Prologo
Epoca Joseon. 1612.
Corea del Sud, Gyeongju.
Quella notte era diversa dalle altre, Iseul lo aveva capito bene.
Tutto taceva intorno a lei, non sentiva le solite cicale frinire o lo scroscio rumoroso del fiume accanto alla sua abitazione.
Nessuna voce. Nessun canto di uccello notturno, era tutto così silenzioso da sembrare surreale.
Dal tetto aveva una bella visuale del paesaggio tanto caro a lei, anche se il buio in quel momento nascondeva la vera bellezza del panorama che l'aveva accompagnata per i suoi lunghi 20 anni.
Ricordava ogni cosa, ogni momento trascorso nel suo giardino dai fiori vivaci e variopinti nel piccolo bosco proprio a due passi di fronte a lei, ogni frutto raccolto ed assaporato nella sua dolcezza, ma soprattutto aveva ben memoria di quel luogo preciso nascosto dalle fronde degli alberi.
Il suo unico rifugio dai problemi, dagli obblighi... il suo posto sicuro.
Alzò le braccia a metà altezza, come se stesse spiccando il volo, percependo quel dolce alito di vento che soffiava lieve tra le sue dita, in qualche modo si sentì avvolta da quell'unico contatto fresco sulla sua pelle.
I suoi capelli lunghi e scuri quanto la notte ondeggiavano indisturbati arrivando a vedere le punte di fronte a sé; solamente per quell'unica volta aveva avuto il coraggio di sciogliere quella intricata e pesante treccia in cui erano sempre stati legati.
In fondo in quel momento si sentiva libera.
Per la prima volta in vita sua voleva provare quella sensazione, libera dalle restrizioni in cui era costretta da sempre.
Inspirò profondamente quanta più aria potesse, chiudendo per un attimo gli occhi.
Avrebbe dovuto avere paura in realtà, ma era davvero l'ultima emozione che sentiva di provare in quell'istante e quasi si meravigliò di sé stessa.
Si sentiva di essere nel posto giusto al momento giusto. Sorrise.
Aprì gli occhi e li puntò al cielo; l'unico dispiacere era non potere vedere le stelle, era purtroppo tutto avvolto nell'oscurità.
Le stelle per lei avevano un significato davvero importante, eppure quella sera avevano deciso di non mostrarsi, di fare le timide.
Inspirò nuovamente e questa volta storse il naso, l'odore acro del fumo alla fine si era palesato, non poteva più scappare ora, ma non lo avrebbe comunque fatto nemmeno se avesse potuto.
Dei passi in lontananza la fecero destare dai suoi numerosi pensieri.
- Iseul!! Iseul!! - Più che il suo nome chiamato a ripetizione, sembrava quasi una cantilena.
Prima di girarsi, cercò di deliziarsi il più possibile di quella voce a lei così importante.
Finalmente riuscì a voltarsi nella sua direzione e lo vide, a qualche metro di distanza da lei, con il viso contratto ed angosciato. La guardava con occhi inespressivi.
- Ise...-
- ... Che peccato... - lo interruppe la ragazza rivolgendo nuovamente lo sguardo in alto - Le nostre stelle... non ci sono questa notte... -
Finalmente dopo tanto cercare Iseul era di fronte a lui, vestita con il suo solito hanbok di seta rosa antico, con stranamente i capelli sciolti ed ondeggianti nella notte.
Il ragazzo strinse i pugni nervosamente, deglutendo ansioso non riusciva a toglierle gli occhi di dosso, da quando era tornato nella tenuta erano successe molte cose a cui non riusciva a darsi spiegazione, aveva una brutta sensazione, molto brutta.
S'incamminò lentamente verso di lei, ma il cenno della sua mano lo fece tentennare.
- No... rimani li... ti prego... -
Il giovane si bloccò, la paura in cuor suo prese il sopravvento, voleva capire cosa fosse successo in sua assenza, ma sapeva di non avere quella fortuna purtroppo, il tempo stringeva, doveva agire prima che diventasse troppo tardi.
