10. «Il tuo potere»

«Mi domando dove si sia cacciato»

Il repertorio di parole di Namjoon sembrava si fosse limitato a quella frase, messa in ripetizione continua da fin troppo tempo, posta a minare la poca pazienza di Yoongi. Mantenere la calma non era il punto forte di nessuno, il primo entrava nel panico, il secondo assorbiva una punta di acidità nella voce.

«Cosa ti aspettavi? Di trovarlo subito?» gli chiese Yoongi, gli occhi roteati al cielo e le mani sprofondate nelle tasche dei pantaloni leggeri. Il caldo anche di notte era tremendo e quelle viuzze per le quali passavano entrano temprate di un'umidità piuttosto appiccicosa e fastidiosa.

«Sarebbe stato l'ideale»

«Uno come lui non si fa trovare così velocemente» ed aveva ragione, Yoongi, Jimin era scaltro, una mente furbetta accompagnata da una discreta abilità nei movimenti sviluppatasi col tempo e con l'esperienza della vita per strada.

Namjoon scalciò un sassolino dalla via, non poteva dar torto al suo amico «Kook, tu sai i luoghi che frequenta di solito, giusto?» interpellò il terzo e ultimo della carovana esploratrice. Ma non vi fu riscontro, nessuna risposta arrivò da parte di colui che non aveva la testa ben presente in quel momento...i pensieri volavano e non sembravano aver la minima intenzione di restare «Kook?» lo richiamò una seconda volta Namjoon, bloccando i suoi passi. Yoongi gli andò quasi a sbattere contro, indispettito si girò e fu lui a risvegliarlo, gridando a pieni polmoni un «Jungkook!»

«Cosa?» sussultò il ragazzo, tirando su lo sguardo, anziché lasciarlo posato sui propri piedi e si strinse nelle proprie spalle, quando percepì il peso di quel rimprovero perfettamente espresso dagli occhi fulminei di Yoongi.

«Ci stai ascoltando?»

«Sì, certo» mentì, non era vero, il senso di colpa per quel che aveva fatto a Taehyung era fin troppo grande per lasciarlo tranquillo e spensierato.

«Quindi che cosa ti abbiamo chiesto?» lo mise alla prova Namjoon, incrociando le braccia al petto e ritrovandosi a fissar un volto piuttosto spaesato.

«Mi rinfreschi la memoria?»

«Sai quali luoghi, Jimin frequenti di solito?»

Sì, Jungkook lo sapeva. Li avrebbe guidati e si sarebbero divisi per setacciare il territorio più velocemente.

Namjoon e Yoongi non avrebbero voluto lasciar Jungkook da solo. Non quando avevano il sospetto che qualcosa in lui non andasse. E no, non intendevano la malattia, ma piuttosto qualcosa nella sua mente. Il sospetto era fondato, Jungkook lo sapeva e ne individuava perfettamente anche la causa: Taehyung e quel che gli aveva fatto.
Il suo era stato un comportamento da vigliacchi, ipocriti, egoisti. Cancellargli la memoria, cavolo. Mettersi al pari di Lalabel. Sentire lo sprofondo sotto i propri piedi e l'anima risucchiata in un oblio. Forse avrebbe dovuto cambiare, riprendere in mano la sua vita, ma come? Come fare quando tutto camminava sul filo dell'incertezza?

Quella sua immensa distrazione, lo portò ad avventurarsi, sì nella giusta strada ma senza accorgersi del pericolo che iniziava ad incombere su di lui. Riprendere coscienza e riallacciare i rapporti con la realtà fu decisivo per non celare più ai suoi occhi la situazione temporalesca «Da dove salta fuori questa nebbia?» si interloquì ad alta voce notando la stranezza dell'avvenimento. I suoi piedi ebbero uno stop improvviso, le sue gambe divennero di pietra e si osservò furtivamente attorno, scovando una figura aggirarsi velocemente attorno a lui, lasciando dietro di sé solo uno spostamento di nubi «Chi sei? Vieni fuori» ordinò con una certa paura ad invaderlo. Un'idea l'aveva e la sua conferma la ebbe quando percepì quella voce.

