Capitolo 2.

Quel giorno annoiato come sempre, Tae-hyung si ritrovò a guardare da dentro il negozio, il via vai delle persone di fronte a sé. Si trovava spesso a fissarle finché non sparivano dal suo raggio visivo, non riusciva a non chiedersi dove stessero andando, quale lavoro facessero oppure se fossero davvero felici in quel momento.

Si stiracchiò nuovamente sulla sedia cercando di trovare un modo per non addormentarsi e poi riprese ad osservare, quello ormai era diventato il suo unico passatempo, quando era bloccato a lavoro.

Si divertiva a cercare di capire quale tipo di vita gli passasse davanti, diventando l'unico stimolo contro il sonno.


Una signora robusta con una grande pelliccia accompagnata da un grazioso cagnolino dalla camminata sicura si palesò davanti a lui, era certo volesse far credere di essere ricca e felice, ma era evidente dalle occhiaie e dagli occhi arrossati che quella era solo una bella bugia e sicuramente quell'enorme cappotto era anche una taroccata.

Un signore con un vestito gessato invece camminava a passo spedito con la sua fedele valigetta scura, un tipico uomo d'affari che dal segno bianco evidente all'anulare, si capiva fosse solito togliersi puntualmente la fede per andare ad incontrare l'amante di turno.

Tante, troppe vite finte continuavano a sfrecciare davanti ai suoi occhi stanchi.


- Tae-hyung! Preparati stanno arrivando dei clienti!- la voce allegrotta dietro di lui lo fece sbuffare.

" Si entra in scena" pensò alzandosi il cappuccio della mantella che aveva addosso, cercando di sfoggiare il suo sorriso più seducente.


Due ragazzine entrarono nel negozio titubanti, sicuramente erano appena uscite da scuola, forse avevano si e no 17 anni, magari una di loro era appena stata lasciata oppure erano semplicemente incuriosite dal negozio e volevano solo saperne di più.

Si massaggiò le tempie, lo stava facendo di nuovo, il suo passatempo lo stava torturando. Ma quello non era il momento giusto per farlo, doveva lavorare come da copione ora.


- Buongiorno ragazze! Benvenute al Magic Shop, cosa posso fare per voi?- incrociò le dita davanti a sé, sfoderando nuovamente il sorriso magnetico di cui sapeva di possedere e difatti ottenne i loro sguardi languidi e guance arrossate per l'imbarazzo. Tutto come aveva previsto.

- Bu... buongiorno... volevamo farci leggere i tarocchi se fosse possibile... - rispose una facendosi avanti.

- Siete nel posto giusto allora, prego! - Tae-hyung le indicò i posti di fronte a sé facendole accomodare.


Come era suo solito fare, le guardò dritte negli occhi mentre girava le carte tra le mani, ottenendo disagio e nervosismo da parte loro.

Provava un certo senso di appagamento nel vedere cosa provocava alle persone, sapeva della sua bellezza e non si vergognava ad ammettere che usava questo dono a suo piacimento. Riusciva a capire al volo le persone essendo anche dotato di un'acume spiccato. Non si era mai trovato impreparato in vita sua.

Dispose 3 carte da sinistra verso destra in orizzontale, posando il restante mazzo di fronte a sé.

- Qual'é la domanda che volete rivolgere ai tarocchi?- chiese già sapendo la risposta scontata.

" Amore"

- Amore... vorrei sapere se avrò fortuna in amore!- Rispose l'altra ragazza rimasta in silenzio fino a poco prima.

Tae-hyung annoiato annuì, ovviamente avrebbe chiesto qualcosa di simile, ormai non lo sorprendeva più nulla, era tutto così scontato.

- Benissimo... - mosse la mano sopra di esse, come faceva sempre, e riparlò – girerò le carte e vi darò il loro responso! - le girò verso l'alto e si prese del tempo per interpretarle.

- Il papa, l'innamorato ed il carro – incrociò le dita all'altezza della bocca senza fiatare, infondo doveva farle penare almeno un po'.

- Cosa significa?- chiese nuovamente la giovane decisamente nervosa.


Il ragazzo sapeva bene cosa volessero dire, poste in quel modo era chiaro che il suo destino sarebbe stato incerto. Avrebbe trovato un amore coinvolgente e totalitario, ma ci sarebbero state delle complicazioni che avrebbero portato quasi certamente a lasciarsi e non solo, avrebbe perso anche del denaro da questa relazione.

La riguardò, leggeva chiaramente nei suoi occhi tutta l'aspettativa che aveva riposto nelle sue mani ed era a conoscenza quanto in realtà lei non fosse lì per la verità, voleva sentirsi dire ben altro.


