New York, ore 01.00, Motel

Iris doveva prendere una decisione, non poteva agire o avrebbe rovinato i piani, ma non poteva lasciare suo fratello lì.
Aveva deciso, li avrebbe seguiti e magari avrebbe fatto sapere ai suoi fratelli, di Klaus.
Aveva iniziato l'inseguimento, usando una macchina rubata, il trucco era che aveva fatto diventare invisibile anche l'auto.
Si fermarono ad un motel in cui portarono anche sui fratello. Lei rimase in macchina ad osservare, ogni tanto, sempre invisibile, si avvicinava alla loro camera per vedere che succedeva.

Li sentiva discutere. "Dov'è Cinque?!" E subito dopo sentì un rumore come uno schiaffo.
Poi sentì "Avete preso il numero sbagliato" era Klaus "idioti! E poi avete preso me, e a nessuno importa della mia scomparsa, probabilmente non se ne saranno nemmeno accorti!" Rise per poi prendersi due pigli in faccia.

Doveva fare qualcosa, voleva avvertire 5 ma a quanto pare lui era era scomparso.  Cosa poteva fare?

"Sono un genio!" Esclamò la ragazza.
Andò di nuovo in macchina e raggiunse la stazione di polizia, scrisse un biglietto con l'indirizzo del motel e lo lasciò sulla scrivania di un'agente.
Sperò che la sua idea funzionasse e se ne tornò al motel.

Erano passati ormai due giorni e Klaus non ce la faceva più, i due rapitori lo avevano torturato in tutti i modi possibili. Era riuscito ad intimorirli parlandogli di alcune loro vecchie vittime. Iris si era promessa di non agire, ma vedere il fratello in questo stato...
Ad un tratto la porta della camera dei due rapitori si aprì, ma da lì non entrò nessuno, o così pensarono loro.
"Sarà stato il vento" esclamò uno dei due. Klaus invece, anche se un po' scettico, credeva di aver capito che cosa o meglio chi fosse.
Iris smise di essere trasparente e apparì alle spalle dei rapitori. In poco li stese e libero suo fratello. 4 l'aveva subito riconosciuta, anche se lei era cambiata molto.
"I-Iris?" "Klaus!" i due si abbracciarono fortissimo, ma era uno di quegli abbracci che valeva più di mille parole.
"M-ma nostro p-padre a-aveva detto che tu..." "È una lunga storia... ora però devi andartene ok?! Questi due non possono rimanere qui!"
Klaus ancora sotto shock annuì e, attraverso un condotto, se ne andò.
I due tizi si erano rialzati ed erano pronti a fare fuori la ragazza.
"Pronti per il secondo round?" Esclamò diventando invisibile. "Ma ci sta uno normale nella vostra famiglia?!"
Iniziarono a combattere. Iris stava andando bene, finché uno dei due non le diede una testata...
Zero svenne, ma poco prima di chiudere gli occhi vide una ragazza con la pistola, entrare nella camera.
Poi, buio.

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