«Hai fatto la cosa giusta, sai?»

«Lalabel?» chiese immediatamente, cercandola con lo sguardo, con l'udito e ad accontentarlo fu una risata stridula che lo portò a girarsi e a sussultare il secondo dopo quando furono faccia a faccia. Vide il sorriso di lei virato verso l'alto, cattivo e malevolo.

«Intendo...cancellargli la memoria» specificò Lalabel, sapendo di poterlo colpire nel profondo e di fatti, segnale evidente fu il contrarsi della mascella di Jungkook, che strinse i denti, scandendo un «Non sai niente»

Per una volta Jungkook ebbe torto, Lalabel sapeva molte cose, aveva occhi dappertutto, difficile nasconderle informazioni soprattutto riguardanti Taehyung «È interessante come risvolto. Non c'è mai fine al peggio» sentenziò lei, facendo qualche passo indietro per poter circumnavigare l'altro. L'intenzione di farlo sentire in trappola, soggiogato.

«Dovresti solo tacere» la ammonì Jungkook, percependo due mani sgusciare sulle proprie spalle, stringendole e la labbra di Lalabel avvicinarsi al suo orecchio sussurrando la sua gogna «Rovinare la vita di chi ami ancor più di quanto tu abbia già fatto»

Jungkook sentì la propria voce tremare, come se in fondo sapesse quale fosse la pura verità «Ed invece io sto proteggendo Taehyung»

«Non so, a me sembra che tu mi stia facendo un favore così»

Il ragazzo si allontanò in un attimo, fronteggiandola ma a dovuta distanza «Non toccarmi»

«Hai paura? Di me?» lo sbeffeggiò lei, perdendosi per qualche secondo in una risata divertita.

Lo sguardo duro di Jungkook, glielo strappò via in un attimo quel sorriso beffardo «Mai»

E di fatto divenne seria, ancor più cattiva per potergli dare quella stoccata non ancora finale «Oh, eppure dovresti, in fondo continuo ad ucciderti in ogni vita»

«Faresti meglio ad andartene» la ammonì per l'ennesima volta Jungkook, strinse fortemente le mani in due pugni, percependo una vibrazione familiare crescere in sé: il suo potere. Doveva restar calmo e non cedere a quelle provocazioni.

«So che vorresti uccidermi»

«Non sai quanto» non perse tempo a rispondere Jungkook, con una luce blu a palesarsi tra le sue dita: il potere del caos cercava di liberarsi per poter essere usato.

«Vorresti provare l'ebrezza?» Lalabel fece dei passi avanti, sfidandolo senza paura alcuna «Fallo, fallo avanti, liberati di questo peso»

«Dovrei essere il cattivo per questa volta?» incalzò Jungkook dirigendosi a passo spedito verso di lei «Con piacere» si rispose da solo, carico di energia da scagliarle contro. Ma si fermò quando fu ad un soffio da lei perché Lalabel sapeva manipolare ogni situazione e aveva imparato a conoscer Jungkook e con lui i suoi punti deboli.

«Fallo, ma sappi che non otterrai niente. Taehyung non tornerà da te, non spezzerai la maledizione, piuttosto finirai in un tunnel senza uscita, dove l'oscurità sarà la tua amica più fidata» ed i piedi di Jungkook si stopparono, la luce si spense ed i suoi occhi sembrarono tornar normali.

«Ti avevamo aiutato, liberato da quel demone» disse, non capendo il perché lei fosse ancora in quella situazione. Sembrava avessero risolto tutto mille anni prima ed invece erano solo al punto di partenza.

Lei quasi fu stupita da quell'affermazione «Pensavate seriamente che quella fosse la causa? Mi avete semplicemente liberato da un problema. Mettiti in testa che nessuno può dirmi cosa dover fare»

«Ma perché Taehyung? Perché lui?» l'esasperazione sembrò avvolgere Jungkook, sembrava tutto fin troppo surreale per essere reale. Lei virò un angolo della bocca verso l'alto e senza problema asserì «Lo amo»

«Non è assolutamente vero» la contraddisse Jungkook e lei sembrò ancor più divertita «Intelligente» si complimentò e poi sembrò rimaner ferma a pensare per un attimo, come per scegliere le parole che potessero far più male all'altro «Divertimento, testardaggine. Se devo rovinarti, devo farlo per bene»

Ed allora le mani di Jungkook scattarono, circondando il collo di lei e stringendo. Lalabel si appese alle sue braccia, sprovvista all'improvviso d'ossigeno «Cosa diavolo vuoi?» le chiese imperturbabile Jungkook, anche davanti quel volto che diveniva rosso sempre più.