- Iseul... il fuoco si sta propagando velocemente... dobbiamo andare, ora! - il suo tono era duro e fermo, le aveva parlato come si parla solitamente ad un bambino quando si spiegano le cose per la prima volta, aveva bisogno di sapere che capisse l'urgenza del momento.
La ragazza sorrise guardandolo per un attimo, per poi ridedicarsi al cielo nella speranza che una piccola e fioca luce facesse capolino nell'oscurità.
- Lo so... ed è giusto così... va via ora! - si rigirò verso il suo amato bosco, luogo dove per solo un piccolo periodo aveva avuto la percezione che potesse essere felice, con chi avrebbe voluto al suo fianco e perché no, un futuro diverso.
- Cosa stai dicendo?! Dobbiamo andare via! Insieme! L'intera casa sta andando a fuoco e non capisco cosa... -
Iseul rise all'improvviso nel sentire quelle parole per lei sconnesse. Non ce la faceva più.
Se avesse sentito ancora un'altra parola dalla sua bocca, con la sua voce morbida e gentile che tanto aveva adorato ascoltare, non avrebbe più avuto il coraggio di fare quello che si era ripromessa. Ma non aveva altra scelta, doveva andare fino in fondo.
Il ragazzo sempre più confuso riuscì a spostarsi appena in tempo dalla caduta imminente, anche il tetto era prossimo a crollare, oramai l'incendio era così vicino da percepire il calore intorno a sé. Esasperato si decise ad incamminarsi verso di lei, l'avrebbe presa anche di peso se fosse stato necessario, ma l'avrebbe portata via da lì ad ogni costo.
Ma Iseul prima di dedicargli nuovamente l'attenzione, la vide rivolgersi verso un punto indefinito nel vuoto dell'oscurità sussurrando e sorridendo come se stesse parlando a qualcuno.
Esitò improvvisamente e una voce nella sua testa riprese prepotentemente a parlare, soffocarla fino a quel momento non aveva funzionato.
" Iseul dicono che sia impazzita..." " Si ha la stessa malattia della madre" " A volte sembra parli da sola..."
Ricacciò indietro tutte quelle voci odiose, anche se fossero state vere a lui non interessava, l'importante era la sua incolumità, l'avrebbe protetta da tutto anche da quelle male lingue.
Finalmente come ridestata la ragazza si rivolse nuovamente a lui, sfoggiò improvvisamente quel tipico sorriso ingenuo con cui amava ricordarla e riparlò - Tu sarai felice...io lo so! - la vide prendere fiato, mentre una lacrima le rigò il viso diventato pallido di colpo - ... Grazie per tutto... mi hai reso libera, sei e sarai la mia stella più luminosa... Jung-kook... Addio!-
In un battito di ciglia, si sporse e si lanciò. Inutile fu la corsa a perdifiato, gli urli, i pianti...
Iseul cadde nel vuoto inghiottita dalla notte più buia.
Ciao a tutti!!
Ed eccoci all'inizio di questa nuova avventura!! >.<
"Please, you stay alive" sarà una storia lunga, piena di personaggi, avvenimenti e misteri. E' da molto che ci sto lavorando e spero tanto vi possa piacere :)
Ritornando a noi...già il prologo è partito col botto ahah ^.^"
Ho introdotto Jung-kook e questa ragazza misteriosa di nome Iseul.
Cosa c'entra nella storia? Perché ha deciso di fare questa scelta estrema?
Pian piano si scoprirà tutto!! Vedrete O.O
Ps: Tra poco è il compleanno di Tae!! Quindi ne approfitto per fare i miei migliori auguri, con una delle foto che preferisco!! <3
Ps 2. : Mi siete mancati :')
Allora alla prossima ;*
Un grosso bacio Ekylove
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