseguirsi di eventi, appartenenti alla sera precedente. Incredibile come in poche parole poté quella guardia riassumere la lotta dell'impavido Rodrik Stark, il quale nel vano tentativo di sfuggire alle numerose mani che osavano tentare di ghermirlo, provò ad usar delle bottiglie di vino per lapidare i suoi rapitori, riuscendo a spaccar o fratturare qualche cranio nel retro della locanda in cui era andato a bere, per una piacevole serata col fratello Rickard Stark e Artys Stone. che sfociò in una terribile tragedia. Pur avendo bevuto non troppo, data la presenza del giovane Stark, in poco tempo i tre si ritrovarono sbronzi (l'ipotesi più probabile è che qualcuno abbia aggiunto una qualche erba nei calici dei tre ragazzi nella confusione della locanda) e costretti a vomitar il liquido bevuto nel retro della locanda, ignari dell'imboscata che li attese nell'ombra. Il giovane Rickard fu la prima vittima dello scontro: con un colpo alla nuca, egli cadde al suolo, privo di sensi. In quel momento, Rodrik si fiondò sull'aggressore del fratellino cogliendo da terra una bottiglia di vestro che venne spaccata sulla testa dell'uomo, con così tanta forza e veemenza.. Da procurarne la morte. Nonostante le erbe date (provenienti da Oriente) avessero effetti suporiferi, l'erede Stark rimase a combattere sino a quando cadde al suolo privo di coscienza, ferito e sfinito dal combattimento contro un feroce gruppo di.. Mercenari? Soldati? Esperti di un'arte della spada che sembrava venir da Essos.
Ed il giovane Artys, incappò in una fine simile a quella del piccolo Stark: non essendo idoneo al duello, il giovane cercò una via di fuga dove co durre il giovane incosciente ed i due amici alla salvezza, ma nonostante il bastardo dei Martell gli coprisse le spalle.. Con un sol e potente colpo in fronte, Artys cadde al fianco dello Stark che stava trascinando.
Ma ben più terribile fu il rapimento di Urien ed Alerie Tyrell: con agilità, tre mercenari d'Essos s'intrufolarono negli appartamenti dei due giovani Tyrell di notte. Mescolandosi alla servitù del castello, i rapitori abilmente e senza dare sospetti si intrufolarono negli appartamenti dei due: ad Alerie toccò una mercenaria travestita da ancella, che nell'atto di spazzolarle i capelli.. Tirò fuori dalla gonna una lama con cui sfiorò il candido collo della Tyrell, invitandola ad andare nelle segrete della Fortezza Rossa con un pugnale puntato alla milza. Nello stesso tempo, il mercenario che toccò ad Urien Tyrell, gli riferì che sua sorella lo aspettava nelle segrete della Fortezza Rossa, e se non si fosse presentato disarmato ed in sua compagnia prima della mezzanotte, la sua compagna avrebbe sgozzato la giovane Alerie. Così, nell'attimo in cui i due fratelli si abbracciarono nelle segrete, i rapitori con dei dardi avvelenati li fecero cadere privi di coscienza.
Le altre vittime della serata, furono l'erede dei Martell (assalito durante una passeggiata serale), la quartogenita Tully (avvelenata con un dardo e prelevata dal balcone dei suoi appartamenti, a cui era affacciata quando cadde priva di coscienza) e l'erede dei Tully, che appena entrando nella camera della ragazza si accorse della sparizione della sua sparizione, un mercenario travestito da inserviente che aveva avuto il compito di seguirlo, gli diede lestamente un colpo in testa, ed anche l'erede venne calato dal balcone.

Ma la preda più succulenta fu di sicuro Kenneth Lannister: per attirare il giovane fuori dai suoi appartamenti, vennero usati i supi più grandi punti deboli: i due gatti, i quali tramite del pesce legato ad un filo, corsero per seguire il loro pasto e causando così la curiosità di Kenneth, il quale seguiva curioso i suoi due animali. Ma quando capì che qualcosa non andava, era già troppo tardi: con un dardo avvelenato, il fanciullo cadde in un sonno profondo, ma ovunque i suoi rapinatori lo portarono, i due gatti.. Lo seguivano.

Chi mai avrebbe potuto immaginare che lì, nel Mare Stretto, navigasse una nave diretta ad Essos portatrice dei più importanti tesori ambulanti di Westeros? E nel mentre, dall'altra parte del mare, una giovane dagli argentei e mossi capelli dirigeva il suo passo verso le due figure di suo fratello e di sua sorella, portatrice di buone nuove e con un sorriso trionfale dipinto sulle morbide labbra. « Allora, Rheyne ? »
Chiese la voce del maggiore, nel mentre che portava con calma ed eleganza la sua figura a rivolgersi verso la sorella, deviando a malincuore l'obbiettivo del suo sguardo sulla sorella, che prima era uno dei più bei e maestosi panorami di Mereen.
« Tutto sta andando secondo i piani » dichiarò con orgoglio la fanciulla, sostenendo con lo sguardo fiero ma contenuto l'espressione del fratello, che presto mutò: esibì sollievo e soddisfazione nel viso dalla nivea pelle, che creava un meraviglioso contrasto con gli occhi viola brillanti di desiderio. « Gioisci anche tu, Saroirse, di questa bella notizia ! » disse Aerys, voltandosi ora verso la fanciulla che indirizzava ancora il suo sguardo verso il panorama dinanzi lo sguardo, sospirò: impossibile era dire se di sollievo o stanco disinteresse.
« Presto lo stendardo del drago a tre teste ornerà nuovamente la sala del Trono di Spade »

