Da quel giorno erano passate due settimane.

Iris aveva finalmente preso coraggio, avrebbe parlato con il padre del libro.

Si avvicinò al suo studio e bussò alla porta. Entrò e si sedette sulla poltrona vicino al padre.
"Padre... ho casualmente trovato un libro... su cui ci sono scritti i poteri di tutti noi e poi uno che come titolo aveva 'Apocalisse'..."
Il padre, che fino ad ora non aveva nemmeno alzato lo sguardo verso di lei, appena udì Apocalisse sobbalzò.
La ragazza, capendo di aver attirato la sua attenzione, continuò.
"Mi chiedevo se potessi avere più informazioni... su i miei poteri..."
Iris era senza dubbio la favorita del padre, era strano che un uomo come lui si potesse affezionare così, ma rispetto agli altri ragazzi, 0 era molto più legata al padre.
"Eh bene... col tempo conoscerai meglio te stessa numero 0, conoscendoti, verrai piano piano a conoscenza di alcuni poteri che ora non sono ancora sviluppati.
Questi, sono il potere di controllo dei fenomeni, significa che potrai saper controllare un terremoto o un tornado o un qualunque altro fenomeno naturale.
L'altro potere che ti spetta, è la telecinesi, come per te anche per tuo fratello, numero 4.
Beh con la telecinesi riuscirai a muovere oggetti con la mente. In futuro questo vi sarà molto utile."
Sospirò, poi continuò "In quanto all' Apocalisse, grazie a conti e studi da me progettati, sono venuto a conoscenza che tra 18 anni avverrà un'Apocalisse, la causa sarà tua sorella, Vanya, lo so, credete non abbia poteri ma in realtà ne ha e sono potenti. Lei sarà la causa".

Iris era scioccata. Non riusciva a formulare una frase sensata. "Numero 0, mi aspetto grandi cose da te, ed è per questo che ora verrai separata dagli altri numeri".
"Cosa?!" Esclamò la ragazza.
Il padre le spiegò che lei sarebbe stata addestrata appositamente per questo avvenimento, ma non lì, ai fratelli sarebbe stato raccontato che lei era morta, scomparsa, che non c'erano più tracce.
Certo, avrebbe sofferto a non rivedere più i suoi fratelli per 18 anni, ma era per una buona causa.
Al momento giusto, sarebbe ritornata.
Era solo questione di tempo.