Umbrella Academy, (1998)
"Ora avete un'ora di pausa, dopodiché, tornerete ad allenarvi!"
I ragazzi salutarono il padre e corsero via, chi nel retro, chi in camera, chi in cucina.
Iris, Cinque e Diego stavano giocando con i loro poteri. I due piccoli, cercavano di afferrare la sorella invisibile. Diego usando i suoi sensi e Cinque il teletrasporto.
Ad interromperli fu Luther, o come preferiva farsi chiamare, numero uno.
"Smettetela di sprecare i vostri poteri in questo modo e crescete, dobbiamo allenarci"
"Smettila Luther, il fatto che tu sia il numero uno non vuol dire che puoi comandarci a bacchetta" Esclamò con voce acuta Diego.
"Esatto. E poi Iris è il numero zero, numero che viene prima dell'uno!" Accordò Cinque.
"Di certo non mi faccio dare ordini da una ragazzina che come potere diventa invisibile, è il potere dei fifoni..."
Venne bloccato da un pugno.
Iris, ormai visibile, arrabbiata gli aveva tirato un forte gancio destro.
"Non chiamarmi ragazzina, ragazzino".
Sbuffando tornò dentro, seguita dai fratelli, visto che dovevano riprendere l'allenamento.
"Beh in questo caso, ti sfido. Una gara di velocità, di astuzia e di intelligenza. Visto che di forza sarebbe già vinta per me" sussurrò Luther alla sorella mentre si allenavano.
"Ci sto"
Quando fu sera, tutti i fratelli si radunarono nel retro. Iris e Luther si prepararono a lottare. La piccola avrebbe utilizzato a favore il suo potere per sorprenderlo e attaccarlo, ma Uno era molto molto forte quindi, se non avesse agito di astuzia, avrebbe perso.
Appena Diego diede il via, Luther le corse incontro e lei diventò invisibile spostandosi. Continuarono così per un bel po'. E dopo alcuni minuti in cui Iris non lo aveva nemmeno ancora sfiorato, ma aveva solo usato il suo potere per apparire e sparire e farlo correre avanti e indietro, Luther sembrò completamente esausto.
Così lei ne approfitto e gli tirò un calcio alla schiena. Il ragazzo cadde a terra stanco.
Tutti gli altri fratelli esultarono per lei, eccetto Allison che aiutò Uno ad alzarsi.
"Sei grande Zero!" Esclamarono alcuni abbracciandola. Lei sorrise e poi si avvicinò al biondo.
"Tregua?" Disse lui col fiatone.
"Mai, però mi complimento con te!" Sorrise.
Tutti se ne andarono, e rimasero solo Luther e Iris. Diretti verso le proprie camere, vennero scoperti dal padre.
"Cosa fate qui a quest'ora?! In punizione entrambi! Sarete isolati dai vostri fratelli per un giorno intero!"
"NO!" Esclamarono i due.
"Troppo tardi. Pogo, accompagna numero Zero e numero Uno nello scantinato"
"Certo Sir. Reginald"
Una volta chiusi dentro iniziarono a darsi la colpa a vicenda per aver fatto la lotta.
"Se tu non me lo avessi chiesto, non avrei accettato!" Esclamò la piccola.
"Beh se tu non fossi così... insopportabile e presuntuosa, non lo avrei fatto!"
"Io non sono presuntuosa!"
"Invece si!"
"Invece no!"
Sbuffarono e andarono a sedersi nel lati opposti della stanza.
La mattina dopo si risvegliarono, e quando ricordarono il motivo del loro castigo ripresero di nuovo a litigare.
"Basta! Non voglio più litigare" mormorò Iris stanca.
"Nemmeno io, è inutile tanto. Continui a non capire che il numero uno sono io, e che devi fare ciò che dico. E se fosse così, non saremmo finiti qui!"
"Tu sarai il numero che vorrai, ma in qualunque caso... non mi faccio dire da uno sbruffone come te che cosa devo fare. Se devo salvare qualcuno, lo faccio".
E così partì l'ennesima litigata...
La giornata continuò tra frecciatine e litigi.
Arrivata la sera Sir. Reginald aprì la porta della stanza.
"Finché non andrete d'accordo, rimarrete qui. Spero che domani mattina vi sarete schiariti le idee..."
I due, sapevano che il padre non avrebbe cambiato idea, quindi non si opposero.
"Grazie, Iris..."
"Senti, basta ok? Continuando a litigare non risolveremo niente. Non ho intenzione di passare un'altra giornata con te qui dentro..."
"Bene, allora buona notte, sorellina"
Disse con tono leggermente... sarcastico il biondo.
Dopo alcune ore, iniziò un forte temporale che fece sussultare Zero. Non le piacevano i tuoni e le ombre dei rami che si allungavano sul muro, non erano tranquillizzanti. Involontariamente iniziò a tremare e si strinse nella piccola coperta.
Poi sentì uno strano spostamento sul materasso. Si girò trovando suo fratello.
"Tranquilla... i tuoni non piacciono a nessuno"
E si stese vicino a lei abbracciandola.
"Va meglio?"
Lei in risposta annuì ricambiando l'abbraccio.
"Questo rimane qui però" precisò lui.
"Ovviamente!" Rispose Iris.
La mattina dopo furono svegliati da Pogo.
"Signorina Iris, signorino Luther. Vostro padre ha deciso che la vostra punizione è ormai giunta al termine, potete raggiungere i vostri fratelli per la colazione".
"Grazie Pogo!"
I due fratelli si alzarono imbarazzati nell'essersi svegliati completamente appiccicati.
"Ricordi? Rimane qui. Torneremo ad odiarci come prima, a colazione" disse Luther.
"Avevi dei dubbi?"
Ridendo raggiunsero i loro fratelli.
(Ora)
Luther scosse la testa, scacciando i vecchi ricordi e raggiunse Allison per vedere come stava.
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