In un attimo tutta l'atmosfera creata si dissolse, sfoggiando nuovamente il suo sorriso più bello.

- Non ho mai visto delle carte così belle da settimane! Avrai una vita felice, ti sposerai giovane e sarai fortunata! Complimenti! -

Come sollevate si rincuorarono l'un l'altra, pagarono la cifra pattuita ed uscirono dal negozio felici come non mai.


Tae-hyung appena uscirono ritornò con la solita espressione apatica, si tolse di nuovo il cappuccio sfoggiando i suoi capelli ricci e ribelli ed infine si chinò sul tavolo appoggiando il viso tra le mani.

- Questo lavoro fa schifo...- commentò amareggiato verso la figura che stava arrivando dietro di lui.

- Ooh... che esagerato... ci viviamo grazie a questo, ti ricordo! - una signora di una certa età si mise di fianco a lui guardandolo dall'alto.

- Nonna... diciamo un sacco di stronzate lo sai vero? - commentò piatto guardandola dalla sua posizione.

Uno scappellotto gli arrivò tra capo e collo e di getto si alzò massaggiandosi il punto colpito - Aaah!! Mi hai fatto male!- si lamentò il giovane mentre la donna si strinse nello scialle sulle spalle e lo sgridò – Prima cosa non chiamarmi nonna! Seconda cosa, le persone secondo te vanno a farsi leggere le carte per sentirsi dire che andrà tutto male? No vogliono una speranza e noi gliela stiamo dando tutto qui! Dovrebbero ringraziarci! -

Il riccio guardò di sottecchi la donna – Non credevo che dovevamo diventare dei terapisti per sopravvivere non... signora Kim!- finì la frase vedendo già la mano alzata e ringraziò di essersi ricordato di non chiamarla in quel modo.


Sua nonna era uno spirito guida per lui, non che l'unico membro ancora vivo della sua famiglia. Per un incidente i suoi genitori e suo fratello maggiore erano morti, ma sapeva che c'era qualcos'altro sotto e anche se nessuno gli diceva nulla, lo avrebbe scoperto di certo.

A volte leggeva le carte sul suo stesso futuro e anche se sapeva che non era indicato farlo da soli, aveva scoperto che presto ci sarebbe stata una svolta nella sua vita.

Qualcosa avrebbe smosso quel suo stato vegetativo di apparente tranquillità, perché era così, lui in quel momento aveva deciso di rimanere buono e calmo, fare il bravo nipote, ma appena si sarebbe presentata la possibilità avrebbe cercato la verità.

Voleva sapere cosa realmente fosse successo e anche se si era già fatto una sua teoria, trovando alcune informazioni preziose, stava aspettando quel qualcosa che sicuramente sarebbe arrivato. Aveva fiducia nelle carte e anche se non sapeva come si sarebbe mostrato, lo avrebbe capito al primo sguardo.

- Tae... è da 40 anni che ho questo negozio e fidati ho già visto di tutto, so cosa vuole la gente e se vuoi ereditare questo posto, ti conviene più pensare come uomo d'affari che come cartomante. Tu continua ad attirare clienti, io ritorno a sistemare delle cose di là.-


Vedendo la nonna ritornare nel retro del negozio, riprese a guardare annoiato le persone in strada.

Gli saltò all'occhio un ragazzino dalla postura remissiva che stava camminando a zig zag, sicuramente quel tipo era stato preso di mira da alcuni suoi compagni di classe e cercava di non darlo a vedere, inutilmente.

Subito dopo arrivò una giovane ragazza, stava girando curiosa per la via con un grande borsone da viaggio in spalla, si stava dirigendo a passo sicuro nella parte opposta del ragazzino precedente.


Una improvvisa ondata lo investì in pieno. Si alzò di getto andando verso la porta vetrata senza mai distogliere lo sguardo da lei.

In apparenza sembrava essere una persona normale, ma non era così, era sicuro ci fosse qualcosa di strano intorno a quella giovane.

Aveva lunghi capelli neri sciolti sulle spalle, occhi scuri e pelle lattea con labbra rosee. Sicuramente era di una bellezza disarmante, gli era capitato ben poche volte di vedere un viso così bello in vita sua. Era molto semplice, senza alcun trucco, vestita con una comunissima tuta nera e scarpe da ginnastica, davvero niente di particolare, eppure con solo la sua presenza aveva attirato l'attenzione di molti su di sé. La osservò senza il minimo ritegno camminare tranquilla superando il negozio, notò che continuava a guardarsi intorno incuriosita da chissà cosa. Certamente era appena arrivata in quella piccola città dimenticata da tutti e probabilmente era in vacanza.

