[SPECIALE] - Un piccolo consiglio


Oggi voglio raccontarvi una storiella, che spero vi sia utile un indomani.

Sì, ho deciso di improvvisarmi "maestra di vita" (lol) ma il motivo è semplice, poi ve lo spiegherò nelle considerazioni finali.



A lavoro, circa due mesi fa, arriva una ragazza nuova. La chiameremo Z. 

Premessa importante: nel mio "settore" siamo divisi per rulliere, e su ognuna di esse ci sono tre postazioni. Ero sulla rulliera1 e lei sulla 2, quindi non ci ho avuto molto a che fare, ma sembrava simpatica.

Comunque, pochi giorni dopo il suo arrivo, vengo spostata in rulliera3 (e non vengo più mossa di lì). Passa un mese, e Z viene "trasferita" dove sono io. Noto che è confusionaria e che bisogna ripeterle le cose più volte, e all'inizio do un po' la colpa al fatto che conosce poco l'italiano (non ritengo importante specificarlo, ma è indiana). 

Beh... imparo in fretta che mi sbaglio alla grande. Bisogna ripeterle le cose perchè non ascolta nessuno, nemmeno chi è lì da più tempo: semplicemente, lei fa quello che le pare. Iniziano i disagi: "trascuro" alcune delle mie mansioni per sistemare i suoi casini. 

Un giorno la mia collega (che chiameremo B) le chiede cortesemente di aiutare le ragazze nelle altre postazioni (come facciamo tutte). Z interpreta questa cosa come un "mi stai dicendo che io non aiuto mai", e le due iniziano a litigare. Ad un certo punto vengo coinvolta; cerco di calmare Z, ma lei ha il barbaro coraggio di dirmi, testuali parole: "NON ROMPERMI I COGLIONI, FACCIO QUELLO CHE VOGLIO".

M'incazzo come una iena, sostanzialmente perchè mi stavo facendo i fatti miei e LEI ha deciso di coinvolgermi senza motivo. Vi risparmio i dettagli... in sostanza, la cosa si è conclusa in questo modo: Z che piagnucolava davanti al capo, inventandosi che l'abbiamo minacciata e che ce l'abbiamo con lei, e io, B, e alcune delle mie altre colleghe che ci difendiamo come meglio possiamo.

Eh vabbè. Viene un po' ripresa dal capo (ma bonariamente) e la situazione non cambia: Z è ancora in rulliera con noi, con la differenza che adesso parla pochissimo e sta più attenta a quello che fa. Io e B decidiamo di non darle più confidenza a meno che non si tratti di lavoro.

Passa circa una settimana e mezza. Noto che Z comincia a cercare di parlarmi di cose che non c'entrano con il lavoro, di diventare mia amica, e cose così. Essendo ormai diffidente al massimo, "resisto" ai suoi tentativi di lecchinaggio e mi limito a tenere i rapporti solo sul piano professionale, perchè ormai ho capito che persona è. 

Con B, invece, la solfa è diversa. Le due si ignorano, ma quando sono costrette ad avere a che fare l'una con l'altra noto che Z le risponde costantemente male. B sopporta perchè si vuole mantenere il lavoro... finchè non si accorge che Z sta cercando di sabotare il suo lavoro per danneggiarla.

B protesta con i responsabili, e le viene cambiata rulliera. Palesemente, i responsabili credevano che il motivo per cui Z si comportava in quel modo fosse perchè aveva preso di mira B.

Oh, si sbagliavano, eccome.

Lunedì arriva in rulliera, al posto di B, una delle mie colleghe più simpatiche (che chiameremo V). Per un paio di giorni abbiamo lavorato relativamente tranquille (anche se i disagi che mi provocava Z erano sempre lì).

Vedete, V non ha molta pazienza, e l'ho capito proprio oggi. Ve la faccio breve: V e Z bisticciano, e V decide (saggiamente, vedendo come è finita con B) di coinvolgere immediatamente i responsabili. 

Z viene sgridata in modo anche piuttosto brutale, e all'inizio non capivo il perchè... ma poi V mi ha informata che, durante il loro litigio, Z l'ha continuamente minacciata: "stai molto attenta a quello che fai", "te la faccio pagare", "ti faccio licenziare come l'altra"...

(Sì, avete letto bene: Z ha spinto al licenziamento una ragazza. Non so come, so solo che si tratta di una ragazza dell'altro turno)

Comunque, alla fine a Z è chiaro che non può più passare per vittima (il suo passatempo preferito, in pratica: ho capito che lei provoca gli altri per poi, alla fine, ottenere proprio questo ed essere compatita), quindi prende le sue cose e se ne va, sostenendo di volersi licenziare.

E niente, alle 19 mi sono arrivati gli orari per domani. Il suo nome compare ancora in elenco, e io sono senza parole. Voglio proprio vedere se ha il coraggio di farsi vedere, domani mattina. 



Allora, parto subito con lo specificare una cosa: che sia indiana importa veramente molto poco. Ho altre due colleghe della stessa etnia e sono ANGELI. Non ne faccio, quindi, un discorso di razzismo o che.

Il mondo del lavoro NON è come la scuola, regà. Questo è importantissimo, e a scuola non ve lo insegneranno. Non vi preparano a com'è quell'ambiente, e spesso non vi dicono nemmeno che ci vuole serietà e professionalità. Non si può prendere tutto come un gioco, si è ADULTI e non ci si può permettere di comportarsi come adolescenti di 11 anni.

Comportamenti come quello di Z sono ESTREMAMENTE nocivi sia agli altri (perchè trasformano il luogo di lavoro in un toxic place) che a voi stessi, perchè vi rende impossibile tenervi il lavoro e magari, in futuro, trovarvene un altro (sapete... le referenze). 

Magari adesso siete troppo giovani per capirlo, ma spesso NON LAVORARE equivale a NON MANGIARE, specialmente se uno vive solo. Il luogo di lavoro non è posto dove fare questi giochetti da bambini delle elementari. Una volta che ne troverete uno, pensate a me :3

E niente, questo è tutto. Avevo voglia di sfogarmi un po' ahah ditemi: a voi come va, questa settimana? Com'è stato il rietro dalla DAD?

bacini sparsi ♥ Gin



EDIT - AGGIORNAMENTO:

Stamattina Z si è presentata a lavoro (non so con che coraggio, ma l'ha fatto). In tutto, è durata 2 ore e mezza. Ha cercato di mettere nella merda le colleghe della rulliera1, e stavolta il capo ne ha avuto abbastanza e l'ha cazziata per benino (per chi non sapesse che vuol dire "cazziata": l'ha pesantemente sgridata). Le ha ricordato che è sul posto di lavoro, non a scuola, e che deve piantarla con le cazzate da bambinetta delle elementari: se non le stava bene, poteva andarsene a casa perchè (testuali parole) "mi hai rotto i coglioni".

Non proprio etico o professionale, ma il povero cristo l'ha spostata su tutte le rulliere per cercare di farla lavorare senza problemi, salvo poi capire (FINALMENTE) che il problema è lei.

Morale: non fare come Z, regà. A parte l'enorme figura di merda, questa faticherà a trovare un altro lavoro, il che è grave con una bambina di due anni a carico (perchè sì: è pure madre).

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