Capitolo 8

Eunji girava avanti ed indietro per la sua stanza nervosa, dopo quell'unico tentativo di capire cosa fosse quel maleficio, che per secoli stava assillando la sua famiglia, erano passate due lunghe settimane.

Alla fine si decise, uscì convinta e bussò con tutta la sua forza contro la porta della signora Kim.

- Cosa vuoi Eunji?- rispose annoiata la voce dall'altra parte.

Aveva già capito fosse lei senza nemmeno farle proferire parola, i maghi potevano essere davvero sorprendenti a volte.

Senza aspettare un invito, spalancò la porta.

Trovò la donna seria davanti ad un tavolino con i tarocchi in mano, stava probabilmente facendo una qualche lettura sul futuro.

Si addentrò nella stanza incredibilmente ricolma di oggetti.

Sfere di cristallo, turbanti, tarocchi, carte celesti e telescopio. Ogni cosa che le potesse servire per la sua magia, era presente su ogni mobile.

Al fondo di essa si trovava una grande libreria ed un enorme letto in mezzo alla stanza faceva da padrone. Anche senza notarlo, prevaleva un colore intenso, il rosso scuro.


- Dobbiamo andare in quella hanok, non abbiamo tempo da perdere, mia sorella...-

- Tua sorella per il momento sta bene lo sai, abbiamo il tempo necessario per fare quello che dobbiamo. Non possiamo prendere sotto gamba questa situazione, stiamo parlando di vampiri e di una potente maga loro alleata. Quindi sto interrogando le carte per capire quando sarà il giorno propizio per agire. Ah come ti ho già detto andrò da sola. Puoi andare ora, mi stai disturbando! - concluse la donna senza alzare nemmeno lo sguardo.

- Signora Kim, non mi può liquidare così ogni giorno! Anche io ho diritto di fare qualcosa, non ha detto che anche io ho la magia?- le rispose arrabbiata.

Alzò appena lo sguardo sospirando nel vederla così furiosa - Si, l'ho detto! Ti avviso più ti comporti così e più ne perderai il controllo facilmente se non ti dai una calmata. Prima di spiegarti come funziona la tua magia, dovrei capire per prima io di cosa si tratta e ti posso assicurare che non è affatto normale. Come ti ho già spiegato ho più esperienza e mi saresti d'intralcio, andrò in quella casa e capirò come comportarmi. Da sola! - vedendola trattenersi e fremere dalla rabbia si intenerì - E' dura lo capisco ma devi solo avere un po' di pazienza...è la virtù dei forti Eunji!- concluse il discorso con un piccolo sorriso.

Era consapevole di quanto fosse in ansia e le dispiaceva sinceramente ma non poteva agire d'istinto, avrebbe ponderato ogni possibilità e quando sarebbe stato il giorno indicato, solo allora sarebbe entrata in quella casa che detestava con ogni sua cellula. L'ultima volta che aveva visto suo figlio, si stava dirigendo proprio in quella maledetta hanok.

La ragazza sospirò abbattuta all'ennesimo rifiuto e ritornò sui suoi passi. Alzando il viso incrociò lo sguardo annoiato di Tae-hyung arrivato all'improvviso con le braccia conserte, appoggiato sullo stipite della porta.

- Ha ragione la scorbutica, è vecchia e sa cosa fare in certi casi, ma tranquilla insisterò sul farmi portare con sé e... Ahi!- un soprammobile a forma di gufo gli arrivò in testa.

- Come osi chiamarmi in quel modo e a darmi della vecchia?! Screanzato di un nipote!!- inveì furiosa contro Tae-hyung piegato a metà massaggiandosi la testa dolorante.

- Mi hai fatto male!! Non capisco, lo hai detto tu stessa che hai esperienza nonna... Ahi!!- nuovamente gli tirò un altro oggetto.

- Esperienza! Non ho detto vecchia! E non chiamarmi così!!- ribadì la donna alzandosi in piedi.


Eunji uscì da quella stanza per andare nella propria, lasciandoli soli a quel battibecco a cui ormai era solita assistere spesso e volentieri.

Pur sentendosi abbattuta non poté non sorridere sentendoli ancora urlare e strepitare attraverso la porta.