Ma la cosa che aveva incuriosito Tae-hyung era una strana sensazione provata nel guardarla.


- Cosa sta succedendo? - si coprì le spalle la nonna riuscita nuovamente dal retro del negozio.

Si avvicinò notando suo nipote attaccato alla porta d'ingresso con uno sguardo strano, cercando di capire cosa avesse attirato tanto la sua attenzione, vedendo la giovane in lontananza, cambiò espressione scuotendo la testa decisa – No! Assolutamente no! Te lo proibisco Tae-hyung!-

S'incamminò all'interno del negozio sconvolta – Smettila di guardarla e ritorna al tuo posto! Altri clienti potr...-

- ... E' lei ne sono sicuro... - la interruppe continuando a fissare la corvina ignara di tutto.

- Di cosa stai parlando? Smettila con queste stupidaggini, dobbiamo lavorare ora!- continuò ad usare un tono duro la donna sempre più spaventata, sistemandosi meglio lo scialle.

- Nonna!- il tono deciso la fece tremare – E' il mio destino!- finalmente la guardò, i suoi occhi non ammettevano altre discussioni.


- Sciocco di un nipote! Destino e destino... lei non lo è di certo! - cercò di mantenere il contatto visivo, anche se era dura sostenerlo – Ormai quella ragazza è spacciata! Ha già l'odore della morte con sé... lo stai sentendo anche tu... quindi... -

- Lei ha a che fare con il mio futuro, lo sappiamo entrambi... - ritornò a fissare la giovane che ormai era arrivata al limite della strada, presto sarebbe sparita alla vista.

La donna scosse il capo con forza, afferrando la mantella che aveva addosso il nipote girandolo – No! Non è così! Ho perso troppe persone per poterti permettere di seguire quella ragazza di cui la sorte è già segnata! Non te lo permetto! -

Con le lacrime agli occhi quasi lo implorò di desistere dalla sua idea, ma il riccio aveva già preso la sua decisione.

Le prese le mani e le strinse con dolcezza – Non posso ignorare i segni che mi hanno indicato le carte, so che lei mi porterà verso il mio futuro. Devo sapere e dato che nessuno mi da le risposte che cerco, non ho altra scelta temo... -

Dette quelle ultime parole le sorrise con dolcezza, si tolse la mantella ed aprì la porta di getto uscendo di corsa raggiungendo quella strana ragazza.

Si nascose dietro un muro e la osservò in silenzio. Sembrava stesse cercando qualcosa, era evidentemente spaesata eppure non c'era traccia di paura o incertezza. Anzi aveva l'aria scocciata come se ci fosse un intoppo nei suoi piani.

Solitamente era bravo a capire le vite altrui, eppure non riusciva a metterla a fuoco.

Era giovane, probabilmente 20enne, possibile che fosse in un posto così piccolo a fare vacanza?

Gli sembrava così strano, ma doveva sapere. Doveva capire cosa c'entrasse lei nel suo futuro e soprattutto perché l'ombra della morte aleggiasse su di lei.

Per giorni la osservò, senza mai avvicinarsi più del dovuto. Voleva studiarla prima di fare una qualsiasi mossa. Si rese presto conto che difficilmente stava ferma in un posto, era davvero instancabile continuava a girare come una trottola ovunque, fino a che raggiunse il famoso maniero semi distrutto della famiglia Lee.

L'hanok in questione era attorniato da una leggenda inquietante, chiunque in città ne era a conoscenza e tutti se ne stavano ben alla larga, eppure il suo sguardo di gioia nel vederla, lo fece incuriosire ancora di più.

Forse si era sbagliato ed il suo istinto aveva prevalso come sempre?

Le carte gli avevano mostrato una via errata tanta era la voglia di avere finalmente un segno, che gli avrebbe portato la verità che tanto sperava di ottenere?

Quella giovane ragazza era solamente arrivata nell'attimo sbagliato e aveva travisato tutto? Probabilmente era solo una fissata con le storie dell'orrore e si divertiva a visitare le case disabitate, facendo video inquietanti per ottenere qualche "mi piace" in più nel suo profilo social.


Eppure qualcosa in lei lo attraeva come una calamita e sapeva che finché non avesse avuto conferma, non sarebbe riuscito a lasciarla andare.

Infatti la seguì anche quella stessa notte inoltrandosi subito dopo di lei all'interno di quell'abitazione e dopo aver pensato a cosa dirle, l'aveva affrontata.