«Il tuo potere» rispose a voce spezzata lei.

«Sei pazza»

«Dammelo, e spezzerò il maleficio per te»

La presa venne mollata nello stesso secondo. Quasi con incredulità, Jungkook la fissava «Potresti veramente?» cadendo quasi coscientemente in una trappola, ma ormai i meccanismi mentali di Jungkook erano divenuti così complessi che sembrava impossibile capire e prevenire le sue mosse.

«Certo, mi serve solo il tuo potere» riprese fiato lei, facendo scivolare la mano fino al polso di lui, dove sapeva vi fosse il tatuaggio della ruota del caos.

«Io- stai mentendo. Ho provato io stesso, è impossibile» la vulnerabilità di Jungkook uscì fuori, perché l'aver trovato così tanti muri davanti a sé in tutti quegli anni, lo stava portando a credere anche ad una persona come Lalabel, pur di poter spezzare quel maleficio.

«Ma io ho la chiave, so come fare» continuò a persuaderlo lei e lui restò lì ancora ad ascoltarla.

«E dopo? Anche se manterrai la tua parola, poi?»

«Me ne andrei, non mi vedreste più. Taehyung starà qui, con te, sarete felici, tu non morirai, lui non soffrirà. È un perfetto compromesso, non credi?»

«Utopistico» quando un barlume di coscienza sembrò rappropriarsi di Jungkook, ecco che Lalabel scagliò la sua mossa, stringendo la pelle con impresso il tatuaggio e risucchiando da quel punto la magia di Jungkook con l'obiettivo di prosciugarlo totalmente.

Un grido si innalzò da Jungkook, che sofferente cadde in ginocchio sull'asfalto, a mantenerlo issato ancora verso l'alto solo la presa di Lalabel con dipinto in volto un sorriso malefico e per niente rassicurante, con la soddisfazione di chi stava raggiungendo uno dei suoi tanti obiettivi.

«Lascialo andare!»

La voce di Yoongi fu perfettamente riconoscibile, anche tra i lamenti di Jungkook. Disperse la nebbia ma restò a debita distanza di sicurezza da lei che lo guardò e sorrise furbamente «Altrimenti?»

«Ci vediamo direttamente nella prossima vita» le promise lui, che sapeva perfettamente che si sarebbe reincarnata ma almeno se la sarebbero levata di mezzo i piedi per quella volta.

«Ma guarda, sono arrivati i rinforzi più agguerriti che mai» commentò lei lasciandolo andare e sfortunatamente non riuscendo a concludere la missione preposta. Troppo pericoloso. Era sprezzante del pericolo ma non così tanto incosciente.

«Stai bene?» Namjoon corse immediatamente verso Jungkook quando lei si limitò a fare dei passi indietro per osservarli meglio.

«E siete tutti e tre svegli, tranne tu» indicò Jimin, che gli altri avevano recuperato poco prima «decisamente no» aggiunse osservando la confusione sul suo volto. Poi tornò a guardare Jungkook, con la promessa negli occhi che non sarebbe finita là «Sei stato fortunato, caro Jungkook, in fondo, lo sei sempre stato. Non la pensi come me?»

«Dimmi cos'è che vada bene nella mia vita e poi forse cambierò pensiero» sbiascicò lui, tentando di rimettersi in piedi attraverso l'aiuto di Namjoon che lo sosteneva dalle braccia.

Lei annuì, facendo finta di comprenderlo «Certo, capisco, soprattutto dopo quello che hai fatto a Taehyung...» e lo fece apposta, certamente per destare la curiosità ed il sospetto di una persona come Yoongi, intuitiva ai limite dell'assurdo.