Erano rumorosi e particolari, ma sentiva che si poteva fidare di loro e non solo, erano la cosa più vicina ad una famiglia che avesse mai avuto.

Aveva passato l'intera infanzia senza una madre e di conseguenza anche di un padre, dato che ad un certo punto se n'era andato di punto in bianco senza alcuna spiegazione. Min-jee era andata a lavorare presto e lo stesso Jimin si era dato da fare per non essere un peso per nessuno. Si era impegnato tanto riuscendo ad iscriversi a medicina, sperando in un futuro migliore.

Anche lei stessa aveva cercato diversi lavori per potersi mantenere, ma così facendo senza rendersene conto erano cresciuti velocemente, bruciando l'infanzia serena di cui ogni bambino dovrebbe avere.

Ed ora vedere quelle scene buffe le aveva ricordato che infondo una famiglia dovrebbe essere così, allegra, spumeggiante, protettiva e presente.


- Forza ora scendi al piano di sotto e va al negozio! I clienti aspettano e tu sei qui a darmi della vecchia! Muoviti!-

- Come sei permalosa no... cioè signora Kim! Sisi vado vado!-


Risentì le loro ultime parole prima di prendere una decisione.

Pur sapendo quanto avesse bisogno del loro aiuto, si sentì improvvisamente in colpa. Li aveva immischiati in qualcosa di fin troppo misterioso e pericoloso, lo aveva purtroppo capito.

Doveva salvare sua sorella sì, ma non voleva che ci rimettessero anche loro. Non era giusto.

Specialmente dopo aver visto il viso di Tae-hyung quando si era risvegliata.

Si era lasciata avvolgere nel suo abbraccio, si era sentita protetta ed anche lei voleva farlo sentire allo stesso modo.

Chiuse gli occhi arrossendo lievemente al ricordo. Quel maledetto profumo muschiato non voleva abbandonarla.

Sospirò frustrata riaprendo gli occhi decisa.

Sarebbe tornata da sola in quella casa, avrebbe trovato Jung-kook e si sarebbe fatta dire tutto.

Lui era l'unico che aveva le risposte alle sue domande.

Ne era fermamente convinta.

-

Calata la notte Eunji silenziosamente scavalcò decisa la finestra della sua stanza e scese dal tubo di scarico facendo bene attenzione dove mettesse i piedi.

Arrivata a terra si accucciò dietro il muro bianco dell'abitazione, si allungò appena per capire se poteva procedere e vide soddisfatta il riccio chiudere la porta del negozio.

Come aveva calcolato, ora aveva il tempo di fuggire senza che se ne rendessero conto.

Dopo mangiato con una scusa si era chiusa in camera e sapeva che non l'avrebbero più disturbata.

Tae-hyung come suo solito sarebbe stato impegnato a leggere o a guardare qualche programma di musica nel salone, mentre la nonna avrebbe contato l'incasso della giornata in camera sua.

Anche non volendo si era accorta del loro essere abitudinari e questo stava giocando a suo favore.

Al momento giusto con uno slancio uscì dal nascondiglio e corse a perdifiato nell'oscurità.


Non le aveva mai fatto paura il buio, anzi da una parte lo trovava confortante.

Le creava un senso di pace ed era il momento della giornata che preferiva o almeno lo era sempre stato fino a quel giorno.

Dopo diversi minuti rallentò ritrovandosi di nuovo davanti alla hanok, fortunatamente non era troppo distante dal loro negozio.

Solo poche settimane prima era scampata dalla morte, eppure ora era di nuovo lì con l'intento di rientrarci.

Aveva paura? Forse.

Si sarebbe tirata indietro? Mai.


Entrò a testa alta con la torcia accesa del telefono in mano, esattamente come la prima volta che aveva visitato quella strana abitazione.

Girò per alcune stanze che ormai aveva imparato a riconoscere anche se viste solo una volta, ma purtroppo non trovò chi cercava.

Demoralizzata sospirò.

Era convinta che Jung-kook fosse ancora lì da qualche parte, qualcosa glielo diceva.

Girando si ritrovò nuovamente di fronte alla sua bara e distrattamente passò il dito sulle sue iniziali scalfite nel legno.

- Si può sapere dove sei?- sussurrò abbattuta al vuoto della stanza.


Continuando il percorso sull'incisione, all'improvviso tutto intorno a lei mutò aspetto.