❪ 𝘢𝘥𝘳𝘪'𝘴 𝘴𝘱𝘢𝘤𝘦 ☕ ❫
Innanzitutto perdonatemi per il ritardo di tre giorni del capitolo, ma spero ne sia valsa la pena perchè mi sono impegnata veramente tanto per questo capitolo (4600 parole), e spero di non aver scritto il tutto con uno stile di scrittura mediocre ed una grammatica inesistente (non ho praticamente revisionato!). Sappiate che ho avuto praticamente il mondo contro per scrivere questo capitolo: tra uscite, film, partenze, credito esaurito, odiosi insetti verdi che mi rovinano la notte e la curiosità di vedere uno dei cinghiali che spuntano come funghi sotto la casa di campagna.. Sono riuscita a scrivere in tempo record questo capitolo! Ed ora, penso sia il caso di parlare di questo famigerato capitolo. Innanzitutto, le iscrizioni sono ufficialmente chiuse e vi verrà data una settimana extra per finire e consegnare le ultime schede, altrimenti li prenderò io quei ruoli. Inoltre, da questo capitolo in poi mi segnerò chi non participa in modo attivo alla roleplay e glielo farò presente (anche in questo caso, lo prenderei io il vostro oc). Ma ora direi che è meglio parlare delle questioni importanti del capitolo, spero solo che dopo questa divisione la roleplay non muoia! Questa è un po' la prova del nove, se si sopravvive a questo capitolo, si sopravvive a tutto.

━━ LE QUESTIONI PRESENTATE
In questo capitolo, ho focalizzato molto l'attenzione su questo fatto della "fede emergente", ciò perchè è una cosa importante per la roleplay, ed è necessario sottolineare gli effetti che questa fede sta avendo sugli abitanti d'Approdo del Re. Inoltre, vi invito ad avanzare teorie sul collegamento importante tra la fede di R'hllor e la roleplay, cosa avrà pensato la vostra Adriana?
Di cosa stavano parlando i tre Targaryen? Sebben tutto a primo sguardo possa sembrare privo di collegamento ed inutile, posso assicurarvi che non lo è: abbiate fede in me e non vi deluderò!

━━ I RAPIMENTI DEGLI EREDI
Nemmeno questi sono fatti a caso e sono inutili, tutt'altro! È importante questa parte, anche perchè *rullo di tamburi* si ruolerà tutto ad Essos, ma l'unica cosa che vi chiedo in ginocchio è questa: non fate morire la role, né a Essos, né a Westeros, o in generale. Ci tengo veramente tanto e non voglio che finisca senza una degna conclusione. Potrete iniziare la vostra ruolata nella nave: i vostri oc sono stati medicati e vengono ben nutriti, ma sono chiusi nello scavo e non sono legati, ma delle catene al piede (scegliete voi: destro o sinistro) impediscono loro la fuga. Poi, quando volete, potete iniziare la parte dello sbarco ad Astaapor: verrà messo un sacco in testa agli eredi, e nel viaggio stanno in una carovana/carrozza. Quando si fa una meta, hanno la possibilità di sgranchirsi le gambe, ma avranno le mani legate e saranno sorvegliati giorno e notte. Potrete pensare a come farli scappare, e provarci anche, ma ogni azione ha una reazione, e questo non è un piacevole viaggio all'estero con tanto di hotel a cinque stelle pagato. Devo ancora perfezionare i modi in cui i vostri oc viaggeranno, comunque vi anticipo che avanti nella role (già dal prossimo capitolo) si aggiungeranno sempre più personaggi alla role di Essos. Resistete al primo capitolo, che poi diventa tutto più divertente.
Per quanto riguarda quelli che stanno a Westeros: aleggia un clima di disperazione, e tutte le forze della Corona si stanno impegnando a trovare gli eredi spariti (quindi nuovamente il popolo viene trascurato). Vi invito a far accadere qualcosa nel capitolo, perchè la permanenza ad Approdo del Re sta per finire e la parte iniziale della roleplay finirà al 4/5 capitolo, in stile "finale di stagione". Detto questo, faccio una lista degli oc rapiti + vi ho dato la possibilità di fare bei plotwist per i vostri oc, coglietela, e invito tutti a commentare nel commento di Essos, per non perdersi gli eventi della role.

i. Rodrick Stark ━━
ii. Rickard Stark ━━
iii. Artys Stone ━━
iv. Urien Tyrell ━━
v. Alerie Tyrell ━━
vi. Kiran Martell ━━
vii. Kenneth Lannister ━━
viii. Erede Tully ━━ non ruolato
ix. Quartogenita Tully ━━

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