«Di cosa sta parlando?» di fatti chiese a Jungkook immediatamente e lui asserì un veloce «Niente»

Lei mostrò tutta la sua finta sorpresa e si pose teatralmente una mano davanti la bocca «Loro non lo sanno? Molto bene, avrete tante cose da raccontarvi»

«Lalabel» la rimproverò silenziosamente Jungkook, pregandola e perdendo quel poco di dignità rimastagli, di starsene zitta e deporre l'ascia di guerra solo per quel giorno.

«Sì, tranquillo, sto andando per oggi, oh e...» prima di girarsi completamente e proseguire per la sua strada li avvisò «dovreste star maggiormente attenti alle vostre spalle. Qualcuno vi segue ma voi non ve ne siete neanche accorti»

«Chi-» Namjoon si volse immediatamente alle sue spalle ma come fu ovvio anche per Yoongi non videro nessuno «Non c'è nessuno»

«Non sembra» rimarcò Namjoon, ma qualcuno lì, nascosto dietro il muro ad angolo, vi era veramente.

«Ma chi era quella?» domandò allora Jimin, uscendo dal suo silenzio e Yoongi sospirò, cosciente che lo avrebbero dovuto risvegliare al più presto «Ti spiegheremo tutto»

«È sempre bello rivedervi»

Il sorriso di Jimin sembrò per un attimo rischiarare quella giornata uggiosa.

«Lo stesso vale per noi» lo accolse di rimando Yoongi, sostenuto da Namjoon.

«Ma sono incazzato» mutò completamente espressione, facendo congelare quei due sul posto «Perché diavolo non mi avete risvegliato prima?»

«Circoscrivere il problema a meno persone possibili» mormorò Jungkook, presente ma molto perso nei suoi pensieri...ancora una volta.

«Prego?» cercò spiegazioni Jimin ma non le ottenne da lui bensì da Yoongi «Abbiamo adottato questa sorta di mantra, la sai la situazione, cercavamo di proteggere tutti il più possibile»

«Deduco che io debba entrare in gioco a questo punto» sospirò Jimin conscio che se lo avessero reso cosciente della situazione, era per cause di forza maggiore.

«Sto per farti una proposta» asserì Namjoon e attentamente Jimin restò ad ascoltarlo «Rendimi ladro per un giorno, dobbiamo derubare la piramide di Cheope»

«Siete pazzi» scoppiò a ridere Jimin, pensando che lo stessero prendendo in giro ma quando fu piuttosto palese la loro serietà, dovette ricredersi, strabuzzando gli occhi.

«Forse un tantino ma è necessario» mormorò Namjoon e Yoongi si premurò di dirgli le reali ragioni «Dobbiamo prendere una pietra particolare, prima che finisca nelle mani di Lalabel»

Ed allora anche se con incertezza, acconsentì, non poteva far altro e certo era il fatto che li avrebbe aiutati «Va bene, lo faremo...o almeno ci proveremo. Ma Taehyung?»

E Yoongi fece un cenno di testa verso Jungkook «Chiedilo al suo fidanzato che non lo vuole più nella sua vita» avrebbe voluto scuoterlo, punzecchiarlo ma Jungkook rimase fermo con lo sguardo perso nel vuoto e tutti furono ancora più turbati e preoccupati. Non li stava neanche ascoltando «Avrebbe dovuto reagire alla provocazione» commentò Namjoon.

«Sì, avrebbe dovuto» sottolineò Yoongi che lo richiamò «Jungkook» ma ancora non rispose ed allora provò alzando la voce «Jungkook!»

«Cosa? Cos'è successo??» si riscosse il ragazzo, quasi con paura che fossero in pericolo e li scrutò uno per uno per assicurarsi che stessero bene, ma ciò che notò fu in particolare Yoongi scuotere la testa in dissenso, pronto per puntargli il dito contro «Sei assente mentalmente da ore ormai, si può sapere cosa è successo?»