Il mobilio dall'essere bruciato e consumato, ritrovò splendore. Gli stessi libri rovinati dal tempo sembravano ora nuovi. L'aria viziata era sparita e la stanza stessa aveva ritrovato la luce d'un tempo.

Ogni cosa stava cambiando rapidamente forma e condizione, lasciandola senza parole.

Se fino a quel momento era sempre stata un passo indietro ad Iseul nelle sue visioni, ora le sembrava quasi di farne parte. Ma la cosa incredibile era che Eunji era sveglia, non stava affatto sognando.

Ne era certa, si trovava nell'epoca Joseon.


- Jung-kook!! Andiamo a vedere le stelle!!-

Sentì dietro di sé la voce ovattata di Iseul piena di aspettative seguita da una risata fragorosa e dolce.

- Va bene! Va bene! Ti porto sul tetto, vieni con me...-

Avvertì chiaramente un rumore inconfondibile di passi fino al completo silenzio.


Come scottata Eunji ritrasse le dita dall'incisione e si voltò, ma ormai era tutto tornato come prima.

Si trovava nuovamente da sola nel buio, nella decadenza e con quella fastidiosa atmosfera lugubre.

Si guardò le mani esterrefatta.

Ogni giorno che passava avvertiva qualcosa in lei cambiare e come aveva intuito, quello che vedeva erano ben più di semplici sogni. Era arrivata a vedere il passato anche da sveglia e a percepire le emozioni di Iseul.

Possibile che fossero quelli i poteri di cui parlava tanto la signora Kim?

Era in grado di vedere sul serio il passato?

Trattenendo il fiato, colse quel fatto successo come una fortunata coincidenza, ora aveva una piccola speranza di trovare Jung-kook.


Convinta potesse trovarsi sul tetto, arrivata in cima, al primo passo una tegola cedette al suo peso, ma grazie ai suoi riflessi si tenne ancorata a delle travi portanti impedendo la caduta catastrofica sotto di sé. Si rialzò a fatica tirando un respiro di sollievo, si era salvata per miracolo, ma rimase tranquilla solo fino a quando alzò lo sguardo e lo vide.

Jung-kook di spalle era seduto poco distante da lei.

Ora indossava degli abiti più consoni all'epoca in cui vivevano.

Notò che portava una giacca sfumata sul rosso ed un pantalone nero, ma non riusciva a vedere null'altro da quella prospettiva. Specialmente in quell'istante, la nebbia aveva offuscato parte della sua vista.

Per nulla intimorita fece qualche passo in avanti, ma un impercettibile gesto della testa del corvino la fece fermare.


- Perché sei di nuovo qui? - le chiese annoiato con voce roca.

- Cercavo te...e il mio diario, chiaro! - rispose con convinzione non distogliendo lo sguardo dalla sua figura.

Sentì una sottile risata che riconobbe subito, avendola sentita più volte negli attimi vissuti nel passato.

Ripensò che in effetti in quel periodo quel ragazzo rideva spesso, ma ora non lo aveva più rivisto con quell'espressione felice. Si rattristò per un secondo, avrebbe voluto sapere di più sul suo conto e cosa fosse successo sul serio tra lui ed Iseul.

- Non amo ripetermi umana...quel diario è mio! - rispose scocciato - Devi lasciarmi stare se vuoi vivere o hai desiderio che sia io ad ucciderti? Dimmelo francamente se è così! -

Lo rivide alzare il viso verso le stelle offuscate dal cielo parzialmente coperto, sembrava deluso dalla visione.

Eunji impaziente fece altri passi verso di lui, cercando sempre di mettere i piedi dove le sembrasse più stabile.

- Jung-kook! Forse sei tu che non hai capito bene! Quel libro mi appartiene e... - tirò fuori dalla sua giacca delle pagine ingiallite - ... Immagino che tu non lo voglia incompleto o ti accontenti di quel che hai?-

Il corvino finalmente la guardò e vedendo i fogli sgranò gli occhi.

- Hai strappato delle pagine da un antico libro? Sei l'umana più incosciente che abbia mai conosciuto in vita mia, e credimi, ho molti secoli alle spalle! - si alzò in piedi girandosi verso di lei.