Era giunto il momento di avere le sue risposte tanto agognate finalmente.

Ad un passo dall'ottenerle, eccola sparire di fronte a lui attraverso delle travi di legno marcite negli anni.


- Eunji!! Eunji!! Stai bene?- allarmato si lanciò verso il buco appena creatosi sul pavimento.

Guardò attraverso il buio, ma niente non riusciva a vedere nulla se non l'oscurità avvolgente che regnava sovrana in quella casa.

- Maledizione... - sussurrò battendo un pugno contro il muro accanto a lui.

Possibile che il suo destino segnato fosse già arrivato?

Non voleva crederci, si rimproverò il non essere stato abbastanza veloce per accorgersi prima di quello che sarebbe accaduto da lì a poco.

Con rinnovata energia si sporse nuovamente – Eunjiiii!!- gridò il suo nome, anche se l'aveva appena conosciuta, non riusciva a rimanere impassibile.

Una voce appena udibile arrivò alle sue orecchie – Sto bene!! C'è un'altra stanza qui!!- in qualche modo si sentì rincuorato, era viva.

Sapere cosa riserbasse per lei il fato non lo faceva stare tranquillo e lo sapeva che avrebbe dovuto seguire il consiglio di sua nonna, starle lontano, ma quella sensazione non voleva abbandonarlo, lei era la chiave che stava aspettando da tempo.


- Stai ferma ti vengo a prendere!!- urlò di rimando cercando con lo sguardo un possibile passaggio per scendere al piano sotterraneo.

- Perché dovrei prendere ordini da te? - sentì fiocamente dal basso dopo qualche minuto di silenzio, cosa che lo fece sorridere.

- Perché vorrei che rimanessi tutta intera se ho intenzione di provarci con te, scricciolo! - la canzonò di rimando ridendo subito dopo averla sentita brontolare qualcosa contrariata. Ritornò serio avvicinandosi al muro, iniziò a costeggiarlo in cerca di un qualsiasi indizio che lo potesse aiutare.

- Se non ricordo male... sì erano soliti a costruire passaggi segreti, per proteggere i propri averi...- tastando il muro più e più volte, finalmente si rese conto di una irregolarità attraverso la spessa parete, premendola fece scattare un meccanismo.

Una porta nascosta si aprì davanti ai suoi occhi rivelando una scalinata. Si addentrò all'interno notando quanto ogni cosa si fosse mantenuta bene nel tempo. Non una cosa fuori posto o che fosse rimasta bruciata come al piano superiore, era di sicuro stato costruito minuziosamente per resistere nel tempo, anche all'incendio divampato secoli prima.

Continuò a camminare e capì di essere proprio nel luogo in cui aveva immaginato, quella aveva tutta l'aria di essere un caveau. Diversi dipinti dall'aria costosa e pregiati manufatti si trovavano intorno a lui.

Un rumore. Si bloccò di colpo.

La fioca luce lunare a quella profondità ormai non riusciva più a fare quel poco di visibilità con cui si era affidato fino a quell'istante, quindi accese la torcia del telefono e continuò ad inoltrarsi nel buio ormai fattosi più intenso.

- Eunjiii!!- continuava a chiamarla ma di lei non c'era più traccia. Si stava nuovamente innervosendo per la situazione creatasi, sospirò amareggiato – Ma si può sapere perché non mi risponde?- disse tra sé e sé continuando a girare per le stanze del nuovo piano.

Altri rumori. Erano sempre più frequenti, non gli stava piacendo affatto tutto quel mistero. All'improvviso l'urlo della ragazza lo fece saltare per aria.


Corse senza pensarci due volte verso la direzione della voce, fino ad arrivare davanti ad una porta con affissa una stampa di un drago dorato.

L'aprì senza troppi complimenti entrando di getto all'interno.

- Eunji!! - per l'ennesima volta pronunciò il suo nome e finalmente si palesò davanti a lui... ma anziché provare sollievo, rimase allibito nel non vederla sola.




Ciao a tutti!!!

Ora sappiamo più cose riguardo al nostro modestissimo Tae-hyung, ebbene sì lui è il cartomante del famoso "Magic Shop" gestito insieme a sua nonn... cioè la Signora Kim (E' leggermente suscettibile ahah)

Ha una triste storia alle spalle e cerca vendetta. Cosa ne pensate a riguardo?

Ma in tutto ciò cosa c'entra Eunji?

E con chi l'ha trovata in quella camera segreta?

Vi aspetto al prossimo aggiornamento ;)

Spero vi stia piacendo >.<

Un grosso bacio Ekylove ;*

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