«Niente, ragazzi, non è successo assolutamente niente» sospirò pesantemente, deciso a tenere le labbra sigillate e non far parola dell'accaduto. Era una vergogna immensa per lui. Ma avrebbe dovuto sapere quanto fosse lungimirante Yoongi e che il seme del sospetto buttato dalla negromante avesse di già ben attecchito nell'altro.

«Cosa intendeva Lalabel?»

«Non vorrai per caso crederle» tentò di giocare in difesa, quasi da vittima, Jungkook.

«Voglio solo sapere la tua verità» gli disse Yoongi con la voce calma e pacata, agitarsi avrebbe fatto correre via l'altro.

«Non ho niente da dire»

«Ci eravamo promessi di dirci tutto»

E a quelle parole ottenne uno sguardo ferito da parte di Jungkook «Sei crudele nel puntare su queste cose» perché è vero, se lo erano giurati all'infinito e Jungkook non stava mantenendo fede a quella promessa, tagliando pian piano fuori dalla sua vita tutti quanti.

«Ti prego, parla»

«Mi odiereste» torturò le proprie dita, scavando con le unghie nella pelle. E quell'agitazione piuttosto palese fece drizzare le antenne di Yoongi ancor più, capendo che la situazione fosse più grave del previsto.

«Che hai combinato?»

Jungkook tentò ancora di star zitto, ma quando percepì quei tre paia di occhi riporre fiducia in lui, si sentì morire dentro all'idea di starli tradendo ed allora lo disse, consapevole che avrebbe ricevuto così tanta rabbia contro poi «Taehyung ha visto Lalabel tradirlo. Ma lei non se n'è accorta e non gli ha cancellato la memoria. Poi si è imbattuto in me e...ho fatto una cavolata»

Yoongi capì tutto senza che Jungkook glielo dicesse esplicitamente. Balzò in piedi, come se improvvisamente sul divano si fossero palesate delle spine «Gliel'hai cancellata tu la memoria!» lo accusò prima che Jungkook potesse spiegare.

«Sì ma non l'ho fatto per quello!» alzò il tono anche l'altro, scattando all'in piedi per avere un confronto equo.

Ma agli occhi di Yoongi, non vi era ragione a tenere su quella messinscena «Ed allora per cosa?? Razza di stupido!»

Il respiro di Jungkook tremò d'improvviso. Sapeva che Yoongi si sarebbe arrabbiato ma non pensava così tanto. Ed avrebbe voluto dirglielo che era proprio per quel motivo che aveva preferito starsene in silenzio «Gli ho detto che ci conoscevamo da anni e lui mi ha riso in faccia. Gli ho detto che avrei voluto baciarlo e lui voleva ricambiare. Ero confuso, la situazione era insopportabile ed è stata la prima cosa che mi è venuta in mente»

«Avresti potuto far di tutto!» gridò Yoongi anche avendo di fronte a sé un Jungkook disperato e con le lacrime agli occhi «Di tutto, sul serio! Ma non cancellargli la memoria, cavolo. Non quando stavi andando finalmente sulla giusta strada!»

«Ma quale giusta strada?? È tutto un casino, è solo un grande ed enorme casino» gesticolò con enfasi Jungkook «Era l'unica soluzione»

E forse aveva ragione, ma non per quell'ultima affermazione, vi erano altre strade da poter percorrere e non rammentava neanche da quanto tempo fosse così tanto senza speranza. Yoongi sembrò calmarsi, poiché invaso dalla più grande delusione ed in quel momento sbagliò anche lui, con quelle parole che rivolse successivamente a Jungkook, fece contenta solamente Lalabel «Non ti rendi conto che facendo così sei perfettamente uguale a lei

E Jungkook, lui che dannazione, ne era convinto, quel pensiero gli girava da giorni per la testa e lo disintegrava, facendolo stare così male, sentì tutte quelle piccole e poche certezze rimaste crollare «Giusto, hai ragione» rispose con un filo di voce. Spazzò via con il dorso della mano quella lacrima, la prima fra molte, che si liberò. Indietreggiò, voleva solamente sparire dalla vista di tutti quanti «Ed io l'ho sempre saputo. Sono uguale a lei»