Eunji lo osservò attentamente, trasmutava sensualità da ogni poro, ma probabilmente era la parvenza del vampiro che aumentava l'attrazione nei suoi riguardi, forse.

Dopo aver avuto la conferma della loro esistenza, Tae-hyung le aveva spiegato nel dettaglio come fossero e cosa erano in grado di fare.

Sicuramente se il riccio l'avesse vista in quella situazione sarebbe andato fuori di testa e si sarebbe messo in pericolo pur di difenderla come era già successo in passato.

Era sempre più convinta della scelta fatta.

Voleva proteggerlo, erano una squadra dopotutto.


- Ascoltami attentamente! Te lo ripeto io se vuoi, forse dopo tutti questi secoli sei diventato sordo! E' mio e mi appartiene in quanto discendente della loro famiglia - agitò i fogli di fronte ad un incredulo Jung-kook rimasto per un attimo senza parole.

Dopo pochi secondi ravvivò i capelli messi di lato sorridendo con scherno.

- Quanta assurdità nelle tue parole, mi stai annoiando umana! Nessuno è sopravvissuto a quell'incendio! -

Riprese a camminare nella sua direzione con uno sguardo fermo ed Eunji rimase impietrita per quella vicinanza che si stava creando, non sapeva cosa aspettarsi, più si avvicinava e più risentiva la percezione del suo fiato sul suo collo.

Tra quello che era successo nella sua camera ed i ricordi di Iseul si sentiva confusa.

Non sapeva il motivo ma sentiva le guance bruciare.

Superandola il vampiro le diede le spalle ignorandola.

Questo era un atteggiamento che dava davvero fastidio ad Eunji, l'essere mancata di rispetto o sottovalutata per lei era un vero affronto.

Scattò in avanti posizionandosi all'altra estremità del tetto, avvertì il vuoto davanti a sé, ma se voleva essere presa sul serio doveva giocarsela bene ed andare fino in fondo.

Si girò dando le spalle al nulla, prese un accendino dalla tasca ed urlò al ragazzo che stava andando via incurante del suo folle piano.

- Jung-kook! Dimmi ciò che sai o brucio i tuoi preziosi fogli!- accese la fiamma e la mise proprio sotto le pagine ingiallite aspettando una sua mossa, che non tardò ad arrivare.

- Ma cosa hanno le ragazze in questo tempo?!- sospirò distrutto - Cosa stai cercando di fare eh? Hai idea quanto siano preziose quelle pagine?!- si scaldò il corvino che si impose di rimanere comunque immobile a fissarla contrariato dal suo assurdo gesto.

Questa era solo una scintilla, non le interessava che fosse un vampiro, un mago o un mostro, nessuno si sarebbe messo tra lei e la verità. La salvezza di sua sorella era l'unica cosa importante per lei.

- Devo sapere cosa è successo ad Iseul! Perché ha incendiato la casa? Perché ha ucciso la sua famiglia? Mia sorella sta... morendo... - la sua voce perse potenza a quella dichiarazione, ma riprese subito dopo fermezza - Se sapessi cosa le è successo davvero, forse posso salvarla!! Sono sicura che Iseul non era pazza e sono convinta che tu non mi farai del male, perché tu non sei malvagio come mi vuoi far credere! Ma ho bisogno che tu mi dica qualcosa... qualsiasi cosa... Jung-kook...- trattenne a stento le lacrime, ultimamente tutto quello che si era tenuta per così tanto tempo la stava logorando sempre di più, ma non voleva cedere, non era quello il momento.


Jung-kook la guardò senza dire nulla.

Vederla in piedi, con i capelli scuri mossi dal vento e con la pelle lattea illuminata dallo scorcio di luna in mezzo alle nuvole, lo fece immobilizzare.

Ma soprattutto se avesse avuto ancora un cuore palpitante, avrebbe di certo reagito al suo sguardo velato dalle lacrime trattenute a stento.

Ancora faceva fatica a credere che quella ragazza non avesse la minima paura di lui.

Perché continuava a girargli intorno? Cosa voleva davvero da lui?

Più cercava di allontanarsi e più era sempre lì a fare domande su domande. Ma soprattutto, non riusciva a capacitarsi di un'altra cosa a cui non riusciva a dar voce.

Senza rendersene conto vide Eunji indietreggiare convinta ci fosse ancora parte del tetto, ma quello che in realtà trovò fu solo il vuoto.

Jung-kook nel vederla perdere l'equilibrio in un attimo si sentì investito da mille sentimenti contrastanti.

- N...No... - sussurrò incredulo.

In quell'istante stava rivivendo quell'orribile giorno e tutte le sensazioni provate. La paura, la perdita, le fiamme intorno a lui, Iseul cadere e lui che non era stato in grado di proteggerla.


Era successo tutto in un attimo, nella sofferenza Eunji non si era nemmeno resa conto di ciò che stava facendo. Aveva perso l'equilibrio e adesso stava precipitando nel nulla.

D'istinto chiuse gli occhi.

Cercando di trovare una risposta, ora stava realmente rischiando la vita senza aver ottenuto nulla.

Suo fratello cosa avrebbe pensato quando lo avrebbero avvertito della sua morte, non voleva che Jimin piangesse per lei, non si meritava tutto quel dolore, ne stava provando già troppo.

Chissà se Min-jee si sarebbe mai ricordata di aver avuto una sorella in vita sua e come dimenticarsi poi di Tae-hyung e la signora Kim.

Erano stati così buoni con lei e come li aveva ricompensati? Facendo di testa sua come al solito.

Tae l'avrebbe odiata? Probabilmente si.

Ripensò al suo sorriso quadrato così insolito che non avrebbe mai più rivisto.

Aprì gli occhi.

Tutti loro stavano aspettando il suo ritorno e lei non poteva permettersi di morire così.


- No!!!- sentì in lontananza - Non di nuovo... No!!!- una mano l'afferrò per il braccio.

Alzò il suo sguardo e vide lo stesso Jung-kook dagli occhi color antracite dei ricordi del passato di Iseul. Erano così pieni di sofferenza da farle mancare un battito, descrivevano proprio quel dolore che è difficile da superare, che ti fa solo venire voglia di farla finita.

Ecco cosa stava vedendo Eunji, la vera disperazione.


Jung-kook riuscì a tirarla su allontanandola dal pericolo e per un attimo lo vide tremare terrorizzato. Era la prima volta in vita sua che vedeva qualcuno così spaventato.

- Tu... io... - iniziò a farfugliare sconvolto.

Riuscì finalmente a guardarla negli occhi ed in un istante si ritrovò nelle sue forti braccia.

La stava abbracciando così forte da farle quasi male.

Eunji non riusciva a crederci.

Era davvero in imbarazzo, non si sarebbe mai aspettata di vivere quel momento per come era iniziato il tutto.

- Perché... perché... - continuava a biascicare tra i suoi capelli, sbirciò la sua espressione dalla sua prospettiva e si rese conto che era completamente fuori di sé. Non sapendo cosa fare lo abbracciò impacciata a sua volta facendogli capire che stava bene, ora era al sicuro.

Infatti pian piano il corvino si calmò. Si staccò lentamente da lei guardandola con tenerezza accarezzandole inconsciamente il viso, cercando ancora di capire se davvero fosse riuscito a salvarla.

Eunji ancora in imbarazzo sfiorò la sua mano, sorridendo appena - E' tutto a posto... - disse semplicemente.

Jung-kook guardandola si soffermò per un attimo sulle sue invitanti labbra rosee appena socchiuse, gli stava venendo la malsana idea di avvicinarsi e sopperire quella distanza e sentire la dolcezza di cui sicuramente erano provviste.

Ma nel vortice di tutte quelle strane sensazioni, ritornò lucido ed il suo sguardo confuso ritornò freddo ed impassibile come quello di prima.

Si staccò di colpo realizzando cosa stesse facendo. Si alzò turbato girandosi dalla parte opposta, rimanendo in silenzio.

Ma dopo un attimo ritornò gelido a fissarla - Hai ragione Iseul non era pazza...tu lo sei! Devi stare lontano da me... è l'ultima volta che te lo dico!- sparì all'improvviso venendo sostituito da diversi pipistrelli.

- N...non ci credo...pipistrelli seriamente?!- ancora incredula si alzò ad osservare gli animali svolazzare qua e là verso un punto indefinito della notte, con questo confermò che le leggende sui vampiri erano assurdamente vere.