«Aspetta, Jungkook, non voleva-» cercò di intervenire Namjoon nel rattoppare quel litigio disastroso ma Jungkook lo fermò «Tranquillo» gli disse, girandosi per un attimo prima di andar via «è stato solo sincero»

«Non mi guardate così» sospirò Yoongi, sapendo che fosse nel giusto, aveva fatto bene a rimproverarlo ma sapeva anche che forse quelle ultime parole avrebbe potuto risparmiarsele. E Jimin gli batté due pacche sulla spalla «Non ha fatto la cosa giusta, ma...paragonarlo a lei»

«Ascoltate» un forte senso di colpa crebbe in Yoongi, ma non lo ammise. In fondo lui e Jungkook erano fin troppo simili sotto quel punto di vista, quello dell'orgoglio spropositato «non voglio sentire più nessuno. Gli ho dato il tempo necessario per prendere una decisione in merito a Taehyung e questi sono i risultati. Scusate ma per una volta farò a modo mio. Tra qualche giorno Taehyung sarà di nuovo tra noi»

«Kook!» fu proprio contro Seokjin che Jungkook si scontrò una volta uscito dal loro posto di ritrovo. Gli diede per sbaglio una forte spallata e di rimando Seokjin lo afferrò dai fianchi per ristabilire il loro equilibrio e non cadere.

«Cosa fai qui?» in Jungkook vigeva una grande contraddizione: il volto rigato dalle lacrime e lo sguardo duro rivolto verso il suo ragazzo. Aveva già ricollegato chi fosse quella persona che li aveva seguiti tutto il tempo.

«Ma sei arrabbiato?» domandò Seokjin preoccupato per quelle sue condizioni, voleva solo accertarsi che l'altro stesse bene, ma ottenne un netto rifiuto. Jungkook si discostò e si batté una mano sul petto, come per sfogarsi.

«Stufo, indignato, stanco, disperato e sì, sono anche arrabbiato» asserì pieno di frustrazione Jungkook, con il desiderio di andarsene da lì velocemente ma venne fermato e braccato dal suo ragazzo «Aspetta, fermati un attimo»

«Ti prego, Seok, non è il momento» cercò di divincolarsi Jungkook, strattonando il braccio, ma tra la malattia e la buona parte di energie risucchiategli da Lalabel, era immensamente debole anche per fare una cosa del genere.

«Dobbiamo parlare, è urgente» insistette Seokjin, mollando la presa per paura di fargli male per quanto e con quanta veemenza si stesse movendo.

«Non adesso, non oggi, non pos-» le gambe si Jungkook cedettero sotto il suo peso e crollò in ginocchio sulla breccia sabbiosa, sbucciandosi le ginocchia scoperte.

«Oh mio Dio, stai attento» Seokjin si abbassò per cercare di tirarlo su, ma Jungkook sembrò un peso morto, impossibile da sollevare, almeno non contro la sua volontà.

«Lasciatemi, non statemi addosso, non parlatemi. Voglio solo sparire» sembrava in preda ad un'isteria nervosa, in preda ai deliri di una febbre alta che Seokjin capì avesse, soltanto sfiorandogli la fronte bollente.

«Kook, Kook guardami. Che succede?» gli prese il volto tra le mani, per poter congiungere i loro occhi e Jungkook venne scosso ancor peggio dai singhiozzi e da una forte tosse che macchiò di sangue la sua maglietta. La malattia proseguiva silenziosamente sul suo percorso e alle volte Jungkook tendeva a dimenticare le sue reali condizioni.

«Sono una persona orribile, vero?» singhiozzò di un pianto disperato. Si vergognava così tanto, si sentiva umiliato, perso, non sapeva come porre rimedio a tutto.

«Ma cosa vai blaterando? No, non lo sei» tentò di rassicurarlo Seokjin ma Jungkook scosse la testa, in disaccordo «Ed invece sì. Ferisco tutti, faccio il contrario di quello che gli altri vogliono. Mi odiano tutti e non posso neanche avercela con loro perché hanno tutta la ragione del mondo per farlo»

«Non è vero. Non ti odia nessuno, te lo posso assicurare»

Ed avrebbe voluto credere a Seokjin, credergli così tanto, ma sembrava intenzionato solo a rovinare tutto e per sempre «Ed invece tu dovresti, il primo fra tutti» sbiascicò col pensiero che ormai li aveva feriti tutti, era l'occasione per fare jackpot e risolvere un'altra delle tante questioni che avrebbe dovuto affrontare molto tempo prima.