Scosse la testa in preda a mille pensieri, si era creato qualcosa di particolare fra loro con una facilità disarmante, ogni volta che vedeva Jung-kook succedeva sempre qualcosa che la rendeva completamente succube ad ogni suo movimento e gesto.

Si guardò intorno dandosi uno schiaffetto sul viso, non doveva perdere la testa, come prima cosa doveva assolutamente scendere da quel tetto.


Prima di andar via però non riuscì a non notare un rotolo di pergamena posto ad un lato del tetto, probabilmente Jung-kook lo stava guardando prima del suo arrivo.

Lo prese e lo aprì curiosa.

Dopo averlo visto, gli cadde dalle mani rimanendo completamente sconvolta.

Credeva di aver visto tutto ormai, ma era chiaro che non fosse così.

-

- Dove diamine è Eunji! - Tae-hyung spalancò la porta della nonna senza nemmeno bussare.

- Ma che razza di nipote... ce la fate a bussare? Non chiedo tanto! Aaah...non era andata in camera sua?- rispose scocciata dalla sua maleducazione, ma il ragazzo sempre più arrabbiato battè un pugno contro la porta - Non c'è! Pensavo stesse dormendo, ma non c'è... -

Spaventata da quelle parole la donna prese uno spesso libro dalla libreria e lo mise in borsa

- Quella testarda dev'essere entrata in quella casa senza di noi... preparati!-

- Non ho bisogno di prepararmi...questa volta se non l'hanno già fatta fuori, avrò il piacere di farlo io stesso!- prese una giacca da camera sua e inseguito dalla nonna si ritrovò per strada.


Camminando a passo spedito il riccio si sentiva inquieto ed ansioso e davvero non capiva perché provasse tutte quelle strane emozioni.

In quelle ultime settimane sicuramente si erano avvicinati, ormai Eunji era entrata prepotentemente nella sua quotidianità. Vederla dal mattino appena sveglia con i capelli arruffati sino alla sera a bere con lei una cioccolata calda davanti ad un programma televisivo era diventata una normalità per lui.

Si era già abituato alla sua presenza costante ed ora non sapere dove fosse e come stesse lo stava facendo innervosire.

Si augurò che non fosse in pericolo, non aveva idea di come avrebbe potuto reagire.


Dopo aver superato il primo incrocio la vide.

Provò un improvviso sollievo nel vederla, ma più la osservava e più intuiva che fosse successo qualcosa.

Fisicamente stava bene ma il suo sguardo perso non lo faceva stare tranquillo.

Tae-hyung le andò incontro furioso - Cosa ti è saltato in testa eh?! Andare da sola è pericoloso! Siamo sopravvissuti per miracolo solo qualche settimana fa e tu cosa pensi di fare senza poterti difendere eh?! E...-

La vide porgere un rotolo di pergamena e ritrovò i suoi occhi ancora vitrei - Cosa...cosa vuol dire...spiegatemelo...-

La signora Kim afferrò l'oggetto e lo srotolò con aria indagatrice - Questo è un ritratto della famiglia Lee direi... -

- Guardi bene signora Kim... - rispose ancora confusa la giovane di fronte a lei.


Tae-hyung guardò ogni membro della famiglia.

Il padre solenne, il fratello fiero, la sorellina più piccola così graziosa ed infine colei che aveva spezzato tutte quelle vite in una notte sola.

Entrambi strabuzzarono gli occhi nel vedere il volto di Iseul.

Eunji rise nervosa, più tasselli aveva e più le veniva difficile completare il puzzle.

- Me lo potete spiegare il motivo per cui mi assomiglia così tanto? Perché io ed Iseul sembriamo gocce d'acqua?-





Ciao a tutti!!

Sorpresa ahah Iseul ed Eunji sono identiche!!

Qualcuno ci era arrivato e vi faccio i complimenti!! Grandii!!

Cosa ne pensate dell'incontro avvenuto tra Jung-kook ed Eunji? Ora capite perché lui si è spaventato quando l'ha vista? Eheh...poverino! ^.^"

Tae mi sta facendo una tenerezza invece ahah non so voi...

Ps: Comunque mi diverte un sacco scrivere di lui e la signora Kim ahah! Li adoro troppo!!

Spero vi sia piaciuto e... alla prossimaa!!

Un grosso bacio Ekylove ;*

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