«Cosa intendi? Non potrei mai-» confuso Seokjin si rialzò finalmente in piedi e tirò con sé anche Jungkook.

«Lasciamoci» dichiarò il più piccolo e Seokjin sembrò impallidire tutto d'un tratto.

«A-aspetta, adesso non sto più seguendo il discorso»

«Mi dispiace, non posso più andare avanti così» Jungkook scosse la testa, pianse per quella decisione sofferta ma per la prima volta aveva deciso di dir la verità, per quanto fosse una delle più dolorose da ammettere «Jin, io- Ti guardo ed ormai sono infinite le volte che la mia mente mi fa immaginare che al posto del tuo volto ci sia quello di Taehyung»

E al contrario delle aspettative di Jungkook, Seokjin conosceva quel nome e sembrò quasi non sorpreso da quella dichiarazione. Piuttosto aveva aspettato pazientemente per mesi che Jungkook gliene parlasse di sua spontanea volontà «Questa è la prima volta che pronunci il suo nome da sveglio» e Jungkook rimase piuttosto interdetto da quell'affermazione e ricercò delle spiegazioni nel suo ragazzo «È capitato un bel po' di volte mentre dormivi. Tu per caso...»

«Non ti ho tradito» bloccò ogni pensiero del genere sul nascere «Non lo farei mai» lo rassicurò Jungkook «ma esistono delle cose immensamente difficili da spiegare e- Dovresti risvegliarti anche tu» ammise alla fine, forse era l'unica cosa da fare, riunirsi tutti, almeno donare loro i ricordi e far sì che si ritrovassero.

«Risvegliarmi?»

«Vai dentro, dì agli altri di aiutarti» Jungkook indicò il portone del loro posto speciale, poi tornò a guardarlo con gli occhi lucidi ma non più straripanti «Non posso lasciare che tu creda in cose non vere»

«Non capisco in che modo potrebbero aiutarmi» ammise Seokjin e Jungkook sospirò pesantemente «Ti prego, Seok, se mi vuoi bene, vai lì»

«Vieni anche tu» propose l'altro ma Jungkook scosse prepotentemente la testa «Non posso, mi vergogno troppo per delle cose che ho fatto. Vai, vai» lo spinse dal petto, tentando di farlo indietreggiare fino a quando Seokjin si mosse autonomamente e si allontanò di qualche passo.

«Sicuro di star bene?» gli chiese un'ultima volta, affatto convinto di quel «Certo» che rispose Jungkook. Eppure, neanche il tempo di voltarsi che sentì un tonfo alle sue spalle.
Quello che vide fu il corpo di Jungkook disteso a terra tra la polvere e sabbia del deserto.

«Jungkook!»

Angolo della parlantina:

Visto? Aggiornamento rispettato 😌👌🏻

Ma secondo voi, Lalabel può veramente spezzare la maledizione con i poteri di Jungkook? Oppure è solamente l'ennesima presa in giro?🤔

Mi fa morire dal ridere il fatto che appena scrivo dalla tastiera del telefono "Lalabel", il correttore me lo corregge in "lavello" 🤣

In tutto questo, Jimin è ormai sveglio e come avete potuto leggere, contribuirà al piano per impedire a Lalabel di prendere la pietra dell'immortalità. Con Seokjin succederà praticamente lo stesso, oramai è inutile tenergli nascosto tutto e Jungkook lo sa bene. Non può più mentire, né a lui né a se stesso.

Yoongi è arrabbiato? Yoongi è arrabbiatissimo 👹 Eh sì, ha fatto pure danno, dannata boccaccia

E niente, questo dovrebbe essere tutto per oggi! Ci sentiamo presto, non so se riesco settimana prossima ma ci proverò con tutta me stessa~

ILY_Ely 💜

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